Ti volevo chiedere

Ti volevo chiedere
ma poi mi sono fermata.
Non so perchè.
Spesso ho paura del futuro
e non so trovare le parole giuste.
Quelle che trovi tu invece,
quelle sì cbe sono le parole giuste.
Parole che racchiudo in me,
parole che custodisco preziose,
parole vere, piene d'affetto,
parole, le tue, senza timore.
Ti volevo chiedere
ma non ho osato,
forse mi sento stupida
se il mio pianto era invasato,
eppure era silente, nei miei occhi
disperato, un desiderio d'ascolto
agognato. Ricordo quel giorno
in cui ti volevo chiedere
ma poi ero muta
e la gola mia serrata,
vedevo dai tuoi occhi
la piena comprensione,
quella era la dimora e la fine
della mia disperazione.
Un singhiozzo è sospeso
tra i punti di domanda,
le labbra soggiogate
al tremulo pensiero,
se solo ci ripenso
un rivolo sul viso
si fa spazio sulle gote
con corso un po' indeciso.
Ti volevo chiedere
ma non ho avuto tempo,
dicevi che n'avevo
ma non lo percepivo,
dannata sofferenza
ma amata, a fin di bene,
sei stata una salvezza
in un bosco di rovi
che irti trafiggevano
le palpebre sofferte
che con il tuo sorriso
hai sollevato, forti
ora si ritrovano
grazie alla tua presenza.
Poche parole,
ma quelle giuste,
come sempre.
Ti volevo chiedere
ma mi hai risposto
senza che ti chiedessi.
Questo per me è stato
un grande insegnamento:
la più bella sensazione
in un tragico frangente
di tempo doloroso.
Ma tu eri lì,
eri lì con me,
quando stavo per crollare
hai compreso la domanda inespressa
solo stando lì.
Quella
era la vera risposta,
la tua risposta,
la miglior risposta.

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