Cap10: Manterrò il segreto
Quel giorno Joyce era seduta sul divano con una tazza di caffè ed il telecomando in mano.
Faceva zapping tra un canale all'altro, ma invano: quel pomeriggio la TV non trasmetteva nulla di bello.
Così decise di spegnerla appoggiando il telecomando affianco all'aggeggio.
Quel giorno aveva voglia di riposarsi. In fondo era estate.
Andò fuori alla finestra del balcone di casa e decise di respirare un po' di aria fresca di quella giornata, fin troppo fresca.
In effetti per essere estate faceva stranamente freddo, ma di questo la donna non se ne preoccupò.
L'estate scorsa erano successe molte cose...
El aveva perso i poteri, lei è la sua famiglia si erano strasferiti lasciando Hawkins, e Hop... Hop era morto.
Ogni volta che ci pensava delle lacrime volevano scivolare via sulle sue guance, ma questa volta le trattenne. Non voleva dimostrarsi debole.
Jim era per lui una persona troppo importante, aveva con lui vissuto e condiviso un trauma e per lo più la aiutò a trovare suo figlio, cosa che non dimenticherà mai.
Si conoscevano dal liceo, e anche a quei tempi avevano vissuto tante avventure insieme. Da adolescenti naturalmente, non come in quegli ultimi anni.
Mai e poi mai aveva ammesso di essersi innamorata di lui, eppure questa volta lo avrebbe gridato al mondo intero.
Certo, c'erano spesso litigi, ma forse aveva ragione Murray... Erano solo litigi tra due persone innamorate.
Sì era innamorata di Jim Hopper.
Tutto quel tempo la sua mente aveva cercato di negare tutto, ma ora che lui era morto non poteva fare nulla per fargli sapere che lo amava.
Un brivido le passò lungo la schiena e la donna sospirò.
Qualcosa nel cielo però la fece allontanare dai suoi pensieri, qualcosa che non aveva mai visto prima.
Cos'era?
Nel cielo c'era qualcosa che assomigliava ad un buco, un buco nero.
Da esso usciva come una leggera luce che lampeggiava tra il rosso e il blu, ma che era troppo fioca per essere vista bene.
Cosa sarà mai, pensò Joyce.
Quella cosa era abbastanza strana. Ma forse sarà soltanto una misera nuvola.
La donna fece spallucce e fece per rientrare dentro casa.
Si fermò però quando sentì qualcuno al di fuori correre affannosamente.
Si voltò e vide fuori al balcone di casa un uomo sporco e malridotto uscito dal bosco.
Joyce lo vide corrucciando la fronte.
Era alto, grosso e robusto, e il suo aspetto lo faceva sembrare una persona appena uscita da un'apocalisse ormai conclusa.
<<D-dove sono finito..?>> mormorò lui tra sé e sé.
Joyce non sapeva minimamente chi fosse ma capì che aveva bisogno di aiuto anche se a prima vista le faceva un tantino paura.
Così alzò il braccio e lo agitò per richiamarlo.
<<Ehi, ti serve qualcosa?!>> gli gridò lei.
L'uomo, che fino ad allora si era guardato attorno, voltò poi lo sguardo verso di lei, e appena la vide bene spalancò gli occhi.
La scrutò bene da capo a piedi mentre si avvicinava piano a lei.
Rimase sbalordito.
<<J-JOYCE?>> esclamò lui alzando le braccia al cielo.
<<Sì, sono proprio io. Chi è lei e cosa sta cercando?>>
<<Joyce... Sono io! Jim... Jim Hopper!>> affermò lui sorridendole a avvicinandosi sempre di più a lei pronto ad abbracciarla.
Hopper?, pensò Joyce stupita.
Alle parole dell'uomo non disse nulla perché si sentì immobilizzata con i piedi ben piantati a terra.
Lui era morto...
Sarà il suo fantasma? O starà sognando?
O forse era un uomo che si starà spacciando per lui?
<<C-cosa..?>>
<<Joyce, sono Jim!>> ripeté lui.
La donna era incerta nel credergli, ma quando l'uomo si avvicinò del tutto a lei e la abbracciò sentì il suo calore, quel calore fin troppo familiare.
Quelle braccia grosse che la avvolgevano e quella barba pungente a contatto con la sua guancia...
Sì, era Hopper. Ma come era possibile che fosse vivo?
<<J-jim..?!>> fece la donna stringendolo stretto mentre una lacrima di felicità le solcò una guancia.
<<Tu sei vivo per l'amor del cielo! C-com'è possibile?>> continuò lei sciogliendo l'abbraccio <<Non sto sognando vero?>>
<<Certo che no>> le rispose il poliziotto ridacchiando e guardandole negli occhi.
Era da tanto che non lo faceva, e ne aveva bisogno.
La donna non poteva credere ai suoi occhi e li strizzò per bene sperando davvero che non stesse dormendo.
<<Ti spiegherò tutto, promesso.>> disse Hop con le mani poggiate sulle sue spalle <<Ma tu devi promettermi invece di non dire niente a nessuno>>
<<O-ok>>
La donna non riusciva nemmeno a parlare ma per lo meno ci provò cercando in tutti i modi di nasconderlo.
Aprì la porta e lo fece accomodare in casa.
Hop varcò la porta ed esaminò bene il posto.
Disse poi:<<Pensavo te ne fossi andata da Hawkins>>
<<Non cercare di cambiare argomento>> replicò severa la donna <<Avevi detto che mi spiegavi tutto quindi fallo>>
Ora era più arrabbiata che sbalordita da ciò che era successo.
<<Non mangio e non bevo da ventisei ore. Non avresti qualcosa da farmi mangiare?>> chiese lui buttandosi sul divano.
La donna alzò gli occhi al cielo andando verso la cucina.
Giunse alla credenza e gli preparò un brodo di pollo, poi un panino al salame, della macedonia e una bottiglia intera d'acqua.
Gli portò il tutto e lo pogiò su un tavolino che era lì.
<<Grazie Joyce>>
L'uomo mangiò tutto velocemente con gusto e grande appetito. Finì tutto in meno di mezz'ora.
<<Fatto!>> annunciò lui.
Alzò il capo e non fece in tempo a vedere che la donna alzò il braccio e gli tirò uno schiaffo sulla guancia facendola bruciare.
L'uomo sgranò gli occhi mentre l'altra lo guardava con sguardo severo
<<Ehi, ahia. Cosa ti è preso?>> sbottò l'uomo.
<<Cosa prende a te Jim!>> esclamò la donna furiosa e con voce incrinta <<Perché tutto questo tempo hai fatto credere a me, a tutti, di essere morto?! Per un anno ho sopportato e accettato a malincuore il fatto che non ci fossi più. E ora, dopo un anno, ti presenti a casa mia come se nulla fosse, senza darmi spiegazioni?!>>
Man mano che continuava a parlare la sua voce si riduceva sempre di più in singhiozzi.
<<Stavo giusto per dirti tutto!>> disse Hopper sospirando. Poi rise scuotendo la testa. <<Non sei cambiata per niente Joyce>>
La donna lo guardò furibonda e gli tirò un altro schiaffo.
<<Ahia! Ok, scherzavo!>>
<<Ora raccontami cosa ti è successo>> insistette lei.
L'uomo si preparò al racconto togliendosi giacca e cappello che poggiò sul solito tavolino.
Poi si sdraiò per bene sul divano per riposare tutto il corpo dato che ne aveva bisogno.
Prese un bel respiro e cominciò.
<<Allora>> fece lui schiarendosi la voce <<Innanzitutto i russi non mi hanno ucciso, ma mi hanno rapito>>
<<E- e dove ti hanno portato?>>
<<In Russia, con loro. Mi hanno costretto a lavorare con loro per circa dieci mesi, dieci fottuti mesi. Sono però riuscito a scappare e ora lui mi cerca>>
<<Lui chi?>>
<<Il dottor Brenner>>
Joyce, a quelle parole, sussultò. Le vennero in mente brutti ricordi, di tre anni fa quando suo figlio scomparve.
Scosse la testa per non pensarci più.
<<Pensavo che lui fosse...>>
<<Morto>> finì l'uomo la frase per lei <<Lo pensavo anch'io ma purtroppo non è così.>>
<<Beh, perché lui ti sta cercando?>>
<<Ha fatto un accordo con quegli stronzi dei russi che non so. So solo che i Russi hanno in mente un piano per impadronirsi dell'America e io devo fermarli. So che non è compito mio, ma quelli scienziati del cazzo non sanno quello che fanno. E inoltre so anche che Brenner mi sta dando la caccia>>
La donna si sedette accanto a lui e lo guardò negli occhi.
Non poteva credere che mentre lui ha vissuto e subito tutto questo negli ultimi mesi, lei pensava fosse morto e cercava di sopportare il lutto.
<<Ti rendi conto che è una storia assurda, vero?>> obiettò lei incrociando le braccia al petto.
<<Credimi. Dopo tutto quello che abbiamo passato questo non è un gioco>> rispose lui.
In effetti ora lei ci credeva. Dopo gli ultimi anni che aveva passato ormai credeva a tutto.
<<Ricordati di non dire niente a nessuno per favore, neanche ai tuoi figli,né quegli tupidi dei loro amici e soprattutto ad El>> la supplicò Hop.
<<Perché mai?>>
<<È una faccenda che riguarda solamente me. Non so neanche perché te la abbia raccontata>>
<<Ma loro meritano di sapere, Jim!>>
<<No! Sono solo ragazzi. Lasciali godere della loro adolescenza>>
<<Ma pensano che tu sia morto...>>
<<Lo so, lascia che sia così. Dopo sarei costretto a raccontare loro tutto e non vogliono che lo sappiano>>
La donna annuì.
<<Devi promettere che non dirai nulla, ok?>>
<<Va bene, Manterrò il segreto>>
La donna prese la mano dell'altro e la strinse forte.
Le mancava tantissimo farlo e per sua fortuna quel momento arrivò anche se pensava non sarebbe più arrivato.
Hopper era vivo e lei neanche lo sapeva...
Tutto ciò le sembrava ancora assurdo!
Alla fine decisero che finché Hop non avrebbe trovato un'altra sistemazione, sarebbe rimasto a casa di Joyce, nella cantina. Senza che El, Will e Jonathan sappiano di lui.
Spazio Autrice:
Ciao ragazzi come state <3 ?
Finalmente ho aggiornato, spero che questo capitolo vi piaccia.
Comunque, chi come me fan dei Jopper?
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