[2019] - Animali - Abel

[BUON COMPLEANNO ABEL!!]
[!Humour] [Pure flash!fiction]
[Street Fighter X Tekken universe]
***

Antefatto:


**

«Uh... Ouhh... Ma dove sono..?!»
Il lottatore di Sambo francese s'è guardato intorno, una mano sulla fronte. Era convinto di essersi addormentato a casa sua, nel suo letto, la sera prima; ma ora era in mezzo ad un capannone, da solo, e non si spiegava né come né perché fosse finito là.
Udendo dei passi avvicinarsi ha cercato con più foga un qualsiasi segno di vita; ma tutto ciò che ne ha ricavato è stato un capogiro, in virtù del lungo sonno dal quale era appena uscito.
L'impossibilità di guardarsi intorno l'ha riempito d'angoscia. Era un tipo possente, imponente, e non aveva paura di nulla perché si sentiva sempre in grado di vincere o quantomeno di cavarsela in una parità; in quel momento però doveva riconoscere che era in enorme svantaggio, e gli è presa una tachicardia pazzesca.
C'era un solo individuo al mondo che era stato capace di farlo sentire così, prima...
«Buongiorno, compagno!»
Incredulo, Abel ha spalancato gli occhi prima ancora di puntarli in direzione di Zangief, proprio l'uomo al quale stava pensando e che pareva quindi uscito direttamente dalla sua mente.
«Tu hai una voce molto gradevole, e non capisco perché non la usi mai.»
«Ciao Zangief. È sempre un piacere incontrarti» s'è sforzato di articolare, in un mormorio praticamente indistinto. «Sai spiegarmi dove siamo?»
Il campione di Wrestling ha riso così forte da far tremare tutto intorno.
«Benvenuto in Madre Russia, Abel!»
«Cosa?!»
«Ho saputo che oggi è il tuo compleanno e ho deciso di farti un bel regalo!!»
Il giovane ha espirato tutta l'aria che aveva in corpo e inclinato leggermente il capo, incredulo. Zangief - un idolo, ok, un campione assoluto, ma ancor prima di questo un suo amico - aveva deciso di fargli un regalo di compleanno... Portandolo fino in Russia?!
Avrebbe dubitato dell'informazione se qualcos'altro non l'avesse convinto, oltre alla percentuale di probabilità che Zangief potesse fare un gesto del genere: il freddo glaciale che si percepiva in quel capannone, che sebbene fosse avvolto in tre spesse coperte era giunto al midollo di ogni suo osso.
«Conosco la tua passione per gli orsi! E ho pensato che avresti proprio gradito allenarti insieme a me e loro, per una volta!»
«Orsi?» Improvvisamente interessato, Abel ha fatto per tirarsi in piedi, ma il bozzolo di lana in cui era stretto gliel'ha impedito. «Vuoi dire che vedrò degli orsi veri??»
Il possente wrestler ha battuto con fierezza una mano sulle sue spalle segnate da profondissime cicatrici.
«Queste non te le fanno mica, dei robot. Zangief dice sempre la verità!»
«E saranno tanti?» Il festeggiato è tornato improvvisamente bambino. «Saranno grandi? Ma non gli faremo male?» Ha continuato a chiedere, incapace di mantenere la calma. «Saranno morbidosi come me li immagino?»
Un rumore ha interrotto il suo monologo: un colpo secco, potentissimo, contro una porta d'accesso che ha fatto allungare una crepa dall'angolo di quell'infisso fino alla finestra che lo sovrastava.
«Sono qui» ha sentenziato Zangief, mettendosi sull'attenti. «Preparati, compagno.»
«Io... Volentieri... Uff... Una mano..?!» Ha ansimato l'altro, dimenandosi all'interno delle coperte mentre una mezza dozzina di orsi sfondava la porta e... Avanzava velocemente in loro direzione.

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