Cap4: Ritorno Inaspettato II
Jonathan e Nancy camminavano mano nella mano per il quartiere della città.
<<Com'è andato il viaggio?>> chiese la ragazza.
<<Bene, anche se è stato stancante stare in auto per quattro ore di fila. In compenso ho scattato varie foto dei paesaggi che riuscivo a intravedere dal finestrino>>>
<<Ah, bene. Poi me le farai vedere?>>
<<Certemente>> le rispose Jonathan dandole un bacio sulla fronte.
Il cielo era scuro e la sua sfumatura andava, più che sul blu, sul viola e sul nero.
Inoltre era pulito con la totale essenza di stelle.
I lampioni lampeggiavano e la loro luce era fioca.
<<Mi sei mancato>> mormorò Nacy nel silenzio di quella sera.
<<Pure tu a me>>
I due si baciarono e dopo aver fatto un giro per poco più di dieci minuti, cominciarono ad avviarsi verso casa.
Nancy aveva un volto preoccupato e Jonathan, che se ne accorse, le chiese :<<Tutto bene?>>
<<Sì. È solo che mio fratello è scappato via e chissà dove è andato a finire.>>
<<Sono sicuro che tornerà. Non potrà mica fare la fine di Will di tre anni fa.>>
Nancy si irrigidì a quelle parole, le venne un brivido lungo la schiena, e prima di pensare a tutte le tragedie subite in passato gli disse :<<Jonathan, non è divertente.>>
<<Scusa>>
<<Più che altro ho sentito, e visto, la presenza di un buco nero che sta ricoprendo il cielo. L'ho anche scritto in un articolo>>
<<Cosa, qui ad Hawkins?>> chiese Jonathan guardando in alto.
<<Sì. E lì vedi?>>
Nancy indicò con l'indice un punto del cielo e il ragazzo riuscì ad intravedere quel buco scuro che si mimetizzava nel cielo del medesimo colore.
<<Sì lo vedo>> disse lui <<E cosa c'entra con Mike?>>
<<Non so, ma quel coso in cielo mi preoccupa. Dopo tutto quello che abbiamo passato mi sa di essere diventata più timorosa>>
<<Se vuoi andiamo a cercarlo>>
Nancy guardò la casa in lontananza e replicò:<<Tranquillo. Oramai siamo giunti a casa mia dove ci attendono gli altri per festeggiare. Probabilmente Mike ritornerà, quanto può essere andato lontano?>>
<<Già>> le rispose Jonathan.
Mike, però, dopo essersela andata a gambe passò la sera più orribile della sua vita, e scoprì anche qualcosa di sconcertante.
Il ragazzo, dopo essere caduto di faccia su una pietra, si rialzò ma sentiva la sua testa pesante e girare, mentre la sua faccia bruciava per via della caduta.
Si guardò attorno e continuò a camminare addentrandosi sempre di più nel bosco.
Era molto stanco e non sapeva neanche lui il motivo: sarà stata la corsa stremante di prima.
Si passò una mano sulla fronte e notò una ferita, dalla quale usciva sangue, riportata sulla tempia.
<<Cavoli...>> borbottò.
"Sono uno stupido... E ora come faccio tornare a casa?" pensò Mike.
All'improvviso sentì qualcosa, o qualcuno, che era nelle vicinanze e camminava sulla terra provocando degli scricchiolii di foglie secche.
Mike si girò di scatto capendo di non essere solo.
Provò ad ignorare quei rumori, ma pochi secondi dopo sentì anche degli strani versi che gli avevano fatto accrescere la paura in lui.
Il ragazzo chiuse gli occhi lentamente, si coprì con le mani le orecchie e cadde in ginocchio singhiozzando.
Qualcosa stava accadendo e lui lo avvertiva...
Mike restò così ancora per un po', finché un'ombra gigantesca si proiettò sopra di lui.
Egli si girò lentamente con un nodo alla gola, cercando di restare calmo, e spalancò gli occhi appena vide cosa c'era...
<<CAZZO UN DEMOGORGONE!>>
Lui non poteva credere a ciò che vedeva e cacciò un urlo fortissimo alzandosi, indietrggiando e scappando via.
"Com'è possibile che uno di quei cosi sia ancora vivo?!" pensò Mike mentre correva e il sudore gli colava sulla fronte "Abbiamo chiuso la porta e sconfitto il Mind Flayer"
Il suo cuore batteva più che mai e per la stanchezza, egli si fermò, prese il sasso più pesante che trovò per terra e la lanciò verso il Demogorgone che intanto lo aveva seguito.
Quel colpo non servì a nulla.
Il mostro avanzò verso il ragazzo fino a stargli solo a un metro e mezzo di distanza. Poi lo prese, lo strattonò e gli lasciò una ferita sul ventre, piccola ma abbastanza grande per fargli venire un dolore atroce.
<<AAAAAAAH>> gridò forte Mike.
La sua vista era appannata, forse per le lacrime che gli erano uscite, o forse per il sangue che gli faceva girare la testa.
<<FERMATI!>> Da dietro uscì la voce di un uomo.
Mike era steso a terra che ormai piangeva ed era privo di sensi.
Quell'uomo si avvicinò al ragazzo, e poi gli chiese: <<Stai bene? Hai un'aria familiare, sai>>
Il ragazzo dai capelli scuri sentiva a stento la sua voce mentre aveva gli occhi chiusi.
Riuscì malapena a pronunciare queste parole :<< C-chi è lei..?>>
L'uomo lo prese in braccio e si avvicinò ancora di più al suo volto, in modo che lo potesse vedere.
Mike aprì gli occhi e si accorse che egli era...
<<SIGNOR BRENNER?>> esclamò lui è poi, divincolandosi, continuò <<Mi lasci andare. Aiuto>>
<<Ragazzino, tu che ci fai qui? Guarda che è pericoloso>> gli disse l'uomo dai capelli bianchi.
Era alto, con viso rugoso e indossava una camicia bianca con pantaloni neri.
<<Allora mi lasci andare!>> sbottò il ragazzo.
Il dottore lo assecondò lasciandolo e facendolo cadere sul terreno umido del bosco.
Poi gli disse:<<Hai delle ferite, io potrei...>>
Mike lo interruppe:<<Pensavo che voi foste morto>>
<<Cosa!? Noi ci conosciamo?>>gli domandò Brenner corrucciando la fronte.
Il ragazzo ignorò quella domanda e gli gridò:<<In ogni caso ci lasci in pace, a me, ad El e tutti i miei amici!>>
L'uomo era confuso, poi però cominciò a capire:<<Ehi, parli di Jane? Tu la conosci, dico bene?>>
Mike si coprì la bocca, pensando di aver fatto un errore a pronunciare il nome della ragazza.
Poi però continuò e gli domandò:<<Lei era morto! Che ci fa qua e come ha fatto a...>>
<<Senti ragazzino. Come ti chiami?>>
<<Pensa che glielo voglia dire?!>>
Brenner avanzò verso di lui e con fare minaccioso e occhi torvi gli ripeté la domanda.
<<Ho detto, come ti chiami?>>
Mike preferì andare nel sicuro e cercava di non rivelargli più nessuna informazione.
Ma invano.
<<Micheal, signore>>. Il ragazzo aveva paura.
<<Bene, Micheal. Ti racconterò tutto e non ho paura di farlo>> gli disse il dottore con un ghigno <<Quando il Demogorgone mi aveva ferito non mi aveva ucciso e sono riuscito a scappare mentre mia figlia cercava di fermarlo>>
A Mike gli venne in mente quel brutto episodio, ma alla fine non ci pensò più. Si concentrò sulle parole dell'uomo.
<<A me hanno accompagnato in un ospedale>>continuò lui<<e mi hanno ospitato con le dovute cure. Mi hanno dimesso dopo un anno, e in seguito sono andato al laboratorio per continuare a monitorare il Sottosopra, ma mi hanno licenziato e cacciato via. Dopo tre anni un mio vecchio collega mi ha riferito della presenza di un altro dannato Demogorgone. Lui contava su di me per farlo fuori. Inoltre mi disse che gli unici che potevano fermarli erano Jane o gli scienziati russi, dotati di grande tecnologie. Io optai per loro perché mi era più facile contattarli. Essi accettarono, ma in cambio di due cose. La prima era trovare un loro vecchio impiegato fuggitivo. Lo abbiamo rintracciato e abbiamo scoperto cge si trovava qui, nel bosco di Hawkins. Per questo sono qui ma forse questa informazione era meglio non dartela. E la seconda era che dovevo lasciar loro impadronirsi dell'America.>>
Il ragazzo sgranò gli occhi cercando di elaborare le parole dell'uomo.
Tuttò ciò era strano e sembrava più che un incubo.
Strizzò gli occhi sperando di risvegliarsi ma ovviamente non successe.
Dopodiché sbottò:<<Cosa?! Lascerà davvero che si impossessino dell'America? Lei è un pazzo!>> Prese fiato e poi continuò:<<E-e come hanno intenzione di impadronirsela?>>
<<Vedi quel buco scuro nel cielo? Fra poco coprirà tutta la città di Hawkins, e così tutto il continente dell'America capultandola in una dimensione simile a quella del Sottosopra>>
<<Cosa?!>>
Mike era scoinvolto. Pensava che finalmente aveva ritrovato la tranquillità di un tempo, in cui non conoscevano ancora l'esistenza del Sottosopra e giocava tranquillamente a D&D con i suoi amici nella cantina di casa sua.
Ma quel tempo era passato ormai, lui sapeva che crescere avrebbe significato portarsi indietro milioni di responsabilità e preoccupazioni.
"Cazzo" pensò lui "Forse era meglio se non ero a conoscenza di tutto ciò".
Poi chiese a Brenner :<<Non possiamo fare nulla per fermare i Russi?>>
<<Beh, io potrei anche annullare l'accordo. Ormai ho trovato te e tu mi porterai da mia figlia che ridurrà in mille pezzi questa creatura>> replicò Brenner indicando il Demogorgone.
<<Mai!>> gli gridò Mike.
Egli non voleva assolutamente che lui andasse da El.
Voleva proteggerla, non le avrebbe assolutamente costretta a fare una cosa del genere, soprattutto per quanto riguarda vedere suo padre, ciò Martin Brenner.
<<Allora lo farai tu>> sbottò L'uomo dai capelli bianchi.
<<Io?>> il ragazzo sembrava confuso.
<<La tua ferita, quella del Demogorgone, credo ti abbia dato dei poteri...>>
<<No, io non le credo..>> fece Mike.
<<È una supposizione>> affermò Brenner <<Comunque scegli tu: o ti sacrifichi tu, o mi porterai da lei...>>
<<NO! Non lo farò mai!>>
Mike scappò via in lacrime il più veloce che poteva.
Si guardò alle spalle e fortunatamente né Brenner, né il Demogorgone lo stavano seguendo.
Era molto confuso dalle parole dell'uomo e sentiva di impazzire.
Poteri? Ma di cosa diavolo parlava?
Per il mal di testa, per la ferita alla tempia, per quella sul ventre e per la stanchezza, Mike svenne ai piedi di un albero, senza capire tutto quello che stava accadendo, ancora con le lacrime agli occhi, nel buio, nel silenzio e nell'oscurità della notte.
Spazio Autrice:
Ciao Amici, grazie per aver letto questo capitolo. Spero vi piaccia.
Credo siate curiosi di sapere cosa sia quel buco nero di cui parlano i personaggi, ma tranquilli. Riceverete una risposta.
Mi dispiace per Mike, ma volevo rendere la storia più intrigante e farlo nel quarto capitolo mi sembravo l'ideale.
Inoltre volevo inserire una scena Jancy nell'inizio del capitolo perché mi andava. Lol.
Non dimenticate di lasciare una stellina per supportarmi.
Alla prossima❤
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