6. Quello

"Dopo la gara sei libero Jorge, o almeno questo mi è stato detto" Mi scrocchio le dita esausta dalla sessione di scrittura sul computer appena passata. Abbiamo delineato una scaletta dettagliata di tutti i prossimi giorni, dalla palestra alle interviste, fino ad arrivare ovviamente al tempo da trascorrere in pista.
Devo dire che non solo sono state delle ore fruttuose lavorativamente parlando, ma grazie a Jorge ora capisco anche molto di più riguardo il suo mondo. Per esempio ora so cosa sono le Prove Libere e a cosa servono!

"Molto bene signorina Torres, non se l'è cavata per niente male" Mi fa l'occhiolino alzandosi dal letto e aiutandomi a sistemare i numerosi fogli che ho dovuto necessariamente spargere per la stanza, visto che non sarei mai stata in grado di ricordarmi ogni email letta nella mattinata e le rispettive indicazioni.

Quando esco dalla sua stanza è sera inoltrata, direi quasi ora di cena, ma il sonno probabilmente supera perfino la fame. Raggiungo rapidamente la camera, faccio un paio di telefonate a Lola e mia mamma e poi, finalmente, mi getto nel letto senza neppure struccarmi. Sono esausta e solo un pò di sonno potrà rigenerarmi e darmi la forza di raggiungere il circuito domani mattina.

AnnaTorres

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AnnaTorres In vita mia non ho mai nè lavorato nè fatto attività fisica. Mi sembra giusto iniziare a fare entrambe nella stessa settimana...

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LolaSantos  Tour de force

Jorgelorenzo99 È tutto merito mio 😜
/AnnaTorres *colpa

Jorgelorenzo99  ha iniziato a seguire  AnnaTorres

AnnaTorres  ha iniziato a seguire Jorgelorenzo99

3 Agosto 2017

Afferro il pass, il mio fidato paio di Ray Ban e il cellulare prima di fiondarmi fuori dall'albergo pregando di non aver perso il taxi chiamato qualche minuto fa dalla reception.
Fortunatamente la macchina bianca mi sta aspettando proprio all'uscita, il che implica il mio arrivare in orario almeno per il mio primo giorno di lavoro.
Quando arrivo al circuito passo con facilità i controlli, ma mi rendo ben presto conto di quanto sia stato stupido decidere di venire qua da sola e non farmi accompagnare da nessuno.
Davanti a me si presenta una strada pressocchè senza fine, una quantità inaudita di gente e troppe, decisamente troppe strutture. Ed io dovrei trovare Jorge in mezzo a tutto ciò?

Mi sa che ho appena compromesso tutto il mio essere in orario.

"Anna?" Mi volto sentendo chiamare il mio nome e sorrido nel vedere chi è stato a pronunciarlo "Alex! Oddio non sai che sollievo vedere un volto amico" Dico avvicinandomi al ragazzo e scambiando un paio di baci sulla guancia. Anche lui è in divisa, mi guarda un pò confuso dalla mia, ma non commenta.
"Stai cercando l'hospitality Ducati?" Mi domanda sorridente come suo solito ed io annuisco. "So che può sembrarti assurdo, ma a quanto pare sto sfruttando la mia laurea in Public Relations per farne qualcosa di costruttivo" Affermo indicando i vestiti che indosso e facendolo ridere.
"Se questo significa che ci vedremo spesso, non può che farmi piacere. Ora seguimi" Senza farmelo dire due volte lo seguo tra la folla. A giudicare da come si muove diretto e convinto, sembra conoscere molto bene tutto ciò che lo circonda. Pochi minuti dopo, infatti, ci ritroviamo davanti a questo grande edificio con infisso il nome della scuderia per cui lavoro.
"Non smetterò mai di ringraziarti Alex, davvero. Sei una specie di angelo custode al momento" Ridiamo entrambi, soprattutto visto il suo viso arrossito di colpo.

Ora che lo guardo bene non assomiglia molto a suo fratello, anzi.
Eppure il modo di fare è pressocchè uguale, così come la tonalità di voce e la gentilezza.
"Ora devo proprio andare, altrimenti mi sa che questo lavoro non durerà ancora a lungo" Gli sorrido tornando a salutarlo ed entrando nell'edificio, che a quanto pare si chiama hospitality.

"Buenos Dias Anna, mi sorprende come tu sia già arrivata. Avevo scommesso che ti saresti persa tre volte prima di trovarci" Dice divertito Jorge, passando una banconota a Matheo, segno che le sue parole sono veritiere.
"Forse prima di scommettere sul mio conto dovresti assicurarti che io non abbia aiuti esterni" Rispondo guardandolo dritto negli occhi in segno di sfida. Conosco Jorge solo da poche ora eppure ho già capito come averci a che fare. Bisogna tenergli testa, è ciò che ama di più, perciò ha trovato pane per i suoi denti.

"Ah si? E chi sarebbe questo aiuto esterno?" Sto per rispondere quando il mio cellulare squilla.
La prima delle numerose sveglie impostate oggi per aiutarmi a scandire la giornata al meglio.
"Mi dispiace Signor Lorenzo ma un'intervista la attende" Gli sorrido divertita prima di aprire la grande porta di vetro e aspettare che il pilota esca.

Non facciamo in tempo a incamminarci che subito veniamo circondati da un gran numero di persone. Chi fan in cerca di foto, chi giornalisti in cerca di un'esclusiva, chi semplicemente di passaggio e attratto da un cinque volte campione del mondo.
"È sempre così?" Gli chiedo mentre ci fermiamo ogni tre passi per un'interruzione dei presenti "Il tuo lavoro sarebbe anche quello di tenerli lontani" Mormora in spagnolo, così da essere capito solo da me.
"E cosa sarei, un bodyguard?" Domando ricevendo una risata in risposta.
Questa specie di teatrino và avanti qualche minuto e sembra proprio non accennare a smettere, non fosse per un qualcosa di improvviso che attira gran parte delle persone a sè.
Una calamita che ci passa a pochi passi, trascinando con sè molti dei fan di Jorge, tutti i giornalisti e perfino molto addetti ai lavori, distratti da chiunque sia appena passato.

"E quello cos'era?" Mi blocco come fossi a mia volta attirata da quel gruppo che si muove nella direzione opposta alla nostra. "Quello, Anna, era Marc Marquez" Nell'istante in cui il nome di Marc viene pronunciato da Jorge, riesco a vederlo spuntare tra la massa. È sorridente, indossa un paio di improbabili occhiali a specchio e si presta a qualsiasi richiesta gli venga fatta.
Visto qui, ora, non sembra nemmeno lo stesso ragazzo che ha dormito nel mio letto un mese fa.
Ha una specie di alone divino intorno a lui, come se tutti fossero irresistibilmente attratti dalla sua sola presenza.

"E per quale motivo lo seguono così assiduamente?" Provoco una lieve risata al pilota al mio fianco, improvvisamente solo.
"Perchè è il migliore. Odio ammetterlo, credimi, ma lo è. Siamo anche amici, in qualche modo, ma in pista è un animale senza pietà per nessuno" Annuisco provando un strano senso di fierezza nel sentir accostare certi complimente a Marc, come se in qualche modo fossero rivolti a me.

"Vorrei potermi vantare di averlo battuto un anno, di essere stato campione del mondo davanti a lui, anche se credo non sia tutto merito mio. Non lo ammetterò mai, ma se ho vinto è solo perché in qualche modo Marquez mi ha lasciato vincere. È lui che decide le sorti di questo sport e noi possiamo solo sperare di raccogliere qualche vittoria ogni tanto. Quindi Anna ricordalo bene, quello, come lo hai chiamato tu, è uno dei più grandi della storia".

Vorrei dire a Jorge che non me lo dimenticherei nemmeno volendo, ma non lo farò. Credo sia molto più divertente lasciare tutto in sospeso, almeno ancora per un pò.

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