14. The Sun

il giorno dopo, Hol Horse si alzò per primo, anche perché non aveva bisogno di svegliarsi. Non aveva dormito nonostante il sonno. Raggiunse gli altri senza chiamare Polnareff lui stesso, ma li raggiunse anche lui poche manciate di minuti dopo.

Fu rapido ed istintivo: Un ragazzo alto, con i capelli scuri mossi che gli ricadevano sulle spalle, la pelle ambrata, scura, mentre gli occhi erano di un blu intenso. Si era seduto al fianco di Polnareff al bancone, ed i due iniziarono a parlare amichevolmente. Il francese sembrava rapito dalle sue parole e le ascoltava con incredibile attenzione. Kakyoin, dall'altro lato, lo guardava confuso.

Non perché ne fosse disgustato, per carità, ma... Era strano. Vedere suoi amici con... Quelle tendenze. In più non era neanche sicuro di non averle lui. Polnareff, vedendo l'amico fissarlo in modo strano, si girò immediatamente mentre il bel ragazzo se ne andava, mormorando qualcosa di sconnesso, non guardandolo negli occhi. A questo punto, successe qualcosa di inaspettato, strano.

Hol Horse si frappose fra i due, appoggiandosi con la schiena al bancone e bevendo un sorso da un bicchiere con un qualche alcolico.
-Non male, ma li preferisco con le spalle più piazzate.- Kakyoin lo fissò con gli occhi sgranati.
-Mi piacciono sia le donne che gli uomini, fammi causa.- Il suo tono era duro e tranquillo, come se effettivamente non avesse alcun problema, e non stesse mentendo.
-N-no, non intendo questo, non trovo nulla di male... È strano... Insomma...!- Nemmeno lui sapeva spiegarlo, ma ormai persino le sue orecchie erano diventate rosso fuoco.

-L'ho capito, respira pure.- Continuò poi lui, sospirando ed andandoci un po' più leggero con il tono. Il rosso se ne andò a testa bassa, iniziando a parlare con Jotaro.

In tutto questo, Polnareff non riusciva ancora a somatizzare che, dopo avergli urlato contro il giorno prima, Hol Horse lo aveva difeso.
-Non ringraziarmi eh.- Finì il suo bicchiere in un sorso, sedendosi nel posto ormai libero di fianco a Polnareff.
-Ti ho urlato contro ieri, perché mi hai difeso?-
-Non ti ho difeso- mentì -è la verità. Quel tipo è davvero carino, ma preferisco chi ha le spalle ben piazzate e gli occhi chiari.- ripeté.

Quel giorno, una volta che riuscirono a salire sui cammelli (Hol Horse non ebbe problemi, era abituato a cavalcare animali bel più strani, come elefanti), erano partiti alla volta del deserto. Thatiana era salita con Kakyoin, aggrappandosi stretta per non cadere. Non le piacevano le oscillazioni dei cammelli, le facevano venire voglia di vomitare. E non era mai bene quando vomitava lei.

«Che canzone è?» Chiese ad un certo punto il ragazzo. Thatiana si era in fatti messa a canticchiare a bocca chiusa, ed il rosso aveva notato che cantava sempre qualcosa quando si teneva agli altri.
«Si chiama Goodbye Nostalgia» disse lei, sicura che lui non la potesse conoscere «Canto una canzone diversa per ognuno di voi, ammetto» aveva un leggero sorriso sulle labbra.
«Davvero?» era sinceramente curioso, ormai «Per gli altri cosa canti?»
«Con Joseph ne canto una chiamata "World so Cold", ma non penso tu la conosca» infatti Kakyoin negò con la testa.
«Con Hol Horse Watching for Comets, con Jotaro una che si chiama Human, e per Polnareff devo ancora vedere...» no, il rosso non ne conosceva nemmeno una.

Fece per chiederle di più sulle canzoni, ma all'improvviso però il Sole iniziò a picchiare più del dovuto, la temperatura che si alzava in continuazione, persino per gli standard del deserto, e benché fosse quasi mezzanotte, il caldo era diventato insopportabile. Thatiana non riusciva a tenere gli occhi aperti, tanto le si seccavano subito, il che era un male, visto che avevano già convalidato l'effetto di uno stand nemico.

Ben presto, l'aria diventò irrespirabile. Gli scorpioni morivano, i cammelli si accasciavano dal caldo, la temperatura che arrivava ormai ad oltre i cinquanta gradi.
Thatiana aveva già provato una sensazione simile, più o meno nel 1400, quando durante la caccia alle streghe avevano provato a bruciarla viva o ad immergerla nell'olio bollente senza ovvi risultati.

L'unica cosa buona, era che il portatore dell'enorme Sole che gli si parava davanti doveva essere lì vicino, poiché lo stand era troppo forte per essere uno a lungo raggio. Rimaneva solo una questione: come trovarlo?
-Non possiamo solo rimanere qui senza fare niente! Controllerò alla mia maniera dove sta precisamente lo Stand!- Hierophant Green serpeggiò nell'aria a grande velocità, estendendosi per quaranta... Sessanta... Ottanta, cento metri...

Poi il Sole emise un gorgoglìo. Kakyoin lanciò un Hemerald Splash nella direzione del nemico, ma esso venne sbalzato via, trafiggendo i cammelli ed attaccando gli altri suoi compagni.
Jotaro decise di prendere in mano la situazione: -Farò un buco nel terreno con Star Platinum, entrateci per ripararvi!- ma anche lì dentro, il caldo era soffocante.

L'unico lato positivo, era che in quel momento, Thatiana poteva di nuovo guardarsi intorno per capire dove fosse l'anima, anche se il calore annebbiava persino i suoi, di occhi.
Una risata, e poi l'altra, ed uno dopo l'altro sia Kakyoin, che Jotaro, che Polnareff ed Hol Horse, si ritrovarono con gli occhi lacrimanti per le risa.

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