face-to-face
La pioggia scende sul Red Bull Ring annebbiando la vista a tutti i piloti. Josefine si mangiucchia le unghie al box Mercedes, le cuffie sulle orecchie per attutire il rumore assordante delle monoposto e gli occhi fissi sullo schermo sopra la sua testa. Si stringe forte nella sua giacca nera della scuderia, provando a ripararsi dalle raffiche di vento che provengono dalla pit lane.
Sono tutti sempre più preoccupati ogni giro che passa. Team principal, ingegneri di pista, commentatori. Anche i piloti iniziano a lamentarsi in team radio per la scarsa visibilità. Tutti. Tranne Max Verstappen.
Tra i tanti talenti di Max Verstappen al volante, c'è quello di essere un mago sul bagnato. È come se la pioggia lo motivasse a fare ancora meglio, ad affondare il piede sull'acceleratore così tanto da farli diventare un tutt'uno.
"Pazzo idiota" mormora Jo tra i denti dopo una brusca scodata di Max, che miracolosamente non perde il controllo della macchina. Gli ultimi dieci giri sono un mix di ansia e panico mischiate all'adrenalina che solo la Formula 1 può dare. Max Verstappen rimonta le quattro posizioni che lo separavano dalla testa della gara e vince il Gran Premio d'Austria a casa della sua vecchia scuderia.
Gli applausi ed i respiri di sollievo di alzano dal box Mercedes nel sentire le urla del pilota olandese nelle cuffie. "Max Verstappen" lo chiama il suo ingegnere di pista "sei matto da legare ma hai fatto una gara da incorniciare. Well done" conclude ricevendo in risposta una risata da parte di Max.
"Beh?" esclama Max togliendosi il casco e la balaclava una volta arrivato nel box. Josefine, rimasta da sola, si gira di scatto, spaventata dal rumore improvviso. "Non mi dici niente?" domanda di nuovo lui passandosi una mano tra i capelli sudati e bagnati e prendendo un abbondante sorso d'acqua. Allarga le braccia ed appoggia la bottiglietta mentre prende un asciugamano bianco che si passa su tutto il viso accaldato.
"Sei stato bravo oggi" gli risponde Jo educatamente, nascondendo il tristissimo tramezzino al tonno che stava mangiando di nascosto prima che Max irrompesse nel box. Max strabuzza gli occhi nel sentire le parole di Josefine e per poco non scoppia a ridere. "Bravo?" alza un sopracciglio avvicinandosi lentamente a Jo con le mani sui fianchi ancora avvolti dalla tuta scura della Mercedes.
"Riesci a dire solo questo?" la deride Max, ormai senza nemmeno preoccuparsi di trattenere una lunga e fragorosa risata. "Molto bravo?" ci riprova Josefine alzando di poco le spalle, provando a ritrattare la sua precedente frase. "Fai pena, Jameson" la prende in giro Max scuotendo la testa. "Cosa vuoi che ti dica?" lo riprende Jo sbuffando e indietreggiando verso la parete opposta.
"Che sono stato eccezionale" la voce di Max è quasi un sussurro mentre si avvicina a Josefine, gli occhi fissi nei suoi e un sorriso strafottente dipinto sul viso. "Eccezionale?" Jo gli scoppia a ridere in faccia coprendosi la bocca con il dorso della mano. "Hai vinto una gara Max, non tirartela" taglia corto lei prendendo finalmente fiato dopo qualche secondo di apnea.
"Un gara bagnata" precisa Max mentre ammicca verso Josefine che, in tutta risposta, deglutisce sonoramente sentendosi all'improvviso le gambe tremolanti. "Bagnata..." gli fa eco la ragazza, colta alla sprovvista e decisamente troppo esausta per affrontare un discorso con Max Verstappen dopo una gara. "Bagnatissima" continua Max ormai a pochi centimetri da Josefine, gli occhi azzurri più vispi che mai e le gocce di pioggia nei capelli che gli ricadono sul viso.
"Sai cosa ti dico Max?" domanda Josefine a brucia pelo, colta da un improvviso momento di lucidità in quel caos che è la sua mente nell'ultimo periodo. Lui non le risponde ma la incita a continuare a parlare con un semplice cenno del volto. "Ne ho conosciuto solo uno che era eccezionale" mormora lei incrociando gli occhi di Max con il sorriso sulle labbra. "Vuoi un consiglio?" continua Jo, ormai un fiume in piena. "Smettila di cercare di assomigliare a Lewis in tutti i modi, non sei lui ed è giusto così. Sii te stesso, non sforzarti di essere ciò che non sei".
Come colto da un'illuminazione, Max spalanca gli occhi ed indietreggia. Scuote la testa e si massaggia le tempie mentre cerca le parole giuste tra il vortice di pensieri che c'è nella sua testa. Muove le labbra per dire qualcosa ma dalla sua bocca non esce alcun suono. L'intero box sembra essere avvolto da un silenzio tombale improvviso, interrotto soltanto dallo scroscio della pioggia.
"Amore?" la voce melliflua di Lewis Hamilton giunge alle orecchie di Josefine prima ancora che lei riesca ad accorgersene. A Max basta un'occhiata da parte di Lewis per capire che la sua presenza non è più richiesta e, senza fare il minimo rumore, prende le sue cose e sparisce dal retro del box. Josefine lo guarda - non vede nient'altro - e sente il suo cuore mancare un battito.
"Che ci fai tu qui?" domanda trattenendo il sorriso più grande della sua vita mordicchiandosi il labbro inferiore. Lewis abbandona la valigia per terra e si avvicina a passo deciso ma lento verso la sua ragazza, splendida anche dopo un weekend complicato. Non fa caso ai capelli spettinati o al trucco sbavato, ai suoi occhi Josefine non è mai stata più bella di così.
"Sorpresa" mormora Lewis ad un metro da Jo, allunga un braccio e le sposta una ciocca di capelli dal viso, approfittando di questo movimento per accarezzarle la morbidissima guancia. "Sei impazzito" replica lei con gli occhi lucidi, del tutto spiazzata dalla presenza del suo ragazzo in Austria. "Non voglio più stare un giorno senza di te" confessa Lewis tirandola a sé con le braccia attorno ai suoi fianchi.
"Nemmeno io" risponde Jo sfregando il naso contro il suo, inspira a fondo il suo profumo forte ed intreccia le braccia attorno al suo collo. Gli accarezza i capelli ed appoggia la fronte contro la sua, inebriandosi della sensazione di averlo in carne ed ossa davanti a lei.
Le loro labbra trovano automaticamente la strada per incontrarsi, si baciano per un tempo indefinito: per loro potrebbero essere tranquillamente pochi minuti o poche ore. Ad un tratto Lewis sorride nel bacio, Josefine corruga la fronte e si stacca quel poco che basta per poter parlare. "Che c'è da ridere?" gli domanda passando una mano sul suo petto muscoloso, coperto da troppi strati di stoffa.
"Ho sentito cosa hai detto a Max prima" dice Lewis mordicchiandole il labbro inferiore continuando a sorridere, finalmente spensierato e felice dopo tanto tempo. Jo non risponde, ma il rossore sulle sue guance risponde al suo posto. "E così sono eccezionale..." continua lui pavoneggiandosi.
Josefine gli dà un pizzicotto sul sedere, che lo fa sussultare leggermente. Non ci mette molto a renderle pan per focaccia e ne approfitta per stringere tra le sue grosse mani il sedere di Josefine. "Hai l'occasione di dimostrarmi che sei davvero eccezionale..." sussurra lei al suo orecchio passandogli le dita su e giù lungo il petto.
"Ti amo" sono le ultime parole di Lewis prima di prenderla in braccio e portarla fuori dal box. Arrivano al motorhome di Josefine totalmente bagnati, fanno appena in tempo a chiudere la porta con un piede prima di dar sfogo al loro amore per tutta la notte.
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BUON NATALE A TUTT*!
lo so che è passato un secolo, ma volevo farvi un regalo di natale a modo mio
vi auguro tanta felicità e soprattutto (di questi tempi) tanta salute
vi ricordo il mio Instagram per parlare della storia
o di tutto ciò che volete (nowhereissafe_)
vi voglio bene 🥰
✨ blessed ✨
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