19. Jasmin

Si prospetta una splendida giornata in  compagnia delle mie amiche e spero davvero che fili tutto liscio dato che ho intenzione di dire la verità a Lizzie. Probabilmente è una mossa stupida da fare, ma non sopporto di avere questo costante peso sul cuore. Voglio dire, Lizzie è una delle persone più importanti della mia vita e sapere che il suo numero può averlo cani e porci mi fa sentire incredibilmente in colpa.
«Andiamo agli scogli?» domanda Taissa retoricamente alzandosi in piedi. Guardo Liz, aspettando che risponda con un sonoro "no", ma alza solo le spalle e si incammina.
Speravo di parlarle adesso.
«Vengo, ma pretendo che entriate in acqua entrambe» borbotto e vedo l'occhiata di fuoco che mi rifila la mora. Le sorrido per tranquillizzarla.
In poco tempo arriviamo agli scogli e con un sospiro di sollievo scopriamo che non c'è praticamente nessuno.
Taissa si tuffa subito, temeraria come solo lei riesce ad essere, e la seguo subito dopo. Il brivido del rischio mi solletica la schiena, ma appena torno a galla mi sembra di essere la persona mi serena del mondo.
«Vieni, pigrona!» urla Taissa agitando con le braccia l'acqua attorno a lei. Liz la guarda aggrottando le sopracciglia, prende un respiro e si tuffa. È strano, non l'ha mai fatto.
«Oh Dio, è fantastico!» urla riemergendo, un sorriso a trentadue denti le illumina il viso.
Cominciamo a chiacchierare di tutto e niente, ci basta ben poco per passare da un discorso all'altro. Viene fuori che il fidanzato di Taissa sembra voglia chiederle di sposarlo e lei non vede l'ora di scegliere l'abito bianco, racconto dei miei sospetti sul mio ragazzo - purtroppo sono quasi certa che mi abbia tradita - e Lizzie accenna ad un certo ventisettenne con cui si sente.
Subito Taissa è esplosa in un mare di domande, messe a tacere velocemente da una imbarazzatissima Liz.
«Come l'hai conosciuto?» provo a chiedere, sperando che non sia successo ciò che credo.
Non può essere colpa dei fogli.
«Mi ha chiamato tipo tre settimane fa accennando a delle carte in spiaggia, non avevo idea di chi fosse e mi stava già sulle palle» risponde e il sorriso sereno sul suo viso quasi mi obbliga a dirle la verità.
«Lizzie, siamo state noi a lasciare in spiaggia quei fogli con il tuo numero» borbotto fissando le mie gambe sott'acqua.
«Voi cosa?» chiede incredula spostando lo sguardo da me a Taissa. Sono sicura che quest'ultima mi voglia uccidere.
«Sei sempre sola, volevamo aiutarti!»
«Aiutarmi? Guardatevi, una cornuta e l'altra smaniosa di soldi, credete che io voglia diventare come voi? Non mi serve un ragazzo, non voglio neanche pensarci adesso, però pretendo che la smettiate di intromettervi nella mia vita sentimentale. Sono stufa delle vostre intromissioni nella mia vita amorosa, se voglio un uomo al mio fianco me lo saprò trovare!» urla Lizzie, il volto rosso dalla rabbia e il corpo scosso dal nervoso.
Taissa rimane in silenzio mentre io non riesco a dire nulla di sensato, non credevo che la infastidisse così tanto.
Guardo Liz arrampicarsi sugli scogli in malo modo e quasi mi viene da vomitare vedendo la ferita che si procura nel fianco.
«Liz, fermati, guardati la gamba!» la richiama Taissa, ma in risposta ottiene solo un urletto e un sonoro «Vaffanculo».
«Il tuo buon cuore ci fotte sempre, Minnie.»
E questa volta devo darle ragione.

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