capitolo 52- Andrea

Andrea

Suono il campanello di casa di Davide, il mio indice affonda su questo pulsante più volte fin quando non ricevo risposta, finalmente mi apre, mi basta fare un solo piano di scale e trovo già la porta aperta.
Gli ho sempre detto che è poco sicuro abitare al primo piano e dovrebbe trovare un'altra sistemazione, ma non si decide a cambiare casa.

«Che è successo ai tuoi pantaloni?»
La sua accoglienza lascia molto a desiderare.

Entro e vado dritto in camera sua a prendere un paio di boxer e una tuta e mi cambio, non posso credere che Chloe mi abbia versato quella tazza di caffè addosso intenzionalmente, è una pazza squilibrata, dovrei starle alla larga.

Raggiungo Davide in salotto e mi butto sul piccolo divano di pelle marrone scuro, inizio a raccontare a mio fratello tutte le sventure che mi sono successe da quando quella ragazza è entrata nella mia vita.
« Io avevo una vita tranquilla, avevo tutto sotto controllo, sapevo perfettamente, passo dopo passo, giorno dopo giorno, cosa sarebbe successo nelle mie giornate.»
Il mio ginocchio inizia a ballare ritmicamente, ma non per via della musica che proviene dal canale della radio, no, è per il nervosismo.

«Ero concentrato sul mio lavoro, a raggiungere i miei obiettivi e pianificare la mia vendetta nei confronti di mio padre.»
Per quanto riguarda quest'ultimo punto, mi rendo conto di averlo trascurato un po', e non dovrà succedere più, soprattutto per una donna, anche se si tratta di Chloe.
Devo ritrovare la giusta concentrazione per proseguire con il piano, seppure lei abbia stravolto la seconda parte di questo, totalmente.

« Ora mi ritrovo a perdere il controllo davanti John e davanti un grosso cliente, solo perché un fotografo da strapazzo vuole che Chloe sia la sua modella per questa nuova campagna pubblicitaria.»
Accetto la birra che il mio amico mi porge.
«E lei cosa fa? Accetta, dopo che io ho precisato a quel ragazzo che lei non lo avrebbe fatto.»
Mi si palesa nella mente, contro la mia volontà, l'immagine di quell'esatto momento, ovvero io scioccato mentre cerco di capire perché diavolo lei abbia accettato, lei che mi fissa con aria ostile, e soprattutto quel farabutto di Aiden con espressione compiaciuta dipinta ad un tratto in volto.

«Aspetta, stai dicendo che hai deciso tu per lei? Senza chiederglielo e davanti al capo e al cliente?»
Gli occhi neri di Davide diventano enormi spalancandosi, proprio come la sua bocca.

«Non è andata così, io so bene che non vuole fare la modella.»
Mi difendo subito.

«Ah, ora capisco cosa deve essere successo ai tuoi pantaloni.»
Inizia a ridacchiare lo stronzo, per poi scoppiare del tutto in una fragorosa risata che quasi lo fa piegare in due, davanti i miei occhi.

«Non sei per niente spiritoso.»
Lo guardo di traverso mentre inscena questo teatrino e poi tenta di ricomporsi, date le mie occhiatacce.

«E tu, sei geloso da vedere rosso e perdere la ragione mio caro.»
Viene a sedersi accanto a me sul divano, mi da la solita spinta con la sua spalla e sorseggia la birra.

«Il problema è che non mi sta bene vedere gigantografie della mia ragazza ovunque e sapere che degli idioti sbaveranno e fantasticheranno su di lei.»
Ammetto finalmente cosa mi da fastidio, quest'idea mi rende pazzo, vedere l'immagine di Chloe, bellissima, in giro sui palazzi, sui giornali, vestita chissà come, in pose di sicuro sexy, e sapere che migliaia di uomini fantasticano sporcamente su di lei, mi fa uscire di testa.

«Bhe, posso capirlo, ma fare il coglione non ti aiuterà.»
Sospiro frustrato perché ha ragione.
«Andrea, probabilmente lei ha accettato perché non sapeva come rifiutare, visto che si tratta di una grossa campagna, oppure voleva provare, o semplicemente per fartela pagare, visto che hai deciso per lei.»
Si schiarisce la voce prima di darmi il colpo di grazia.
«Quindi, in quest'ultimo caso, sarà su tutti i cartelloni pubblicitari per colpa tua.»

Inarco un sopracciglio e mi volto solo di pochi centimetri verso mio fratello per capire se è davvero convinto di ciò che ha appena detto, oppure se vuole solo prendermi in giro.
Davide resta comodamente poggiato con la schiena su questi cuscini beige che odio e sorseggia tranquillo la sua birra, quindi capisco che è serio.
Inizio a ponderare anche io la possibilità che sia stata solo una ripicca da parte di quella cocciuta ragazza accettare questa proposta, a causa della mia reazione.

«Lo farebbe davvero?»
Inizio a chiedermi a bassa voce per poi iniziare con foga ad aumentare il tono.
«Accettare di diventare modella per un giorno e ritrovare la sua faccia ovunque, pur non volendolo, solo perché le ha dato fastidio che io abbia rifiutato per lei?»
Mi alzo preso dalla rabbia e inizio a camminare.
«Non devo pensarci troppo per avere una risposta, ovvio che sì, è pazza.»
Allargo le braccia rivolgendomi al mio amico per sottolineare l'ovvietà della mia affermazione.

«E tu sei un coglione, stavi dimenticando questa parte.»
Ribatte Davide tranquillamente ignorando il mio sguardo glaciale.

Arrivo presto in ufficio, anche perché ho dormito poco e male, quindi non ho dovuto fare molti sforzi per saltare giù dal letto e prepararmi.
La cara Chloe continua a non rispondere alle mie telefonate e per rabbia non sono passato da lei stamane, conoscendola non sarebbe nemmeno salita in macchina, e a dirla tutta, sono incazzato per lo scherzo del caffè.
Per fortuna la quantità di caffè italiano è di gran lunga minore rispetto a quella americana e sono saltato istintivamente indietro, ma resta il fatto che mi abbia fatto male e soprattutto che lei abbia qualche rotella in meno.

Resto in attesa nella sala comune, perdo tempo chiacchierando con qualche collega, ma i miei occhi sono sempre puntati verso quell'ascensore, ad ogni suono metallico che preannuncia l'apertura di quelle porte, mi irrigidisco.
Finalmente eccola, sento la sua risata leggera e non riesco a non provare una stretta allo stomaco appena capisco che le sue attenzioni sono rivolte alla persona che le è accanto.
Gli occhi talmente chiari, di un azzurro così trasparente da somigliare all'acqua limpida, fanno quasi paura, in netto contrasto con i capelli neri, Aiden sembra un uomo senza emozioni.

Non mi piace che gironzoli intorno alla mia ragazza, per quanto sappia perfettamente che in questi giorni dovrà starle appiccicato, ma io sarò la loro ombra.

Gli occhi scuri di Chloe incontrano i miei e per un istante mi sembra che il tempo si fermi, che il mondo intorno a noi svanisca come per magia, solo il mio battito e il suo.
Mi sembra di dimenticare queste stupide scaramucce, le gelosie, vorrei solo percorrere questi quattro metri che ci separano e posare di nuovo le mie labbra sulle sue.
Mi sembra di averne un bisogno vitale.

Mantenendo il contatto ra le nostre iridi, inizio a camminare verso la donna che vorrei strozzare, che vorrei baciare, che vorrei fare mia, che mi fa uscire di testa, pronto per tornare a respirare unendo le nostre labbra, e lo leggo nei suoi occhi incollati ai miei che ha il mio stesso bisogno.
Sono ad un soffio da lei, afferro la sua mano e la trascino dentro l'ascensore senza dire nulla, stranamente, ripeto, stranamente, lei non si oppone.

Spingo freneticamente il pulsante per il sotterraneo, devo trattenermi cercando appiglio alle mie forze per non fiondarmi su di lei con queste maledette porte aperte che impiegano troppo, troppo tempo per richiudersi.
Ma appena riescono a celare la nostra figura agli occhi degli altri, lei è mia.

Ciao a tutti, curiosi di vedere come ho immaginato Aiden?

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