capitolo 21 - doppio

Chloe

Andrea è uscito fuori di senno, lo dimostra questo comportamento bizzarro, probabilmente anche io ho dato di matto agendo come al solito troppo d'irruenza.
È la mia condanna questo carattere.
L'ho visto bisbigliare ripetutamente all'orecchio di Caroline e non fare altro che ridere insieme, parlottare, proprio come una coppia, allora ho preso il braccio di Mark e me lo sono messa sulle spalle.

Il mio caro futuro fidanzato mi è sembrato contento, per non parlare di quando dopo pochi minuti gli ho stampato un bacio d'improvviso sulla guancia, di sicuro immaginava già un fine serata piccante.
Colpa mia se la sua fantasia abbia galoppato, gli ho lanciato segnali ambigui, ma mi sono resa conto del fattaccio solo dopo averlo commesso, anzi, dopo aver visto la reazione del caro Andreuccio.

Non ho potuto trattenermi, una frenesia assurda mi ha travolta quando ho visto posarsi sulle spalle di Caroline anche il braccio dell'idiota che mi sta trascinando per mezzo teatro.
Però vedere subito dopo la sua reazione spropositata, le fiamme colorare le sue iridi nonostante la distanza, scattare in piedi come un matto, è stato fantastico, in quel momento ho goduto.

La mini me mi ha strizzato l'occhio e iniziato a saltare gioendo, poi ha segnato sulla lavagna uno a zero per me.

Ed ora siamo chiusi in questa specie di stanzino, quasi al buio, se non fosse per questa splendida luna luminosa, cerco di uscire afferrando la maniglia ma lui me lo impedisce, visto che resta con tutta la sua stazza poggiato alla porta.
I nostri occhi si scontrano e ci fissiamo con astio, determinati entrambi a non cedere le proprie armi.
Sbuffo e a tastoni cerco un interruttore per la luce, ma non riesco a trovare nulla sulla parete, quindi inizio a borbottare lamentandomi.

« Questo si chiama sequestro di persona, potrei denunciarti, sono certa che il mio fidanzato si stia preoccupando.»

Sento la sua risata sarcastica e mi volto ad osservarlo, braccia incrociate al petto e occhi fissi su di me con sguardo furente quasi.
«È bastata un'uscita per far scoppiare l'amore, un'altra per dichiararvi fidanzati, quindi alla prossima mi aspetto la proposta di matrimonio.»

Mi sfiora un'idea.
« Non sarai mica geloso?»
Inarca un sopracciglio e alza gli occhi al cielo.
« Non mi importa, magari sei tu signorina che sei qui perché sei gelosa.»
Schiocco la lingua al palato.
«Non farmi ridere, non importa nulla neanche a me.»

Infastidita dal suo tono, voglio precisare come stanno le cose, perché non può proprio permettersi di giudicarmi, mi avvicino combattiva alla sua figura.
«Sto facendo ciò che stai facendo tu, brucio le tappe, anzi, tu mi hai battuta, ti sei fidanzato senza neanche un appuntamento.»

Stacca le spalle dalla porta e basta un solo passo per essermi accanto.
«Forse perché sono irresistibile, lei lo ha capito, quindi è migliore di altre che si fissano con idioti patentati che si accorgono delle ragazze solo se indossano minigonne.»
Fa un altro passo costringendomi a farne uno indietro e a posare la schiena alla parete fredda di lato, mi da sollievo visto che qui l'aria sembra ad un tratto surriscaldarsi, o è solo il mio corpo ad andare in ebollizione.

« Non sei migliore visto che fingi di essere un'altro, temi di non piacerle per come sei.»
Speravo di pronunciare questa accusa in modo molto più acido, ma alle mie orecchie ha un tono poco convincente, non so come sia apparso alle sue, credo sia colpa della vicinanza improvvisa che mi spezza il respiro.

La sua figura possente mi sovrasta e mi sento sempre più piccola dinnanzi a lui.
« Non sto fingendo con tutti, tu hai sempre conosciuto il vero me.»
I miei occhi puntano sempre dove non dovrebbero, come se fossero attirati dal proibito, come un bambino attirato dal fuoco, non curante del fatto che si brucerà.
Quelle labbra sembrano così perfette, così invitanti, non dovrei pensare a questo, non dovrei immaginare di morderle, di immergere le dita fra i suoi capelli, immaginare che mi avvolga con le sue braccia.

Perché il suo pensiero sta diventando questo purtroppo, una scintilla che arde, annidandosi in profondità, fuori controllo come i brividi che percorrono la mia pelle, quasi fossero carezze proibite.
E non capisco come sia successo, non capisco quando sia successo, non capisco perché sia successo.
E devo scacciare questi assurdi pensieri, devo rinnegarli, perché non hanno alcun senso e lui, non può accorgersi di questa debolezza, non deve, ma se non decide ad allontanarsi, non so cosa potrebbe succedere.

Sarò impazzita, ma riesco quasi a percepire il suono dei battiti dei nostri cuori in questo silenzio assoluto, il suo, come il mio, sembrano aver corso una maratona, ciò spiegherebbe i nostri respiri, totalmente irregolari ma sincronizzati.
Ma siamo qui fermi, in questa sorta di ripostiglio, quindi non ha senso, come assurda è la forza invisibile che sembra spingere il mio corpo verso il suo, come se le pareti si stringessero intorno a noi e l'unico posto sicuro fossero le sue braccia.
Siamo sempre più vicini, sempre più vicini, così tanto da poter vedere le sfumature verdi dei suoi occhi, talmente chiare da illuminare questa piccola stanza semibuia, se non fosse per il lucernario e la luna che risplende.
Eppure, riesco a vedere ogni particolare del suo volto, soprattutto i suoi occhi che puntano le mie labbra e al contempo le sue, schiudersi leggermente, per poi finire intrappolate fra i denti.

Questo non è un gesto di chi non sente nulla.

Delle parole pronunciate poco prima non resta neanche l'eco, ciò che conta è il battito impazzito dei nostri cuori che mi sembra di sentire, all'unisono.
L'unica cosa che conta siamo noi.

Andrea

La luna stanotte sembra risplendere più del solito nel cielo di New York, illumina con prepotenza la sua pelle, i suoi morbidi capelli lunghi, che vorrei accarezzare, i suoi occhi scuri, che mi sembrano quasi brillare nella penombra di questo sgabuzzino.
Sono uscito fuori di testa, forse è colpa proprio della luna piena, dicono ti faccia uno strano effetto, e di sicuro non sono in me, la cosa certa è che non lo sono se la vedo con un'altro e, non ha senso.

Il suo profumo, come una dolce tortura, stuzzica i miei sensi, inspiro questa fragranza e non mi è facile tenere il controllo dei miei istinti, perché l'unica cosa che vorrei è gettarmi su quelle labbra carnose che sono troppo vicine ed invitanti per resistere.
Mordo le mie immaginando di non essere rifiutato, immaginando lei avvinghiata al mio corpo con trasporto, coinvolta dalle stesse emozioni inspiegabili che si impossessano di me ogni volta che siamo insieme.

Eppure, ora è ad un soffio, immobile, quando invece potrebbe fuggire via e correre da un'altro, potrebbe cercare la distanza che servirebbe per ritrovare un barlume di lucidità.
La stessa lucidità che sottolineerebbe le parole quasi urlate acidamente l'uno verso l'altra proprio pochi minuti fa, parole che non ricordo nemmeno.
So solo che lei è qui, che i suoi occhioni continuano a sussurrare come il canto ammaliatore di una sirena di lasciarmi andare, in quelle iridi nocciola, così intense, leggo il desiderio di essere mia e non posso sbagliarmi, o forse non voglio farlo.

Ormai non essendo più in grado di ragionare, mi lascio andare, seguo l'istinto e il desiderio, e ciò che più bramo è ad un soffio da me, e questo mi rassicura e inquieta allo stesso tempo.
Come è possibile, quando si è insinuata fra i miei pensieri, lei, una sconosciuta che sembra avermi travolto improvvisamente come una tempesta, sfidandomi, facendomi impazzire, travolgendomi con emozioni a cui non so dare un nome.

Ma ora non voglio pensarci, non mi interessa capirli.

Faccio un passo verso Chloe, accorciando la distanza già breve che queste piccole mura ci costringono fortunatamente ad avere, avvicino il mio viso al suo, come preso da un sortilegio, con una lentezza disarmante.
Sento il suo respiro caldo solleticare le mie labbra, la mia mano si posa sulla sua guancia senza controllo e lei d'istinto chiude i suoi occhi, vedendo questo non posso più aspettare, faccio combaciare le nostre labbra.

È un bacio lento, come se entrambi volessimo gustarci ogni istante, assaporare ogni millimetro dell'altro, la mia lingua sfiora queste labbra ed è difficile mantenere il controllo.
Una scarica di emozioni inspiegabili dritta nello stomaco come fuochi d'artificio esplode, le sue labbra sono così morbide che temo creino dipendenza, ed io, ne voglio già di più.

Mi allontano quel che basta, aspettando una sua reazione, magari uno schiaffo, invece apre queste pozze scure risucchiandomi.
Catturato dai suoi occhi magnetici non riesco quasi a pensare, non riesco quasi a respirare, sono perso ormai, e tutto questo fa paura, tutte queste emozioni che mi scoppiano nel petto, mi vorticano nella testa, stordendomi quasi.

Forse invece ero già perso e proprio ora mi sto ritrovando, non lo so, magari per saperlo ho bisogno di assaporarla, ho bisogno di un bacio vero, ed è ciò che ho intenzione di prendermi.




Ciao a tutti, finalmente habemus il bacio tanto atteso.😍😘♥️

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