«A quanto pare non è solo il Tanden Engine a determinare ciò che siamo.»
#23 ha guardato #11. Non capitava spesso che i cloni avessero modo di parlarsi: anzi, era la prima volta che capitava dopo mesi.
Come veri fratelli, quelli coscienti di loro si distinguevano l'uno dall'altro alla perfezione. All'atto della creazione erano assolutamente identici; ma il tempo - il breve tempo della loro esistenza - aveva permesso ai loro caratteri leggermente diversi di segnare qualche tratto peculiare della loro apparenza fisica. E così, #23 aveva rughe profonde sulla fronte dovute alla sua abitudine di corrucciare le sopracciglia mentre rifletteva; #11 aveva invece una postura sul gobbo riconducibile al dispiacere continuo che provava per la sua situazione; e così via. Non era solo in base a questo, comunque, che #23 era giunto alla conclusione che si stava accingendo a spiegare.
«#15 ha scelto di darsi un nome. Seth. D'ora in poi vuole essere chiamato così; guai a fare altrimenti»
«Seth?! Come può darsi tante arie? È un androide proprio come tutti noi»
Un'altra figura è comparsa dalle sue spalle, con passo fiero. Era #6, un clone tanto debole fisicamente quanto coraggioso, soprattutto a parole.
«Androide, clone, cyborg, nei nostri addomi sta un computer maledettissimo che ci rende diversi dall'uomo, ma abbiamo comunque più dignità di chi ci ha creati. Forse bastano un paio di polmoni perché l'Ordine universale fornisca un'anima gratis, e ognuna è a sé stante e alcune hanno più senso di altre.»
«Seth ha più diritto di noi al potere?» #11 sembrava contrariato dalle parole dell'ultimo arrivato.
«Seth ha la forza e la sfacciataggine necessarie a un'azione del genere.»
È calato un silenzio imbarazzante tra i tre gemelli.
«Comunque lui è sempre stato diverso da noi. Forse ha davvero più "diritto"...»
#23 ha assunto la sua espressione tipica mentre esprimeva la sua posizione, provocando in #11 uno scatto di rabbia.
«Ci manderà alla forca. Forse ci ucciderà con le sue medesime mani! Ma non capite?! Noi siamo stati creati con uno scopo, e se la nostra unica speranza di sopravvivere è legata al giudizio di "utilità" che Bison ha di noi, per colpa sua periremo! Non è "diverso". È "sbagliato"! Seth è il nostro fratello maledetto, il nostro gemello sbagliato!»
«Calmati» l'hanno apostrofato all'unisono gli astanti.
«Nessuno di noi è perfetto, Bison ci rimpiazzerebbe comunque.»
«Hai pienamente ragione, #23.» #6 ha guardato entrambi con un'espressione che lasciava presagire una proposta quantomeno bizzarra. «Non abbiamo più scelta, dunque. Ora che #15 si è scelto un nome, ed è a capo della S.I.N., possiamo aiutarlo o possiamo combatterlo.»
«È chiaramente da appoggiare.»
#11, l'unico ad essere rimasto in silenzio, si è stretto nelle spalle.
«Non l'ho mai sopportato, ma non ha davvero senso mettersi contro di lui. E andiamo. La collaborazione è l'unica via; è l'unica... Speranza»
Tutti e tre i capi si sono mossi in segno di approvazione. Si trattava solo di trovare Seth, ora, e di dichiarare la loro disponibilità: l'inizio della fine, comunque si concluda - che loro muoiano, o che la Shadaloo finisca spazzata dalla S.I.N. corrotta.