27. you only live once


Billy non ha mai desiderato così tanto non avere l'attenzione su di sé, come in quel momento. Sì, esattamente. Piuttosto insolito, no?

Sta camminando per il corridoio della scuola, sostenuto dalle stampelle, affiancato da Robin, che sta riassumendo le voci che girano sulla sua persona in questo momento, mentre gli occhi di tutti sono puntati su di lui, la gente sussurra e sibila cose alla sua vista.

"Alcune persone dicono che sei stato in prigione a causa dell'incidente di Robinson. Credo che questa sia la più comune". Spiega, gesticolando eccitata come se stesse raccontando la trama di un bel film. "Alcuni dicono che sei stato in ospedale. Alcuni dicono anche che hai l'HIV. Questa è una conseguenza di, uhm, l'altro pettegolezzo. Quello su di te che sei..." "Una checca?" Billy finisce per lei, alzando un sopracciglio. Lei annuisce. "Sì, quello. Più di tutto, credo che ora abbiano una paura fottuta di te".

Billy fa un ghigno, cattivo. Non è una novità, no? In California aveva la fama di residente matto e psicopatico a scuola, dopo tutto. È abbastanza comune che la gente lo tema, e lui fa in modo di dare alla gente un sacco di motivi per farlo.

"Buono a sapersi. Come se me ne fregasse qualcosa" commenta, con voce piatta.

Sono arrivati all'armadietto di Billy. Lui annaspa goffamente nella sua borsa per prendere i libri, e presto Robin lo assiste, senza che gli venga chiesto. La verità è che Billy non l'avrebbe mai fatto. Ma lo apprezza, anche se è allergico a dire cose come "grazie".

"Cosa dirai al preside?" chiede lei, e sembra che stia cercando di trattenere la sua preoccupazione, comportandosi con nonchalance. Billy chiude l'armadietto con un forte scatto. "Credo che improvviserò. Stavo pensando, non so, che forse potrei beneficiare di un po' di quel bizzarro potere che mi ha dato quel mostro". Billy lo dice con disinvoltura, ma la reazione di Robin è qualcosa di simile all'indignazione.

Lei sussulta, sembrando stranamente stupida in quel modo, considerando la sua solita facciata da sapientona.

"Hargrove non è..." Billy strizza gli occhi. "Non è giusto? Non etico?" prova in tono beffardo, trovando la sua approvazione silenziosa. "Al diavolo. Ho odiato questo maledetto potere da quando l'ho ricevuto, ma ora comincia a diventare interessante. Devo ammettere che quegli psicopatici del laboratorio mi hanno insegnato bene come usarlo" ancora, lei non è convinta.

Si appoggiano agli armadietti, guardando la gente che si aggira.

"Potrebbe essere pericoloso". Gli ricorda Robin, spalla a spalla con lui e con lo sguardo puntato su niente in particolare. Billy alza le spalle. "Naah. Penso di aver capito, ora. Guarda."

Si concentra su un ragazzo senza nome che cammina davanti a loro e, in un istante, le loro menti sono collegate.

Il ragazzo si blocca sul posto, poi, fa qualche passo verso di lui. Robin sta fissando la scena con la bocca aperta e gli occhi sgranati. Billy afferra la sua borsa, allunga il braccio verso il ragazzo e fa cadere la borsa a terra, facendo strisciare tutto il contenuto sul pavimento.

Il ragazzo si inginocchia e comincia a raccogliere le cose, sistemandole con cura nella borsa. Poi, solleva lo zaino e lo allunga a Billy, con il viso bianco e senza emozioni.

"Troppo gentile". Billy cinguetta, riprendendo la borsa sotto lo sguardo scrutatore dell'amico. Il ragazzo fa qualche passo indietro tra la folla, poi, Billy lo 'libera', causando il suo apparente disagio, come se fosse stato risvegliato da una sorta di passeggiata in sogno.

"Quello era..." Robin inizia, con un'espressione metà indignata e metà divertita. "...Forte, vero?" Dice Billy, con un sorriso da lupo in faccia. Ma Robin non sembra esattamente della stessa idea. "Stavo per dire da malati...è ovviamente bullismo". Sottolinea, ricevendo un'alzata di spalle in risposta. "Questi due concetti sono piuttosto simili, Buckley". Dichiara Billy, come un dato di fatto.

La verità è che non ha mai chiesto di avere un potere da pazzi come quello. È oscuro e raccapricciante, e gli ricorda costantemente di quando lui stesso era sotto il controllo del Mind-Flayer. Ma non può farci un cazzo, quindi, meglio trarne il meglio e renderlo utile, in qualche modo. E un potere come quello... può essere utile. I servizi segreti americani l'hanno capito bene.

"Come ci si sente?" Chiede Robin, di punto in bianco. Billy le lancia uno sguardo perplesso. La domanda è piuttosto semplice, ma ci vuole molto per formulare una risposta concreta.

"È come..." La voce di Billy si interrompe, esitante. È strano verbalizzare qualcosa di così gutturale e istintivo. Non è sicuro di avere le parole giuste per descriverlo. "...È come se le nostre menti fossero collegate. Ma non come se potessi leggere i pensieri come El, no. Si sentono come gusci vuoti che io posso riempire".

Robin rabbrividisce un po'. "Inquietante."

"Lo so." Inutile negarlo.

Segue un piccolo silenzio. Billy non è esattamente orgoglioso di quello che ha fatto con il suo potere. Non è nemmeno orgoglioso di quello che può farci. Lo sguardo che hanno le persone sotto il suo controllo, quello sguardo è qualcosa che non può smettere di sognare di notte. Gusci vuoti che lui può riempire.

Sono così profondamente concentrati sui loro pensieri che non sentono l'arrivo di Liz. Lei trotterella allegramente verso di loro e parla con una voce acuta, interrompendo il loro treno di pensieri depressi.

"Ehi, Robin!"

Robin salta quasi di sorpresa. È carina e comica. Assomiglia a Steve quando è nervoso, e sembra che Liz abbia il potere di renderla nervosa facilmente.

La rossa poi gira la testa verso Billy, mostrando un ampio sorriso, con le guance leggermente arrossate. "Billy! Oh mio Dio, sono così felice che tu sia tornato! Robin era preoccupata da morire!" cinguetta, provocando l'apparente indignazione dell'altra ragazza. "Non ero preoccupata da morire!" replica la biondina, troppo in fretta e con una voce acuta. Billy sorride tutto denti e le pizzica la guancia, rendendola ancora più agitata e rossa all'istante.

"Awww, preoccupata per me, Buckley? Che carina."

"Stai zitto, stronzo!" Robin lo spinge via, sotto le risate della sua ragazza. Beh, Billy immagina che siano fidanzate. Non è che abbia avuto il tempo di informarsi, visto che è tornato da uno strano laboratorio circa due giorni fa.

"Cosa ti è successo alla gamba? Cosa ti è successo in generale?" Chiede allora Liz, spostando i suoi occhi castani da cerbiatta su Billy, scrutandolo pensieroso. Lui calcola frettolosamente che forse questa è l'occasione giusta per iniziare a diffondere un pettegolezzo sulla sua scomparsa che potrebbe placare una volta per tutte la ficcanaso di tutti.

Così, decide di optare per qualcosa di noioso.

"Ero in ospedale. Uhm... Mononucleosi".

Merda. Questo è un po' stupido. La gente va in ospedale per la mononucleosi? Non è che Billy sappia qualcosa di malattie. Ogni volta che è andato all'ospedale è stato a causa di suo padre. E non ha nemmeno un'assicurazione medica decente, ovviamente.

È chiaro che Liz non è molto convinta. Quindi, deve rimediare, in qualche modo.

"E la meningite". Aggiunge, poi, stupidamente.

Ora sembra abbastanza plausibile per Liz, apparentemente. Sospira teatralmente, portandosi una mano alla bocca.

"Oh Dio, mi dispiace tanto!", ma ancora il suo appetito di notizie non è ancora nutrito. "E la tua gamba?" chiede, poi, spostando lo sguardo sulla gamba malandata di Billy.

Sì, merda, la gamba. Se n'è quasi dimenticato.

"Caduto dalle scale". Dichiara, con voce ferma. Gesù, se questa ragazza non fosse la donna di Robin, sicuramente inizierebbe a trovarla stronza e troppo esigente. Ma, non è che lui abbia una giusta gamma di tolleranza verso le persone, tipo, in generale. Forse è per questo che non è nemmeno la persona più amichevole.

Robin decide di sostenere la sua storia inventata. "Sì, sono eventi completamente diversi. Non correlati". Aggiunge, strofinandosi goffamente la nuca.

Tutto suona troppo stupido e falso. Billy se ne accorge.

Liz annuisce, pensierosa. "Capisco." E sembra che abbia finalmente finito il suo terzo grado.

Alleluia!

"Beh-" si rivolge a Robin, sorridendole timidamente, forse perché è in presenza di Billy o qualcosa del genere. Lei sa di lui? Lui e... Steve? Billy vorrebbe davvero che Robin non avesse raccontato ai quattro venti le sue cose personali, ha già abbastanza ficcanaso nella sua vita con Max, che non può evitare di mettere il naso negli affari degli altri.

"Ci vediamo dopo la scuola?" chiede lei. Robin ridacchia, assomigliando molto a una ragazzina innamorata, e si sposta una ciocca dietro l'orecchio. "Sì, certo. Ci vediamo dopo". Si fissano per un po', e Billy conosce davvero troppo bene quello sguardo. È il tipo di sguardo che dice: "Voglio baciarti di brutto, ma non posso perché siamo in pubblico", e dannazione se riesce a capire. Inoltre, quelle due stanno decisamente insieme, ora Billy può dirlo.

Liz manda un sorriso sincero a Billy. "Ci vediamo, Billy. Sono felice che tu sia tornato e stia bene". Lui borbotta qualcosa in risposta, vagamente preso alla sprovvista da troppa gentilezza. Non sa come comportarsi. Sa come flirtare e come combattere, non come essere dannatamente gentile senza implicazioni sessuali, questo è sicuro.

Dopo di che, Liz trotterella via, lasciando un odore di forte profumo floreale, quasi nauseante, alla mente di Billy.

Sposta lo sguardo su Robin, che sorride stupidamente guardando la figura distante della sua ragazza. Dopo un po' si accorge di essere sottoposta a un serio scrutinio, si contorce goffamente sul suo posto e cerca di recuperare un po' di contegno.

"Cosa?!" sbotta, ormai troppo agitata. Billy decide che può giocarci un po' su. Comincia a camminare accucciato, affiancato da lei. "Niente, mi stavo chiedendo..." la sua voce si interrompe volontariamente, solo per far spazientire l'amico. "Ti stavi chiedendo... cosa?!" incalza lei, già incazzata per il suo gioco.

Billy le fa un ghigno lupesco e smette di camminare, giusto per dare spettacolo.

"Le hai già leccato la figa?".

Come previsto, la reazione di Robin è esilarante. Diventa rossa come un pomodoro e sussulta per lo shock e il divertimento. "Gesù, Hargrove! Perché cazzo te lo stavi chiedendo?" chiede, spingendogli giocosamente la spalla. Billy fa spallucce e riprende a camminare. "Niente, sono un tipo curioso". Poi, lui le lancia uno sguardo curioso.

"Avanti, Buckley, non fare la perbenista casta. Dammi qualche dettaglio". Lei si schernisce, presuntuosa. "Nei tuoi sogni bagnati, Hargrove". Lei ribatte, ma la sua voce non suona velenosa, soprattutto sembra che stia cercando di trattenere il suo divertimento, mascherandolo con una finta pretesa di decenza.

Billy invade il suo spazio personale e avvicina il suo viso al suo, aggiungendo qualche altro disagio a quello già presente. Ha un talento in questo, deve ammetterlo.

"Allora, immagino che sia un sì?"

Questa volta, lei non può farne a meno, scoppia a ridere e lo spinge di nuovo. "Sai una cosa? Sei il peggiore, Hargrove! Dannazione, tu e l'idiota siete seriamente la coppia più perfetta che abbia mai visto, perché siete entrambi degli idioti dalle più grandi dimensioni, pedoni con un cervello piccolo come un..." 

"È un SÌ!" Billy la interrompe, solo per scoppiare in una risata acuta. Le punzecchia il braccio, sorridendo maliziosamente. "È decisamente un sì! Sei una ragazza molto, molto cattiva!" A questo, Robin diventa ancora più rossa; si stringe i capelli per lo sfinimento e geme ad alta voce.

È troppo divertente prenderla in giro e farla agitare. Certo, la ragazza ha un grande talento nel tollerare i suoi continui tormenti, Billy deve ammetterlo. Ma, alla fine, le piace. Tra lui che disegna sul suo taccuino, lui che la distrae in biblioteca, lui che la fa agitare e imbarazzare... sì, Robin merita un prezzo per la sua pazienza.

La scena è felice e spensierata e, ovviamente, non può durare a lungo. Un ragazzo alto e robusto è ora in piedi di fronte a loro e guarda intensamente la figura di Billy con un'espressione illeggibile sul viso. Billy cerca di non trasalire alla sua apparizione; il suo viso sembra ancora gonfio e pieno di lividi, ha cicatrici di punti di sutura sulla fronte e sugli zigomi, e il naso ha una nuova gobba, chiaramente fissata dopo che è stato rotto.

Chris Robinson non ha un bell'aspetto, questo è certo, ma non sembra nemmeno così male. Billy credeva davvero di averlo ucciso, dopo tutto.

Rimangono in silenzio per un po' in quello che sembra uno stallo messicano. Robin si sposta a disagio accanto a Billy, e lui può quasi sentire l'odore della sua crescente preoccupazione. Ma il ragazzo di fronte a loro sembra stranamente calmo, persino raccolto.

"Hargrove. Una parola?" chiede semplicemente, con voce piatta. Billy sente lo sguardo apprensivo della sua amica su di lui, ma i suoi occhi sono puntati su Chris e nessun altro.

È strano. Nelle sue viscere è in atto un mix di sentimenti. Disprezza ancora il tipo; è uno dei più grandi stronzi che abbia mai incontrato. Ma, accanto ad esso, c'è un forte, furioso senso di colpa che prova nei suoi confronti, un senso di colpa che difficilmente può ignorare. Sicuramente Chris non meritava quello che ha affrontato. E gli agenti gli hanno detto che lui non ha intenzione di sporgere denuncia, inaspettatamente.

Quindi. Forse è bene fare due chiacchiere.

"Certo." Billy annuisce. "Fuori?"

Robin ansima ed esala un debole suono di protesta, ma Billy la ignora completamente. Chris inizia a camminare, chiaramente sicuro di essere seguito. Billy sta per farlo, quando Robin gli afferra il bicipite, costringendolo a guardare il suo volto preoccupato. "Billy..." "Va tutto bene, Buckley. Ci vediamo dopo". Lui non le lascia più il tempo di protestare che ha già iniziato a seguire l'altro ragazzo. Sente un gemito sulla schiena, chiaramente, Robin non è troppo entusiasta di essere stata lasciata indietro.

In un certo senso ha ragione, però. Potrebbe essere un'imboscata, pianificata segretamente da Chris per ucciderlo finalmente e ottenere la sua vendetta. Ma per qualche strana ragione, Billy si sente sicuro di sé. Certo, spera davvero che il ragazzo voglia davvero parlare e nient'altro, perché non vuole davvero usare quel potere inquietante su di lui di nuovo, e non è nemmeno in forma per una lotta.

Billy si sforza di mantenere l'andatura di Chris, ricevendo da lui uno sguardo severo. "Che cazzo è successo alla tua gamba, Hargrove?" gli chiede, puntando gli occhi sulla gamba, solo per un momento. Che cazzo c'è oggi con la gente che gli chiede le cose?

"Sono caduto dalle scale". Ormai è diventata la stronzata standard. Naturalmente, Chris non la beve. Si schernisce mentre apre la porta d'ingresso. "Certo", sputacchiando, inacidito.

Raggiungono le gradinate, ora vuote. Fuori c'è una brezza fredda, e Billy non indossa abbastanza strati, come al solito. Solo la sua giacca di jeans e una camicia, ma cerca di non mostrare quanto il vento lo preoccupi.

Chris tiene volontariamente lo sguardo lontano da lui. Preme la schiena su un palo e si accende lentamente una sigaretta. Billy decide che è meglio imitarlo, così raggiunge il suo pacchetto nella tasca della giacca e ne toglie una per sé. Quando si preme la sigaretta sulle labbra, Chris sta per accenderla per lui, ma Billy lo fa prontamente da solo, trovando nello sguardo del ragazzo un luccichio irritato dovuto all'eccessivo orgoglio di Billy.

Finalmente si guardano. Chris non sembra impacciato o esitante. È un ragazzo dal sangue caldo, Billy può capirlo. Ma può anche capire che non si tratta di continuare la loro sfida, i loro litigi. Si tratta di chiarire, forse anche di perdonare. Chris Robinson non avrebbe mai cercato di 'aiutarlo' ad accendere la sigaretta, altrimenti. Non gli avrebbe mai parlato con tutta calma.

Chris distoglie lo sguardo e aspira una lunga boccata di fumo, guardando pensieroso il nulla in particolare.

"...ti devo delle scuse". Dichiara, dopo un po'.

Ancora una volta, Billy non si muove, non si contorce, e non reagisce nemmeno a questo. Non è sorpreso, per qualche strana ragione. Anche lui inala un po' di fumo, prendendosi tutto il tempo necessario per la parola. Sembra che Chris stia aspettando che lui parli, ma Billy vuole sentire cos'ha da dire dopo. Il ragazzo parla di nuovo dopo quella che sembra un'eternità.

"Ero arrabbiato e incasinato. Non potevo accettare l'idea che Liz mi avesse scaricato, e me la sono presa con te. Ma tu non hai niente a che fare con questo".

Billy rabbrividisce un po', non sa se per il freddo o per altri motivi. Chris, di fronte a lui, sospira. Vede il ragazzo passarsi una mano sui capelli, in un gesto di stress. Forse sta fingendo il suo nervosismo. Anche Billy può capirlo, cosa significa dover sempre indossare una maschera di sicurezza e forza. Quella maschera comincia a logorarti, dopo un po'.

"Ti ho visto... parlare con Liz, prima".

Gesù. Questo tizio li stava spiando? Inquietante.

Un altro sospiro, di nuovo. Billy continua a evitare il contatto visivo con lui. Chris riprende a parlare dopo un po', e questa volta la fatica e la stanchezza delle sue parole sono perfettamente udibili.

"Sembra felice. Con la tua amica, Buck... Robin".

Billy gli lancia un'occhiata sorpresa, poi, apre la bocca per protestare, per negare, per difendere la reputazione di Robin, ma Robinson lo allontana con un gesto della mano. "Basta con le stronzate, Hargrove. Lo so, ormai." la sua voce non lascia davvero spazio a discussioni, così, Billy decide di fare quello che gli è stato detto e rimane semplicemente in silenzio.

"Mi... mi sta bene". La voce di Chris balbetta un po' mentre lo dichiara. Billy deve reprimere l'impulso di strizzare gli occhi verso di lui. Non è che ha bisogno del tuo permesso, amico, si ritrova stranamente a pensare. Stranamente, perché è chiaro che sta passando troppo tempo con Robin e gli effetti sui suoi pensieri cominciano a spuntare.

"Inoltre... mi dispiace se ho iniziato a diffondere questa voce su di te". Questa volta il ragazzo guarda dritto negli occhi di Billy, con fermezza. Billy non può nascondere la sorpresa; questa cosa del chiedere scusa è più che inaspettata.

Che diavolo è successo a questo tizio? Perché ora si sta redimendo? Billy non può dirlo, ma di sicuro può capire. A volte devi davvero toccare il fondo per iniziare a mettere in discussione te stesso, la tua esistenza, le tue scelte... poi, puoi iniziare a scavare sottoterra o rimetterti in sesto, cazzo. Sembra che il dolore emotivo e fisico abbia aiutato questo ragazzo a cominciare a crescere un po'. Non è che Billy si senta diverso in qualche modo, quindi ora è come se potesse giudicarlo del tutto.

Il disgusto e la repulsione che ha provato per questo ragazzo mutano in qualcosa di simile al rispetto. Non è facile prendersi la responsabilità e affrontare la propria merda; così Billy non può evitare di ammirarlo per questo.

Chris ride amaramente e fa un altro tiro. "Voglio dire... come si può anche solo sospettare che tu sia un finocchio? È pazzesco. Ero davvero incasinato, credo". Dice, gesticolando verso Billy che cerca di non trasalire o mostrare quanto sia stato colpito da quelle parole, considerando che aveva un cazzo su per il culo proprio il giorno prima. "...Sì, pazzesco". Conferma, vagamente.

Chris lascia cadere la sigaretta a terra e la calpesta. "Immagino che stavo davvero cercando di fare di tutto per rovinarti". Fa una pausa drammatica, poi, alza gli occhi su Billy. "Mi dispiace, amico".

Seguono alcuni secondi di denso silenzio. Billy soffia una lunga nuvola di fumo, con il viso accigliato e serio.

"...Scuse accettate".

Riesce a sentire qualcosa che assomiglia a un piccolo sospiro di sollievo nel ragazzo di fronte a lui. Si fissano l'un l'altro, non sapendo esattamente cosa fare o cosa dire. La situazione può precipitare e diventare imbarazzante, perché non è che ora siano amici o che lo saranno mai.

Solo, forse... conoscenti. Persone che si tollerano a vicenda.

Chris percepisce il breve momento di incertezza, così comincia presto a camminare verso la scuola, seguito a fatica da Billy, che ha finito anche lui la sua sigaretta, ormai.

"Allora... immagino che non ti avremo in campo per un po'". Racconta, con la voce con un pizzico di ironia, che è stranamente fuori dal suo carattere. È la prima volta che Billy non lo sente dire qualcosa di velenoso.

"Immagini bene". Risponde, cercando di nascondere meglio che può lo sforzo che deve fare per rimanere dietro all'andatura di Chris.

"Peccato." Chris apre la porta d'ingresso e si ferma al suo posto, tenendola spalancata con i piedi, aspettando che Billy entri nell'edificio. Per un momento non sa cosa fare, l'idea di accettare l'aiuto del ragazzo brucia, soprattutto perché non vuole che qualcuno gli apra la porta come se fosse una fottuta fighetta. Ma comunque, i suoi movimenti sono abbastanza disabilitati ora. Alla fine, decide di superare la soglia senza ringraziare il ragazzo. Questo potrebbe essere il miglior compromesso.

"Sei un discreto giocatore". Chris afferma, con un mezzo sorriso. Billy fa una faccia e rotea gli occhi.

"Sono un eccellente giocatore". L'altro ragazzo sbuffa una risata, poi, la sua espressione diventa acida dal nulla.

"Non mi piacerai mai. Continuo a pensare che sei pieno di merda".

Finalmente! Billy è davvero sollevato, perché non sopporta quando la gente è gentile con lui. Specialmente un tizio che era un nemico solo pochi minuti prima.

"Non piacerai neanche a me, Robinson. Ma forse se la smetti di essere un rompipalle, quest'anno avremo una possibilità di vincere". Questa è la cosa più simile a un complimento che Billy può fare al ragazzo, perché, beh, deve ammettere che Chris è anche un buon giocatore a basket. E non è che ne abbia incontrati molti in quel buco di merda. E lui, Billy, è praticamente cresciuto giocando a basket con i ragazzi dell'isolato, a San Diego.

Il ragazzo sorride, in modo lupesco. Billy si ritrova a chiedersi se si fosse fatto ricostruire i denti, se li ricorda chiaramente volare sull'asfalto di cemento in una pozza di sangue, quel giorno infame in cui lo ha quasi ucciso.

"Mi sembra giusto" conclude, alla fine, e Billy non sa se questo potrebbe essere l'inizio di qualcosa di simile a un'amicizia; forse no, ma di sicuro è l'inizio di una tregua. E accidenti, se ne ha bisogno.


Rimettersi in pista richiede uno sforzo biblico. Il periodo che segue è puro inferno per Billy, che si trova impegnato a recuperare i compiti come non aveva mai fatto in vita sua. Non è mai stato troppo difficile per lui ottenere buoni voti, anche in California, a causa della sua presunta "intelligenza". Ma, recuperare un mese intero è un'altra storia, e lui è sicuramente determinato a prendere il diploma alla fine dell'anno scolastico.

Per fortuna, ha ancora il lavoro all'officina di Frank, ha davvero bisogno di soldi se ha intenzione di fare quel viaggio coast-to-coast con Steve, dopo il diploma.

Robin alla fine accetta di partecipare anche lei, chiedendo di coinvolgere anche la sua ragazza. Quando lei lo dice a Billy, lui deve mascherare il suo entusiasmo alla notizia per evitare di sembrare una fottuta femminuccia. La verità è che lui ama fottutamente la ragazza, ma non sarebbe mai in grado di esprimerlo verbalmente, o forse lo farebbe quando è intossicato dall'alcol o da altre sostanze, quando perde parte delle sue inibizioni e si indebolisce.

Robin è fantastica; ed è anche il suo angelo custode o qualcosa del genere. Billy si ritrova a costruire un tipo di fiducia per la ragazza che non ha avuto con le persone da un po' di tempo. Sono complici, partner in crime, e lui è grato a se stesso per averla fatta entrare nella sua vita. A volte, semplicemente scegliere le persone giuste da tenere intorno a sé è un regalo che si può fare a se stessi.

Max è in piena modalità "mamma rompipalle", ma è piuttosto carina, però. È stata così protettiva e gentile con lui dopo tutta quella tempesta di merda del Mind-Flayer, e Billy comincia a rendersi conto di quanto anche lui ami quella piccola merda, anche se lei è ancora insolente ed esasperante. Il terzo giorno dal suo grande ritorno dal suo posticino lussioso all'hotel a cinque stelle del laboratorio dei pazzi, trova qualche ora libera per portarla a Indianapolis al negozio di skate e le dice di scegliere uno skate. Ovviamente, la prima reazione di lei è di semplice shock; mentre lui cerca in tutti i modi di nascondere quanto si senta a disagio per questo. Fare cose carine è qualcosa che non può fare, semplicemente non sa come fare, esattamente come parlare dei suoi sentimenti o di quel tipo di stronzate da ragazze.

Cosa dovrebbe dire? 'Qui, Max. Scegli uno skate, è un regalo per te perché penso che tu sia una sorella adorabile e mi sento così grato nei tuoi confronti che vorrei fare qualcosa di carino per te in cambio per dimostrarlo". COL CAZZO.

Così, lui la tratta 'come una merda', come al solito, ma lei sa bene che è proprio così e sa anche bene di non commentare il suo 'gesto gentile' per non metterlo in imbarazzo.

Tuttavia, fuori dal negozio, lei cinge le sue piccole braccia sul suo busto e affonda la sua testa rossa sul suo petto. Il cuore di Billy fa una specie di strano tic, mentre una mano va in modalità automatica dietro la sua schiena, e l'altra accarezza i suoi morbidi capelli. Questo mentre ringhia "Non preoccuparti, merdina", ma solo per mantenere la sua solita facciata.

El lo visita nel vuoto, a volte. È fastidioso; perché lui le ha detto di non farlo, soprattutto perché lei tende a farlo di sera, quando lui può finalmente riposare nella sua stanza... ma è anche bello, perché lei vuole davvero occuparsi di lui e vedere come sta. A volte parlano per qualcosa come mezz'ora, solo di cose banali. È stupido, e dovrebbe essere imbarazzante.

Sta chiacchierando con una maledetta ragazzina delle sue cose personali! Ma per qualche strana ragione, non lo è. È bello. È bello. Il loro legame è cresciuto quando lui era stato chiuso in un piccolo spazio, avendo El nella sua mente come unica compagnia amichevole. Inoltre, lei è l'unica come lui. Una persona con folli poteri mentali. Lo fa sentire più normale, più umano.

La sua casa, inoltre, non è mai stata così calma e pacifica. È un mistero, ma sembra che Neil lo stia semplicemente ignorando. Come se fossero estranei sotto lo stesso tetto, e Billy non ci trova nulla di male. Non è mai stato così, quindi, per Billy, è un tipo di trattamento completamente nuovo. Neil è sempre stato un maniaco del controllo nei suoi confronti, sempre curioso, sempre sospettoso. Ora, è come se lo lasciasse semplicemente vivere la sua vita, cercando di restarne fuori.

Billy non sa se è una specie di gioco malato, se l'uomo tornerà ad essere il solito se stesso alla fine, ma per ora, accidenti se vuole godersi quella pace temporanea.

Inoltre, non è che passi molto tempo a casa. A parte la scuola e i pomeriggi da Frank, purtroppo è sempre a studiare con l'aiuto di Robin. A volte è a casa di lei, ma il più delle volte sono da Steve, anche quando il proprietario di casa non c'è proprio. È come se la casa di Steve fosse diventata il quartier generale per lui, Robin e Liz. Praticamente vivono lì; i vestiti di Billy sono sparsi per tutta la casa, seguiti dai posacenere pieni di mozziconi di sigarette, i dischi dei suoi gruppi preferiti, persino qualche libro di scuola. Beh, Steve non si lamenta del disordine, quindi va bene così. A differenza di Robin, che se ne lamenta sempre.

"Se pensi che terremo questo tipo di atteggiamento sul nostro furgone, sei un'illusa", sbotta lei, senza pazienza, le mani sui fianchi e un cipiglio seccato sul viso. Guarda intorno a sé il salotto disordinato, pieno di lattine di birra non finite, cartoni di pizza, mozziconi di sigarette e spinelli. Billy alza le spalle senza impegnarsi, continuando a leggere, disteso sul divano. "È stata una mia idea, Buckley. Potrei sempre dis-invitarti, tesoro". Laschernisce, presuntuoso. "Voi due idioti non sopravvivreste un giorno senza di me, Hargrove".

Beh, in un certo senso ha ragione. Billy decide di dargliela vinta rimanendo in silenzio. Il silenzio significa sì.

A volte cenano o semplicemente fanno delle serate tutti insieme, anche con Liz e Nancy e Jonathan.

Quando c'è Jonathan, di solito sono super coinvolti in lunghe discussioni musicali, estraniandosi dal resto del mondo per ore e ascoltando i loro dischi preferiti. Billy deve ammettere che anche Nancy non è male, dopotutto. Chiaramente, non può mostrarlo. Ha ancora bisogno di comportarsi da presuntuoso e a volte di passare in modalità alfa con lei per dimostrare alla tipa chi è il capo, ma è come se Nancy avesse iniziato a smettere di offendersi per questo, è come se avesse capito che è solo il suo modo di agire.

Poi, c'è Steve. Troppo perfetto e troppo buono per essere reale. Billy, a volte, ha davvero bisogno di ripetere a se stesso che no, questo non è un sogno. Sta succedendo davvero. Perché, non essendo abituato a cose belle nella sua vita, ha una naturale diffidenza quando queste cose accadono. Un sospetto cauto, come cercare di essere preparato alla solita tonnellata di merda che deve essere dietro l'angolo, pronta a colpire.

Billy impara ad abbassare la sua difesa, ad accettare di nuovo la felicità.

Dopo quattro giorni dal suo ritorno, è a casa di Steve, nel tardo pomeriggio. Sono sul divano, distesi nel relax. Dice a Steve che non può restare molto, ha davvero troppe cose da fare. Ma Steve si limita a baciarlo, castamente, e gli fa un sorriso pigro.

"Va tutto bene, tesoro. Volevo solo darti qualcosa" annuncia, spostandosi in un'altra stanza per raggiungere quel presunto 'qualcosa'. Billy non può fare a meno di sbattere le palpebre per la sorpresa, questo è abbastanza inaspettato.

Steve ha comprato qualcosa per lui? Perché? Il suo compleanno è tra poche settimane. Forse è il loro...mesiversario? Cosa dovrebbe essere, tipo quattro mesi? Gesù, non ha molta esperienza in materia e non è proprio il tipo per queste stronzate. Questo è imbarazzante.

Presto, Steve torna con un pacchetto di carta blu, quindi, sì, questo è sicuramente un regalo. Cerca di mascherare il suo disagio come meglio può, ma Steve se ne accorge subito, ovviamente. Ridacchia e bacia la guancia di Billy, provocando in lui un debole suono di protesta.

"Non preoccuparti. Volevo solo darti questo. Non dovevi comprarmi nulla. Non è... per nessuna ricorrenza. Solo una cosa per te". Steve rassicura, accarezzando il viso di Billy con un tocco leggero.

Billy fa una smorfia. "Non sono bravo con questo genere di cose, Harrington". Dichiara, provocando un'altra piccola risata nel suo ragazzo.

"Aprilo. Forza."

Billy deglutisce e comincia a spacchettare il regalo. Non è che sia difficile capire cosa sia: chiaramente qualcosa da indossare. Ma questo non lo rende meno... strano. L'intera cosa. L'intera situazione.

Billy afferra il contenuto del pacco e lo solleva per guardarlo meglio. È un maglione, è grigio scuro e morbido al tatto. Dev'essere di lana o roba del genere.

Billy fissa il maglione per qualcosa come 30 secondi, finché Steve comincia a sentirsi a disagio. Si strofina la nuca e la sua voce esce balbettante e insicura.

"È che... mi fa arrabbiare che non ti vesti mai bene per il freddo dell'Indiana! Sei un maledetto pavone, lo sai? Così, ho pensato, che forse... forse se ti avessi regalato un maglione, lo avresti indossato per, come dire, per me..." Borbotta, ridacchiando nervosamente.

Billy sta ancora fissando l'indumento, poi, sposta gli occhi su Steve, sbattendo le palpebre in un modo che deve sembrare davvero stupido.

Steve continua a farfugliare, ora chiaramente in preda all'ansia, la sua voce si alza a un tono acuto mentre gesticola con enfasi.

"Voglio dire, è stata un'idea di Robin, ad essere onesti. Uhm, non so se lo indosserai mai. So che non è il tuo stile, cioè, mi piace il tuo stile! Non voglio che tu lo cambi! Sei uno schianto, sai? E' solo che..." Billy è ancora senza parole e Steve è sempre più agitato. È fottutamente adorabile.

"Oh mio Dio! Lo odi! Lo odi, vero? Gesù, sono così stupido..."

Un ampio sorriso inizia gradualmente a diffondersi sul volto di Billy, mentre assiste alla spirale di dubbi di Steve. Decide di zittire il ragazzo con un bacio, portandogli il braccio intorno al collo, il maglione morbido e caldo ancora stretto nella sua mano.

Steve fa un suono sorpreso sulla sua bocca, ma poi, sposta le sue mani sulla schiena di Billy e il bacio si trasforma in qualcosa di più profondo. Quando si separano per riprendere un po' d'aria, Billy sorride sul mento dell'altro ragazzo.

"Sei un idiota, Steve Harrington".

Steve non può rispondere con nient'altro che una risata al modo di chiamarlo di Billy.

Il regalo di Steve è così dolce e premuroso che in un altro universo potrebbe quasi piangere. Certo, l'idea di dargli un cazzo di maglione, di pensare al suo benessere, lo fa sentire come se fosse stato trattato come un pulcino. Come la ragazza di Steve. Dovrebbe essere irritante, ma per qualche strano motivo è solo lusinghiero. Inoltre, Billy riconosce di avere troppi pregiudizi in materia, sa che deve lavorarci su.

"Ti piace?" Chiede Steve, spostando una mano sul collo di Billy. Billy deve davvero smorzare l'effetto che quegli occhi hanno su di lui in quel momento. Quei grandi occhi da cerbiatta... lo stanno guardando in modo simile alla semplice adorazione. E Billy lo desidera, vuole essere adorato, lodato, riverito dal ragazzo. È come se ora dovesse riprendersi da tutta la mancanza di affetto che ha avuto nella sua vita.

"Lo adoro." dichiara, guardando dritto negli occhi di Steve a pochi centimetri dal suo viso.

Steve sorride in un modo che assomiglia più al vecchio King Steve che al solito. Un sorriso presuntuoso e sicuro di sé. Ora ha iniziato a giocare con una ciocca di capelli di Billy mentre l'altra mano si muove sul suo fianco.

"Lo indosserai per me?" chiede in tono civettuolo. Billy si lecca le labbra e sbatte le palpebre in un modo che sa che andrà dritto nelle parti basse di Steve.

"Ora ti darò una ricompensa, Stevie". Dichiara, prima di attentare il collo di Steve e far scivolare la mano sulla coscia del ragazzo.


Il giorno dopo, indossa il maglione a scuola, trovando gli ovvi commenti di scherno in Robin.

"Chiudi il becco, Buckley". È tutto quello che le dice, nascondendo il suo viso arrossito lontano da quella strega.

Le cose con Steve vanno alla grande. Forse è solo perché sono all'inizio di qualcosa che si sta costruendo gradualmente, forse è solo il solito entusiasmo dei primi mesi. Ma cavolo, se Billy non si sente in paradiso con lui. C'è un'elettricità naturale tra loro, un'affinità chimica che li lega indissolubilmente. A volte, è come se le loro menti fossero collegate. A volte, Billy si ritrova a pensare che è come se fosse destinato a incontrare e a stare insieme al ragazzo.

Passano tutto il tempo che possono insieme. A volte si sballano e guardano film, a volte cucinano, o, beh, lo fa Steve, a volte discutono, a volte flirtano, ma soprattutto... fanno sesso.

Fanno un sacco di sesso, da bravi adolescenti arrapati quali sono. Entrambe le loro menti si scatenano quando sono in prossimità l'una dell'altra, quindi, sì, in pratica scopano come primati ogni volta che possono.

Billy non può dire chi dei due sia il peggiore, in pratica, sono dei fottuti animali, come Robin non può stancarsi di dirlo. Ma sì, Billy non potrebbe essere più felice. Ha avuto molte esperienze in materia con Nathan, ma all'epoca era ingenuo ed estremamente represso nell'affrontare la sua furiosa omosessualità. Così, ogni rapporto sessuale era affrontato con bruciante vergogna, anche se Nathan era stato come un mentore per lui e gli aveva dato molto piacere (deve ammetterlo).

Ora, non c'è più posto per la vergogna. Per la prima volta nella sua vita, non si sente in colpa, può esplorare con Steve, libero. È così bello scoprire nuove cose insieme, Steve ha un appetito sessuale, una fantasia e un entusiasmo che davvero non potrebbe mai annoiare Billy. Tsk. Figurati. Il ragazzo è un 'pervertito', in realtà, ma in senso buono. E lui non fa eccezione, dopo tutto.

"Merda!"

"Cazzo!!"

Sibilano all'unisono quando Billy prende il cazzo di Steve con un movimento fermo e deciso verso il basso. È tutto troppo, non può negare. La pressione impetuosa gli arriva dritta alla spina dorsale con un sobbalzo, anche le sue gambe si fanno più tese, per un momento. Stringe i denti e stringe le spalle di Steve, probabilmente gli fa anche male, ma cazzo! Se non è troppo.

Le mani di Steve gli accarezzano le cosce, tranquillizzandolo, mentre il ragazzo lo scruta con uno sguardo apprensivo.

"Tutto ok?" chiede, sembrando sinceramente preoccupato. Billy emette un lungo sospiro e annuisce, allentando un po' la stretta sulle spalle di Steve.

"Ok... è solo... è solo così... tanto". Borbotta,. Steve porta una mano sulle guance di Billy e le accarezza con la solita tenerezza sciatta, mentre l'altra mano sta ancora scivolando sulla gamba di Billy.

"Mi sento benissimo, però". Dichiara, con un sorriso giocoso. Billy canticchia, continuando a non muovere un centimetro del suo corpo. Ha quasi la sensazione di potersi rompere. "Ma a metà". Sputa, quasi scherzando, trovando la solita istantanea sovra-preoccupazione del suo ragazzo.

"Oh Dio. Vuoi fermarti? Billy, stai bene? Ehi, guardami. Dimmi che stai bene".

Billy geme a queste parole.

"Steve, tesoro, calmati, ok? Dammi... dammi solo un minuto, va bene?".

Steve annuisce vigorosamente, quasi in modo comico. Poi si china in avanti per baciare Billy, e il ragazzo trova subito conforto in quelle labbra. Anche il suo corpo perde tensione come risposta automatica, mentre il bacio diventa più caldo e appassionato. Presto si ritrova a cominciare a muoversi senza nemmeno accorgersene. Lentamente, a tentoni, verso il basso... la pressione è insopportabile, e quello che esce dalla bocca di Steve è uno dei gemiti più disgustosi di sempre. Di riflesso stringe la presa sui fianchi di Billy.

"Cazzo... merda... questo è così... cazzo..." Il cervello del bruno non può elaborare altre parole dalle imprecazioni non coerenti, apparentemente, ma non è molto diverso nemmeno per Billy. Dà al suo corpo il tempo di adattarsi, di abituarsi, bramando quello che verrà dopo.

Quando finalmente può cavalcare Steve come si deve, entrambi devono mordersi le labbra per trattenersi. Dopo tutto, tutti i loro amici sono ancora al piano di sotto, a festeggiare tutti insieme mentre loro sono scappati senza essere notati nella stanza di Steve.

Tutto è iniziato per colpa di Billy. Deve ammettere che ha preso troppo in giro il povero ragazzo per tutta la serata. Flirtando in modo lascivo e osceno davanti a tutti, invadendo continuamente il suo spazio personale, mandandogli sguardi maliziosi. Aveva leccato le dita di Steve mentre preparava la crema, aveva mangiato biscotti nel modo più civettuolo, gli aveva fatto i migliori sorrisi e le migliori lusinghe finché il poveretto non ha più resistito.

Beh, è stato estremamente divertente, vedere Steve tutto agitato per lui. Ha fatto uno splendido lavoro, dopo tutto.

Quando Billy gli aveva annunciato solennemente che sarebbe andato in camera sua, Steve aveva finalmente rinunciato a cucinare e lo aveva seguito, diffidando di non essere notato, visto che stasera è lui il padrone della cucina.

Probabilmente Steve aveva pensato ad una sveltina, una sega o un pompino, ma no, Billy aveva un piano migliore per lui. L'idea di cavalcarlo è stata bloccata nella sua mente per settimane, ma per qualche strana ragione, non era successo, fino ad ora. Beh, non è un buon modo per iniziare il nuovo anno? Un ottimo modo, a dire il vero.

Steve sta ansimando forte ora, mentre Billy sta rimbalzando sui suoi fianchi, inseguendo freneticamente il suo piacere. Riesce a sentire Steve che scuote i suoi fianchi in una battaglia di spinte ruvide e coordinate, e questo è tutto. Hanno trovato il ritmo perfetto e l'angolo perfetto, e sono entrambi consapevoli che non dureranno a lungo, così.

"Steve... ah, toccami. Fammi venire. Ti prego." Dice Billy, con la voce incrinata e incasinata. Sta diventando sempre più audace quando si tratta di parlare sporco, una prerogativa che un tempo era la specialità di Steve.

Steve riesce a ridere, soddisfatto. "Visto che l'hai chiesto così gentilmente..." Billy risponderebbe con qualcosa di velenoso a questo in circostanze normali, ma ora la sua mente è completamente sopraffatta e quello che riesce a fare è solo un piccolo grugnito, quando la mano di Steve va al suo cazzo e comincia ad accarezzarlo. C'è un perfetto, sublime equilibrio tra il tocco di Steve e le spinte dentro di lui.

"Sì... così. Sei bellissimo, piccolo. Vieni, vieni per me, Billy. Ti amo, ti amo così tanto".

E lui lo fa. Con forza e per quella che sembra un'eternità, sotto la voce morbida di Steve, sotto il suo dire "ti amo", gli occhi che si fissano nei suoi, la vista impigliata in uno sguardo intenso. Si lascia sfuggire un mugolio soffocato, mordendosi il labbro per tacere, e il ritmo di Steve va più veloce, inseguendo il suo stesso climax.

Billy si china per baciarlo. Prende dentro di sé l'orgasmo di Steve, sentendo il liquido caldo spuntare dentro di lui, riempiendolo.

Rimangono così per un po', faccia a faccia, riprendendo fiato all'indomani dei loro orgasmi.

Improvvisamente senza parole e immobili. Poi si baciano di nuovo, Steve tocca le guance di Billy e lo bacia quasi con disperazione, con urgenza.

"Ti amo. Ti amo così tanto". Sussurra, e c'è uno strano, distorto tono di malinconia nella sua voce, l'amaro sentimento misto che porta il peso dell'amore. Billy può capirlo. Lui ricambia il bacio, il respiro ancora frenetico, mentre può sentire il cazzo del suo ragazzo che si ammorbidisce dentro di lui.

"Anch'io ti amo. Vorrei poterti mostrare quanto ti amo". Gli dice, sulla sua bocca. Ed è strano, perché di solito, non gli piace troppo dire questo tipo di cose, il suo cervello resiste ad esprimere verbalmente i suoi sentimenti perché è una persona emotivamente impacciata, dopo tutto. Ma, dannazione... la sua mente è stordita ora, quindi la sua lingua corre senza controllo.

Steve deglutisce e preme le labbra sulla tempia di Billy, un gesto che fa molto spesso.

Billy non lo disprezza. Anzi, lo adora. Quei piccoli gesti gentili... lo fanno sentire amato. Benedetto, persino.

Finalmente si separano. Billy si mette con la schiena sul materasso con un gemito seccato, sentendo lo sperma secco su tutte le gambe. Ugh. Steve si allunga sul lato del letto per prendere i fazzoletti e si pulisce come meglio può. Poi porge i fazzoletti a Billy, spostandosi per stendersi sul suo fianco.

Billy guarda i fazzoletti, esitante. Poi fa una smorfia.

"In realtà... penso... che dovrei farmi una doccia". Dichiara. Davvero, non può affrontare l'idea di avere lo sperma secco di Steve sulle gambe per tutta la notte. Quella cosa è appiccicosa e diventa super fastidiosa con i peli del corpo. Steve sorride e gli pizzica il naso con l'indice. "Poverino... ti ho sporcato tutto qui sotto". Billy geme e lo spinge. "Zitto, Harrington".

"No, sul serio". Steve scatta, ora sembra troppo entusiasta. "Perché non ci abbiamo mai provato prima? Voglio dire... la pressione, la tenuta... dannazione, è stato incredibile!" parla gesticolando con enfasi, provocando le risatine di Billy in risposta. "Mi era venuta l'idea in mente. Non so, immagino che ci servisse solo l'occasione giusta, pretty boy". Anche Steve ride e comincia a far scorrere un dito sull'avambraccio di Billy, lentamente e teneramente. Poi, parla con gli occhi puntati sulla propria mano, pensieroso.

"Voglio dire... è sempre fantastico. Non fraintendermi. Con te... non lo so. Mi fai impazzire completamente. Sei... dannazione. Sei così buono con me".

Billy ride alle lusinghe. "Lo so, sono perfetto, vero?", scherza. Steve alza lo sguardo su di lui e fa una smorfia. "Non voglio alimentare di più il tuo gigantesco ego, stronzo. Ma... sì. Credo che tu lo sia". Condividono risatine e baci maldestri, sciatti e teneri come due uccellini innamorati, quando un forte colpo alla porta li fa saltare sul posto, come se fossero stati svegliati da un sogno particolarmente intenso e, beh, per Billy, sembra proprio di sì.

Improvvisamente si ricordano che sono ancora nudi, con le gambe di Billy semicoperte di sperma secco, sul letto.

La voce di Robin esce dall'altro lato della porta, e sembra incazzata. Beh, almeno, c'è una buona ragione per questo, visto che è stata abbandonata a cucinare senza la supervisione di Steve.

"Ragazzi! Non so se avete finito o cosa, ma Liz ha appena bruciato le lenticchie, e non abbiamo idea di come impostare il forno per l'arrosto quindi portate i vostri culi di sotto!"

Steve raccoglie frettolosamente i suoi vestiti e si veste in fretta. "Scusa, Rob! Arrivo tra un minuto!" grida verso la porta. Billy lo guarda con un sorrisetto divertito sul viso, ancora disteso tranquillamente sul letto con i gomiti puntati sul materasso. Non può fare a meno di pensare quanto sia carino Steve quando è così agitato.

Il ragazzo gli preme un ultimo, rapido bacio sulle labbra prima di lasciare la stanza, la sua camicia abbottonata male ma, ehi, perché Billy dovrebbe dirglielo? E rovinare il divertimento? Naah. 

Decide di entrare nella doccia. Sente la voce balbettante di Steve oltre la porta che dice a Robin: "Non ero... non eravamo...", così, sfrutta il momento giusto per uscire dalla stanza di Steve completamente nudo, solo un asciugamano sui fianchi a coprire il suo pacco. "Buckley." Saluta la ragazza, sorridendo in modo lupesco mentre li supera.

Non può vedere la reazione di Robin alla scena, dato che le sta già dando le spalle, ma può effettivamente sentire i suoi occhi roteare al suo spettacolo, mentre Steve emette il gemito più forte.


Steve fa le scale di corsa, passandosi una mano tra i capelli spettinati e cercando di recuperare un po' di contegno per non sembrare uno che ha appena fatto una bella scopata.

Riesce a sentire lo sguardo sprezzante di Robin sulla sua figura, alimentando maggiormente il calore crepitante sul suo collo, ma sceglie prontamente di ignorarlo. Si precipita in cucina, trovando la povera Liz che armeggia goffamente ai fornelli con Nancy e Jonathan al suo fianco. Lei si contorce sul posto alla vista di Steve, agitata.

"Steve! Oh mio Dio, mi dispiace tanto... credo di aver fatto un po' di casino qui!", grida. Steve ridacchia e si strofina goffamente la nuca. "Non c'è bisogno di preoccuparsi, Liz. In realtà è colpa mia, visto che sono sparito nel nulla".

Nancy e Jonathan gli stanno facendo 'lo sguardo': quello che fa capire come sappiano perfettamente che se la faceva con il suo ragazzo, ma non c'è rimprovero nei loro occhi, anzi, sembrano piuttosto divertiti. Sì, gli sguardi come l'imbarazzo di Steve sono sempre accattivanti. Uno spettacolo comico.

"Dov'è Billy?" Nancy chiede, quasi sadicamente, ottenendo uno sguardo complice da Robin, che appoggia la schiena sul bancone e scruta Steve con la sua espressione impertinente.

Steve si schiarisce la voce e risponde troppo velocemente. "Doccia. Sta... facendo una doccia". Liz, che è stata troppo coinvolta con le lenticchie bruciate ora incollate al fondo della padella, guarda Steve e gli lancia un'occhiata confusa. "Perché sta facendo la doccia... ora...?"

Gesù Cristo!

Questa ragazza è carina, davvero, ma la sua ingenuità a volte è frustrante. Steve diventa rosso come un pomodoro e decide di ignorare totalmente la domanda precedente, sotto le risatine divertite dei suoi amici stronzi.

"Sì! Uhm, COME HO DETTO, le lenticchie sono una tradizione italiana molto antica per il nuovo anno, significano fortuna e soldi, tipo, fortuna monetaria..." balbetta, con voce acuta, spostandosi verso i fornelli per iniziare a prendere il controllo della situazione e, soprattutto, per evitare gli sguardi beffardi degli altri.


La mezzanotte è passata da un po'.

Attualmente stanno guardando il cielo stellato dalla cava, passandosi pigramente alcolici di Jack Daniel's e Tequila, sotto un flusso di chiacchiere ubriache e incontrollate. Ovviamente, hanno condiviso anche qualche spinello, così ora Steve si sente piacevolmente ubriaco e sballato. La sua mente è fluttuante e leggera, e forse è solo l'alcol e la droga nel suo sangue, ma si sente come se non fosse mai stato così felice e completo nella sua vita.

È seduto sull'erba, con i gomiti puntati sulle ginocchia, mentre Billy è sdraiato sul fianco accanto a lui.

Robin è alla sua sinistra e ride per qualcosa che Nancy ha appena detto.

"Quali sono i tuoi buoni propositi per il prossimo anno?" Nancy chiede, di punto in bianco, trovando diverse reazioni nei suoi amici. Robin solleva il suo alcool in aria e risponde con una voce incrinata e acuta che puzza di alcol. "Diplorarsi e andarsene da Hawkins!" in questo trova l'approvazione entusiasta di Liz, mentre Jonathan ha un cipiglio pensieroso sul viso, come se stesse pensando alle parole giuste per rispondere alla domanda della sua ragazza.

"Non so... credo... cercare di essere meno socialmente impacciato?" ammette dopo un po'. Tutti ridono di questo, mentre Nancy gli getta goffamente un braccio sulla spalla. "Aww, non è carino?", scherza.

Steve sente in qualche modo il bisogno di rassicurare Jonathan. "Non preoccuparti, Jon. Siamo tutti strani qui".

Ma, naturalmente, Billy lo spinge sulla spalla a queste parole. "Parla per te, pretty boy!"

Seguono risatine e grida. È bello come tutti si sentano spensierati e leggeri quella notte. Ci sono solo loro, sei pazzi in mezzo al nulla, che parlano di stronzate sotto un grande cielo stellato.

Era da un po' che Steve non si sentiva così libero.

"E tu, Billy?" Chiede allora Nancy, rivolgendosi al biondo, a pochi metri da lei. Billy fa spallucce e beve un sorso del suo Jack Daniel's senza impegno. "Non posso dirlo. Non c'è niente che voglio cambiare nella mia vita in questo momento" ammette, e, anche se parla come se non gliene fregasse un cazzo, è un'affermazione piuttosto importante.

"Ho un proposito per te. Che ne dici di iniziare ad essere meno testa di cazzo quest'anno?" Steve scherza, provocando le risate generali in risposta. Billy fa una faccia, corrugando il naso in finto fastidio, e poi, sputa fuori la replica standard: "Fottiti, Harrington!", provocando ancora più risate negli altri.

È fantastico come, alla fine, tutti vadano d'accordo. Robin all'inizio odiava Nancy, ma poi, ha imparato a conoscerla e ha scoperto quanto fosse prevenuta sulla sua persona.

Accidenti, anche Billy è in buoni rapporti con tutti! Sembra un miracolo. Anche lui è quasi, quasi amico di Nancy.

E' così bello. Certo, a Steve non gliene frega niente di quello che pensano gli altri, ma non sopportava l'idea che Billy fosse frainteso da tutti, che venisse frainteso come nient'altro che un gigantesco coglione. Forse non è ancora la persona più gentile del mondo, e allora? A volte ci sono persone che richiedono un certo sforzo per essere scoperte, Billy è una di queste. Alla fine, ne vale la pena.

Steve è contento di non aver mai rinunciato a lui. È contento della propria testardaggine.

"Cosa succede in quella tua bella testolina?"

La domanda di Billy arriva alla sua destra, facendolo uscire dalla sua fantasticheria. Steve si gira verso di lui, l'unica luce è quella delle stelle e le deboli fiamme delle candele che Robin ha portato (candele! Decisamente il suo stile). Anche nella luce fioca, Billy sembra bellissimo a Steve. I suoi occhi azzurri brillano quasi nel cipiglio sarcastico e curioso di Billy.

Steve alza le spalle con disinvoltura. "Niente. Perché?" "Na-ha. Ultimamente sei stato molto assente. Ti va di condividere?" Sta sorridendo, maliziosamente. È incredibile come, anche se ora sono circa 5 mesi che stanno insieme, Billy abbia sempre il potere di far scivolare Steve in una sorta di nervosismo, come se avessero appena iniziato a frequentarsi.

Steve ha un sussulto. Non è che può dire a Billy che stava pensando a quanto sia felice del fatto che sia diventato amico di tutti, così, decide solo di deviare l'argomento.

"Niente, solo... ho freddo". Dichiara, a caso, mentre il suo ragazzo strizza gli occhi, perplesso.

Robin si rivolge a Steve, ancora ridendo per qualcosa che non ha ben capito.

"Ci sono delle coperte in macchina. Saresti un agnellino e ne prenderesti una anche per noi? Mi sto congelando il sedere, ad essere onesti". Lei sputa, borbottando in evidente ubriachezza. "Subito." Steve salta in piedi, puntando un palmo sul ginocchio per aiutare il movimento.

Si lascia alle spalle la scia di risate e schiamazzi mentre cammina verso la sua auto, la mente stordita per l'improvviso cambio di impostazioni. Quando torna, lancia una coperta a Nancy, seguita da Robin. Tiene la terza per sé, ferma nella sua presa mentre si siede goffamente a gambe incrociate sull'erba.

"Hai freddo, ragazzone?" chiede, sprezzante, a Billy, che è sdraiato sull'erba nell'esatta posizione in cui Steve lo ha lasciato trenta secondi prima. Billy fa una smorfia e risponde petulante. "Naah... ho il sangue caldo. Tieniti la tua coperta per te, principessa". A queste parole, Steve non può evitare di roteare gli occhi con fastidio. "Fai come vuoi. Sono sicuro che questa coperta non attenterà alla mia virilità, comunque". Come per rimarcare il concetto, si avvolge, provando un'immediata sensazione di piacere per il calore della lana.

Billy si lascia scappare una risata e gli spinge la spalla. "Fottiti, Stevie!"

"In realtà..." La voce cantilenante di Robin raccoglie la loro attenzione. "Non sarebbe, tipo, a sangue freddo? Come i pesci... hanno sangue freddo, giusto? Quindi, non soffrono il freddo perché sono già freddi!"

Sta farfugliando. È così ubriaca e così adorabile. Steve ride, inclinando indietro la testa. "Credo che tu abbia colto nel segno". Conclude. Inoltre, non è che abbia alcuna conoscenza dell'argomento. Non è esattamente il tipo di argomento che gli interessa.

Nancy interviene, con la voce troppo alta a causa dell'alcol e con una facciata di estrema serietà, come se stessero parlando di qualcosa di primaria importanza. "No! È il contrario. Se hai il sangue caldo, la tua temperatura corporea è sempre alta, se hai il sangue freddo, devi scaldarlo con il sole. Hai mai visto le lucertole? Ore, senza fare niente... solo a cuocersi sotto il sole... a rilassarsi..." la sua voce esce sciatta e incrinata mentre gesticola con enfasi alla spiegazione.

Billy scatta, illuminato da una sorta di conoscenza segreta. "Merda! Forse ho il sangue freddo. Ecco perché sto morendo in questa città di merda dove si ha il sole due mesi all'anno". Steve ridacchia su questo. "Però sei ancora abbronzato. Com'è possibile?" chiede e, a questa domanda, Billy sbatte le palpebre, quasi muto. È strano, un po' insolito, ma sembra che sia stato preso alla sprovvista.

Beve un sorso del suo liquore e si schiarisce la voce, poi parla quasi a pecora. "Oh... uhm, è... non è esattamente naturale. Ho fatto una copia delle chiavi della piscina e a volte mi intrufolo lì dentro per usare la palestra e il lettino abbronzante." trasalisce quando si accorge che gli occhi di tutti sono puntati su di lui. Steve non può dirlo, considerando quanto è buio, ma è sicuro come l'inferno che ora sta arrossendo di brutto. Che carino.

"C-cosa?! Cosa c'è?" borbotta, improvvisamente tutto irritato. Robin parla con un sorriso sornione sulla faccia. "Tu... hai fatto una copia delle chiavi della piscina e stai usando il loro lettino abbronzante di nascosto?" "Beh... sì... più o meno". Billy risponde, con la voce che vacilla un po'.

Dopo una lunga, quasi tesa, pausa di silenzio, tutti scoppiano a ridere. Billy geme, ma anche gli angoli della sua bocca si incrinano in un sorrisetto.

"E se lo scoprono? Gesù, Hargrove... sei il peggiore". Steve scherza, asciugandosi le lacrime dagli occhi. Billy fa spallucce. "Se vuoi stare con me forse devi iniziare a pensare più come un criminale, pretty boy. O, meglio, forse devi iniziare a pensare un po' meno, in generale". L'espressione di Steve diventa più seria, raccolta, anche se continua a sorridere.

"Potrei, sì. Pensare di meno. Solo se tu inizierai a pensare di più".

Billy sorride, gli occhi sfrecciano bruscamente su quelli di Steve. Per un momento, è solo un intenso intreccio di sguardi. Poi espira, languidamente, e beve un altro sorso del suo whisky. Parla dopo quella che viene percepita come un'eternità.

"Affare fatto". 




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Con il prossimo, l'epilogo, ci salutiamo. E a me mancano già tutti di brutto! :')

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