8. Annabella Rosa Lucìa Torres

8 Agosto 2017

Visti i continui e repentini viaggi ogni settimana, ho ormai accettato il fatto che non potrò tornare nella mia amata New York per un bel pò. Questo ha fatto si che io mi sia organizzata diversamente. Questa settimana, ad esempio, ho deciso di fare una bella sorpresa a Lola e presentarmi a Berlino, anche considerando il gran premio imminente in Austria.
Sono all'incirca le otto del mattino quando il taxi mi lascia sotto il suo palazzo, nel pieno del centro della città.

Entro nel portone salutando l'anziana signora che sta nell'atrio, conosciuta già qualche anno fa durante una di queste mie improvvisate.
"Buongiorno! Posso le chiavi di Lola?" Le domando in inglese, ricevendo immediatamente quanto richiesto.
Senza attendere oltre salgo al terzo piano e apro la porta, facendo attenzione a non fare troppo rumore.
Se conosco un minimo la mia amica, starà ancora dormendo beatamente e mi salterà addosso non appena mi vedrà.

Tolgo le scarpe e mi siedo tranquillamente sul divano, iniziando a scorrere un pò la home di instagram sfruttando il wifi della casa.

Jorgelorenzo99

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Jorgelorenzo99 Odio ammetterlo ma @Marcmarquez93 sa dannatamente bene quello che fa in pista

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Marcmarquez93 Talent recognizes talent 🙌🏻

landonorris Si ma io continuo a tifare @Valeyellow46
/Valeyellow46 😂😂😂

AnnaTorres Che duooo 🔥🔥
/Jorgelorenzo99 Tu però tifi per me, vero? 😥

Sorrido nel leggere l'immediata risposta di Jorge al mio commento, ma prima che possa fare altrettanto vengo bruscamente interrotta dall'ingresso in salotto di una persona. E no, decisamente non è Lola.

"Alex?!" Esclamo alzandomi in piedi d'istino. Il ragazzo è davanti a me, a petto nudo, evidentemente in imbarazzo per la situazione creatasi.
Arrossiamo entrambi mentre la mia amica ci raggiunge correndo "Anna? Anna!" Grida correndomi in contro e abbracciandomi. Solo quando ci separiamo noto come lei sia coperta da una maglietta maschile e sia stranamente felice per i suoi standard.
"Volevo farti una sorpresa, ma credo sia stata tu a farla a me" Dico ridendo passando lo sguardo tra lei e Alex ripetutamente.

"Io, beh ecco io sono qua per lavoro e quindi ho pensato di venirla a trovare" Balbetta il ragazzo passandosi una mano fra i capelli e cercando un aiuto da parte della mia amica, che stronza com'è non glielo darà mai, ma anzi rimarrà lì a godersi la scena.
"Non ti preoccupare Alex, la prossima volta avviserò. Piuttosto, volete che me ne vada?" Lola non mi lascia quasi nemmeno finire la frase che subito corre alla porta posizionandosi davanti "Tu non esci di qui Anna, neanche passando sul mio cadavere. Alex, chiama tuo fratello e digli che stasera siamo a cena tutti e quattro insieme!". Al solo sentire nominare Marc sento lo stomaco stringersi e il cuore fare una capovolta nel mio petto.
Ci sono cose che una ragazza deve sapere, programmare, organizzare e preparare. Uscire con Marc Marquez è decisamente una di queste.
"Lola posso parlarti un secondo?" Le afferro il polso portandola di forza in camera, assicurandomi così di non poter essere sentita da Alex, che sicuramente sarà rassicurato di essere rimasto qualche minuto solo.

"Che ti è saltato in mente? Io non ho portato nulla per una cena, zero assoluto. Senza considerare poi come fossi mentalmente pronta per una cena a base di pizza sul divano, film strappalacrime e gelato" Mi butto a peso morto sul letto chiudendo gli occhi per realizzare quanto sta succedendo.
"Si ma Anna rilassati. Come mai hai tutta quest'ansia per uscire con...O mio Dio Anna, a te piace-" Con un salto fulmineo mi alzo e porto una mano alla bocca di Lola, impedendole così di urlare quel nome.
"A me non piace Marc!" Ribatto quasi sussurrando, ma a giudicare dall'espressione di Lola, devo essere risultata ben poco credibile.
"O perlomeno, credo di no" Mi correggo, sorridendo stupidamente subito dopo.

"Ma è fantastico Anna. Stasera usciamo, poi io me ne vado con Alex per, beh, per fare cose nostre. E tu rimani sola con lui" Sospiro guardandola fare su e giù per la stanza, elettrizzata più di me per questa sorta di appuntamento a quattro.
Decido in questo istante che è arrivato il momento di dirle tutto di quella sera ad Ibiza. In fondo, se proprio deve farmi da spalla in questo salto al buio, tanto vale che sappia che io con Marc c'ho già dormito.

"Tu sei proprio sicura che non posso restarmene a casa?" Lola sbuffa venendo a sistemarmi la cintura in vita e lasciandomi un leggero bacio sulla guancia "No, perchè questa è casa mia e mi serve libera per sta notte" Mi fa un occhiolino e poi apre la porta della stanza, facendo prima uscire me e seguendomi subito dopo.

Il ristorante che ha prenotato è uno dei più panoramici della capitale, ed offre una splendida vista su tutta la città.
Quando arriviamo i ragazzi sono già al tavolo, entrambi vestiti discretamente eleganti, soprattutto se si pensa al loro solito standard.
"Ciao! Allora, mica vi sarete stancati di aspettarci no?" Esordisce ironicamente la mia amica, andando a sedersi di fronte ad Alex, così da lasciare volontariamente a me il posto davanti a Marc.
Saluto i due fratelli con i cordiali baci sulla guancia, prima che una battuta del maggiore mi faccia contemporaneamente sciogliere e arrabbiare.
"Ciao anche a te, Annabella".
Sento Lola scoppiare a ridere, mentre io regalo a Marc una delle mie celebri occhiatacce "Come mi hai chiamata scusa?" Domando retoricamente, senza mai allontanare i miei occhi dai suoi.
"Ah scusa, preferisci il nome completo forse. Annabella Rosa Lucìa Torres" Sono sicura tutto questo sia colpa di Matheo, che ne subirà le conseguenze, ma non mi crea alcun fastidio, stranamente.

Ho sempre odiato il mio nome e, conseguentemente, chiunque me lo facesse presente. Pronunciato da lui però, con quell'accento fortemente Catalano, il lieve riso di fondo e gli occhi divertiti, perfino quell'orrendo nome risulta piacevole a sentirsi.

La serata prosegue nel migliore dei modi, vista anche l'ottima compagnia di due ragazzi che hanno veramente un sacco di storie da raccontare.
Non che io e Lola siamo da meno, ma per una volta abbiamo trovato chi parla più di noi, il che è un record già di per sè.

"Beh direi che è ora di andare" Dice Alex quando ormai abbiamo già finito di mangiare da molto tempo. Tutti concordiamo, stanchi e veramente desiderosi di sonno, ma Lola non sembra essere soddisfatta.
"Non vorrei sembrare inopportuna, ma a casa ho un solo letto e, per quanto io ami Anna, non posso sfrattare Alex così su due piedi" La scusa è banale e poco credibile, ma è nell'interesse del pilota accettare e lasciarmi, metaforicamente parlando, a piedi.

"Fantastico e io dove dovrei andare?" Mi lamento una volta usciti dal locale, mentre Anna estrae dalla sua macchina la mia valigia e mi saluta in fretta e furia.
"Posso accompagnarti al mio albergo se ti va, suppongo abbiano una stanza libera" Propone Marc, che stava già per salire sul suo taxi.
Lo ringrazio sorridendogli e accetto l'offerta, non che abbia molte altre alternative a dirla tutta.

Entriamo in albergo che sono quasi le due, non si sa bene come questo sia potuto succedere.
"Buona sera, potrei avere una camera?" Chiedo alla receptionist, mentre Marc è seduto sul mio trolley per aspettare di accompagnarmi alla stanza e salutarmi.
"Mi dispiace signorina, ma domani in città c'è un grande convegno e non possiamo occupare stanze". Sbuffo stanca provando ad insistere "Ma io ho bisogno solo di una notte, domani lascerò la stanza senza ritardi glielo prometto". A giudicare dal volto della ragazza devo apparire alquanto disperata, ma la risposta non cambia.
"Vorrei davvero aiutarla, ma mi è impossibile. Le auguro una buona notte e buona fortuna".
Annuisco sconfitta voltandomi verso un assonnato Marc, che però se la ride godendosi la mia sconfitta.
"Marquez stai attento a quello che dici nei prossimi cinque secondi perchè ne và della tua incolumità fisica".
Rimane qualche istante in silenzio, come se cercasse le parole giuste da pronunciare, per poi finalmente aprir bocca "Abbiamo già dormito insieme quindi, se sei d'accordo, propongo che tu venga in camera da me".

Non c'è alcuna malizia nella sua offerta, ma solo il desiderio di aiutare un'amica.
Certo, forse la malizia vorrei ci fosse, ma a quest'ora di notte, senza un posto in cui dormire o un'alternativa, un Marc versione migliore amico sembra la migliore cosa possa capitarmi.
Ed è così che in men che non si dica ci ritroviamo nella stessa stanza d'albergo, soli io e lui. In pratica sto vivendo il sogno di un'infinità di ragazze, il che mi fa sentire in una serata particolarmente fortunata.

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