the journal.
Tutti abbiamo avuto delusioni d'amore nella vita.
Ti svegli una mattina e pensi:
"Cazzo, mi manca."
Certe volte realizzi che a mancarti non è la persona stessa, ma il modo in cui ti sentivi quando stavi con lei.
Magari ti manca semplicemente la sua presenza nella tua vita, parlarci quotidianamente, scherzarci e riderci.
Certe volte ce la fai ad autoconvincerti che se è andata così c'è un motivo, altre volte crolli, non ce la fai, e piangi.
In quella lunga notte, era l'unica cosa che ero riusciuto a fare.
"Non dovete farla agitare." Dicevano i medici.
Non c'era più niente che potessi fare per lei, non potevo risvegliarla, non potevo salvarla, l'avevo tradita, l'avevo delusa per l'ennesima volta, e questa volta era per sempre.
Chiuso, fine della storia.
Non mi sarei più avvicinato a lei, non l'avrei più infastidita, avrebbe sentito parlare di me solo in qualche intervista che sarebbe passata in tv, o magari alla radio, e tra le mie parole avrebbe scovato se stessa e si sarebbe riconosciuta, e questo mi sarebbe bastato.
-when i close my eyes
and try to sleep,
I fall apart
I find it hard to breathe.
You're the reason,
the only reason.-
* -parlami di te.- dissi guardando i suoi occhi azzurri.
-cosa vorresti sapere?- mi chiese lei.
-qualsiasi cosa..-
-non c'è nulla in particolare, sono una ragazza come tante, mi definirei più un disastro che cammina.- sibilò.
-secondo me sei fantastica.- mi lasciai sfuggire.
Lei abbozzò un timido sorriso e abbassò lo sguardo.
-tu invece, sei il famoso ragazzo per cui tutte le oche della scuola darebbero tutto, anche solo per uno sguardo.- mi disse.
-beh..- dissi avvicinandomi a lei.
-dovranno abituarsi..- continuai.
-perchè da oggi in poi, questo sguardo sarà rivolto solo ed esclusivamente a te.- terminai la frase e mi avvicinai alle sue labbra, lei mi guardò negli occhi e sorrise.
Il nostro primo bacio.*
Ci provavo a dare un senso a quel vuoto, a quel fottutissimo senso di niente, a quell'apatia.
Ma l'unica cosa che mi rimaneva, erano i ricordi, Luke prima che uscissi dall'ospedale mi aveva dato un diario, il diario di Liz.
"Credo che lei ne sarebbe felice." Mi aveva detto, ma secondo me non avrebbe voluto che sbirciassi nella sua vita.
Era sopra al tavolo da due giorni e non avevo ancora trovato il coraggio di aprirlo.
Mi avvicinai e lo presi, c'era qualche disegno e scarabocchio sulla copertina, addirittura versi delle mie canzoni.
Aprii ad una pagina a caso, verso la metà e lessi le parole che aveva scritto a caratteri cubitali.
PERCHÈ È COSÌ DIFFICILE VOLERSI BENE?
E ancora.
MI MANCHI, MA A TE NON IMPORTA.
Poi la calligrafia diventò più leggera e meno calcata.
Se è vero che alcune storie iniziano solo finendo, allora la nostra dovrebbe essere iniziata circa dieci o undici volte, credo che quella che verrà sarà la dodicesima, tutti mi dicono di lasciar perdere, perchè infondo non ha senso pendere così tanto dalle labbra di una persona, ma sono così, lo amo ancora e vorrei che tornasse da me, mi baciasse e portasse via in quel bacio tutta la mia tristezza, infondo so che non tornerà ma io, nell'eventualità, sarò sempre qui ad aspettarlo.
Per poi arrivare all'ultima pagina, c'era la data di quel giorno, aveva scritto che era indecisa, ma che alla fine aveva deciso di tornare da me, di raggiungermi in aereoporto.
Con te fino alla fine del mondo.
Sfogliando, sentivo ancora il suo profumo, mi addormentai con il diario tra le mani, quasi abbracciato a quelle pagine, a quelle righe che racchiudevano la nostra storia.
HEY
Scusatemi taaanto!
Ma in questi giorni sono impegnata con la scuola e non ho un'attimo di respiro.
Il capitolo è tanto corto lo so, ma è di passaggio, dal prossimo finirà questa parte ed inizierà un'altra tutta diversa.
Grazie a chi la sta seguendo!
Lasciate un commento se volete, cercherò di aggiornare domani.
xx
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