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Curlyboy:'oggi giornata difficile. Ho proprio bisogno di parlare un po' con te, ci sei stranger?'
Americanstranger:'hey curly, che strano vederti qui a quest'ora, come mai non dormi?'
Curlyboy:'sono stato tutto il giorno con un mio amico, lui è andato via ore fa e io mi sento così solo. Non riesco a dormire e ho tanti pensieri in testa'
Americanstranger:'anche io.. ho lavorato tutto il giorno e poi sono uscito, sono stato fuori fino a poco fa a divertirmi ma non riesco a smettere di pensare. Ho cercato di seguire il tuo consiglio e praticare gentilezza ma non ci sono riuscito. Ho fatto una cosa brutta che non è da me e adesso non so proprio come rimediare'
Curlyboy:'ci hai provato ed è già qualcosa, magari se continuerai a provarci la prossima volta andrà meglio. Cosa hai fatto di cosi grave a cui non si può porre rimedio?'
Americanstranger:'ho ferito una persona che non se lo merita'
Curlyboy:'penso che l'unico modo per rimediare sia chiedere scusa. Parla con questa persona come stai facendo con me'
Americanstranger:'con te è semplice'
Curlyboy:'perché sei tu che lo fai diventare semplice. Fa che sia così anche con la persona che hai ferito, fai diventare la cosa semplice e vedrai che andrà bene. Con le scuse, un abbraccio, una pizza al formaggio e salame e i coccodrilli gommosi tutto si sistema'
Americanstranger:'le scuse posso farle, l'abbraccio non credo, non.. non abbiamo quel tipo di confidenza. Per quanto riguarda i coccodrilli gommosi non so nemmeno se gli piacciono'
Curlyboy:'a tutti piacciono i coccodrilli gommosi e anche la pizza'
Americanstranger:'è davvero bello parlare con te curly, grazie per i tuoi consigli e le tue parole. Adesso credo che andrò a dormire e domani mattina gli parlerò'
Curlyboy:'vado anche io adesso. Felice di averti aiutato stranger'
Stranger lo saluta un'ultima volta e poi spegne la chat e Harry si ritrova di nuovo solo e con la testa piena di pensieri. Pensa allo schiaffo che Louis gli ha dato ieri, al fatto che per tutto il giorno non si sono visti e ha cercato di evitarlo e poi pensa anche a Liam che ha deciso di tornare a casa con Zayn e di continuare a vivere con lui anche se da separati in casa. Il riccio ha chiamato il suo amico prima di mettersi a letto per sapere come stesse e se fra lui e Zayn fosse successo altro. Liam lo ha tranquillizzato dicendogli che tutto andava bene, che erano tornati a casa e ognuno si era ritirato nella propria camera e che fra lui e Zayn non c'erano più state parole o chiarimenti.
"Io ho fame, non ho nemmeno cenato. Come vorrei cucinarmi qualcosa, è da tanto che non metto mano ai fornelli". Harry scende dal letto e apre la porta della sua camera, controlla che sia tutto tranquillo e scende in punta di piedi fino ad arrivare in cucina. È la prima volta in un anno che vive qui che mette piede nella cucina vuota e gli sembra un sogno. Una cucina così grande, bella e spaziosa solo per lui.
"Vorrei cucinare così tante cose che non so da dove iniziare". Harry rovista un po' in giro e trova qualsiasi genere di cibo. Gli sembra di essere in paradiso.
"Cosa posso cucinare di buono, vediamo.. vista l'ora farò una cosa veloce, un bel piatto di maccheroni al formaggio, il mio comfort food". Harry si muove svelto in cucina, prende il formaggio, la farina, il latte, il burro e inzia a preparare la ricetta sempre attento a fare poco rumore. Ci mette davvero poco a preparare il condimento a base di formaggio e nel frattempo prende il formato di pasta che più si addice alla ricetta.
"Che combini?". Preso alla sprovvista dalla voce alle sue spalle fa cadere il pacco di pasta a terra e la mano inizia a tremargli. Louis è alle sue spalle e lo guarda interrogativo.
"S scusa.. io.. pensavo che fossi uscito."
"Sono tornato da poco"
"Io.. sistemo subito". Harry prende il pacco di pasta a terra che fortunatamente non si è aperto e cerca di andare a sistemare le cose messe in mezzo ma Louis gli afferra dolcemente un braccio e lo blocca
"Harry, voglio solo sapere cosa stai facendo. Non riuscivo a dormire, ho sentito un profumo delizioso fino in camera mia e sono sceso a vedere. In realtà pensavo di trovare Doroty intenta a preparare qualche dolce per la colazione di domani"
"Uhm.. non ho mangiato a cena, non mi andava perché ero da solo visto che Liam è tornato a casa con Zayn e adesso invece mi è venuta una fame improvvisa. Vista l'ora ho pensato di preparare qualcosa di veloce". Louis si avvicina ai fornelli, prende un cucchiaio e assaggia un po' della salsa al formaggio preparata da Harry.
"L'hai fatta tu?. È buonissima"
"Grazie"
"È troppo chiedere un piatto anche per me?". Harry che non è per niente rancoroso annuisce andando a mettere la pasta nell'acqua bollente
"Spero che ti piacciano, non è un piatto molto elaborato"
"A volte le cose migliori sono sempre le più semplici"
"Apparecchio per due o preferisci mangiarli da solo?"
"Dovresti essere tu a non voler mangiare con me".
"Louis.. inevitabilmente dobbiamo stare insieme altri due anni ma io penso di non farcela se continuiamo così. Le urla, le accuse, mi rinfacci qualsiasi cosa e adesso anche lo schiaffo. Avevi difeso Liam fino a poco prima e rimproverato Zayn e poi che hai fatto? Hai usato anche tu le maniere forti, certo è stato solo uno schiaffo, ma non ne avevi il diritto". Harry parla mentre si muove da una parte all'altra della cucina per prendere le cose necessarie per apparecchiare la tavola.
"Lo so e mi dispiace. Non so cosa mi sia preso". Il riccio non risponde più, non sa perché gli viene da piangere e deve sedersi sulla prima sedia che trova perché le gambe gli tremano.
"Non sono una pianta grassa". Mormora poi all'improvviso con la voce traballante, sta trattenendo le lacrime
"Okay.. quindi?". Louis è confuso dalla frase del riccio e vorrebbe capire a cosa si riferisce
"Quando poti una pianta grassa puoi ripiantare il pezzo tagliato da un'altra parte e questo metterà le radici e alla fine la pianta ricrescerà più forte e rigogliosa di prima, proprio come l'originale e.. non lo so, pensavo che anche per me sarebbe stato così. Insomma, credevo di potermi tagliare dalla mia vita confortevole e ripiantarmi qui, in casa tua e fare quello che un bravo figlio avrebbe dovuto fare, accontentare i proprio genitori.. ma le mie radici non hanno attecchito, non sono ricresciuto forte e rigoglioso per niente. Al contrario sono rinsecchito e poi appassito nella terra argillosa del Maine e tutto quello che mi resta è un matrimonio senza futuro a ricordarmi ogni giorno i miei fallimenti. Un matrimonio combinato, fatto per convenienza e altri 2 anni infelici da passare accanto a te che non mi degni di uno sguardo, di una parola e quando lo fai invece, usi parole sgradevoli, è come se vivessi da solo in una casa enorme e sconosciuta. Si, sono da solo a miglia e miglia lontano da casa e non ho più i miei sogni da realizzare. Se non sono una pianta grassa allora cosa sono?. Scusa, adesso oltre a disprezzarmi penserai che sono solo un povero pazzo". Harry tira su con il naso e non ha il coraggio di guardare in faccia il suo interlocutore
"Non ti disprezzo e non mi sembri per niente pazzo, è l'analisi più lucida che ti abbia mai sentito fare"
"É un complimento o un insulto?"
"Non lo so nemmeno io, veramente.. ma penso di sapere cosa provi"
"Davvero?". Harry sgrana i suoi grandi occhi verdi e ascolta Louis.
"Si, neanche io sono quello che credevo di essere. É stato un anno molto confuso anche per me, non pensare che sia stato tutto semplice. So che è stato mio padre a proporre il nostro matrimonio a tuo padre, ma io sono stato costretto quanto te e non sono poi così libero di prendere le decisioni che vorrei. Perché nonostante i soldi e il potere che ho sono un uomo solo, Harry. Sono un uomo che pur di tenersi l'azienda è stato costretto a sposarsi, a trovare un marito finto, l'ennesimo accordo d'affari e adesso non so se mi sta più bene tutto questo. Il fatto è che non so più quello che voglio e nemmeno chi sono"
"M mi dispiace, Louis"
"Dispiace a me e se c'è qualcuno di sbagliato fra noi due non sei tu. Prova ad essere più clemente con te stesso"
"Dici?"
"Non sarai una pianta grassa e allora? Magari sei qualcosa di meglio"
"Meglio di una pianta grassa?"
"Si, tipo una felce o una forte quercia". Harry ci pensa per qualche istante e alla fine sorride asciugandosi le lacrime. Adesso sta decisamente meglio.
"Harry.. vorrei davvero chiederti scusa per lo schiaffo e per il mio assurdo comportamento. Per farmi perdonare vorrei invitarti a cena domani sera, solo noi due senza paparazzi o lavoro. Una cena per suggellare il nostro inizio come uhm.. non saprei.. coinquilini?". Harry si lascia scappare una risata.
"Direi che la parola coinquilini va bene. Accetto la cena ma niente ristoranti costosi"
"Io stavo pensando più ad uno dei nostri fast food. Facciamo una pizza al formaggio che è buonissima". Harry fa mostra delle sue bellissime fossette e annuisce di nuovo
"Amo i fast food anche se da aspirante cuoco non dovrei dirlo. Se alla pizza ci aggiungi anche il salame è andata". Louis lo osserva per qualche istante e poi gli scompiglia i ricci con una mano
"E anche salame sia". Nel frattempo Harry serve la pasta ormai pronta e la divide in due piatti. Louis l'assaggia subito e ne rimane piacevolmente colpito
"Questa pasta è buonissima, Harry. Sei davvero un aspirante cuoco?. È questa la vita alla quale hai rinunciato?"
"Si, volevo studiare in un'accademia di cucina e invece mi ritrovo perso fra bilanci e conti". Louis non sa cosa dire e pensa alle parole di Gerard di qualche settimana fa, ha ragione, quello ad aver rinunciato a tutto è Harry.
"Era tanto che non cucinavo e mi è davvero mancato"
"Facciamo che da oggi in poi userai la cucina tutte le volte che vorrai. Ti prometto che non ti tratterò più da ospite e che villa Tomlinson sarà tua quanto mia, potrai fare quello che vorrai, invitare chi vorrai e soprattutto potrai abbellire la tua camera come meglio credi. Le cose che hai comprato due settimane fa le ho buttate e mi dispiace tanto, vorrà dire che andremo insieme a fare shopping e comprerai tutto ciò che ti piace. Sto imparando a prendermi più cura delle persone che mi circondano e di pensare meno a me stesso, non sarà semplice e a volte conmetterò ancora degli errori ma ti prometto che ci proverò e continuerò a provarci finché non ci riuscirò". Harry finisce la sua cena, sorride e proprio come aveva fatto in precedenza con Gerard, si alza e senza pensarci due volte abbraccia Louis.
"Grazie Louis, in questa casa mi sento sempre un ospite, come se fossi in gabbia, una gabbia bellissima e dorata ma pur sempre in gabbia. Per me è importante sentirmi dire queste cose ed è soprattutto importante sapere di non dover più muovermi in punta di piedi ma di poter fare come se fossi a casa, anche se in effetti il Maine è molto diverso dal Texas". I due ragazzi restano abbracciati per diverso tempo e nessuno dei due ha il coraggio di staccarsi. Si stringono l'uno all'altro come a farsi forza a vicenda e questo per Harry è davvero una bella cosa magari può essere felice anche qui, anche senza il bisogno di essere una pianta grassa.

|angolo di bi|

Questo è un capitolo molto importante per la storia, soprattutto perché il titolo si riferisce proprio al discorso che Harry fa sulla pianta grassa. Infatti in inglese 'succulents' o 'succulent plants' significa letteralmente pianta grassa.
Ps: per il discorso di Harry sulla pianta grassa ho preso spunto da un monologo di una serie netflix che amo molto 'atypical'.

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