knowledge is power

Per quanto la sensazione di vincere a Baku sia diversa rispetto a quella di vincere su un circuito normale, Josefine non riesce a godersi del tutto la doppietta Mercedes con la vittoria di Max. Segue il team sotto al podio e fa finta di ascoltare l'inno olandese che risuona per tutta la città ma la sua testa è altrove. 

Ripensa alle parole di Lewis qualche settimana prima quando, con gli occhi pieni di lacrime e la voce a metà tra il deluso e l'arrabbiato, è tornato a casa dopo una notte che entrambi si aspettavano diversa. 

"Dove sei stato?" gli aveva chiesto Josefine dopo aver tirato un sospiro di sollievo nel vederlo finalmente davanti ai suoi occhi. "Mi sono preoccupata" si era affrettata a dire, dato il mutismo di Lewis. Josefine aveva notato che c'era qualcosa di strano in lui, riusciva a stento a riconoscerlo quella mattina, infreddolito nella sua tenuta sportiva e talmente stanco che sembrava non dormisse bene da giorni. 

Lewis non l'aveva degnata di una risposta, sembrava che Jo fosse diventata un soprammobile che non meritava nemmeno di essere guardata. "Va tutto bene, amore?" si era azzardata a chiedergli, quando aveva capito che l'atteggiamento di Lewis non poteva essere dovuto soltanto alla mancanza di lei o di sonno. Sapeva che c'era dell'altro. Qualcosa di più profondo, di più oscuro, di più brutto. Ma ancora non riusciva a venirne a capo e senza l'aiuto di Lewis non poteva arrivarci da sola.

"Chiedilo a Verstappen se va tutto bene" sono state le parole di Lewis, fredde e senz'anima, come se a parlare non fosse il ragazzo di cui si era perdutamente innamorata ma una delle macchine che ama progettare per la scuderia. "Tanto a lui racconti tutto, no?" aveva continuato, e in quel momento Josefine avrebbe preferito che continuasse a non dire nulla. "Quel fottuto Verstappen..." aveva borbottato passandole oltre, senza nemmeno degnarla di uno sguardo. Probabilmente se l'avesse guardata sarebbe crollato, si sarebbe smascherato da solo e sarebbe stato costretto a rivelarle il vero motivo per cui stava così male in quel periodo. 

"Ma di cosa sta parlando?" Josefine lo aveva inseguito fino in camera da letto, dove Lewis aveva subito chiuso la porta dietro di sé. A quella domanda Lewis non aveva mai risposto, chiudendo quella porta era come se avesse escluso Jo dalla sua vita e da tutti i suoi dubbi esistenziali. 

"Non vieni a festeggiare con noi?" la voce di Xavier, uno degli ingegneri di Valtteri, la riporta al presente e Jo si accorge che non c'è più nessuno ormai sotto al podio. Scuote la testa e si sforza di sfoggiare un sorriso tornando nel box insieme al suo collega. "No, torno in albergo. Domani mattina ho l'aereo presto" risponde distrattamente la ragazza nascondendo gli occhi lucidi con un paio di occhiali da sole di Lewis - i suoi preferiti - che il pilota le ha regalato dopo il Gran Premio a Silverstone qualche mese fa. 

Le sembra passata una vita da quando andava in giro per il mondo con Lewis che conquistava ogni pista sulla sua Mercedes. Ora invece lui è a casa a fare niente se non deprimersi e disperarsi, senza riuscire a lasciare andare quella vita che ormai non può più vivere in prima persona, ma solo attraverso uno schermo. 

"Non mi fai neanche i complimenti per la gara? Che razza di ingegnere sei?" Josefine chiude gli occhi e prende un sospiro non appena sente Max alle sue spalle. Si arma di tutta la pazienza di cui dispone - troppo poca per fronteggiarlo - e si volta verso di lui. "Bravo Max, sei il migliore" gli fa un sorriso tirato e piega leggermente la testa di lato prendendolo palesemente in giro. 

Lui sta al gioco perché è Max Verstappen e adora punzecchiare chiunque gli capiti a tiro, specialmente se si tratta di una bella ragazza come Josefine. "Lo so che sono il tuo preferito, a me puoi dirlo" Max schiude le labbra in una smorfia compiaciuta inchiodando Jo con i suoi occhi azzurri. Anche se Jo vorrebbe distogliere lo sguardo non ci riesce, Max ha la capacità di attirare tutta l'attenzione su di sé, o forse i suoi occhi ce l'hanno, non l'ha ancora capito con esattezza. 

"Non sei il mio preferito" Jo sostiene il suo sguardo a fatica mentre lui fa un passo verso di lei, perfetto nella sua nuova tuta della Mercedes con le maniche allacciate in vita e la maglia termica nera che aderisce perfettamente al suo corpo, delineando ogni linea del suo petto, delle braccia e dell'addome. "E chi sarebbe il tuo preferito, il tuo Lewis?" accenna una risata bevendo un sorso dalla sua lattina che tiene nella mano destra. 

Josefine serra le labbra in una smorfia contrariata per reprimere l'impulso di dare uno schiaffo a Max in pieno viso. Forse solo così potrebbe togliersi quella faccia compiaciuta e abbasserebbe un po' la cresta. "Lascia perdere Lewis" risponde tagliente Jo senza sbattere le palpebre. "Quando anche tu avrai vinto dieci mondiali forse potrai competere con lui" fa un passo verso di lui ed aggrotta le sopracciglia per esprimere il suo disappunto. 

"A quanto pare il sesso non ha funzionato" dice Max assottigliando gli occhi per guardarla meglio. "Non si può essere così acidi e distaccati dopo un weekend di sesso sfrenato con Lewis" la prende in giro mordendosi il labbro inferiore. "Forse non gli avrà fatto piacere sapere che ho interrotto la vostra seduta di sexting a Manama" aggiunge, quasi in un sussurro all'orecchio di Josefine con un sorriso beffardo stampato sulla faccia. 

Jo non fa nemmeno in tempo a realizzare le sue parole che Max si è già voltato ed è già uscito dal box. Lei rimane lì, immobile, a fissare un punto indefinito davanti a sé mentre la sua mente inizia a collegare i fatti. Ecco perché Lewis non riusciva neanche a guardarla in faccia quella mattina dopo la notte imbarazzante. Ecco perché ce l'ha a morte con Max Verstappen. Ecco perché non si è più fatto sentire da quando è partita per Baku. Finalmente tutto inizia ad esserle più chiaro e, nonostante la voglia matta di andare a prendere Max a sberle, ha ancora più voglia di prendere il primo aereo e tornare a casa dal suo campione. 



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dopo un mese, a volte ritornano!
lo so che sono stata poco attiva e mi scuso ma cercate di capirmi anche io ho una vita e devo fare mille cose! che ne pensate di questo capitolo? fatemi sapere perché come ormai dico sempre Max è una variabile impazzita di questa storia e adoro scrivere le sue battute 🤪

vi aspetto su Instagram dove sono decisamente più attiva (nowhereissafe_)

✨ blessed ✨

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