Cap15: Mio padre è vivo?

Appena Will tornò a casa cercando di nascondere le lacrime, si rinchiuse in camera sua non avendo voglia di rivolgere la parola a nessuno.

Nel frattempo la madre, Joyce, andò nella cantina dove nascondeva Hop per portargli il pranzo.

Aprì la porta e trovò l'uomo sdraiato sul divano.

<<Ehi...>> sussurrò la donna scendendo piano le scale e cercando di non farsi sentire dai ragazzi.

<<Ehi Joyce>> disse Jim alzandosi dal divano e sedendosi su una sedia che si trovava lì.

Joyce gli sorrise e dopodiché gli porse il piatto di insalata che gli aveva portato.

<<Non posso ancora credere che tu sia vivo>> disse lei.

L'uomo ridacchiò e afferrò la forchetta che era lì accanto al piatto.

<<E io non posso ancora credere che ti ho incontrata>>

Joyce cercò di sorridere, ma forzatamente. Aveva dei pensieri che le assalivano la mente.

Il fatto che a casa sua ci fosse un fuggitivo le preoccupava, e parecchio.

Ma cosa sarebbe successo in fondo?

Però, per averne la certezza, la donna gli domandò:<<Quindi, ehm. Tu ora saresti una sorta di fuggiasco?>>

Hop sospirò.

<<No, cioè>> fece una pausa e poi riprese << Tranquilla, andrà tutto bene. Per quanto ti riguarda tu sei al sicuro>>

La donna annuì.

L'uomo la aveva sempre protetta, sempre tenuto al sicuro ed era come se fosse il suo scudo.

Doveva fidarsi.

Joyce guardava l'altro mangiare la sua insalata avidamente e sorrise.

Era felice di sapere che lui stava bene.

Per un po' tra i due ci fu un silenzio abbastanza piacevole che riempì l'atmosfera.

Fu però interrotto dal rumore della forchetta che sbatté contro il bordo del piatto.

La donna gli diede un tovagliolo e raccolse le posate.

<<Fai più piano la prossima volta>> sussurrò lei.

<<Scusa, hai ragione>> replicò Jim prima di ridacchiare. Poi si alzò e si distese sul divano.

<<Non avresti un accendino?>> chiese lui.

La donna allungò la mano verso la tasca della giacca dalla quale prese l'accendino. Dopodiché glielo diede.

<<Grazie>>

Mentre Jim cercava di accendere la sua sigaretta, Joyce stava raggiungendo la porta per posare e lavare piatti e posate.

<<Sai, ho fatto un sogno>> disse l'uomo facendola voltare.

<<Cos'hai sognato?>>

<<El>> le rispose aspirando il fumo.

L'uomo chinò il capo per nascondere l'evidente punta di tristezza del suo volto, a causa della nostalgia che aveva per la figlia.

Joyce gli sorrise e replicò:<<Anche tu manchi molto a lei>>

Hop rialzò il viso e disse:<<Beh, meno male che lei e i ragazzi non si sono accorti della mia presenza qui>>

<<Già>> disse Joyce ridendo e dirigendosi verso la porta.

<<Sai>> proseguì l'uomo <<Non vedo la luce del sole da giorni. Mi manca anche l'aria>>

<<Lo so, ma è pericoloso per te uscire>> obiettò la donna <<A meno che non ti travesta>>

L'uomo la guardò corrucciando la fronte.

<<Travesta, sul serio?>>

<<Sì>>

Hop sospirò, ma poi ci penso su.

Travestirsi non era una cattiva idea.

Avrebbe potuto respirare un po' di aria fresca e nessuno lo avrebbe riconosciuto.

Così accettò.

<<Bene!>> esclamò la donna soddisfatta.

Così Joyce gli fece indossare un cappello largo, delle lenti scure e gli disegnò una voglia sul viso.

In tal caso nessuno lo avrebbe riconosciuto.

<<Prefetto>> disse l'uomo.

Così i due uscirono piano da casa. Hop meritava di respirare un po' di aria fresca.

Nel frattempo El era a casa di Max.

Quest'ultima saltava sul suo letto, mentre El era sdraiata a pancia in giù sul pavimento a sfogliare una rivista con i piedi all'aria.

La radio era accesa e produceva una vecchia musica da discoteca degli anni '80.

El non faceva altro che pensare a Mike che ormai la aveva lasciata da diversi giorni.

<<Ehi!>> esclamò Max <<Che hai?>>

La ragazza però non rispose; non voleva ammettere che lo stava ancora pensando.

<<Penso di aver capito>> affermò la rossa scendendo dal letto <<È Mike, vero?>>

El annuì, un po' vergognandosi.

Max fermò la musica e si avvicinò all'amica.

<<Senti>> cominciò a dire lei <<Mike è stato uno stronzo, ma tu fai finta che non te ne importi, ok?>>

<<Che non... me ne importi?>>

<<Sì, devi fargli vedere di che pasta sei fatta. Così quando si accorgerà di essere stato uno sciocco tornerà da te>>

<<È quello che fai anche tu con Lucas?>> chiese El.

Max chinò la testa triste.

Ciò le ricordò della lite con Lucas, quella per aver baciato Liam.

<<Ehi>> sussurrò l'amica <<Va tutto bene, no? Fargli vedere che non ti importa, come mi hai detto tu ora>>

<<Non è la stessa cosa>> affermò la rossa portando all'indietro la sua chioma e sistemandosi così i capelli <<Qui la stronza sono stata io e devo ammettere che mi sento molto in colpa. Dovrei chiedergli scusa anche se non ce la faccio...>>

El le sorrise e la abbracciò.

Non aveva mai visto l'amica così, ma per fortuna erano entrambe sulla stessa barca.

Avrebbero affrontato tutto insieme.

<<Devi farlo amica mia, devi riconquistarlo>> le sussurrò all'orecchio.

Max annuì con occhi lucidi. Poi li stropicciò per asciugarli.

<<Grazie>>

Ora entrambe si sentirono confortate davvero l'una dall'altra.

Max si alzò e propose:<<Che ne dici di fare un po' di shopping? Come ai vecchi tempi>>

<<Sì!>> rispose El entusiasta.

Entrambe uscirono di casa e si avviarono in strada, quella che conduceva al nuovo supermercato di Hawkins.

Max lasciò lo skateboard a casa e montò in sella sulla sua bici lasciando un posto dietro anche per El.

Quest'ultima si aggrappò all'amica e mentre lei cominciò a pedalare il vento andava contro al suo viso.

El non poté fare a meno di pensare ancora una volta a Mike. Ma forse aveva ragione lui: l'allontananza era troppo e faceva sentire entrambi troppo distanti.

Nelle relazioni così era meglio non crederci troppo, e questo la ragazza lo sapeva bene.

Ma Mike le mancava troppo e chissà, forse anche lei gli mancava molto.

La ragazza si guardò attorno cercando di distrarsi per poi evitare di piangere.

Vide la strada, le macchine e le case sfrecciare veloci.

All'improvviso, però, non poté fare almeno di notare che sul marciapiede camminava Joyce, con un uomo accanto che la accompagnava (Hop).

Anche Max se ne accorse e rallentando con la bici chiese all'amica:<<Ehi, ma quella non è...>>

<<Joyce>> mormorò El.

<<Vuoi che ci fermiamo?>>

Eleven però non rispose. Si stava interrogando sull'uomo che le stava accanto, e che tra l'altro aveva un aspetto familiare.

Soprattutto la voce che, anche se sentita da lontano, aveva per la ragazza un suono già conosciuto prima.

<<Allora?>> fece Max.

<<S-sì>> le rispose lei <<Fermiamoci>>

Le due ragazza scesero dalla bici e guardarono in lontananza.

<<Chi è quel tizio vicino a Joyce?>> chiese la rossa.

<<Non lo so ma ha un'aria familiare>> le rispose l'amica continuando a scrutarli e sbarrando gli occhi. Poi disse:<<Seguiamoli>>

<<Wow, un inseguimento!>> esclamò Max divertita <<Molto meglio dello shopping>>

El le diede una gomitata e la guardò in cagnesco. Sapeva che quando l'amica faceva così, svelava il suo lato pervertito.

Le ragazze si girarono ma videro che Joyce e quell'uomo accanto a lei sparirono nel nulla.

<<Dove sono?>> chiese El guardandosi intorno.

<<Non lo so.>> disse l'altra <<Tu chi pensi sia quell'uomo?>>

<<Non ne ho idea, ma aveva sicuramente un'aria familiare>>

<<Sicura? Come fai a saperlo? Indossava degli occhiali e un cappello>>

<<La sua voce...>> le rispose la castana guardandola dritto negli occhi.

<<Sono sicura che ti sbagli>> le rispose l'amica poggiando una mano sulla sua spalla <<Andiamo ora>>

Max e Elven andarono al nuovo supermercato di Hawkins e quest'ultima riuscì finalmente a distrarsi un po', soprattutto grazie al supporto dell'amica.

Tornate a casa di Max, entrambe si stesero sul suo letto per rilassarsi ma, El era talmente stanca che chiuse gli occhi e sprofondò nel sonno.

Non sapeva neanche lei il motivo ma mentre dormiva la voce dell'uomo di prima le risuonava molto nella testa.

Infatti era talmente familiare che la ragazza non voleva ammettere che quell'uomo non lo avesse mai conosciuto prima.

Era molto profonda, e le ricordava una figura paterna...

Come quella dell'uomo cattivo?

No. Era diversa.

Così la ragazza finalmente ci arrivò.
Era ovvio.

Quella voce era di Jim Hopper, del suo caro e vecchio papà.

<<PAPÀ>> esclamò El mentre si svegliò e face sussultare Max.

<<El, ti sei svegliata!>>

<<Papà...>> continuò a farfugliare lei come se le mancasse l'aria e tremando.

<<Che c'è, hai fatto un incubo?>>

El la guardò negli occhi spaventata e prese un profondo respiro. Poi abbracciò l'amica seppellendo il viso nell'incavo del suo collo.

Suo padre era vivo? Impossibile.

Eppure, allo stesso tempo, aveva la certezza che quel giorno avesse sentito la sua voce.

El sciolse l'abbraccio e una lacrima le rigò la guancia.

<<Hai fatto un incubo? Non ti devi preoccupare...>>

<<Non ho fatto un incubo>> disse lei scuotendo la testa.

<<Allora mi dici cos'è successo?>>

La ragazza dagli occhi color nocciola decise di raccontarle tutto.

Sapeva che nessuno la avrebbe creduto, inclusa la sua amica, sapeva di star cominciando ad impazzire, ma con qualcuno doveva pur confrontarsi.

Quando ebbe finito, Max la guardò stupefatta ed esclamò:<<Cosa?!>>

El, tremando, annuì.

<<M-mi credi?>>

<<Io...>> fece la rossa <<Non lo so, credo di sì. Insomma, è tuo padre e una figlia riconosce la voce del padre, giusto?>>

El le sorrise e la abbracciò nuovamente.

<<Io ti credo>> affermò l'amica sciogliendo l'abbraccio <<Ma non mi spiego una cosa: lui è...>>

<<Lo so>> dichiarò El <<Non me lo spiego neanche io>>

<<E poi, secondo la tua teoria, perché Joyce lo avrebbe nascosto?>>

<<Non so neanche questo, ma ho bisogno della conferma>>

<<Chiederai a lei?>>

<<No, se davvero l'ha nascosto ci mentirebbe>> disse El <<Ho bisogno dei miei poteri.>>

Max sbatté due volte le ciglia sbalordita da quell'affermazione.

<<Ma tu...>>

<<...hai perso i poteri, lo so.>> sospirò la ragazza <<Ed è per questo che ho bisogno dell'aiuto di una persona>>

<<Di chi?>> chiesea la rossa.

<<Di mia sorella>>

Spazio Autrice:
TAN TAN TAAN

Lo so, non pubblicavo da una vita, ma ora sono tornata con questo nuovo capitolo.

È bello, la trama vi sembra intrigante? Sperò di sì.

Ah, e scusate se non ho messo una scena byler ma nel prossimo capitolo ci sarà, tranquilli.

Alla prossima col nuovo capitolo❤ Ciauuu

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