Prologo
EDITH
"Un giorno, molto lontano dal mio presente, udii una storia. La storia del canarino e del suo canto.
Un tempo, c'era un piccolo canarino in gabbia. A tenerlo prigioniero però, non erano le sbarre di un'angusta prigione dorata, bensì le dolci attenzioni del suo padrone. Si prendeva cura di lui, ricambiato dalla stessa premura. Tutto il giorno, e la notte, l'uomo ascoltava il soave canto dell'uccellino, poiché n'era schiavo.
Ma in verità chi dei due era davvero prigioniero?
Il canarino o forse il padrone...?"
"È la tragedia di tutti
idealizzare il primo amore"
Chiunque io abbia conosciuto – almeno una volta nella vita – ha desiderato innamorarsi, anelando la passione e l'amore romantico che decantavano scrittori e poeti. Chiunque ne tesseva le lodi, ma pochi assaporavano la vera essenza.
L'emozione più universale, mercificata, e mitizzata del pianeta era la protagonista indiscussa della maggior parte di film, serie tv, romanzi, musical, e magazine di alta moda. La gente n'era ingorda. Affamata di un sentimento incontrollabile e privo di qualsiasi barriera. Ne agognavano un assaggio con la speranza di averne ancora. L'essenziale di cui vivere.
Eppure non tutto ciò che riguardava l'amore alla fine si rivelava tale.
Lessi, nell'estate in cui mi lasciasti, diverse riviste a riguardo – appartenute a Serafina, la migliore amica di Micol, mia sorella – dove gli articoli frivoli e privi di qualsiasi confutazione, mi rallegravano un poco l'umore. Nulla valsero i rincuori delle amiche. Preferivo smarrirmi nel contenuto vuoto di quei giornalini piuttosto che patire la costante e ottusa sofferenza del cuore infranto, aprendolo agli altri. Il dolore era universale nella sua tragicità, ma unico in ogni individuo. Avrei voluto tradire la tua memoria pur di privarmene. Parlarne non faceva altro che peggiorare e amplificarne ogni ricordo. Oscurava le mie notti come il peggiore degli incubi, insidiandosi nella mente.
Si dimostrò un patimento simile a quello del lutto, composto anch'egli da cinque fasi: negazione, rabbia, negoziazione, depressione e infine, accettazione.
Serviva tempo, pazienza, e resilienza per affrontarle una alla volta; e soprattutto ci voleva costanza – dovevo esserlo, di cognome e di fatto.
A distrarmi, tra una fase e un'altra, c'erano questi consigli superficiali, trascritti fra le pagine di gossip. "Come conquistarlo in cinque semplici mosse", "Ecco cosa fare per piacergli: I suggerimenti di cui avevi bisogno", "Quanto i vostri segni zodiacali sono affini", e poi...
Ne trovai uno. Raccontava che si poteva trovare l'amore tre volte nella vita. Vogue riportò l'intervista di una fantomatica "esperta"; colei che espose la famosa "Tesi dei tre amori": "Il primo amore è quello che sembra una favola e che pensiamo durerà per sempre. «Anche se in quel momento ci sembra vero amore, di solito non si tratta dell'amore profondo, crudo, che si sperimenta in seguito», spiega Nafousi. «Alla fine della relazione, il dolore può sembrare immenso, ma di solito lo si supera in fretta». Cosa ci lascia? Anzitutto, il ricordo dell'uragano di emozioni che ci ha investito quando ci siamo innamorati, poi la consapevolezza del fatto che una relazione, per quanto intensa, può non durare per sempre.
Il secondo, è il cosiddetto "amore intenso". Quello che capovolge il nostro mondo e ci fa credere di aver capito tutto riguardo all'amore. «La relazione diventa uno specchio della nostra anima», dice l'esperta. «Acquisiamo consapevolezza di tutte le nostre insicurezze, dei nostri bisogni e dei nostri desideri. Nel corso di questa relazione, possiamo provare gelosia, paura e dubbi riguardo a noi stessi che non ci avevano mai sfiorato prima. È un rapporto che si dipana fra drammatici alti e bassi. Non di rado, cerchiamo di fare dell'altra persona il nostro partner ideale e ci sforziamo di rimodellarci in modo da diventare il suo». Nel complesso, si tratta di un amore con un andamento da montagne russe, potenziale origine di ferite e di sentimenti di sfiducia. «Il dolore per la fine della relazione può essere insopportabile, ma è attraverso tale dolore che cresciamo, cambiamo ed evolviamo, dimostrando una forza interiore e una resilienza che non sapevamo di avere».
Il terzo amore, quello definitivo, dura per il resto della vita, e corrisponde al cosiddetto "amore incondizionato". «È l'amore che arriva inaspettatamente quando abbiamo iniziato a guarire e a volere bene a noi stessi», spiega Nafousi. «Si manifesta dal nulla, ma ci fa sentire incredibilmente bene. Non ci sono giochi, solo la sensazione di essere "a casa". Si accetta tutto ciò che l'altra persona incarna, tutte le sue imperfezioni, le sue sfumature. Ci sentiamo più che mai noi stessi. Con il partner c'è un'ispirazione reciproca e ognuno dei due cerca di diventare la versione migliore di se stesso. Quando si presenta un ostacolo o una sfida, agiamo in concerto con il partner per superarlo, perché siamo entrambi impegnati a costruire il nostro futuro. È un amore incondizionato, che segna l'inizio dell'eternità, e ogni giorno ringraziamo il cielo per aver messo quella persona sul nostro cammino». Cosa ci insegna questa relazione? «Che il vero amore esiste e che è possibile sentirsi completamente al sicuro, protetti e adorati da un altro essere umano»."
Quanta ridicolaggine e banalità racchiusi in un discorso senza capo né coda.
L'ostinazione del mio cuore – o quello che ne restava – lo sbugiardavano; continuando a credere a un'unica verità. Le persone volevano essere amate da chiunque soddisfasse i loro capricci. Tutto il resto non era altro che una bella fiaba illusoria infiocchettata a regola d'arte per venderla al miglior offerente... E tu, nonostante siano trascorsi tre anni dal nostro ultimo incontro – e non ti conosca più come un tempo – so che saresti stato d'accordo con me. Non è forse vero, Dante?
*Angolino dell'Autrice*
E siamo tornati <3 Come state, vi è mancato Stripper Love?
La breve storia iniziale è riciclata da una mia vecchia storia (ormai cancellata) che ho amalgamato a questa, e parlando di dualismi che mi piacciono, il prologo ha la stessa impronta di quello scritto nella Parte 1 dal punto di vista di Dante AWWW *^*
Ma ditemi, voi cosa pensate dell'amore a riguardo? Raccontatemi un po' le vostre esperienze (ormai la mia la conoscete già, lmao :') )
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