the end.
Non pensarci
Non pensarci
Non pensarci
Scrivevo sul foglio di fronte a me in quello studio così piccolo.
I miei genitori avevano conoscenti, e così poco dopo essermi diplomata avevo trovato lavoro come giornalista.
-Drewing, il capo ti vuole.- disse la segretaria entrando nella stanza.
Annuii e mi recai nella tana del lupo, quella donna stava lì dentro tutto il giorno a dare ordini e a limarsi le unghie.
-ciao Liz, ho un articolo per te.- mi disse.
Entusiasta gli chiesi qual'era.
-un'intervista alla promessa australiana del momento, un certo Calum..-
Rabbrividii.
-Calum Hood?- chiesi.
-esatto.-
Non mi opposi sapendo che era una guerra persa in partenza, annuii e lasciai la stanza a testa bassa.
- - -
Sentii bussare.
-avanti!- urlai.
Vidi Calum entrare sorridente, quando mi vide il suo sorriso si spense.
-si, sono proprio io.- lo bloccai.
-oh, wow.- sibilò.
-facciamo in fretta.- ordinai.
Lui annuì e si mise seduto di fronte a me.
-a cosa devi il tuo successo?- inziai.
-ancora non sono molto famoso, sono solo agli inizi.- mi rispose.
-la canzone che preferisci nell'album qual'è?-
-close as strangers, non so se la conosci.- disse abbozzando un sorrisino.
-okay, cosa ne pensi di questo successo improvviso?-
-non sono del tutto felice..- iniziò.
-perchè mi manchi tu.-
Qualche foglio mi cadde dalle mani e lui mi aiutò a raccoglierli.
Iniziò a leggere.
-non pensarci?- chiese.
Gli strappai i fogli dalle mani e li misi in un cassetto.
-possiamo continuare?- dissi.
-magari dopo, ora ascoltami.- mi bloccò.
-oggi alle 7 c'è un'aereo che mi aspetta per l'Europa, una nuova vita.-
-sono contenta per te.- sbuffai.
-vieni con me.- disse quasi in tono di supplica.
Presi la testa tra le mani e sorrisi.
-non posso.-
-non posso lo sai.- terminai.
Fece una smorfia di disapprovazione e assecondò tutte le mie domande successive, finita l'intervista, se ne andò senza fiatare.
- - -
6.15 pm.
Ero sdraiata sul letto guardando il soffitto, quando l'occhio mi cadde sulle valige sopra all'armadio.
-non ci pensare.- dissi tra me e me.
-non puoi!- urlai.
Mi alzai in piedi e presi le valige in fretta sospirando ci misi dentro qualche vestito, qualche libro, qualche ricordo e un pò di foto.
-complimenti, ci sei ricascata.- commentai mentre chiudevo la porta di casa.
- - -
Arrivai all'aereoporto in fretta, mi guardai intorno e vidi una faccia famigliare davanti le porte d'entrata.
Lui mi vide e sorrise, iniziò a correre verso la mia direzione ed io feci lo stesso.
All'improvviso sentii un tonfo nel fianco, e poi più niente.
Sentii due mani prendermi il viso e riconobbi la voce di Calum, aprii gli occhi e vidi i suoi davanti a me, girai la testa e vidi l'asfalto, poi più niente.
Nero.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top