Capitolo 3
Undici Pov.
È passato un giorno.
Io e Hop siamo a casa Byers ancora per qualche giorno.
Stasera verrà Ellen con la sua famiglia a mangiare.
Sono felice.
Ho anche parlato con Mike.
Si è scusato per avermi trattata male.
Io ovviamente l'ho perdonato.
Lo amo tanto.
Ha fatto così tanto per me.
Se non mi avesse ospitato a casa sua nel 1983, mi avrebbero trovata, e chissà cosa mi sarebbe successo.
Sono in cucina seduta al tavolo.
Sto provando a rifare uno dei disegni di Will.
Lui è bravissimo.
Amo i suoi disegni.
"Undi, tesoro, dobbiamo apparecchiare la tavola." Mi dice Joyce.
"Oh. Scusami. Vado a posare le cose e ti aiuto."
"Non preoccuparti." Sorride.
Amo Joyce.
È come una madre per me.
Vado in camera di Will a portargli il materiale che mi aveva prestato.
Entro in camera.
Si sta allacciando le scarpe.
Ha messo una camicia azzurra, dei jeans blu, e le scarpe eleganti.
"Will, è una cena di famiglia. Non serve che ti vesti così bene!" Gli dico mettendo il materiale sulla sua scrivania.
"Volevo essere bello."
"Ma tu sei già bello!"
"Lo pensi tu..."
"E chi lo dovrebbe pensare?"
Sta in silenzio.
"Ellen?" Continuo scherzando.
"Cosa? Ellen? No! Assolutamente no! Perché lo pensi?" Dice nervoso.
Sta arrossendo.
"Non ti sarai mica innamorato di Ellen, vero?"
"No no..." Dice un po' nervoso.
"Puoi dirmelo. Non lo saprà mai. Non lo dirò a nessuno! Te lo giuro." Gli dico.
"Undi, dai non insistere. Ellen non mi piace. E poi a lei piace Abel."
"Abel Lee?"
"Sì, lui."
"E tu come lo sai?"
"Me lo ha detto ieri. Cioè... non mi ha detto che gli piace... mi ha detto che lo trova carino, e che comunque è troppo presto per dire se le piace o meno."
"E sei geloso?"
"Perché dovrei essere geloso?"
Faccio spallucce.
"Vabbè... io vado ad aiutare tua madre ad apparecchiare."
Esco dalla camera e vado in cucina.
"Allora? Come è composta la famiglia Hopper-Hopper?" Chiede Joyce.
Rido.
"Conosci già gli zii."
Annuisce.
"Poi ci sono: Jhon, il fratello più grande che ha 20 anni come Jonathan. Jhon non è qui. Ora sta studiando all'università. Dopo Jhon c'è Mia, che ha 18 anni. Poi c'è Ellen che ha la nostra età, e infine Samantha, che ha 7 anni come la sorellina di Mike." Continuo.
"Capisco. E Ellen è nel vostro gruppo?"
"Sì. Gli altri anno fatto subito amicizia con lei."
"E Will?"
"Will la trova una buona amica. Ah, quasi dimenticavo, lei sa dei miei poteri da quando io sono arrivata qui ad Hawkins."
"Mi fa piacere. Almeno non dovrò stare attenta a quello che dico o a come ti chiamo."
Ridiamo.
"Già... a proposito del nome... credo che mia zia vuole che mi chiamate Jane."
"Come mai?"
Faccio spallucce.
"Will mi ha detto che ieri la zia gli ha voluto parlare in privato. Gli ha detto che le dispiaceva per ciò che aveva passato Will, e che in presenza di Ellen non dobbiamo chiarmi Undici."
"Va bene." Dice con la sua solita voce calma.
Sorrido.
Will non è ancora arrivato.
"Cosa c'è Undi?" Mi chiede Joyce.
"Undi?" Chiedo io alzando un sopracciglio.
"Oh, scusa. Jane."
Ridiamo.
"Sul serio, cosa c'è?"
"Stavo pensando che Will non è ancora arrivato in cucina. Quando sono andata a portargli le cose si stava già allacciando le scarpe. E se avesse sentito qualcosa? E se avesse sentito Vecna? E se Vecna fosse tornato? Se avesse preso Will? Se Will stesse morendo proprio ora e noi stiamo parlano non preoccupandoci di lui?!" Dico sempre più preoccupata.
"Undi, undi calmati! Respira." Dice mettendomi le mani sulle spalle.
Provo a calmarmi.
"Lo so che quello che stiamo vivendo non è facile, ma non devi pensare solo a Vecna. Forse Will si è sbagliato quando ha detto che è ancora vivo. Si sarebbe fatto vedere, no? È già passato un anno." Continua.
"Lo so, ma..."
"Di che parlate?" Sento dietro di me.
Mi giro.
"Will!" Dico correndo da lui.
Lo abbraccio.
"Ehmm, Undi, tutto ok?"
"Che hai fatto tutto questo tempo?" Dico arrabbiata.
"Stavo mettendo in ordine le cose che hai messo sulla mia scrivania."
Ha ragione.
"Scusami hai ragione. Hai... percaso sentito Vecna dalla pelle d'oca sul collo ultimamente?"
"Undi!" Mi rimprovera Joyce.
Io non l'ascolto.
Ho bisogno di sapere se è ancora vivo.
Non posso lasciare che qualcun'altro muoia per colpa mia.
"No... in verità non lo sento da un anno." Risponde Will.
Non è possibile questo.
Sentiamo bussare.
"Vado io!" Dico.
Vado alla porta e apro.
C'è Hopper.
"Ciao papà" Dico abbracciandolo.
"Ciao Undici."
"Hop! Sei tornato!" Dice Joyce avvicinandosi.
Mi allontano e Joyce va a baciarlo.
Sembrano degli adolescenti.
"Ciao Will."
"Mia sorella sta arrivando." Aggiunge.
Sono troppo felice.
Papà è andato da loro dopo il lavoro.
Li ha accompagnati qui, dato che non conosco la strada.
Arrivano gli altri.
"Ciao ragazzi." Dice lo zio entrando.
Dopo di lui entrano tutti gli altri.
Ci salutiamo tutti.
Ellen Pov.
Saluto Joyce e Jane.
Poi Will si avvicina.
"Ciao Will."
"Ciao Ellen." Sorride.
Iniziamo a parlare e poi andiamo a tavola.
Iniziamo a mangiare e a chiacchierare.
Sono molto simpatici i Byers.
A quanto ho capito, Jonathan, il fratello maggiore di Will, va in un'università a New York dove studia fotografia.
Anche mio fratello è a New York, ma nella sua università fa musica.
Durante la cena io e Will parliamo tanto.
È bello sapere che c'è un'amico con cui puoi confidarti.
Sì, ho anche mia cugina, ma lei ormai mi conosce benissimo.
E poi, è sempre utile un consiglio da un maschio.
Finiamo di cenare.
"Joyce, era tutto delizioso." Le dico.
"Grazie Ellen."
"Ti aiuto a mettere a posto." Dice Jane.
"Va bene Jane." Risponde Joyce.
Si vede che non è abituata a chiamarla col suo nome.
"Ti aiuto anch'io." Dico.
"Mamma, siediti, facciamo noi." Dice Will.
"Ragazzi, andate a sedervi. Io e Jane aiuteremo Joyce, voi andate a divertirvi." Dice mia madre.
Joyce è d'accordo.
Will mi prende il braccio.
"Voglio farti vedere una cosa." Dice e mi porta nella sua stanza.
È una camera di grandezza normale. Però è molto carina.
"Sai... in famiglia abbiamo una vera e propria passione per l'arte." Dice Will avvicinandosi a dei cassetti.
"Come hai potuto notare, a mia fratello piace la fotografia, mentre a me piace tanto disegnare. Jane mi dice che sono molto bravo, ma vorrei anche un tuo parere." Dice frugando nei cassetti.
Mi siedo sul letto.
"Secondo me invece sei molto bravo. Certo, non ho mai visto i tuoi disegni, questo è vero, ma lo zio dice sempre che tu sei stato molto d'aiuto quando cercavano informazioni sul sottosopra."
"Ho fatto del mio meglio... ecco qui." Dice mostrandomi un disegno.
È un disegno che raffigura Jane e lo zio che si abbracciano.
È bellissimo.
"Will... lo hai fatto tu?" Chiedo incredula.
Lui annuisce.
"È meraviglioso! Non ho mai visto una cosa del genere! Hai un talento puro. Sai, dovresti iniziare a dipingere seriamente, saresti un pittore fantastico."
"Preferisco rimanere così. Un giovane ragazzo che si diverte con i suoi amici e le loro fidanzate, che vive le cose più strane che possano accadere in un universo parallelo e a cui piace disegnare." Dice.
"... E lo fa benissimo!" Aggiungo io.
"Non è vero."
"A me sembra di sì."
Inizia a fissarmi.
"Cosa c'è?" Gli chiedo.
"Il tuo viso sarebbe perfetto da disegnare, sai?" Dice.
"Non è vero."
"Sì che lo è. Parola di un artista!" Dice e io rido.
"È... bello che qualcuno si concentra su di te." Mi dice.
"Ma scusa, non hai i tuoi amici? Cioè, i nostri amici."
"Sì, ma... loro non mi ascoltano tanto."
"Vuoi raccontarmi cosa è successo?" Gli chiedo.
Voglio davvero sapere perché è giù di umore.
"Beh..." Si interrompe
"Will" Dico prendendogli la mano.
"Io ti ascolto. Sfogati." Aggiungo.
Lui per me è un caro amico.
Si siede sul letto accanto a me.
"Quando... andavo all'asilo ho conosciuto Mike, poi Lucas, che era un vicino di casa di Mike, e infine Dustin, quando avevo 9 anni. Eravamo un gruppo felice, e per noi esisteva solo Dungeon & Drangons. Lo conosci?"
"Sì, ci gioco spesso con i miei fratelli." Rispondo.
"Ecco, per noi era quella la nostra felicità, fino a quando... Jane... è entrata nelle nostre vite. Mike si è innamorato di lei, trascurava il gruppo, poi è arrivata Max, e anche Lucas ha trascurato il gruppo per stare con lei. Poi Dustin ha conosciuto Susy, e perdeva un'infinità di tempo cercando di comunicare con lei. Sono rimasto da solo. Tutto quello che volevo era tornare come prima, quando eravamo solo noi 4. Volevo solo giocare a D&D. Per loro mi comportano da infantile, e non pensavano mai che ciò di cui avevo bisogno era passare un po'di tempi con loro. Ormai non ci gioco da due anni, e a loro non interessa più di tanto. Ho scoperto che un anno fa erano in club a scuola di D&D. Come se lo facessero apposta ad ignorarmi. Spesso questo mi allontana da loro. Mi sento fuori dal mondo. E a loro non sembra mai interessare." Dice.
Ora sta piangendo.
Voglio fare qualcosa per lui.
Non voglio che sia triste.
"Wil..." Dico.
Lui mi guarda e si asciuga le lacrime.
"Vuoi... giocare a D&D?" Gli chiedo.
Will Pov.
Giocare a D&D?
"Con te?" Chiedo.
Annuisce.
"Certo! Certamente! Vado a prendere la scatola!" Dico alzandomi.
Vado nel ripostiglio.
Trovo la scatola e la prendo.
Resto qualche secondo a fissarla prima di tornare in camera.
Lei... vuole giocare a Dungeon & Drangons. Con me.
Lo ha fatto per non vedermi triste.
Mi metto a piangere di nuovo.
Questa volta di felicità.
Ora ho capito.
Ho capito ogni cosa.
Io la amo.
Torno in camera e iniziamo a giocare.
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