[2020] - Vivi e lascia vivere - Guile/Juri Han

Lavorare per l'esercito degli Stati Uniti significa stare costantemente all'erta.
Come se si percepisse meglio il rischio che c'è nel girare per la città di notte, si hanno occhi anche dietro la nuca in ogni momento. Per questo a William F. Guile non è sfuggito il movimento furtivo che ha fatto qualcuno in un angolo della piazza in cui passava; si è affrettato in quella direzione, e ha potuto sentire un pezzetto della conversazione tra due criminali - un uomo bianco non meglio identificato e Juri Han, membro d'élite della S.I.N. - purtroppo non sufficiente a capire qualcosa di utile sull'argomento.
"Mi sa che non siamo soli" ha mormorato la donna dopo pochi attimi, interrompendo il discorso dell'altro. Trovandosi scoperto, Guile ha dovuto farsi vedere: si è presentato con la pistola puntata alla fronte dell'uomo misterioso.
Juri non ha perso nemmeno un attimo: ha spinto il suo informatore verso Guile, costringendo quest'ultimo a sparare, e poi si è data alla fuga - un gesto non particolarmente ponderato, che ha dato luogo ad un inseguimento.
Poco dopo sono arrivati in un vicolo a fondo cieco. Non sarebbe stata una novità, per Guile, finire in una trappola; ma fortunatamente non sembrava esserci nessuno oltre loro due. Di punto in bianco, la donna ha cambiato atteggiamento da fuggitiva a sfidante. In particolare ha rallentato, si è voltata con un ghigno e ha incrociato le braccia, prima di fermarsi definitivamente e aprire bocca.
"Mi sa, Guile caro, che non tieni abbastanza a mente queste parole: vivi e lascia vivere. Stavo solo solo chiacchierando con un amico, innocentemente..."
Il maggiore Guile non è mai stato un tipo molto calmo. Ciononostante, sarebbe sembrato strano a tutti i suoi conoscenti che gli servisse tirare un pugno al muro per riuscire ad aprire bocca dopo una frase tanto superficiale.
"Da quando il tuo capo non ha lasciato vivere Charlie, ho deciso che l'unica cosa giusta che posso fare è NON lasciare vivere lui."
Il tono che il militare ha usato per pronunciare queste parole avrebbe fatto accapponare la pelle a chiunque. Ma Juri Han non è di questo avviso.
"Ti manca il tuo amichetto del cuore?" Ha infatti trovato il coraggio di chiedere, prima di farsi scappare una risata - distrazione che ha pagato con un sonic boom diritto sullo stomaco.

La rabbia è una risorsa durante gli scontri. Averne poca significa, spesso, non trovare la forza necessaria a vincere. Averne troppa, d'altra parte, è spesso sinonimo di perdita di controllo.

Fortunatamente però non è il caso di Guile, che pochi minuti dopo aver lanciato il suo sonic boom contro il membro della S.I.N. si è trovato vincitore del duello. Si è avvicinato alla donna. "Vivo. Perché sono forte. E ti lascio vivere. Perché non sei nessuno." Le ha detto con disprezzo.
Dentro di sé, in verità, sentiva una vocina che gli sussurrava: lasciala stare. E la interpretava come la voce di Charlie, che non voleva una strage di massa. Voleva solo vendetta.
Per questo, con il cuore ancora pieno di rabbia, ha abbandonato Juri là per terra. Si era cercata la sfida, e questo era il gesto più gentile possibile da parte sua.

Si è allontanato, alla volta di casa, pensando intensamente alla Shadaloo e alle sue prossime, misteriose mosse.

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