[2021] - 2078 - Abel x Nash

[!CELENTANO]

***

Dopo essersi conosciuti, le vite di Charlie Nash e di Abel sono cambiate per sempre.
Dapprima si sono divisi: il lavoro di luogotenente dell'aeronautica militare del primo mal si conciliava con qualsivoglia tipo di vita privata. Ma le lusinghe del secondo, che lo tentavano in continuazione a cercarsi un lavoro meno pericoloso e meno stressante, l'hanno convinto dopo qualche mese a cambiare reparto. Abel ha mantenuto la sua promessa: quando Charlie gli ha comunicato di essersi fatto declassare e spostare in ufficio, ha abbandonato la sua casetta in Francia per andare a stare con lui in Florida. E convivevano allegramente da poco più di un anno, ormai.
Attualmente Abel era in cerca di lavoro, perché non trovando più appropriato dedicarsi alla vita da mercenario - adesso che aveva un vero motivo per il quale vivere - non sapeva da che parte guardare. Aveva lavorato per un sarto fino a poche settimane prima, che però dopo essere andato in negativo aveva deciso di arrendersi e chiudere baracca, lasciandolo a piedi.
Quindi ad uno sguardo esterno, Abel sembrava una casalinga: si occupava di tenere in ordine la casa, di fare trovare la cena pronta a Charlie quando tornava dal turno eccetera eccetera. In assenza di cose da fare, gli sembrava il minimo. E poi era convinto che il suo amico ne avesse bisogno: si era concesso un viaggio, appena licenziato, nel Bel Paese; e una volta tornato si era reso conto di quanto il suo coinquilino fosse disordinato.
In due sole settimane aveva reso la cucina unta e macchiata, aveva sparso briciole in sala e in camera da letto, lasciato panni per tutta la casa... Insomma, soltanto lasciandolo per qualche tempo si era reso conto che non era capace di vivere solo. E si era ripromesso non solamente di non allontanarsi mai più; ma di rimediare a questo suo neo prendendo il controllo degli elettrodomestici.

Charlie non si era opposto.

Stava raccogliendo i risparmi per comprare l'anello con il quale si sarebbe finalmente dichiarato: si meravigliava, in fondo, che dopo più di un anno non l'avessero ancora fatto.
Era sicuro che Abel lo amasse; ma non gli era chiaro il motivo per il quale si trattenesse dal dirlo. Okay, forse non era la persona più espansiva del mondo; ma non credeva di non avergli fatto intendere minimamente il suo interesse... La leggera tensione che c'era tra loro ogni volta che si sfioravano, comunque, era una sensazione strana e sempre viva. L'adorava. E non sapeva decidersi a compiere il passo, ormai abituato com'era a vivere semplicemente così.
Non avevano mai ancora litigato. Andavano d'accordo quasi passivamente: si vedevano ogni sera, quando tornava dal lavoro trovando sempre un profumo diverso ad accoglierlo, e ogni mattina, quando uscivano dalle loro stanze separate per andare in cucina. Non parlavano un granché; la pensavano allo stesso modo su quasi tutti gli argomenti possibili. Ad esempio, ad Abel piaceva il cognac mentre Charlie preferiva il whiskey; ma in comune avevano il fatto di non gradire l'ubriachezza, per cui non ne prendevano più di un bicchierino al giorno, insieme, stravaccati sul divano poco prima di dormire. In breve, avevano entrambi modi pacati, erano tranquilli, insomma non si disturbavano e rispettavano i rispettivi spazi senza invadere mai quelli altrui.
Solo ultimamente Abel aveva preso un vizio curioso. Canticchiava.

Persino in quel momento stava canticchiando: era intento a lavare i piatti dopo la cena che avevano consumato teneramente assieme. Indossava un grembiule sopra il completo da casa, per non infradiciarsi con gli inevitabili - almeno per lui - schizzi. Charlie era consapevole di essere più rapido di lui ad eseguire tali faccende. E lo avrebbe fatto volentieri, se solo gliel'avesse lasciato fare: ma da quando era stato ospite di una famiglia italiana, Abel non era più stato lo stesso.
Gli avevano inculcato l'educazione, forse eccessiva - quella che si riserva agli ospiti. Gli avevano insegnato a cucinare; ad apprezzare l'arte; e tante altre cose che lo avevano reso raffinato, elegante... Insomma, il tipo di coinquilino - e un giorno, con il favore della dea bendata, compagno - che Charlie sognava da sempre. Ma avevano fatto qualcosa di assolutamente imperdonabile: gli avevano fatto conoscere le canzoni di Adriano Celentano.

Abel aveva iniziato a canticchiare quasi timidamente. Forse stava sondando il terreno: comunque a Charlie non aveva mai riscontrato avversità con il fatto che si 'canticchiasse' vicino a lui.
Dapprima era stato un sussurro. Poi un mormorio. Per un periodo aveva emesso suoni con la bocca chiusa; in seguito aveva preferito fischiettare, piano, poi gradualmente più forte.
Adesso era giunto al punto di cantare le parole distintamente. Ed ecco sorgere il problema - non conosceva bene le maledette canzoni che gli restavano in testa, così ne sbagliava inauditamente il testo fino a stravolgerne il ritmo. Che fosse per via della lingua straniera?Portando una mano alla fronte, l'americano si è chiesto cosa effettivamente stava azzeccando di tutte le parole che stava cercando di imitare. Il francese è già più simile all'italiano, rispetto all'inglese; quindi non poteva avere la presunzione di insegnargli. Si era trattato semplicemente di una sensazione, fino ad allora almeno: ma quel giorno è riuscito a superarsi.

"Niente bugie meravigliose - frasi d'amore appassionate - ma solo baci che do a te, yee, yeeee!!"

Charlie lo ha osservato bloccarsi per un attimo, la pentola della pasta insaponata in mano, poi stringersi nelle spalle e riprendere da dove aveva interrotto, senza probabilmente la minima idea di quali parole fossero quelle giuste.
"Con due... Mila... Settantotto baci! Così frenetico è l'amore-"
"Cosa?!" L'ha interrotto il coinquilino, non riuscendo più a subire in silenzio. Per la prima volta conosceva anche lui la canzone: sapeva quindi con sicurezza che aveva commesso un errore.

Abel si è solo voltato nella sua direzione, con un'espressione di pura confusione in volto: e vedendo la genuina sorpresa che lo aveva preso, il suo fastidio è diventato immediatamente ilarità.
"Quanti... Baci?"
"Non ne ho idea... Centomila, forse?"
In mezzo alle risa, Charlie gli ha indicato che si tratta di un numero minore. Abel ha assunto l'espressione incerta di chi inizia a capire di stare facendo una figuraccia.
"Ventiquattro! Ventiquattro mila baci, è anche il titolo!"
"La conosci anche tu?"
Tornando serio in un attimo, l'americano ha annuito.
"Andava spesso sulla radio che ascoltavo da ragazzo. Ed era già datata allora. Mi piaceva per il tono che usava il cantante! Grintoso, deciso..."
"Allora cantiamola assieme!" Senza aspettare una risposta da parte sua, Abel ha usato il cellulare per mettere quella canzone e si è messo ad inseguire la voce del molleggiato, riuscendo ad essere più coerente del solito. E guadagnandosi la collaborazione di Charlie, che l'ha sorpreso con la sua bravura.

"Con ventiquattro mila baci - felici corrono le ore - un giorno splendido perché - ogni secondo bacio te!"

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