5. Singapore
Dopo averlo liberato dal germoglio di carne innestatogli, quell'uomo dalla bizzarra acconciatura si era fatto più allegro e sociale, rivelando fondate le indicazioni di quella che affermava di essere sua sorella. Sembrava, per un certo verso, che ragionasse più con le parti basse che con il cervello.
-Monsieur Joestar...- Iniziò Polnareff, facendosi improvvisamente serio. -Posso farle una domanda un po' bizzarra?- Joseph acconsentì, incuriosito. -Sarò indiscreto, ma ho notato che non si toglie mai i guanti, neppure a tavola. Per caso, la sua mano sinistra... È in realtà una mano destra?- Beh, penso si vedrebbe attraverso i guanti una cosa del genere... Ma questo Thatiana preferì solo pensarlo.
All'inizio Joseph fu davvero disorientato dalla domanda decisamente fuori luogo: -Che significa?- L'altro uomo si incupì. -Voi l'avete vista. Sto cercando l'uomo che ha ucciso mia sorella. Non so che aspetto abbia, so solo che ha due mani destre.- Solo parlarne sembrava fargli ribollire il sangue nelle vene e fargli venire voglia di strangolare qualcuno, ma nonostante quello continuò il racconto. La sorella stava solo camminando con un'amica, quando una figura che pareva nascosta sotto una cupola di vetro, la pioggia che gli passava sopra senza sfiorarlo, era apparsa. Sua sorella era stata violentata ed uccisa, mentre l'amica era sopravvissuta ed aveva raccontato quell'assurda testimonianza a cui però nessuno aveva creduto, tranne lui.
Da allora aveva iniziato a viaggiare per trovarlo, ed è dopo due anni di ricerca che aveva incontrato Dio. Egli gli aveva promesso proprio quello: La vendetta, senza sapere che quell'uomo sottostava ai suoi ordini. Così per un anno è rimasto: Suo schiavo, incapace di reagire.
Joseph annuì, levandosi il guanto della mano sinitra. Sotto di esso, vi era una normale mano sinistra, con le dita al posto loro, con le ossa, la pelle e la carne intatti, eccetto che per il palmo e per l'interno delle dita. Essi infatti erano rigati da numerose e profonde cicatrici che attraversavano la mano dell'anziano in verticale ed orizzontale, come se avesse cercato di sollevare dei chiodi conficcandoli nella carne e tirandoli verso l'alto, o come se avesse cercato di sollevare un pesante masso quasi disperatamente, senza riuscirci. -Da giovane ho solo... Avuto un'incidente, nulla di più.- Ma non sembrava così. Guardava malinconico le cicatrici, con gli occhi colmi di rimpianto.
Così, anche quell'uomo si unì al loro gruppo, solo e puramente per vendetta. Salirono sulla nave che li aspettava, inviata dalla fondazione Speedwagon, senza sapere del pericolo che li attendeva: Lo stand acquatico Dark Blue Moon, e lo scimmione possessore di Strength, oltre all'incontro con la clandestina Anne, una piccola fuggiasca che poteva avere al massimo l'età di Thatiana.
Finalmente erano arrivati a Singapore, una delle mete d'intermezzo, dove finalmente avrebbero potuto prendere una camera d'hotel, anche perché Thatiana non ne poteva davvero più di stare in mare, non capiva mai dove stava andando sui mezzi di trasporto. Di contro, durante quella breve esperienza, ne aveva approfittato per fare conoscenza con Polnareff, decisamente estroverso. Era onesto come pochi, non aveva nemmeno bisogno di parlare con la sua anima per sapere la verità. Le loro conversazioni in realtà erano in maggioranza lui che parlava senza un freno e lei che ascoltava, ma tutto sommato era piacevole comunque.
-Città, hotel, soldi e servizio in camera. Sapete che significa?- Aveva esordito il francese, con un sorrisetto irrefrenabile sulle labbra. Avdol roteò gli occhi, ridacchiando. -Stasera non si dorme, passiamo la serata ad ubriacarciii- Sembrava quasi un bambino. -Io non posso bere però...- Disse Anne a bassa voce, tenendo Thatiana per un braccio. -Chi ha detto che devi partecipare anche tu mocciosetta?- La ragazza cieca subito si intromise prima che Anne potesse cercare di castrare Polnareff a calci. -Ne ha passate tante pure lei, magari può rimanere anche solo per compagnia. Potrebbe prendere un the, oppure un succo di frutta.-
Kakyoin sorrise, d'accordo con l'idea di entrambi, anche se non avrebbe bevuto quasi niente essendo praticamente astemio. Si fece sera rapidamente, ed ognuno, a modo suo, aveva passato la città. Jotaro e Kakyoin erano andati insieme, ed il rosso non faceva altro che sbandierare la sua conoscenza studiata sui libri, mentre il compagno lo ascoltava pazientemente; Joseph era rimasto in hotel a riposare dopo il lungo viaggio in mare, mentre ad Avdol era toccato badare non solo alle due ragazzine, ma anche ad un bambino, quel bambino coi capelli bianchi di nome Polnareff, che gironzolava per le vetrine in cerca di liquori ed alcolici.
Alla fine erano tornati verso le nove, e dopo aver cenato con tutta calma, erano subito schizzati verso la stanza che condividevano Polnareff e Thatiana. Stranamente, il primo aveva riempito quasi un letto con casse di alcolici, pagati ovviamente dalla fondazione Speedwagon, come tutto il resto. E mentre Anne teneva gelosamente il suo the alla pesca fra le dita, Kakyoin aveva iniziato a distribuire una bottiglia di birra a testa, e per poco non ne lasciava una anche a Thatiana, con il braccio teso, ma Polnareff lo aveva fermato per un polso giusto in tempo. Jotaro sembrò allarmarsi a quel contatto improvviso.
-Ma tu hai l'età per bere almeno?- Chiese subito lui. Thatiana lo fissò per qualche secondo, ritraendo il braccio. -Ho diecimila anni.- Disse seccamente, senza però essere scortese o sembrare arrabbiata. Avdol, che nel frattempo aveva stappato la bottiglia ed aveva iniziato a bere un sorso, dovette faticare per non soffocare, mentre Joseph gli dava colpi sulla schiena per aiutarlo. Polnareff ci mise qualche secondo per analizzare e poi scoppiare a ridere -Certo, come no, ed io sono la regina Elisabetta!- Ma fu l'unico a ridere.
Kakyoin e Jotaro erano sorpresi, ma non davano il minimo segno di non crederci, e lo stesso Joseph ed Avdol, mentre Anne sembrava più spaesata che altro. -Beh? Che avete?- Disse lui. -Non sta mentendo, Polnareff.- Iniziò Joseph. -Io conosco Thatiana da cinquant'anni... E da allora non è cambiata di una virgola.
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