capitolo 93 - Andrea

Andrea

Niva gironzola per il mio ufficio da venti minuti, ha lo sguardo infuocato e non smette di sistemare ossessivamente la sua coda, nonostante i capelli siano come al solito impeccabili.
Dopo la telefonata che le ho raccontato è ingestibile, non che prima non fosse chiaro il suo disappunto nei miei riguardi, e soprattutto la delusione.
Credeva in me, di potersi fidare, di aver trovato qualcuno che non la abbandonasse, che condividesse a pieno i sentimenti di odio.

Grace ha fatto il madornale errore di entrare qui, ed ora, è rimasta incastrata come me a sorbirsi le lamentele di nostra sorella.
«Non posso credere che davvero tu voglia ancora mandare a puttane tutti i nostri piani, per amore, che ne sia ancora convinto dopo questa telefonata.»
Faccio per interromperla ma mi fulmina con gli occhi e allora decido di starmene zitto e farla sfogare, ancora un po', nonostante il mio disappunto per le sue parole.
«Nessuno di voi due è dalla mia parte.»
Si avvicina alla mia scrivania, sbatte le mani su questa e si china verso di me, posso leggere bene nei suoi occhi chiari tutta la delusione, in fondo si fidava di me, ero la sua spalla e lei la mia in questa battaglia.

«Dove è finita tutta la rabbia, il rancore, verso quell'uomo e tutto quello che ha fatto passare a tua madre? Dimentichi tutto per una donna?»
Inizio ad infastidirmi, non mi piace che incolpi Chloe, ma tento di capire il suo stato d'animo, si sente tradita, ancora, ed io, mi sento in colpa nei suoi confronti.

«Grace, avresti dovuto aiutarmi a farlo rinsavire, per questo ti ho chiesto di aiutarmi quando sei arrivata in America.»
Guarda mia sorella con un misto di delusione e speranza.

I capelli rossi di Grace scattano verso destra, come se avesse preso la scossa dalla poltroncina si alza in piedi.
«Sai perché sono corsa in America, quell'uomo ha minacciato di togliere la casa ai nonni, e inoltre, Andrea era felice, finalmente, non volevo che tu lo coinvolgessi ancora in questo piano.»

Ho provato a tenere la mia piccola sorellina fuori da tutto questo odio, non volevo si infettasse come noi due, ed è stato un colpo basso da parte di Niva coinvolgerla quando stavo con Chloe e mi ero tirato fuori da tutto.

Grace non è mai stata d'accordo con i nostri piani di vendetta una volta venuta a conoscenza di questi, mi ha sempre chiesto di non rinunciare a Chloe, di non rinunciare alla mia felicità.
Lei è così, non vuole vendicarsi di chi le fa del male, semplicemente ti elimina dalla sua vita, ed è ciò che ha fatto con nostro padre.
Eppure, da quando è tornata in America, ha un atteggiamento strano, sfuggente, ed è palese il suo malessere a volte.

«Ragazzi, non potete abbandonarmi proprio ora, dovremmo essere in qualche modo una famiglia noi tre, sostenerci. »
Lo sguardo implorante di Niva mi fa sentire una merda, le avevo promesso di essere un fratello, invece l'ho abbandonata.

«Potremmo togliergli tutto.»
Continua, e se possibile, i suoi occhi quasi si accendono, come fiamme roventi.
Il punto è che credevamo fosse tutto perduto, ed era così dato il rifiuto di Gwenda, non sono stato in grado di mettere in atto il nostro piano e sedurla per portarla dalla mia parte, lei e le sue azioni della società.
Quando ne ho avuto l'occasione, mi sono tirato indietro, confessandole tutto, mandando all'aria tutti i piani, ma non ce l'ho fatta.
Non potevo, né approfittarmi di lei, né tradire il sentimento che mi scoppiava in petto per Chloe, perché lei mi ha cambiato, nel profondo.

Di certo l'odio verso quell'uomo, che ora si trova nell'ufficio al piano di sopra, non è mutato, soprattutto vederlo tutti i giorni mi impedisce di vivere sereno, ma il mio piano è restare in questa azienda lo stretto necessario.
Appena avrò i soldi per comprare la casa dei nonni, andrò via, magari aprendo un'agenzia tutta mia.

Ma la telefonata che ho ricevuto stamattina, mi ha mandato in crisi.

«Perché quella donna ha cambiato idea?»
Chiede Grace dopo che Niva è uscita da questa stanza sbattendo la porta.
« Non ne ho idea, forse solo perché Gwenda si è resa conto che potrebbe essere vantaggioso anche per lei farlo.»
Ripenso alla sua condizione, vuole più azioni della società Milani, è furba e sa come gestire gli affari.

« Andrea, cosa hai intenzione di fare adesso?»
Avevo promesso a me stesso di non farmi più influenzare da quell'uomo, dalla mia ossessione di rivalsa, e allontanarmi da tutto questo, forse perché ero cosciente che non avrei avuto più la possibilità di farlo, ma adesso è cambiato tutto, ancora.
«Non lo so.»
Sono sincero, non ho idea di come gestire questa nuova situazione, perché l'istinto di andare avanti con i miei piani e distruggere quell'uomo, è forte.

La porta si spalanca e due occhi scuri, palesemente preoccupati, trovano subito i miei, Davide entra nel mio ufficio e fissa Grace, lei in risposta si alza e va via, senza emettere un fiato, e non è la prima volta che si comporta così in presenza del mio caro amico.
Probabilmente vuole solo lasciarci soli.

«Che sta succedendo? Niva mi ha chiesto se avessi parlato con mio padre, se lui ci sosterrebbe nel nostro piano.»
Avanza verso di me con la fronte aggrottata e un grande punto interrogativo scritto in faccia.
«Credevo avessi accantonato la tua vendetta.»
Si butta sulla poltroncina bianca e resta in attesa di una spiegazione.
«È così, ma Gwenda ora è disposta ad aiutarmi a sottrarre a mio padre l'azienda e, non so cosa fare.»
Fisso il telefono, lei attende solo una mia chiamata ed inoltre ha un forte ascendente su uno degli altri due soci, mi ha assicurato che riuscirebbe a convincerlo ad essere dei nostri.

«Fratello, lo sai che io sarò sempre dalla tua parte, e farò di tutto per convincere mio padre a sostenere la tua causa, ma sai anche che, per metterlo in una situazione del genere, devo essere certo che ce la faremo.»

«Neanche io voglio mettere nei guai tuo padre, tengo a tutta la tua famiglia, come se fosse mia, i tuoi genitori sono stati anche un po' i miei da quando mia madre non c'è più.»
Lui ne è consapevole, ma ci tengo a ribadirlo.

«Chloe lo sa?»
Tasto dolente.
«Parlerò con lei prima di prendere una decisione al riguardo.»
Stavolta non ho intenzione di fare passi falsi.

Il resto della giornata lo passo tentando di esaminare alcuni documenti ma la mia mente non mi ha aiutato affatto, l'unica cosa che affollava i miei pensieri era un quesito fondamentale, ovvero, cosa fare?

Ora che ho finalmente di nuovo Chloe nessuna vendetta me la porterà ancora via, questo è certo.
Ma, avere a portata di mano la possibilità di vedere l'uomo che mi ha generato avere una lezione, e potergli portare via tutto, vendicando il male che ha fatto a tutti quelli a cui avrebbe dovuto voler bene e rinunciarvi, non è così semplice, come non lo è deludere Niva.

A fine giornata dopo aver rimuginato a lungo esco dall'ufficio diretto dalla donna che amo, con la convinzione che niente sia più importante di lei.

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