14. White Rabbit


"Perché sono di nuovo sui sedili posteriori?!" Steve si lamenta, scontroso. Robin gira la testa per guardarlo, con un sorriso sornione sul viso. "Te l'ho detto, idiota. Soffro il mal d'auto, ho bisogno di sentire l'aria sulla mia pelle". Steve sbuffa. "Non dovresti stare nell'auto di Billy se soffri il mal d'auto". Billy parla ad alta voce sopra il volume alto della musica che sta esplodendo dagli altoparlanti: "Smettila di piagnucolare come una cagna, Harrington. Mia la macchina, mie le regole".

"Bene!" Steve geme, infastidito.

Billy inizia a guidare con un forte stridore di gomme, facendo chiedere a Steve se stanotte morirà per mano sua. Sospira, guardando distrattamente i sedili.

"L'ultima volta che sono stato in questo posto sono stato picchiato a morte, con Max che guidava la tua macchina..." riflette, ma evidentemente non ha pensato alle possibili conseguenze di una grande dichiarazione come quella, perché Billy inchioda immediatamente e si gira verso di lui, il suo volto una maschera di pura, a malapena contenuta, rabbia.

"LEI COSA?!"

Merda, merda, merda. Steve ridacchia nervosamente, cercando di alleggerire un po' l'atmosfera. "È una vecchia storia..."

"Ucciderò quella puttanella!" Robin afferra nervosamente la spalla di Billy, notando come il ragazzo non stia prestando attenzione alla guida. "Hargrove, vuoi guardare la strada? Per l'amor di Dio!" Billy grugnisce ma fa quello che gli è stato detto, il suo pugno stretto al volante.

Steve non vuole ammetterlo a se stesso, ma è un po' nervoso. Non va a una festa da mesi e andarci con Billy e Robin è troppo strano. L'idea di affrontare di nuovo Tommy H e quel branco di coglioni gli fa prudere le mani. Quella non è più la sua cerchia d'amici, anche se non è sicuro di quale dovrebbe essere, ora, considerando la sua recente frequentazione con dei ragazzi di tredici anni e, beh, quei due davanti a sé.

Non può mostrare quanto sia realmente teso. Billy lo prenderà in giro, lo chiamerà pollo o qualcosa del genere.

"Che ora è? Non siamo, tipo, in super ritardo...?" Robin chiede distrattamente, guardando il suo orologio. Billy alza le spalle con disinvoltura, sbattendo il volante a tempo con la musica. "Falli aspettare. Devono desiderarti" lei sgrana gli occhi di fronte a questa frase idiota. "Sei proprio un cliché ambulante, Hargrove".

Alla fine arrivano alla cava, una fila di macchine è già parcheggiata, mentre da lontano si sentono urla e musica a tutto volume. Ora le mani di Steve cominciano a sudare in modo incontrollato, Robin lo nota mentre camminano verso il falò. Gli stringe delicatamente la spalla. "Rilassati, idiota. È solo una festa, niente di che". Sì. Facile a dirsi. Tutte le peggiori cazzate erano successe durante feste come quelle, nei recenti sviluppi della sua vita.

Steve ridacchia, cercando di nascondere il disagio meglio che può. "Lo so, lo so. Sto bene, davvero".

Lei gli lancia uno sguardo interrogativo, poi, una voce fastidiosa li intercetta. "Hargrove, ragazzo mio!"

Eccolo qui. È sicuramente Tommy H che saluta Billy con un mezzo abbraccio veloce e troppo virile. Ovviamente quel ragazzo doveva essere la prima persona ad incrociare le loro strade. Perché Steve non era già abbastanza nervoso di per sé.

"Che si dice, Tommy? Non ti vedo da un po'...". Billy risponde, con tono piatto. Tommy fa spallucce con falsa modestia. "Beh, sai, devo preparare tutto per il college... prepararmi per il grande nuovo inizio".

Poi, si accorge finalmente di Steve e Robin in piedi dietro Billy, e un brutto ghigno si diffonde sulla sua faccia lentigginosa. "Harrington?! Che diavolo ci fai qui?".

Steve sospira. Sì... Cosa ci fa lui lì? Comincia a porsi la stessa domanda.

"Ehy, Tommy" sputa, quasi disgustato. Tommy guarda Billy, poi Steve, poi di nuovo Billy, cercando di elaborare questa informazione. "Voi due siete qui insieme?!" esclama, come se fosse la notizia più sorprendente del mondo, e beh... Forse lo è davvero.

Billy alza le spalle, fissando il ragazzo dall'alto verso il basso, passando ora alla sua modalità Alfa. "Sì. C'è qualche problema?" Tommy si agita e ride nervosamente, Steve si ritrova a pensare come la reazione nervosa dell'idiota sia in realtà piuttosto divertente. Tommy è un codardo, un leccaculo, e non ha le palle per affrontare Billy. È un seguace, non un leader.

"Perché... perché vai in giro con loro? Sono dei perdenti" prova, gesticolando verso di loro. Billy non muove un muscolo, rimane lì, con i piedi piantati davanti allo stronzo lentigginoso, ma sembra pronto a scoppiare in qualsiasi momento. Steve può percepire la calma prima della tempesta.

"Sono abbastanza sicuro che non siano cazzi tuoi. Non ho bisogno della tua approvazione, Hagan. Ora, levati. Sei sulla mia strada".

Tommy rantola come un pesce, scioccato e ferito. Steve vuole ridere, ma cerca di trattenersi. Non c'è bisogno di aggiungere altra benzina sul fuoco.

"Ma, ma..."

"Ho detto SPARISCI."

E questo è l'ultimo avvertimento, una persona sana di mente dovrebbe ascoltarlo, soprattutto se viene fuori dalla bocca di Billy Hargrove.

Tommy fa un passo di lato, con uno sguardo spaventato sulla faccia e la coda tra le gambe come un cagnolino.

Lo superano e si dirigono verso il falò. Steve deve reprimere l'impulso di far scivolare la sua lingua nella bocca di Billy, o forse solo mettersi in ginocchio e succhiarglielo, mostrando al ragazzo la sua pura, furiosa ammirazione.

"Amico... che figata!" Steve commenta, ridacchiando e afferrando il bicipite di Billy. Già, avere Billy come tormentatore è abbastanza una merda, ma, lui come alleato... è tutta un'altra storia.

"Lo so, Harrington. Questo perché lo sono: figo". Billy si vanta, facendo roteare gli occhi a Robin. Steve ride, ora sentendosi sinceramente alleggerito e più incline alla festa. "E sei umile, soprattutto".

Finiscono per perdere Billy dopo due minuti, trascinato via da altri stupidi atleti e ragazzi popolari, che lo salutano come se fosse una dannata Rockstar. Non è che potevano aspettarsi diversamente, no?

Di stare nell'ombra, a Steve va più che bene. Lui e Robin non possono evitare per un po' le conversazioni imbarazzanti con persone che non gli piacciono, poi, quando vedono un posto vuoto vicino al grande falò, si precipitano a conquistarlo. Lì sono più sicuri, possono passare il resto della notte nella loro comoda tana e isolarsi, evitando gli obblighi sociali tipici delle feste.

Dopo qualcosa come un'ora, Billy li individua e si siede sgarbatamente in mezzo a loro, facendoli forzatamente dividere.

"Eccovi qui!" cinguetta, e Steve può dire che già puzza di alcol e sudore, la sua camicia rossa è completamente sbottonata, esponendo gli addominali definiti, i suoi capelli sono meno pettinati e sembra euforico. "Ti stai divertendo?" chiede, bevendo un sorso della sua birra.

Steve risponde con una piccola scrollata di spalle, incapace di evitare la verità. "Sì... più o meno..." è così evidente che sono totalmente a disagio. Billy lo scruta con un cipiglio pensieroso, annuendo leggermente come se avesse capito il problema che c'è dietro. Poi, prende qualcosa nella sua tasca destra, adoperandosi faticosamente a raggiungerla a causa dei suoi jeans troppo stretti, come al solito.

Steve pensa che sta per farsi una canna, ma quando Billy passa qualcosa nella sua mano e in quella di Robin, riconosce immediatamente che, no, non è assolutamente erba. Guarda la strana cosa marrone, con gli occhi spalancati.

"Che cazzo sono?" Chiede, confuso. "Mangia." Ordina Billy, fermamente. "Cosa? No? Perché dovrei farlo?"

 "Forse dovresti almeno dirci cosa sono, Hargrove." Robin interviene, sarcastica come al solito. Billy fa una scenata, sospirando e rotolando gli occhi come se avesse a che fare con due bambini fastidiosi che stanno tentando la sua pazienza.

"Funghi."

"Funghi?!" Steve e Robin esclamano all'unisono. Billy alza le spalle e prende un altro sorso dalla sua birra. "Sì. C'è un ragazzo che li sta vendendo, non sono buoni come un vero viaggio di LSD, ma sono piuttosto divertenti. Mangiateli".

Steve sembra incerto a ingurgitare quel fungo essiccato nelle sue mani, mentre Robin sta iniziando ad assaggiarne uno.

Che cazzo?! Non ha nemmeno fatto passare un minuto per pensarci, considerando quanto possa essere grave farlo. I funghi potrebbero essere velenosi. E se finissero in ospedale? E se finissero in un un reparto per malati mentali?

"Non sono così male." Commenta, completamente calma, rispetto al treno di pensieri che Steve sta avendo al momento. "Robin! Che cazzo stai facendo?!" Steve la rimprovera, scioccato.

Lei scrolla le spalle casualmente. "Questa festa è uno schifo, ho sempre voluto provarli, inoltre, non può essere peggio di quel momento in cui quei cazzo di russi ci hanno dato LSD, Stevie".

In effetti... ora che ci pensa. Hanno già affrontato di peggio, ma in ogni caso non è sicuro assumere droga acquistata da uno sconosciuto, Cristo Santo! Tutti lo sanno.

"Che cazzo?! I russi vi hanno dato un acido?!" Billy ripete, mentre sta masticando un fungo essiccato, come se fosse una cosa tranquilla.

Steve fissa i funghi e sospira. Billy e Robin saranno presto in un altro mondo, e lui davvero, davvero non vuole essere l'unico sobrio. Ok. Che si fottano. Robin ha ragione, non può essere così male come il suo unico e solo viaggio di LSD. Inoltre, non è propriamente una sostanza chimica, no?

Avvicina piano un fungo alla bocca e dà un piccolo morso. Eww. Sono disgustosi. Come può Robin trovarli commestibili?!

A quel punto, Billy dà delle pacche vigorosamente alla sua spalla, soddisfatto della decisione finale di Steve.

"È così che mi piaci, pretty boy, tira fuori il tuo lato ribelle, cazzo!"

"È un'idea stupida." Steve borbotta, arreso.

"Probabilmente." Robin concorda.

Dopo un po' di tempo trascorso a mangiare i funghi, Billy rompe il silenzio. "Parlami di questi russi che vi hanno drogato, sono ancora qui? Sono interessato."

"Si sa quando inizieranno a fare effetto sti funghi?" La domanda nervosa di Steve viene completamente ignorata. 

Poi Robin e Billy trascorrono gli ultimi dieci minuti a discutere di come l'umanità abbia inventato il fuoco. Stando alla teoria di Billy, hanno iniziato a usare il fuoco grazie a un temporale, mentre Robin sta cercando di sostenere che ci deve essere stato qualcuno che ha cercato casualmente di usare delle rocce e dei bastoni, scoprendo così come creare il fuoco dal nulla.

"Sarà stato sicuramente un idiota" Commenta Billy, fissando il fuoco di fronte a lui.

"Sì, probabilmente..." Robin concorda, abbracciandosi e non fermandosi mai dal fissare le fiamme scoppiettanti. "Ma da qualcosa bisogna pur cominciare. Come, le bacche. Ti sei mai chiesto come mai sappiamo quali siano commestibili e quali no? Quante persone sono morte nel tentativo di scoprire cosa mangiare e cosa evitare?"

"Cazzo... Buckley, penso che tu stia centrando il punto qui." Billy concorda, gravemente, come se stessero parlando del senso della vita e dell'esistenza di Dio stesso.

La mente di Steve è troppo sfocata per seguire la loro conversazione delirante. Sposta gli occhi su Billy, notando tutto ad un tratto come appaiano luminosi i suoi capelli. È come se i suoi riccioli fossero incandescenti o roba del genere. Sembra che lo abbia detto ad alta voce, perché Billy sta improvvisamente ridendo, i suoi denti sorprendentemente bianchi e simili a perle.

"Ha ragione! Ha ragione!" Robin esclama, stringendosi sul suo posto. "I tuoi capelli sono incandescenti, Hargrove." allunga una mano verso i capelli di Billy, facendolo ritrarre con un tono minaccioso: " Ehi! Non è roba per te, Buckley! "

All'improvviso sia Robin che Steve passano il tempo cercando di toccare i capelli di Billy, sotto le sue lamentele. DEVONO davvero assomigliare a tre idioti all'esterno... ma chi cazzo se ne frega. I capelli di Billy sono incandescenti! Questo è molto più importante di qualsiasi altra preoccupazione!

"Seriamente, sembrano dei ramoscelli... sei reale?!" Domanda Robin, la sua voce sognante. "È reale, tesoro. Smettila di molestarmi." 

"Molestarti?! Ti piacerebbe, Hargrove."

Steve distoglie lo sguardo verso le persone in lontananza, gli alberi, le luci realizzate dal fuoco. Qualunque cosa... Tutto è in movimento, ritmicamente, come se fosse coordinato in una danza sinuosa. Dentro e fuori. Lentamente ma stabile... collegato, intersecato. Sì. Tutto sembra avere senso.

E quel pensiero lo ha detto ad alta voce un'altra volta, perché Billy e Robin lo fissano di nuovo, con gli occhi spalancati. Merda. I loro occhi sono davvero ampi, grandi e luminosi. Da quando sono così grandi?!

"Ragazzi..." Steve sibila, incerto, stringendosi sul suo posto, spostando la vista in modo paranoico. "Ragazzi... penso di essere strafatto."

Billy e Robin sbattono gli occhi solo per un momento, immobili. Poi, si guardano l'un l'altro esplodendo in una risata sguaiata. "Ma non mi dire, Dingus!" Robin esclama, quasi urlando, afferrando la spalla di Billy e ansimando per cercare aria attraverso le risate. Steve, per uno strano riflesso empatico, inizia anche a ridere, ma senza alcuna ragione apparente.

Continuano così per un po', dicendo le cose più stupide e ridendo come se fossero le barzellette più divertenti del mondo. Sicuramente, tutti e tre sembrano degli idioti, ma sono troppo fatti per interessarsene.
Non c'è spazio per preoccupazioni o rimpianti, dopo tutto, sono insieme sulla stessa barca colorata e psichedelica.
C'è un momento in cui Tommy riappare, causando un movimento interno di avversione nelle viscere di Steve. È come se ogni piccola emozione fosse amplificata al massimo.
"Hargrove, ragazzo mio, vuoi provare di nuovo il Keg Record?" Tommy chiede, e, cavolo, è stato appena trattato di merda da Billy, perché insiste ad essere di nuovo suo amico? Quel ragazzo è così assolutamente patetico.
Robin lo indica, ridendo ad alta voce. "Ragazzi! La sua faccia! Non sembra una bambola di cera?!" Steve segue il braccio di Robin con gli occhi, muovendo la vista fino a incontrare il volto di Tommy. Ha ragione! Sembra una bambola di cera! Come ha fatto Steve a non pensarci prima?!
"Dannazione... è come se la sua faccia fosse una maschera..." Steve commenta, fissando il ragazzo, con gli occhi spalancati, provocando un'esplosione di risate in Billy e Robin. 

"Le sue lentiggini mi stanno facendo venire il mal di testa." commenta Billy, asciugandosi le lacrime dagli occhi con le mani.

Tommy li sta guardando scioccato, ansimando come un pesce. "Che... che cazzo..." borbotta, stordito, e dio, se il suo volto non è la cosa migliore del mondo! Le soddisfazioni sono in aumento, stasera. Billy cerca di comporsi, ottenendo un certo sguardo di serietà, ma c'è ancora un'espressione derisoria e divertita sul suo volto. Lui gesticola verso il ragazzo lentigginoso. "No, no... Mi dispiace." parla con un ghigno furbesco e gessato sulla sua faccia. "Vai avanti. Stavi dicendo?" e, a queste parole, Steve esplode letteralmente, cadendo sull'erba, con le mani che gli coprono la bocca. Anche Robin sta ridendo nel collo di Billy.
Tommy si agita goffamente sul suo posto. Ringhia, cercando di sembrare velenoso, ma fallendo: "Voi ragazzi siete pazzi." E poi se ne va, lasciandoli con sguardi complici attraverso le loro risatine.
"Sono abbastanza sicuro che stai perdendo punti interessanti qui, Hargrove." Robin lo prende in giro, ricevendo un'alzata di spalle in risposta. "Sono sicuro che non me ne frega un cazzo."
È vero. Billy ha deciso di passare la notte con loro, ridendo e scherzando come un idiota. È come se non gli importasse delle regole sociali della gerarchia primitiva della scuola, perché ora ne è diventato superiore. È una specie di miglioramento, ad essere onesti.
"Chi sa suonare la chitarra?!" appare dal nulla un tipo, agitando una chitarra acustica e urlando nelle orecchie di Steve. Robin salta sul suo posto e alza una mano, improvvisamente sovraeccitata dalla domanda.

"Io! Io!" Afferra lo strumento e inizia a strimpellare, probabilmente controllando se è accordata correttamente, sotto l'occhiata di Steve. "Sei sicura? Voglio dire... non sei troppo fatta per riuscirci?"

Robin continua ad accordare la chitarra e risponde a Steve con una piccola battuta: "C'è solo un modo per scoprirlo, Dingus."

"Suoni la chitarra, Buckley? Sei più figa di quanto pensassi." Billy osserva, con un sorriso giocoso sul suo viso. A queste parole, Robin sogghigna. "Per favore, Hargrove, faccio parte di una band, se proprio vuoi saperlo."

Ora, una piccola folla si è riunita intorno a loro, in attesa che Robin inizi il suo spettacolo, ma lei non sembra infastidita affatto dalla presenza di altre persone intente a guardarla.
Dopo qualche momento di preparazione, inizia a suonare. È un jingle lento e ipnotico, sembra quasi un Valzer. Billy sta fissandola interessato, le sue mani sulle guance e i gomiti sulle ginocchia. È carino. Sembra un bambino che sta aspettando la sua buonanotte.

Robin inizia a cantare. La sua voce è... bassa, profonda, sensuale. Steve sussulta per la sorpresa. È rilassante, calda. Non sa se è dovuto al suo stato mentale non troppo normale, ma può effettivamente sentire il caldo nel suo corpo causato da quel meraviglioso suono.

"One pill makes you larger, and one pill makes you small, and the one that mother gives you, don't do anything at all... Go ask Alice, when she's ten feet tall..."

Ragazzi e ragazze intorno a loro condividono alcuni sguardi, annuendo sorpresi per la bravura di Robin. Steve non conosce la canzone, ma sembra un po' familiare. Deve essere qualcosa di vecchia scuola, gli dà alcune vibrazioni hippy.

"And if you go chasing rabbits, and you know you're going to fall, tell 'em a hookah, smoking caterpillar, has given you the call... call Alice, when she was just small..."

Arrivano altre persone, richiamate dalla musica. Uno di loro è una piccola ragazza dai capelli rossi, che si precipita verso Robin e inizia a guardarla con uno sguardo che può essere definito come semplice adorazione. Robin continua a cantare, la sua voce è bellissima, così limpida che Steve si sente letteralmente sopraffatto dai brividi sulla sua pelle causati dal melodioso timbro vocale di Robin. Lei alza il tono della sua voce e inizia a strimpellare più velocemente e in maniera più complicata.

"When the men of chessboard, get up and tell you where you go, and you've just had some kind of mushroom, and your mind is moving low... go ask Alice! I think she'll know..."

La sua voce è diventata più acuta mentre sta strimpellando sempre più frettolosamente, deliberatamente. Elizabeth sussulta e mette una mano sul petto, mentre Billy sta sorridendo follemente alla scena, sovraeccitato.

"When logic, and proportion, have fallen sloppy dead... and the White Knight is talking backwards, and the Red Queen is off with her head... REMEMBER, what the Dormhouse said... FEED YOUR HEAD... FEED YOUR HEAD!"

Robin finisce con un ultimo, forte, colpo alle corde. Sta ansimando, leggermente arrossata e con i suoi capelli in disordine.

Tutti sono senza parole, e per dieci secondi restano tutti in silenzio, ancora cercando di elaborare ciò che hanno appena sentito. È quasi catartico, il silenzio improvviso, si sentono quasi come dopo un orgasmo.

Robin fa un piccolo sorriso imbarazzato, schiarendo la sua voce goffamente. Sembra che abbia capito solo ora che è stata sotto i riflettori per i due minuti precedenti. Poi, infine, tutti esplodono in applausi e applausi, facendo intimidire e diventare paonazza la ragazza.

Billy si afferra i capelli e grida: "Sei pazza! Buckley, dannazione, sei una cazzuta di merda!"

"Sì, Robin! È stato fantastico, seriamente!" Steve concorda, parlando sopra la folla. Lei porta le sue mani sul viso e sospira. "Sì, uhm, ragazzi, questa popolarità improvvisa mi sta rendendo nervosa... quindi credo che andrò a fare pipì negli alberi sperando che quando tornerò sarò di nuovo la ragazza stramba."

Salta in piedi e goffamente cerca di superare la gente, nel povero tentativo di sfuggire ai suoi cinque minuti di gloria. "Seriamente, Buckley! Dovresti essere in una band o qualcosa del genere." Billy urla, facendo rotolare gli occhi di Steve in un riflesso incontrollato. "Amico, te lo ha detto lei cinque minuti fa che è in una band".

"Verrò con te!" Elizabeth ulula seguendola. Robin non può aiutare a camuffare la sorpresa alla sua vista. "Oh. Ehi, Liz. Sì, certo." Vanno via a piedi fianco a fianco, mentre Billy accende una sigaretta e borbotta tra i denti: "Perché le ragazze vanno sempre in bagno insieme..."

"è stato fichissimo! Ma che dico! È stato incredibile" Liz si congratula, trottando accanto a Robin, cercando di tenere la sua passeggiata con le sue gambe corte. Robin ridacchia, muovendo una ciocca bionda dietro il suo orecchio. "Non lo so, sono completamente fatta... avrei potuto suonare una merda, non lo avrei notato comunque." 

"Ma non è stata una merda!" Liz parla di nuovo, estinguendo troppo volume nella sua voce.

Robin si ferma e finalmente si gira per affrontarla. Ha molta paura che possa fare qualcosa di avventato, quindi sta cercando di non guardare troppo verso la testa rossa. E, dannazione, stasera Liz è... più bella che mai. La sua pelle è bianca, lucida, con una galassia di piccole lentiggini dove Robin avrebbe voluto annegare letteralmente. Sta sorridendo, diffondendo energia vibrante, chimica.

"Hai preso qualcosa?" Chiede, ma non c'è rimprovero nella sua voce, solo semplice curiosità.

Robin si infastidisce e guarda altrove. "Sì, beh... Hargrove... Billy, ci ha dato funghi allucinogeni."

Liz annuisce, pensosa. "Noto..."

Riprendono la loro passeggiata verso gli alberi scuri, lasciando le luci e i rumori del falò alle loro spalle. La vista di Robin è praticamente fottuta tra forme e colori, ma è una cosa che può controllare. Può provare a tornare alla normalità per un po'. Ci vuole un po' di sforzo mentale.

"Voi ragazzi sembrate molto complici." Liz osserva, attenta, dopo un po'. "Beh... Steve è un mio caro amico, ci siamo avvicinati quando quei cazzo di rus... Voglio dire, quando alcune cose cattive ci sono capitate." Fanculo.

È ancora troppo strafatta per questa conversazione, non può tenere contenere i suoi pensieri, non ha alcuna inibizione. Sta entrando in una zona di pericolo, sicuramente.

"E Billy?" Liz esorta quindi. Robin sussulta. "Beh, immagino che sia una conoscenza recente. Se mi avessi chiesto qualche settimana fa, non avrei mai potuto immaginare che lui e io saremmo andati d'accordo. Ma ecco- ho scoperto che abbiamo un sacco di cose in comune."

"Oh." Liz strofina il suo mento. "Voi due... Voglio dire... a te... ti interessa?" Robin si blocca nel suo posto, scioccata. Lei la fissa, con un cipiglio indignato sulla sua faccia. "A me? Hargrove? Cosa?! Eeew, no!"

A queste parole, Liz sorride e Robin non sa se è la sua percezione alterata o cosa, ma lei sembra quasi sollevata.

"Perché? È uno dei ragazzi più fighi della scuola. Tutti sarebbero stati entusiasti di avere la sua attenzione e, credimi, non poteva distogliere gli occhi da te, mentre stavi suonando."

Porca merda, è gelosia? Robin si chiede se stia delirando.

Lei scherza, infastidita. "Fidati di me, Liz, non sono davvero, davvero, davvero il suo tipo. E lui non è di certo il mio."

Segue un po' di silenzio, Robin può sentire gli occhi della ragazza incollati alla sua figura.

"Chi è- chi è il tuo tipo?" Ed è lì. È lì, che il tono di Liz prende una nuova piega. No, Robin non è delirante. Guarda la ragazza più piccola, un sopracciglio sollevato. Sta sorridendo, aspettando la sua risposta.

"Sembri stranamente interessata, Miller." Robin ghigna, si gira e incrocia le braccia. Liz sussulta sul suo posto ed è così evidente come stia cercando di essere sicura di sé ma è chiaro anche come miseramente fallisca.

"...Forse lo sono."

"MH. Perché?"

Ora Liz non sa cosa dire e sussulta come un pesce, presa di sorpresa. Robin è troppo ammorbidita dalla sua divertente e dolce reazione, quindi ride e stringe le spalle. "Ehi, sto scherzando con te." Lei ridacchia, nervosamente.

Continuano a camminare nell'oscurità per un po', ed è una bella distanza per una pipì, ma...In ogni caso, è bello essere lì, da sola con Liz.

"Sono contenta che tu sia qui" Liz dice tutto ad un tratto, rendendo Robin confusa e sorpresa. "Che cosa?" 

"Sono contenta che tu sia venuta. Alla festa." 

"Oh, uhm, beh, penso che dovresti ringraziare Hargrove per quello. Ci ha praticamente trascinato qui..."

"Sai..." L'altra ragazza la interrompe, pensosa "dicono che sei scontrosa, antipatica... Ma io non ci ho mai creduto. Tu sei fantastica! Molto più simpatica di tanti altri."

Le guance di Robin avvampano immediatamente. È la sua immaginazione, o sembra molto simile a una confessione?

Quasi... una confessione d'amore. Non può smettere di mettere in discussione se sta fraintendendo le cose a causa del suo stato mentale. Lei fa una piccola risata, il suo stomaco in subbuglio. "Beh- Grazie, Liz." 

"Scusa, sono ubriaca."

"E io sono sotto psichedelici, quindi, tranquilla."

Scoppiano in una risata genuina.

"È solo... non voglio che tu pensi che io sia un idiota." 

"Idiota? Perché?"

La testa rossa esita, a disagio. "So che non ti piace il mio ragazzo, sembra essere uno stronzo, ma giuro, può essere davvero dolce con me quando siamo soli, non è come appare".

Robin sospira. Questo è davvero uno strano argomento di conversazione. Lei non riesce a capire perché Liz lo abbia messo in mezzo dal nulla.

"Ascolta, Liz..." fissa la ragazza, intensamente e seria. "Stai cercando di convincere me, o te stessa?" Liz annaspa, senza parole, quindi Robin continua a parlare. La sua mente è sfocata e incasinata, quindi decide di lasciarla andare e tirare fuori ciò che ha bisogno di dire, senza limiti. Seguendo la corrente.

"Perché sì, non mi piace. E sì, credo che una bella ragazza intelligente, gentile come te sia totalmente sprecata con un pezzo di merda come lui. Ma, hey, questa è la tua vita! Non puoi essere persuasa da ogni persona che non è d'accordo con te, altrimenti, non ti prenderai mai la responsabilità delle tue scelte. Quindi, non dispiacerti. E se lo ami, è okay."

Il viso di Liz si oscura all'improvviso. Muove lo sguardo ovunque, e prende un lungo respiro.

"Non penso di amarlo." Si confessa, sembrando quasi arresa a quella verità. Poi, solleva il suo sguardo su Robin e fa un piccolo passo avanti.

Robin si blocca sul suo posto. Liz è vicino, troppo, così tanto vicino a lei che può contare le sue migliaia di lentiggini.

Sta accadendo per davvero? Perché sembra che la ragazza stia per baciarla, adesso.

Sono in silenzio, e separati da appena pochi centimetri, aspettando che uno di loro faccia una mossa. Ma non possono scoprire chi avrebbe potuto essere fra le due a cedere per prima, perché una voce interrompe il momento, rompendo violentemente il silenzio teso.

"Lizzie, ti stavo cercando, cosa stai facendo qui?!" Certo che è il fidanzato del cazzo di Liz. Chi altro avrebbe potuto?

Liz istintivamente fa un passo indietro e si rivolge per affrontarlo, leggermente arrossita e colta dalla sorpresa.

"Chris! Eravamo... stavamo andando a fare pipì."

Chris guarda verso Robin con disprezzo, puro e intenso. Cristo, quel ragazzo ha davvero bisogno di rilassarsi un po'. Lui la fissa per quello che sembrano almeno dieci secondi, poi, grugnisce e ordina alla sua ragazza di andare.

Mette un braccio sulle sue spalle, mentre improvvisamente si è trasformata in un cucciolo con la coda tra le gambe, spaurita e accomodante. Fanno alcuni passi, quando Chris gira la testa verso Robin, e sputa solo con tutto il suo disgusto: "Schifosa lesbo".

Robin non può accettarlo. Una sensazione furiosa dentro di lei la fa diventare rossa di rabbia. Fa un passo avanti, stringendo i pugni.

"Che cosa hai appena detto?!"

Chris ghigna, guardandola tutto entusiasta dell'idea di un confronto imminente. Lascia Liz e si avvicina a Robin, fissando proprio nei suoi occhi come un predatore con la sua preda.

"Mi hai sentito, ho detto lesbica. Perché è quello che sei. Sei una pervertita malata, Buckley, e stavi anche cercando di fare qualcosa con la mia ragazza. Sei disgustosa."

Quelle parole la colpiscono duramente. E ciò che è ancora più difficile è che Liz, distogliendo lo sguardo, non si preoccupa di difenderla. Questa è la cosa più insopportabile. Può sentire le lacrime fuoriuscire dai suoi occhi in modo incontrollabile.

"Questo è... non è vero! Non avevo..." ulula, sull'orlo di un attacco di panico. Merda, è uno schifo, essere scoperta dal peggior stronzi di questa fottuta città, è così... umiliante. La cosa peggiore che sarebbe potuta mai accaderle.

"Non avevi cosa?!" Chris scatta verso di lei, pronto ad attaccare, ma qualcuno glielo impedisce con una spinta violenta che lo fa indietreggiare e quasi perdere l'equilibrio.

Chris sussulta con sorpresa, guardando con gli occhi spalancati verso la figura di Billy, in piedi ferocemente davanti a lui, i pugni serrati e la sigaretta tra le labbra.

Steve appare accanto a Robin, stringendo delicatamente la sua spalla. "Robin, stai bene?" Annuisce, ancora confusa per l'improvvisa ma tempestiva intrusione dei suoi amici.

"Hargrove... che cazzo fai?" Chris sbotta. 

"Sparisci dalla mia vista." Billy sibila, velenosamente, e Robin si ritrova a pensare a quanto il ragazzo possa sembrare spaventoso quando vuole.

Chris non sa come e se arrendersi. "Ma che cazzo fai? Sei diventato il difensore delle lesbo..." Non può continuare perché Billy lo ha acciuffato per il colletto della sua camicia scagliandolo contro il tronco di un albero. I suoi occhi sono furiosi, le pupille nere e sta respirando rabbiosamente dalle sue narici.

Steve riconosce istantaneamente che la situazione sta degenerando, quindi si precipita su Billy e gli mette una mano sulle spalle. "Billy, Billy, lascialo, non ne vale la pena..." Chris, ancora sotto la presa del ragazzo, ride amaramente. 

"Sì, perché non dai ascolto al ​​tuo ragazzo, Hargrove?"

E... Questo è il motivo per cui Billy prende solo un respiro per poi colpire Chris con la propria testa. Il ragazzo cade a terra dopo un rumore forte. Billy sta per calciarlo, quando Steve afferra il suo bicipite, in un disperato tentativo di bloccarlo.

"Billy, fermati! Lascia stare, ascoltami, Cristosantissimo!"

Chris, da terra, raggiunge provvisoriamente una mano sul sopracciglio, trovando le dita coperte di sangue. "Pezzo di merda, sei un pazzo, Hargrove! Devono chiuderti in un manicomio e buttare via la chiave!"

Billy sta ancora cercando di spingere via la presa di Steve, la sua faccia è una maschera di rabbia pura e primordiale. "Mollami!" urla a Steve, sembra un animale pazzo, trattenuto.

Chris si mette in piedi e punta il dito verso di loro. "Questo non finisce qui, ricordatelo, Hargrove." A queste parole, il ragazzo si divincola ancora di più, trattenuto solo dal corpo di Steve.

Alla fine Chris inizia a andarsene, mentre Liz dà loro un sguardo dispiaciuto. "Ragazzi... Mi dispiace tanto..." Robin sbuffa, ora fuori di sé. 

"Vai col tuo ragazzo, Liz." 

"Mi dispiace Robin... Lo giuro." 

"Vai." La sua voce fuoriesce fredda e la reazione ferita sul viso di Liz fa contrarre il suo cuore, ma in quel momento se lo merita. È troppo tardi per scuse frivoli. Cosa stava pensando quando il suo fidanzato era impegnato ad insultarla?!

Scompaiono nel buio, mentre Billy guadagna un po' di calma.

"Stai bene ora, amico? Posso lasciarti?" Steve chiede, provvisoriamente, ricevendo un grugnito in risposta.

Robin finalmente si ferma per trattenere le lacrime, e distoglie lo sguardo, vergognandosi e coprendo il viso con le mani.

Steve si avvicina a lei e circonda le spalle con le sue braccia. "Hey, va tutto bene... non è niente." Gli sussurra nelle sue orecchie, disegnando dei cerchi di conforto sulla schiena. Lo abbraccia, singhiozzando nell'incavo del suo collo. "No, no non è ok, Steve... lui mi ha chiamato lesbica. Più volte."

"Non si azzarderà a farlo di nuovo." La voce ferma di Billy cattura la sua attenzione. È in piedi, la mascella serrata e gli occhi puntati ancora dove Chris è scomparso. "Non glielo permetterò." Aggiunge, risoluto, e Robin ne è certa che sarà così.

Si divide dalla presa di Steve e mette le braccia sulle spalle dell'altro ragazzo, premendo la testa sul petto. Billy sussulta con sorpresa, chiaramente non a suo agio con il contatto fisico, quindi, la abbraccia provvisoriamente. Si separarono dopo alcuni secondi, Robin ha smesso di piangere e si sente improvvisamente imbarazzata per la sua reazione emotiva. Ridacchia, nervosamente, asciugando con la parte posteriore della mano alcune lacrime scese sulle sue guance. "Immagino che nessuno ci inviterà a molte feste dopo stasera." scherza. Steve scrolla le spalle e sfregando la nuca, afferma: "Beh, hai fatto una grande prestazione musicale, in realtà..."

"Inoltre, non te n'è mai fregato un cazzo delle feste, Buckley". Billy sottolinea, incrociando le braccia.

"Vero, hai ragione a riguardo." è d'accordo, sorride. 

"Immagino che tu sia l'unica persona che si prende ancora cura della gerarchia sociale qui, Hargrove." Lo provoca in risposta. 

"Che si fottano. Non abbiamo bisogno di queste persone." Steve lo fissa, visibilmente sorpreso. Allora, ride. "Sì, che si fottano, siamo troppo fighi per loro". 

Billy rotea gli occhi. "Ora non pisciarti nelle mutande, principessa, non sei così figo."

Robin li guarda e inizia a sentire che il suo cuore si scalda. Non c'è più spazio per paura e vergogna. Si ritrova stupidamente a pensare a quanto sia fortunata ad avere quei due idioti nella sua vita.

Idioti che sono disposti a fare qualsiasi cosa per proteggerla.

"Noi comandiamo" dichiara, come affermazione. Steve le lancia un bagliore confuso, mentre Billy ghigna, tutto arrogante.

"Sì, tesoro."

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