[2019] - Musica - Abel

«Un torneo mondiale di lotta?»
Ha sorriso alla detective, per farle intendere che voleva proprio parteciparvi; ma subito dopo è tornato a concentrarsi sul documento che aveva in mano. C'era qualcosa che non si spiegava nel regolamento là illustrato, e Chun-li l'ha capito subito dall'espressione che aveva dipinta in faccia.
«Cosa ti turba, Abel?»
Il ragazzo ha stretto le labbra e si è messo a leggere ad alta voce quanto gli risultava oscuro.
«I partecipanti dovranno essere autonomamente dotati di: mezzo di trasporto, equipe specialistica, bla bla, colore distintivo, divisa... E "sigla". Questi requisiti sono fondamentali e imprescindibili.» Ha alzato uno sguardo confuso in direzione della giovane.
«È il primo torneo a cui prendi parte, vero?»
Ha annuito, arrossendo; e lei l'ha guardato quasi con compassione.
«Quella che indossi è già un'ottima divisa, credo»
«Me la sono fatta fare e l'ho confezionata del colore che più mi rappresenta» ha spiegato lui, accarezzando la kurtka che indossava non più soltanto durante gli allenamenti o gli scontri, ma letteralmente sempre. Avendo riscoperto un certo gusto nel cucire, ne aveva infatti realizzate diverse in autonomia, tutte identiche in modo da non doversi crucciare per decidere il look.
«Per cui ti manca solo la sigla» ha osservato Chun-li, portando una mano al mento e riflettendo in silenzio per qualche attimo. «Non ricordo assolutamente dove io abbia trovato la mia» ha ammesso infine, guardandolo dispiaciuta.
«Non preoccuparti. C'è ancora tempo e mi posso dedicare alla ricerca sin d'ora.»
Le ha allungato i documenti, e dopo un piccolo inchino le ha voltato le spalle e se n'è andato.
«Buona fortuna, allora» ha mormorato la detective, guardandolo allontanarsi. Non erano requisiti complessi, e per questo non aveva mai pensato al fatto che per qualcuno potessero rivelarsi un problema: era perplessa e angosciata per l'impossibilità di aiutare quel poveraccio. Ovviamente non era vero che non ricordava l'origine della sua sigla; essa era una versione contemporanea della canzone che contraddistingueva la sua famiglia da generazioni. Ma come avrebbe potuto dirlo ad un uomo che soffriva così tanto per la solitudine in cui era costretto, e che aveva deciso di partecipare soltanto allo scopo di ritrovare la sua identità?

**

Come primo step, Abel s'è diretto ad un negozio di elettronica. Aveva avuto a che fare con la musica, dopo essere uscito dal laboratorio Shadaloo in cui aveva perso la memoria, ma mai in sé stessa: come colonna sonora, come sottofondo, o ancora come ambiente. Ora però doveva scegliere qualcosa che lo rappresentasse: era giunto il momento di farsi un po' di cultura.
Ha comprato un paio di cuffie argento, grandi abbastanza da risultare comode ma discrete e, soprattutto, di buona qualità; poi ha provato ad andare in un negozio di dischi, scappandone dopo pochi secondi, spaventato dalla vastità del materiale che lo circondava.
I mille colori, uniti alle vibrazioni dei bassi che rimbombavano ovunque dentro il negozio, lo hanno stordito a un punto tale che s'è dimenticato delle tappe ulteriori che aveva programmato, ed è tornato direttamente a casa. Una volta giunto qui, con rassegnazione, si è seduto alla scrivania e ha acceso il PC collegandoci il nuovo acquisto.
Mi assale una noia inenarrabile al solo pensiero della fatica che deve aver fatto per trovare un buon sito per ascoltare musica un po' variata, e poi per estrarre da tutto ciò che gli è capitato nelle cuffie qualcosa di orecchiabile.
La lista enciclopedica che pensava di seguire, infatti, era così lunga da risultare inutile. Si è stufato di seguirla dopo cinque righe appena; ed ha lasciato agire i suggerimenti del sito, proseguendo alla cieca per autori, generi e tempi.
Non ne ha ricavato molto (incredibile, vero?). All'ora di cena, oltre ad un certo fastidio agli occhi e alla fame, gli è derivata soltanto la consapevolezza di qualche preferenza in fatto di strumenti, e cioè il pianoforte e la chitarra. Forse anche altri, ma non era capace di identificarli.
Così ha preso una decisione importante: doveva farsi aiutare!
Ha passato una serata tranquilla e si è coricato presto. Il giorno seguente si sarebbe rivolto al suo vicino di casa, nonché amico, per risolvere la questione. Nella sua pressoché infinita cerchia di conoscenze era probabile che figurasse anche un musicista in grado di comporre un motivo per lui...

E questo è semplicemente come potrebbe essere nata la sigla che mi perseguita giorno e notte!

https://youtu.be/lh2d2MJmrC4

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