I'm happy now.
CALUMS POV.
* I remember the day you told me you were leaving,
I remember the make-up running down your face.
And the dreams you left behind you didn't need them,
like every single wish we ever made.
I wish that I could wake up with amnesia,
and forget about the stupid little things,
like the way it felt to fall asleep next to you,
and the memories I never can escape.
'Cause I'm not fine at all.*
Da qualche giorno stavo scrivendo una nuova canzone, la cugina di Michael mi aveva contattato, dicendomi che i suoi genitori lavoravano nel mondo della musica qui ad Adelaide, quindi io potevo continuare ad andare al college continuando ad esercitare la mia passione.
Mi ero quasi pentito di essermene andato da Sydney, infondo, non avevo risolto nulla con Liz, e come se non bastasse l'avevo buttata tra le braccia dell'autodistruzione.
Io l'odiavo.
Io l'amavo.
Luke mi aveva detto che era uscita dall'ospedale da qualche giorno, ed ancora non avevo trovato il coraggio di chiamarla, ne di mandarle un sms.
La verità è che cercavo di ripetere a me stesso che non avevo avuto tempo per farlo, ma in realtà, non volevo.
Certo, dicevo così ma alla fine ero stato per tutto il tempo a scrivere l'ennesima canzone dedicata a lei, alla nostra storia d'amore folle, forse dovevo smetterla.
Chissà se l'amore è capace di andarsene, chissà se sarei riuscito a guardarla negli occhi e non provare più dolore.
ELIZABETHS POV.
Aprii la finestra, guardai con tenerezza Oliver ancora addormentato sul mio letto, era venuto a trovarmi la sera precedente e con la scusa, era rimasto a dormire.
Stavo riprendendo in mano la mia vita, stavo ritornando in me.
Ero arrivata ad una conclusione.
L'amore vero ritorna sempre, dopo giri immensi, ma torna.
Il problema, è rimanere vivi durante quei giri.
Appena uscita dall'ospedale avevo chiamato Philip, e con un mugone in gola gli avevo detto che non ci saremmo più potuti vedere.
Mi aspettavo almeno una chiamata da Calum, ma no, niente di niente.
Faceva male vedere fino a che punto ci eravamo allontanati, in certi momenti sentivo la sua mancanza attraversarmi da cima a piedi, e tra un sospiro e l'altro mi ripetevo che era giusto così.
Sembravamo sconosciuti, sconosciuti che si conoscevano meglio di chiunque altro.
Sapevo ogni sua abitudine, sapevo che non beveva il caffè senza qualche goccia di latte, sapevo che non gli piaceva come cucinavo, ma faceva finta di adorarlo, sapevo a memoria ogni suo gesto, ogni suo sguardo per me era come un libro aperto.
Sapevo quanto era attaccato alla musica ed alla sua famiglia, il suo piatto preferito e quello che odiava, sapevo che lo infastidiva essere al centro dell'attenzione, e quanto odiava le due scavature sulle guance che gli si formavano quando aveva una faccia seria, quelle che io amavo tanto.
Sospirai guardando fuori dalla finestra, era come se non avessi mai vissuto quei quattro anni, mi sentivo quasi nuda, senza di lui.
Fu a quel punto che, per istinto, presi il telefono e digitai il suo numero.
-liz..- mi rispose.
-ho bisogno di parlarti.-
- - -
-ti ricordi, qui è dove sei caduta quella volta che stavamo correndo.- mi disse ridendo.
Io annuii.
Stavamo passeggiando per il mio quartiere da circa mezz'oretta, ma ancora non avevo trovato il coraggio di dirgli il motivo per cui l'avevo chiamato.
-ho capito..-
Mi schiarii la voce.
-ho capito che senza te non posso andare da nessuna parte.- continuai.
-ma...- sibilò.
-aspetta, non mi bloccare.-
Presi un respiro profondo ed iniziai a parlare, era un pó come se mi fossi strappata il cuore dal petto e glielo avessi posto tra le mani.
-in questi giorni, in questi lunghi giorni senza di te ho capito che mentirmi non serve a niente, sono finita persino all'ospedale pur di non accettare la realtà, ossia, che per te darei la vita, e che ti amo più di qualsiasi cosa o persona esistente.-
-e che senza i tuoi occhi neri che mi guardano è come se fossi aria, è come se non fossi qua, come se senza le tue labbra sulle mie non riuscissi a respirare, come se fossi tu a farmi rimanere in vita, a darmi il respiro ed a non rendermi invisibile.-
Lui mi guardò per qualche secondo, trattenendo il respiro.
-senza di te non esisto.- terminai.
Regnò il silenzio, Calum si posò una mano tra i capelli e mi guardò quasi con rammarico.
-io.. io sono felice adesso.- balbettò.
-sono felice di non essere più la tua causa di dolore Liz, non puoi dirmi questo...- continuò.
-ti prego non lasciarmi andare via.- sussurrai.
-è solo perchè ti amo che non posso trattenerti.-
Sentii i miei occhi inumidirsi, dovevo sembrare abbastanza ridicola in quel momento, ma non m'importava.
-dimmi com'è che siamo capaci a perderci e basta.- dissi tra i singhiozzi.
Lui si avvicinò e mi strinse forte a se, e forse, per la prima volta, il suo abbraccio mi provocò solo che ancora più dolore.
HEY
Eccomi qua, con il capitolo più triste di sempre.
Ehehe sorry☹
Prima di tutto vi ringrazio perchè siamo a 11K e io sono contentissima.
Che dite, questa sarà la volta definitiva? Si saranno detti addio per sempre o no?
Voglio parecchie opinioni pls.
Lot of loooove xx
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Passate da Hood_is_my_panda a leggere la sua ff "don't stop."
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