[2019] - Messaggio non inviato - Rashid/Abel
Rashid attendeva.
Non si sentiva in grado di fare assolutamente altro oltre a ciò - ormai si era identificato nell'attesa, ad un punto tale che neppure i ripetuti richiami di Azam hanno potuto risvegliarlo.
Aveva ansia sia di ricevere un messaggio da parte di quel ragazzo, che del contrario. Aveva bisogno e soggezione di lui. Lo voleva come alleato ma al tempo stesso qualcosa dentro di lui scalpitava perché non voleva avere a che fare con lui.
Si erano conosciuti quella mattina per puro caso, e avevano scoperto di avere davvero molto in comune. Motivo per cui Rashid gli aveva lasciato il numero di telefono senza neppure farci caso.
Subito dopo averlo salvato in rubrica, però, la sua nuova conoscenza era dovuta fuggire via. Dalla porta del locale si era voltato, e gli aveva gridato che entro la sera avrebbe ricevuto un sms da parte sua, in modo da poter salvare anche il suo numero; ma così non era stato.
Forse la sua gentilezza era solo apparente, un modo di difendersi dagli sconosciuti - come se quel fisico non gliene desse uno ugualmente efficace. O forse l'aveva semplicemente dimenticato? Faceva credere a tutti di avere tutte quelle cose in comune e lui era solo l'ennesimo elemento di una lunga fila di incantati dalla sua retorica? In tal caso, il loro incontro era privo di qualsiasi importanza.
Sicuramente non conosceva un granché sul suo conto, e perciò le sue paure erano infondate. Ma sembrava un comportamento così strano, dopo quel suo modo cordiale di presentarsi e di parlare... Tornare nel bar dove si erano conosciuti poteva essere una buona idea per fargli tornare alla mente la sua esistenza. Ma se il suo comportamento era invece voluto, bhe quel nuovo incontro avrebbe potuto diventare decisamente sgradevole.
Probabilmente il comportamento più saggio era semplicemente di lasciare perdere il presentimento che lo legava a quel ragazzo, e ignorare a sua volta quel tutto sommato insignificante incontro.
*
Abel attendeva.
Tutte le volte che gli capitava di trovare un nuovo legame con la Shadaloo il suo animo si riempiva di speranza e si sentiva pervaso da un senso di imminente pericolo che lo spingeva sempre a cercare qualcosa da fare per distrarsi.
Ma dopo aver scritto quel messaggio non riusciva nel modo più assoluto a pensare ad altro.
L'unico motivo per il quale ricordasse il nome della sua nuova conoscenza era il fatto che era salvato sulla sua rubrica - il telefonino era molto più affidabile della sua memoria, questo era garantito.
Sentiva chiaramente che Rashid avrebbe potuto investire un ruolo importante nella sua vita; e non sapeva darsi pace, perché erano già passate lunghe ore e lui non sembrava intenzionato a rispondere, e non se ne spiegava il perché.
Quando il sole è calato sotto l'orizzonte, la sua agitazione è diventata tristezza. Come poteva averlo ignorato così platealmente? Che era successo?
Ha preso da terra il suo cagnolino, che ogni volta che lo vedeva malinconico gli richiedeva delle coccole, e l'ha accontentato accarezzandolo pensierosamente.
Forse avrebbe potuto tornare nel locale in cui si erano incontrati; ma non aveva alcuna voglia di scontrarsi con lui, in caso si fosse verificata una simile circostanza.
Lo conosceva davvero a malapena, eppure era già affezionato al suo simpatico modo di fare, e alla sua giovialità... Ma che poteva farci se da parte sua non c'era interesse a stringere un rapporto?
*
Il caso amministra con indecenza le vite di ognuno di noi. Ci lascia in attesa per giorni e poi fa accadere mille cose in un solo momento. Fa in modo che ingigantiamo un problema quando ce ne sarebbero mille da risolvere più importanti di quello, e infine risolve la situazione con qualcosa di inaspettato e vergognosamente semplice, quasi al fine di sconcertarci e null'altro.
Ecco di chi è il merito del secondo incontro dei nostri eroi; del caso, molto semplicemente.
Uno in cerca di batterie per chissà che diavoleria, l'altro a spasso con il cagnolino.
«Rashid!»
Il giovane si è voltato di scatto, riconoscendo la voce.
«Ehi, ma sei proprio tu!»
Si sono stretti la mano, e poi guardati fissi per qualche secondo.
Perché non si stava scusando di essersi dimenticato di inviare quel messaggio?
Perché non stava spiegando che motivo ci fosse per non rispondere a quel "Come stai"?
È stato Azam a risolvere la situazione. Ha posto le due domande con attenzione, e all'accusa da parte di Rashid di non aver scritto nella maniera più assoluta, Abel non ha potuto che estrarre lo smartphone.
«Guarda..!» Ha esclamato, un po' compiaciuto e un po' infastidito. Lui non mentiva mai!
«Aspetta» è stata la risposta dell'altro, espressa un attimo prima di pigiare l'indice sulla conversazione. Sotto il baloon del SMS, una scritta rossa richiamava l'attenzione con prepotenza.
Messaggio non inviato.
«... Non posso semplicemente crederci!»
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