6. Strawberries

Polnareff guardò interrogativo Joseph. -Che vuol dire che la conosci da più di cinquant'anni?- L'anziano lo guardò quasi con aria grave. -All'inizio pensavo fosse un nemico.- Ed iniziò il racconto.

-Quando ero più giovane, ero rimasto vittima dell'attacco di una specie di uomini chiamati "il popolo della notte", i creatori della maschera di pietra che rendeva gli esseri umani in vampiri. Fui costretto a combatterli con quella che dopo scoprì essere mia madre, e... Il mio migliore amico.
Un giorno, uno di quei tre esseri mi aveva attaccato, aveva ucciso uno dei servitori di mia madre, e mentre lo stavo per finire è apparsa lei. Camminava sugli aculei dove stavamo combattendo infilandosi i piedi in essi, ma sembrava non sentire alcun dolore. Venne verso di noi, e ricordo solo che parlò con l'energumeno... E lui non potè più attaccarmi. Fu cocostretto a seguirla nella fondazione Speedwagon, dove loro studiarono il suo corpo, e lui non uccise o attaccò nessuno. La particolarità, è che da quel momento, se usciva alla luce del sole, non si pietrificava più.
Uno dei suoi compagni aveva però trovato la pietra che serviva loro per rendersi immuni alla luce solare, e l'aveva come... Inviata all'ultimo suo compagno.
Noi lo seguimmo in Svizzera... Si erano rintanati in una specie di hotel abbandonato, ma attaccarli di giorno era un suicidio. Decidemmo di aspettare la notte... O almeno quasi tutti. Il mio migliore amico andò comunque. Morì.
La notte dopo li sfidammo, e mentre stavo per uccidere il suo assassino, lei ritornò. Si scusò perché non aveva fatto in tempo a salvare Caesar...- Il solo pronunciare il suo nome sembrava fargli male. -Fece la stessa cosa che fece con l'altro. Dopo lo scontro andava da loro, gli parlava, e loro diventavano magicamente innocui e immuni al Sole.
Mi disse di essere un'amica, e che un giorno si sarebbe scusata, ma da allora non l'ho più vista. Per questo ero sorpreso di incontrarla prima di partire.-

Thatiana abbassò lo sguardo e sorrise amaramente. Lei si sentiva in colpa per la morte di quel povero ragazzo, era colpa sua. Era tornata con Esidisi alla base più vicina della Fondazione Speedwagon per lasciarlo lì e tornare, ma non aveva fatto in tempo. Doveva salvare anche gli altri due, era da troppo tempo che voleva parlare con loro per lasciare che lui li uccidesse. -Entro quest'anno salderò il mio debito.- Disse a voce bassa.

-In ogni caso non ho ancora capito cosa fa il tuo stand di preciso... Insomma, sei cieca o no?- Ovviamente a parlare fu la bocca indelicata di Polnareff. Lei sorrise e rispose con pazienza. -Io non vedo come voi. Il mio stand mi rende cieca, ma capace di vedere le anime dei vivi e quelle dei morti che hanno scelto di rimanere qui. Senza il mio potere... Forse potrei anche vedere. Posso distinguere le anime dei vivi da quelle degli stand, le anime dei vivi da quelle dei morti, posso comunicare con esse, ma ci sono casi in cui l'anima di un morto si fonde con quella molto più debole dello stand, donando al portatore più forza e protezione. In quel caso non saprei distinguere uno stand "posseduto" Da un'anima da un'anima di un morto normale. - Kakyoin la interruppe per una sua curiosità -Quindi tu sai cosa c'è dopo la morte? Come... Il paradiso e l'inferno?-

Lei fece per la prima volta una smorfia. -Non scendiamo nel metafisico, non so nemmeno io se esistano, anche se non penso. So che però le anime, una volta staccate dal corpo, possono scegliere se rimanere sulla Terra al fianco di qualcuno a loro caro, oppure qualcuno che loro odiavano talmente tanto da volerlo perseguitare. Nel primo caso si chiamano benedizioni, nel secondo maledizioni, sono in grado di materializzare un'anima di un morto in forma eterea... E posso vedere il filo rosso che lega due "anime gemelle", per quanto esse siano lontane, ma ci sono caso in cui l'anima gemella non nascerà mai, oppure in cui una di loro muore, o non nasce mai, oppure il suo filo è legato ad un'anima che è legata ad un'altra differente ancora. Io l'ultimo caso lo chiamo "filo incompleto, i primi "fili spezzati". Questo non vuol dire però che non puoi innamorarti di qualcuno o tu non ti possa sposare, solo... Prima o poi ti stufi. Fortunatamente in questi tempi hanno inventato il divorzio.-

Il suo sguardo corse su Joseph, che per istinto arrossì leggermente e si voltò. Aveva divorziato da poco più di tre anni, da quando la moglie aveva scoperto che l'aveva tradita con una donna giapponese. Certo non sapeva ancora che avesse avuto un figlio da lei. -Quindi... La mia anima gemella quale dovrebbe essere?- Thatiana incrociò le braccia la petto e fissò Joseph con aria ironica, come per dire "Come se non lo sapessi..." Joseph arrossì ancora di più e stette zitto.

-E poi... La cosa più importante. Posso legare le anime alla mia tramite quella che chiamo "Promessa". Io pongo delle condizioni. Se l'anima con cui parlo accetta, le nostre anime si legano, ed essa non può infrangere quella condizione fino a che uno dei due non muore, ed essa assorbe una parte delle mie caratteristiche, come per esempio la resistenza ai raggi solari. Con Kars, Esidisi e Whamoo ho promesso loro che sarebbero rimasti insieme vivi, ma loro non dovevano più cercare la pietra dell'Asia e non dovevano più fare del male a qualcuno se non attaccati per primi.- In realtà, Whamoo ed Esidisi avevano accettato solo per una cosa in più che aveva detto Thatiana, visto che erano pronti a morire per il loro obbiettivo, ma preferì non specificate questo dettaglio, mentre Kars... Aveva accettato solo per stare con i suoi compagni.

Anne nel frattempo, non riuscendo a capire una sola parola di quello che dicevano da giorni, aveva deciso di lasciare stare, e prendere la cosa solo come una storia fantasy molto realistica, nel frattempo che beveva indisturbata il suo the ed ascoltava.

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