Lucas fissa la porta per dieci minuti di fila.
Lui sa che è stupido, che non ha nulla di cui preoccuparsi dato che Max lo ha invitato a casa sua, dicendogli che i loro genitori saranno fuori tutto il fine settimana, lasciando solo lei e il suo fratellastro psicopatico da soli. Ma ecco il problema: il suo fratellastro psicopatico.
Non è la prima volta che Lucas si trova davanti alla casa della sua ragazza, e l'ultima non è stata esattamente piacevole, visto che Max l'ha cacciato in malo modo, nascondendo la sua presenza a Billy.
Ma, a quanto pare, ora sono "tranquilli", quindi Lucas non deve preoccuparsi. Facile a dirsi. Anche se lo stronzo li ha aiutati nella caccia al mostro, anche se ora è super amico con Steve e gentile con El, Lucas non può impedirsi di non essere diffidente. Ha portato con sé la sua fionda, per precauzione.
Dopo un lungo sospiro arrendevole, suona il campanello e aspetta che la porta si apra. Può sentire Billy gridare qualcosa a Max e la sua risposta infastidita, poi, la testa rossa della sua ragazza appare di fronte a lui, sorridendo con una mano sul fianco e un'altra sulla maniglia.
"Ciao, stalker. Sei in ritardo, entra" cinguetta. Lucas non vuole esattamente dirle che è in ritardo perché è stato occupato a cincischiare davanti alla porta. Si scambiano un bacio molto veloce.
Una volta dentro, si contorce goffamente alla vista di Billy che si sta allenando sollevando pesi davanti alla TV, con una sigaretta mezza fumata sulle labbra (che schifo!). Si aspettava di trovarlo lì, dopotutto è anche casa sua, ma comunque non può evitare di sentirsi nel territorio del nemico. La tana del lupo.
Billy riconosce la sua presenza con un cenno, la sigaretta ancora appoggiata tra le labbra. "Sinclair" saluta, con voce piatta, continuando a sollevare pesi senza badare troppo a loro. Lucas annuisce, incerto, poi si gira verso Max, il suo sguardo pieno di disagio. Max sospira e rotea gli occhi, cogliendo l'esitazione del suo ragazzo.
"Ti ho detto che siamo a posto. Rilassati, stalker. Non farà niente di male" dice scherzosamente.
"Sto bene finché Neil non scopre questa roba di sesso fra minorenni. Perché onestamente non me ne frega niente" Billy conferma, continuando a sollevare pesi, senza guardarli. Sia Max che Lucas arrossiscono di brutto, mentre lei urla, indignata: "Noi non... non facciamo... Che schifo, Billy!", ricevendo come risposta dal ragazzo un'alzata di spalle. Lucas non è ancora convinto, ma deve fidarsi della situazione. Inoltre, Max sembra assurdamente rilassata, ed è davvero strano considerando che il suo fratellastro solo un paio di settimane prima ha rapito un sacco di persone. Sembra che abbiano davvero dimenticato tutto.
Alla fine vanno nella stanza di Max e iniziano a pomiciare sotto la musica di Madonna. Tuttavia, Lucas è troppo pensieroso sull'intera situazione, così interrompe la loro sessione di baci per esprimere i suoi dubbi.
"Max, stavo pensando al tuo fratellastro..." inizia, provocando l'immediata perplessità della sua ragazza. "Stavi pensando al mio fratellastro mentre ci baciavamo?" chiede, con un sopracciglio sollevato. Lucas arrossisce e parla con una voce imbarazzata e acuta. "NO. NO!" alla sua divertente reazione, Max ride. Lo sta prendendo in giro. "Stavo pensando a lui... in generale. Non in questa particolare situazione". Lucas spiega, spostandosi sul lato opposto del letto. "So che ci ha aiutato con i demodog e che ora è una specie di supereroe... ma, sei sicura che possiamo fidarci di lui? Voglio dire, sembra abbastanza figo ora, ma se diventa di nuovo stronzo?"
Max si appoggia all'indietro, puntando il gomito sulle coperte, e fa una smorfia, metà incazzata e metà divertita. "Te l'ho detto, non ci darà problemi. Ti fidi di me o no?". Lucas ha un sussulto. "Mi fido di te. Ma non mi fido di lui. È uno psicopatico! Andiamo, Max! Davvero non capisco perché ti piaccia all'improvviso" sembra che queste parole abbiano il potere di rendere Max ancora più incazzata, e Lucas onestamente non sa perché. Perché è così protettiva nei suoi confronti? È uno stronzo, una persona di merda che la tormentava. Non è che poche buone azioni possano cancellare una serie di stronzate fatte.
"Ascolta..." sospira, spostando una ciocca rossa dietro l'orecchio, "Tu non lo conosci. Tu non conosci... noi. Non è che sia sempre stato così, eravamo amici, davvero. Poi, un sacco di merda è successa in California... e qualcosa si è rotto tra noi. Non posso dirti i dettagli". Lucas la guarda, scettico. "Ma..." continua, decisa, "...Ne ha passate tante, sul serio. Sono solo... felice che sia tornato. Come una volta?"
"Come una volta?"
"Sì, uno stronzo. Una volta eravamo amici. Non è così male, te lo posso assicurare. È solo che... ha un caratteraccio".
Lucas continua a fissare la sua ragazza. Quello che ha appena detto non sembra molto convincente.
Soprattutto, suona molto vago e misterioso.
Lucas ha osservato Billy con attenzione. Ha notato delle cose, strane cose impossibili da non notare. Come il modo molto strano e incomprensibile che Billy usa per interagire con Steve. Lucas ha iniziato ad avere dei sospetti che ha anche condiviso con il gruppo. Quindi, non può evitare di parlare.
"Ho una teoria". comincia, dopo un po'. Max sorride e gli lancia un'occhiataccia: "E allora?". Sospira e si massaggia le tempie. "Promettimi che non riderai"
"Non posso promettere niente, stalker".
"Ok..." Ok. Può farlo. È solo una teoria stupida.
"Penso che tuo fratello... potrebbe essere un finocchio e... che gli piaccia- Steve".
La confessione è brutale e difficile, e la faccia di Max non la rende più facile. Lei sbatte le palpebre, scioccata, per un numero imbarazzante di secondi. Poi, si schernisce. "Non dovresti usare quella parola. È offensivo".
"Cosa? Finocchio?" Lucas scatta, sconvolto. Non è che Max neghi la sua teoria... e questo è strano. "Sì, idiota. Non dovresti usarla". Lucas ansima, cercando le parole.
"Allora, è vero? È un...?" Max fa una smorfia di nuovo. Questa volta sembra infastidita. "Perché ti interessa?"
"Perché sarebbe fottutamente esilarante, perché sennò?"
"Esilarante?!" Max salta dal suo letto e ora sembra sul piede di guerra. "Hai una vaga idea di quello che ha passato? Quanto sia difficile per lui?".
Lucas non può farne a meno, ride, amaro e cattivo. "Cosa? Essere un finocchio? Lo ha scelto lui". "Non l'ha fatto, idiota!" Max geme, stringendo i suoi capelli, esasperata.
"Ascolta..." parla, più calma, dopo una pausa. "...Non è una scelta, ok? Non ha scelto nulla. Lui è così e deve affrontare ogni giorno un inferno con suo padre. Quindi, dagli un po' di tregua, okay?".
Ora, questa è buona: dare una tregua al ragazzo? Come se non fosse stato il primo a fare lo stronzo con lui!
Lucas sussulta e incrocia le braccia. "È un bastardo razzista". sputa, digrignando i denti. Max sospira.
"Non è così. Suo padre... diciamo che non sarebbe contento di trovarti qui. E tende a prendersela con Billy. Quindi, sta solo facendo lo stronzo egoista, proteggendosi e fingendo che fosse per me. Davvero, è una lunga storia".
Queste parole hanno il potere di congelare un po' Lucas, ma lui non è ancora convinto dell'innocenza del fratellastro di Max.
"Ok." afferma, dopo un po'. "Che dire del fatto che si è scusato con Steve ed è stato gentile con El, ma non ha avuto la decenza di dire nulla a me?!"
Max lo fissa con un cipiglio scettico. "Quindi vuoi delle scuse? Tipo, delle scuse ufficiali?"
"Cosa? No! Non ho detto questo!"
"Andiamo da lui" non può discutere, Max gli ha già afferrato il polso e ha iniziato a trascinarlo fuori dalla stanza, sotto le lamentele di Lucas.
Il soggiorno è vuoto, la TV è ancora accesa, e dal bagno si sente una musica metal a tutto volume. Max non si arrende e pianta i piedi davanti alla porta, bussando forte. "Che diavolo stai facendo? È nel bagno, ci ucciderà..." Lucas piagnucola, ancora intrappolato sotto la presa della sua ragazza.
Sentono Billy urlare dall'interno. "Sono occupato! Impara ad aspettare, Maxine, cazzo" la rossa calcia di nuovo la porta, più forte questa volta. "Apri Billy, è importante!"
Lucas fa una smorfia. Morirà. È sicuro. Ha dimenticato la sua fionda nella stanza di Max, ora Billy sta per ucciderli e bere dal loro cranio.
La porta si apre, diffondendo una musica metal ad alto volume. Billy è in piedi, appoggiato allo stipite della porta, i capelli sciolti e solo un asciugamano sui fianchi a coprire dalla vita in giù. Li guarda infastidito, ma non sul punto di scoppiare e ucciderli. Lucas intuisce che è un buon segno, ma se li stesse ingannando, aspettando il momento giusto per colpire?
"Che cazzo vuoi?" chiede, annoiato. Max risponde mantenendo il contatto visivo con lui, risoluta e indifferente. "Lucas vuole le tue scuse". Lucas inizia immediatamente a negare. "No, no, Max! Lasciami, non è una buona idea!" Billy lo ignora completamente e parla di nuovo con voce seccata alla sorellastra. "E le vuole ora?" Max annuisce.
Billy sospira e si sfrega le tempie, con l'aria stressata, borbottando qualcosa come "fottuti marmocchi" tra i denti. Poi, guarda Lucas, estremamente serio e raccolto. "Sinclair. Mi dispiace di averti minacciato. Quella notte ero incasinato e ho fatto un po' di casino. Non è una giustificazione valida, ma mi dispiace, ok?" Lucas sbatte le palpebre, cercando di decifrare il volto del ragazzo. Non sembra molto dispiaciuto o coinvolto nelle sue scuse, sono un po' merdose e inverosimili, ma comunque sono scuse. È qualcosa.
"O... ok." Lucas balbetta, mentre un sorriso sornione si diffonde sul viso lentigginoso di Max. È soddisfatta. "Ok. Siamo a posto". Lucas aggiunge, annuendo leggermente. Billy inclina la testa all'indietro e lo guarda come un falco.
Poi, dopo un numero imbarazzante di secondi passati solo a guardarlo dall'alto in basso con il suo atteggiamento idiota da leone alfa, si rivolge a Max. "Ora, se non ti dispiace, stavo per radermi le palle" dopo questo grande annuncio sbatte la porta in faccia.
"Eww! Che schifo, BILLY!" Max batte di nuovo sulla porta, ma non c'è risposta, solo il suono del rasoio elettrico che si accende. Si gira verso Lucas e fa una piccola scrollata di spalle, sorridendo. "Beh, è stato indolore, vero?"
"Indolore?!" Lucas ripete, indignato. "Facile per te dirlo, stavo per vomitare il cuore per quanta tachicardia avevo!"
Tornano nella stanza di Max, il disco di Madonna suona ancora alla radio. "Sei così eccessivamente drammatico, Lucas! Si è scusato, no? Ora puoi dormire tranquillo e smettere di fare il pollo" lei lo colpisce al petto, sorridendo. "Non sono... Cristo!" borbotta, irritato.
Poi, un suono statico dal walkie talkie cattura la loro attenzione. La voce di Steve si diffonde nella sua stanza.
"Max. Ci sei?" chiede, e questo è un po' strano perché cosa vuole Steve da lei? Lei afferra il ricetrasmettitore e preme il pulsante per parlare. "Steve. Che cosa vuoi? Passo." dopo un altro suono statico, la voce di Steve è di nuovo udibile. "Sei a casa? Billy è lì?" A questa domanda, Max e Lucas si fissano l'un l'altro, condividendo uno sguardo complice, poi, entrambi scoppiano a ridere.
"Oh mio Dio..." Lucas sospira, tra le risatine. "Sì... Steve è piuttosto ovvio". dichiara, strofinandosi il mento.
"Harrington. Non ti pago per fissare il vuoto tutto il giorno".
La voce di Keith suona lontana e ovattata alle orecchie di Steve. È stato in piedi accanto alla sezione sci-fi, una scatola piena di VHS restituite, per dieci minuti di fila, guardando distrattamente i titoli sullo scaffale.
Il suo manager decide di fare un altro tentativo. "Harrington". chiama, con fermezza, facendo finalmente scattare Steve dalla sua fantasticheria, saltando al suo posto. "Cosa?" comincia a mettere le VHS in quello che dovrebbe essere il loro posto giusto, sotto lo sguardo severo dell'altro ragazzo. "Harrington". sibila, questa volta suonando irritato per qualche strana ragione. Steve continua il suo lavoro, quasi ignorandolo, e chiede casualmente: "Sì? C'è qualche problema?"
Keith grugnisce. "Dimmelo tu, Harrington. Chiaramente sei diventato un critico cinematografico non di mia conoscenza, altrimenti dovrei capirei come hai deciso di classificare Grease come film di fantascienza"
"Cosa?"
Steve ripete, stupidamente. Poi, si rende conto del suo errore e riprende frettolosamente la VHS posizionata male.
"Sì, uhm... sai, ballare. Ballare è una specie di magia. Come... la fantascienza". Steve balbetta, ridacchiando nervosamente. Keith dà solo un ultimo sguardo severo e si gira, camminando verso il magazzino, borbottando qualcosa di sprezzante tra sé e sé.
"Ha un po' ragione, idiota" Robin è d'accordo, apparendo dietro di lui con un braccio incrociato e uno sguardo scettico. "Oggi ti dissoci dalla realtà più del solito. C'è qualcosa che vuoi condividere con la sottoscritta?". Steve si blocca sul posto e sospira. "Ok." borbotta tra sé e sé.
Si gira verso la sua amica e le stringe la spalla, tutto serio all'improvviso. "Robin. Non hai idea di quello che è successo ieri" annuncia. Robin fa una faccia. "Cos'è successo esattamente, Stevie?" apre la bocca per parlare e poi si ferma, cercando le parole giuste.
La verità è che la notte scorsa è stata così intensa che Steve ha le vertigini solo al pensiero. Considerando che non ha smesso di pensarci, ecco spiegato il suo stato d'animo assente. Il ricordo delle mani di Billy su di lui gli dà un brivido di eccitazione e un pericoloso rischio di avere un'erezione proprio lì sul posto di lavoro, e non sarebbe esattamente appropriato.
Cammina verso il bancone, sedendosi al suo solito posto, seguito da Robin.
"E allora? Il gatto ti ha mangiato la lingua?" lei lo esorta. Ancora una volta, Steve sospira. "Ero con Hargrove... Billy"
"Wow. Siamo passati ai nomi, eh?" Steve fa una smorfia e la ignora. "Ho seguito il tuo consiglio".
La ragazza alza gli occhi al cielo. "Quale, dingus? Perché l'ultima volta se non erro ti stavo dando un sacco di consigli di vita..."
Steve si guarda intorno, cercando di capire se è in un territorio sicuro per parlare di questo tipo di cose. Il negozio è mezzo vuoto, ci sono solo un paio di clienti, e sono abbastanza lontani da renderli inudibili. Quindi, si sporge in avanti, avvicinandosi a Robin, come se stesse per dirle un segreto.
"Sai... quello... su.... infilare la mia lingua nella sua bocca e vedere come va". spiega, quasi belando. Robin fa un'esclamazione sorpresa. Poi, si blocca, sbattendo le palpebre in shock. "No... mi stai dicendo che... l'hai fatto?" Ancora una volta, Steve gira la testa a destra e a sinistra, alla ricerca di un ambiente sicuro. Poi, sorride, un'ombra del suo vecchio io presuntuoso. "L'ho fatto" conferma, orgoglioso. Robin ride e si copre la bocca con entrambe le mani, felice.
"Non ci posso credere! Come- come ha reagito? Come è stata la sua reazione?" esorta lei, i suoi occhi letteralmente incandescenti.
"Vuoi davvero saperlo?" Steve chiede, chinandosi di nuovo in avanti per avere più confidenza. Robin annuisce. "Certo che sì".
"Beh..." Steve esita, poi sorride. "...ci siamo fatti una sega a vicenda".
Robin ansima come un pesce, poi, scoppia in una risata e spinge Steve, leggermente paonazza.
"Oh mio Dio! Seriamente! Accidenti, Stevie, sono davvero impressionata. Congratulazioni, tigre!" lei gli tira un pugno amichevole sulla spalla, che in realtà fa abbastanza male, ma Steve non può davvero mostrarlo. Massaggia la parte ferita e ridacchia.
"Lo so, è stato... dannazione è stato incredibile. Lui è, tipo, la creatura più sexy del pianeta e io perdo la testa quando sono con lui e non ci capisco più un cazzo. Sai, qualcosa si crea fra noi, è chimica pura".
Robin ridacchia e getta le braccia. "Lo vedo, idiota." "
"Ha detto che ho un talento naturale!" Steve esclama, eccitato. "Sai, tipo... mi ha chiesto anche se fossi stato con un ragazzo prima! Quindi credo di essere stato bravo, dopo tutto. Insomma, l'ho fatto venire...con le mie mani. Quindi, non devo essere così male, ho ragione?" questa volta, Robin arrossisce malamente e fa una smorfia, adorabilmente imbarazzata. "Che schifo, Steve! Risparmiami i dettagli, va bene?" Steve ride e fa spallucce. "Mi dispiace". Poi, le picchietta il naso con un ghigno sulla faccia. "Oh, sei carino quando sei imbarazzata!" Lei lo spinge, schernendolo. "Stai al tuo posto, rubacuori!"
Keith appare dal nulla e li fulmina, poi si dirige verso uno scaffale lontano. Si scambiano uno sguardo complice e cercano di non scoppiare di nuovo a ridere. Una volta riconquistata la serietà, Steve appoggia il gomito sul bancone e i palmi sulle guance, un'espressione pensierosa sul suo volto. "Voglio invitarlo da me stasera" annuncia. Robin alza il sopracciglio. "Beh, nessuno ti ferma. Sono sicura che questo è esattamente ciò che il ragazzo vuole. Ma non stai affrettando le cose? Hai limonato con lui solo ieri..."
Steve si fa beffa di lei. "Robin! Siamo ragazzi. Siamo frettolosi, andiamo dritti al punto". Robin risponde con uno scherno, infastidita. "Steve. Vorrei che tu capissi che una cosa come 'quello che fanno i ragazzi vs quello che fanno le ragazze' sono un mucchio di stronzate".
Steve non risponde. E se avesse ragione? Ha sempre ragione, dopo tutto.
Steve si sente in forma smagliante. Come non si sentiva da un po'.
Per una volta, è grato che sia il fine settimana e che abbia la casa vuota tutta per sé. Non è che ultimamente la sua vita sia stata piena di occasioni che gli facessero sfruttare il privilegio dell'assenza dei suoi genitori di merda, uscendo con un gruppo di ragazzi e la sua unica amica coetanea (Robin). Ma oggi... oggi può finalmente approfittare della 'libertà' di non avere nessuno in vista e passare indisturbato un po' di tempo con Billy.
Si sente eccitato e stordito all'idea, mentre mette in ordine il soggiorno come una brava casalinga, cantando ad alta voce 'Every breath you take' dei Police che sta esplodendo dagli altoparlanti della sua radio.
Dio, il solo pensare al ragazzo, a quello che hanno fatto la sera prima... gli dà un forte, travolgente brivido in tutto il corpo.
Non ha smesso di pensarci tutto il giorno, trovando difficile rimanere concentrato al lavoro sotto lo sguardo divertito di Robin.
E ora lo rivedrà, e Dio solo sa cosa faranno. Il suo cuore sobbalza al pensiero.
Scoprire di essere bisessuale e avere la prima esperienza con un ragazzo in appena una settimana è stato un po' affrettato e fin troppo inaspettato, ma sta cercando di non dare di matto e di seguire semplicemente il corso degli eventi. Non ha avuto alcun tipo di rimpianto per quello che è successo, quindi... finché la sua mente decide di collaborare e rimane più o meno chiara al riguardo... beh. Let it be.
Ma Billy... non è la prima volta per lui. Steve non ha smesso di chiedersi chi e cosa abbia fatto in California, cercando di non sentirsi geloso o spaventato dal fatto che il ragazzo abbia dell'esperienza.
Steve spera solo di non fare niente di stupido, di non fare casini con la sua mancanza di conoscenza di tutte le... cose gay.
Billy sembrava sorpreso e molto soddisfatto la sera prima. Ha detto che era un talento naturale. Quindi Steve non dovrebbe preoccuparsi troppo. Ma fare una sega a un ragazzo sembra una cosa abbastanza semplice, ma le altre cose?!
Steve non ha la minima idea di come fare le altre cose. Non è nemmeno sicuro di cosa siano quelle cose. Come possono due ragazzi fare sesso? Com'è il meccanismo che c'è dietro, tecnicamente parlando?
Se Steve inizia a chiedersi questo tipo di cose, comincia irrimediabilmente ad andare fuori di testa. Quindi, ha solo bisogno di continuare ad evitare tutti quei dubbi e vedere come va.
Si ritrae quando sente il campanello, troppo concentrato sui suoi pensieri. Esala un lungo respiro, preparandosi psicologicamente ad affrontare Billy.
Ok Steve. Puoi farlo. Passa alla modalità giocatore, comportati come se non ti importasse troppo. Sì, ora aprirai la porta e dirai qualcosa come: 'Ehi, Hargrove, che piacere incontrarti qui'.
Maledizione, è fottutamente stupido, l'hai invitato a casa tua! Allora, che dire di 'Hargrove, non sapevo se ti saresti presentato'. Come se non te ne fregasse niente. Sì, è perfetto. Vai avanti, Steve.
Puoi farlo tuo.
Si ripete mentre cammina verso la porta. Poi apre. È pronto per la sua gag studiata, è pronto per lo Steve indifferente e presuntuoso in modalità giocatore, ma quando vede Billy, appoggiato languidamente allo stipite della porta, un sorriso ingessato sul viso, la camicia sbottonata fino all'ombelico, i capelli molto più perfetti del solito e la sua colonia che gli invade le narici, Steve fissa e geme come un pesce.
Billy lo guarda, sorridendo, sfidandolo, senza dire nulla. Dopo un tempo imbarazzante, parla, lento e lascivo. "Mi fai entrare o ci fisseremo negli occhi tutta la notte, pretty boy?" fa le fusa, e Steve finalmente si ridesta dalla sua fantasticheria, arrossendo di brutto e incolpandosi internamente. "Sì... sì! Certo! Entra pure" fa un passo indietro, dando a Billy lo spazio per entrare e chiudere la porta.
Billy guarda la casa, vagamente interessato, con le mani nella tasca della sua giacca di pelle. Poi, fischia. "Bel posto qui, Harrington. Sembra una villa o roba del genere, da ricconi". Steve alza le spalle, cercando ancora di recuperare un po' di dignità dalla scena precedente. "Non è niente di speciale". borbotta.
Billy lo sta fissando, scrutandolo sotto quegli occhi blu penetranti, e Steve si sente come se si stesse sciogliendo sotto quello sguardo, così ha bisogno di parlare per coprire il suo disagio. "Vuoi fare un giro della casa?"
Billy aspetta un po' a rispondere, tanto che Steve pensa quasi che il ragazzo si sia rotto. Poi, fa un passo avanti, trascinando il suo profumo di colonia a buon mercato con lui, e si avvicina a Steve fino a quando i loro volti sono separati da appena pochi centimetri. "Non me ne frega niente di casa tua" dichiara, brutalmente onesto.
Poi, le loro bocche si scontrano, e Steve si ritrova a pensare a come ha bramato quel contatto nelle ore in cui sono stati separati. Il bacio si approfondisce rapidamente, le loro lingue si incontrano e iniziano a combattere per il dominio.
Il cervello di Steve va in modalità automatica. Smette di pensare a quello che sta facendo, lo fa e basta. Tutte le sue ansie, tutti i dubbi, il dolore e la solitudine, tutto viene spazzato via dalla personalità di Billy.
Presto entrambe le loro mani vanno sotto la cintura, e ancora una volta Steve si trova a muoversi con naturalezza. Ascolta il dolce sbuffare di Billy, nel suo orecchio, e cerca di decifrare ciò che vuole, ciò che gli piace di più. Vuole dargli qualcosa di buono, vuole mostrargli in tutti i modi possibili quanto gli piace.
Così, è solo una settimana che Steve ha scoperto la sua cosiddetta bisessualità e ha già fatto due seghe. Questo è piuttosto impressionante.
Lo pensa mentre guarda Billy che si fa una canna, seduto sul bancone. Si chiede cosa stia pensando. Il ragazzo sembra totalmente rilassato, a suo agio. È così strano vederlo così, eppure così bello. Billy è ancora più bello con un'espressione tranquilla e rilassata sul viso. Senza quel cipiglio arrabbiato, quello sguardo violento nei suoi occhi.
Accidenti. Come può essere così bello? Così tanto che non dovrebbe essere legale. Steve ha il desiderio di baciarlo di nuovo, di divorare la sua bocca e lasciarlo senza fiato. Vuole dirgli che pensa che sia bello anche in un modo incasinato, come qualcosa che è dolorosamente e pericolosamente bello. Ma non può. Non può mostrare quanto sia già coinvolto.
Cosa farebbe Billy? Riderebbe e si prenderebbe gioco di lui? Gli direbbe che è un perdente?
Sta per cadere in paranoia quando Billy finalmente parla, dopo aver leccato la carta della canna e averla chiusa. "Sai, Harrington. La prossima volta non dovresti dire alla mia sorellina che vuoi che venga a scopare".
Aspetta. Cosa?!
Steve scatta, indignato. "Pensi che ti abbia chiamato solo per scopare?". Billy alza le spalle e accende la canna. "Va tutto bene. Lo volevo anch'io. Non c'è bisogno che ti agiti, principessa".
Ugh. Eccolo qui. Il vecchio stronzo Billy Hargrove, a volte risorge dalle ceneri. Steve sospira e si pizzica il naso. "È questo che pensi? Seriamente? Che voglia solo fare... questo tipo di cose con te?" Billy si fa beffa di lui, cattivo.
"Va tutto bene, Stevie. Non dobbiamo essere tutti romantici come dei froci".
Steve sospira di nuovo. Eccolo qui. Il famigerato meccanismo di difesa. Deve ritirare i suoi pensieri su "quanto sia bello e rilassato Billy", perché chiaramente c'è qualcosa di incasinato nel cervello del ragazzo in questo momento. Che cazzo sta pensando adesso? Perché all'improvviso fa lo stronzo? Steve decide di provare il 'modo maturo' e di chiederglielo direttamente.
"Dimmi cosa stai pensando". Billy lo guarda confuso, ma solo per un secondo. "Dimmi cosa sta succedendo". Steve insiste, risoluto. Naturalmente, il ragazzo non vuole scegliere la via più facile. Ride, amaramente. "Cosa? Vuoi che ci apriamo il cuore a vicenda e piangiamo tutta la notte come delle fighette del cazzo?"
Beh, non è un po' quello che hanno fatto di recente?
Steve pensa di aver capito. Billy è spaventato e fa lo stronzo per questo. Se Steve gli darà la "scusa" per essere arrabbiato, finirà per dire cose di cui si pentirà. Quindi, Steve deve trovare un modo per calmarlo.
È abbastanza sicuro che tutto quello che dirà sarà usato contro di lui, quindi decide di proseguire per un'altra strada.
Apre il frigorifero e lancia una lattina a Billy, che la prende senza dire niente. Poi, lui cammina verso la porta e guarda l'altro ragazzo, serio.
"Vieni." ordina, sorprendendosi per la fermezza della propria voce. "Dove?"
"Seguimi e basta, Hargrove". Steve comincia a camminare senza di lui, e dopo alcuni secondi trova l'altro ragazzo che lo raggiunge.
Billy fischia di nuovo alla vista della piscina di Steve, bevendo un sorso della sua birra con un sorriso malizioso stampato in faccia. "Non male, Harrington. Stai cercando di impressionarmi con i tuoi soldi? Cosa c'è dopo, mi farai vedere i sigari di tuo padre?". Chiaramente è ancora in vena di fare il rompiscatole. Steve lo ignora e si siede su una sedia da giardino che dà sulla piscina, illuminata artificialmente da dei piccoli fari. Billy è ancora in piedi, si contorce sul suo posto, come se fosse pronto per un po' di azione.
Dio, questo stronzo gli fa venire l'ansia.
"Una ragazza è morta qui". Dichiara Steve, dopo un po', guardando pensieroso i riflessi di luce sull'acqua. Forse non è quello che Billy pensava di sentire, perché sembra scioccato per un momento.
Steve evita il contatto visivo con lui e continua a parlare. "Il suo nome era Barbara Holland. Era la migliore amica di Nancy. Uno di quei mostri... un Demogorgone, l'ha presa". Billy non dice nulla, la sua espressione si abborbidisce.
"Stavo facendo una festa con Tommy H, Carol e Nancy. Ero nella mia stanza, ero... con Nancy, mentre il mostro la prendeva. L'abbiamo lasciata sola e non me ne è fregato un cazzo".
C'è un'altra pausa, interrotta solo dal suono dei grilli. Billy sembra sorprendentemente attento, concentrato sulla storia.
"La nostra vita è andata avanti e comunque non me n'è fregato nulla. Mi importava solo di Nancy, ma soprattutto di me stesso. La festa di Halloween, l'anno scorso, quando tu... mi hai detronizzato o qualcosa del genere, Nancy si è ubriacata e mi ha scaricato. Mi ha detto che ero uno stronzo. E aveva ragione, avevo ragione, ero solo un mucchio di stronzate".
Billy mormoreggia, ricevendo un'occhiataccia in risposta.
"Comunque... dopo sono successe un sacco di cose. Sai, tra la morte di una ragazza nella mia piscina, io che sono ancora perdutamente innamorato di Nancy, i mostri e... tu che mi procuri una cazzo di commozione cerebrale, non stavo molto attento a tutta la roba della 'gerarchia sociale'. Eri incazzato per il fatto che sono stato detronizzato senza opporre resistenza, ma la verità è che sembrava tutto stupido e senza senso dopo quello che è successo qui".
Steve gli prende la canna e fa un tiro, ancora senza guardare Billy ma sentendo il suo sguardo su di lui.
"Credo di essere stato solo uno stronzo. E mi pento di non averlo potuto capire prima. Le cose sarebbero state diverse, forse non avrei una ragazza morta sulla coscienza e forse Nanc..." si ferma.
È una cosa stupida da dire con Billy accanto. Dà la colpa alla droga.
Billy fa un ghigno, ancora in piedi, con la lattina finita a terra e le mani sui fianchi. "Hai proprio il complesso dell'eroe, Harrington" esclama, fissando Steve dall'alto verso il basso.
"Cosa?!" Steve scatta, stupidamente. Billy sospira e incrocia le braccia al petto, mentre Steve cerca di decifrare il comportamento del ragazzo. È pazzo? Ha detto qualcosa di stupido?
"Non è colpa tua se quella ragazza è morta. Non è colpa tua se questa città di merda ha dei mostri che vagano nella foresta."
"Sì, ma..."
"...Eri nella tua stanza a scopare, e allora? L'hai lasciata sola? Ok, forse sei stato scortese, ma Cristo, sei solo un ragazzo. Solo... un fottuto essere umano! Non ti rendi conto che ti dai sempre la colpa di tutto? Smettila".
Billy parla velocemente, con gli occhi sgranati. Sì, sembra un po' arrabbiato, ma Steve non riesce ancora a capire il motivo.
"Perché sei arrabbiato?" Steve chiede, timidamente, ricevendo in risposta uno scherno. "Non lo sono". Billy dichiara. "È solo che mi fai incazzare. Datti una regolata, Steve".
Addirittura, lo ha chiamato per nome? Sembra roba seria. Sembra che Billy ricordi il nome di Steve solo quando sta per venire o quando è arrabbiato per qualcosa. Interessante.
Steve geme, infastidito. "Così carino da parte tua, Hargrove" si aspetta che Billy scatti, che gli afferri il colletto, che lo minacci ma, sorprendentemente, il volto del ragazzo si rattrista un po' e parla a bassa voce.
"Lo so. Lo so, cazzo, che ti credi? So che sono incasinato, che c'è qualcosa che non va nella mia testa...".
Merda. È deprimente. Steve allunga timidamente una mano, ma Billy fa un passo indietro. "Ma ci sto provando..." sospira. "...sto cercando di sistemare i miei casini. Non so se è troppo tardi, ma... non so, voglio solo smettere di rovinarmi puntualmente la vita con le mie mani".
Steve si alza, trascinando per un attimo la sedia con sé, e afferra il bicipite di Billy, un cipiglio apprensivo sul suo volto. "Billy..."
"Non guardarmi così, Harrington" l'altro ragazzo sibila, ma non c'è molto veleno, sembra più... stanco e amareggiato. "E' solo che... voglio smettere di odiarmi. Odio quello che sono e quello che ho fatto"
"Anche io, cazzo" dichiara Steve, con un sorriso. Billy solleva il suo sguardo, incontrando il suo, e sorride anche lui, leggermente. "Questa è davvero una grande stronzata del tutto deprimente" scherza, e Steve è solo contento che sia tornato ad essere sarcastico e non in cerca di una lite, come prima.
"Scusa per prima". Dice Billy, all'improvviso, provocando l'evidente sorpresa di Steve. "Cosa?" "Stavo facendo lo stronzo, e tu sei molto... paziente, credo? Voglio dire... so di non essere facile.
Tutti si sarebbero già incazzati con me, non capisco come tu possa non averlo fatto".
Billy parla tutto serio, fissando Steve negli occhi. È una confessione piuttosto forte. Steve sussulta, cercando le parole, scioccato dalla franchezza con cui Billy gli ha appena parlato. Poi, ridacchia nervosamente e si tira indietro i capelli. "Non lo so, voglio dire, sì, è vero che sei uno stronzo e metti a dura prova la mia pazienza, ma credo di essere molto bravo. Sono un'ottima baby-sitter, dopo tutto".
Billy ride e lo punzecchia sul petto, spingendolo di nuovo sulla sedia. Steve lo lascia fare, sorridendo.
"Sai, Harrington..." Billy fa le fusa, chinandosi su di lui, con le braccia sui braccioli della sedia. "...ti immagino, seduto qui, a pensare a quella ragazza morta, tutto triste, annegato nel tuo senso di colpa..." parla a bassa voce, quasi assonnato, facendo scorrere un dito sul braccio di Steve. "Sì, è più o meno così che vanno le cose". Steve ammette, sopraffatto dall'improvvisa intrusione di Billy nel suo spazio personale, e la sua modalità chiaramente flirtante. Dannazione. Come può cambiare umore così velocemente? Può passare da arrabbiato, a triste a eccitato in un minuto. È come una tempesta vivente di emozioni.
Billy si avvicina a lui e respira nella sua bocca, provocando un brivido nella spina dorsale di Steve. Muove la vista, dall'alto verso il basso. "Non mi piace". dichiara dopo un po'. Steve ridacchia, nervoso.
"Ah sì? Perché?"
Billy gli lancia un ultimo, lungo sguardo negli occhi. Poi, senza dire nulla, si mette in ginocchio, spostando le braccia sulle cosce di Steve. E dannazione, questo fa immediatamente andare il sangue di Steve tutto in un unico posto, causandogli un violento abbaglio.
Billy gli accarezza le gambe, gli occhi socchiusi in un cipiglio pensieroso. "Voglio cambiare le cose". Billy spiega, distrattamente, come se stesse parlando a se stesso, e, Dio, se non è la creatura più bella del mondo proprio lì, in ginocchio per Steve. "Voglio che tu... pensi a me quando ti siedi su questa sedia, la prossima volta. Voglio che tu pensi a me ogni volta che guardi questa bella piscina che odi così tanto..."
Steve alza il sopracciglio, leggermente sorpreso. È un'affermazione piuttosto difficile da realizzare. Infine, Billy alza lo sguardo e fissa negli occhi di Steve. Il suo sguardo è così intenso, così serio come Steve non ha mai visto.
"Non voglio che ti rilassi quando sei qui. Voglio che pensi a quella volta che ti ho fatto il miglior pompino della tua vita".
Porca puttana.
Steve sospira, avvampando di brutto. Billy ha già interrotto il contatto visivo ed è tornato a occuparsi di ciò che ha davanti a sé. Comincia a sbottonargli la cintura e i jeans, lentamente.
"Qualcuno è sicuro di sé, eh?" Steve prende in giro, cercando di non sembrare già disperato per quello che Billy sta per fare. Dannazione, la sola vicinanza del ragazzo al suo cazzo gli fa girare la testa di brutto.
"Sta' zitto". Billy risponde semplicemente, a voce piatta, senza veleno o rabbia.
Dannazione... ha tutta l'intenzione di sostituire i suoi cattivi pensieri lì con uno nuovo, buono. È davvero così... dolce? In un modo un po' incasinato? Steve vorrebbe poter dire a quel Billy, quanto gli sia grato in quel momento, ma è abbastanza sicuro che il ragazzo non apprezzerebbe questo genere di cose. Sembra una persona a cui non piace affatto mostrare "affetto" con le parole, quindi è meglio che Steve stia zitto.
Billy dà piccoli baci sul rigonfiamento delle mutande, facendo sussultare Steve in modo imbarazzante. Stringe i braccioli della sedia e fa una lunga espirazione, inclinando la testa all'indietro, spostando lo sguardo verso il cielo stellato.
Cazzo. Non sarà facile, per niente. Ha paura che se guarda Billy fare quello che sta facendo, tutto finirà presto e in modo imbarazzante. Quindi, deve distrarsi.
Stringe i denti quando si sente finalmente libero e il respiro di Billy gli solletica la pelle. Desidera di più, desidera la bocca di Billy su di lui. Ma c'è una pausa e il respiro di Billy scompare, lasciandolo estremamente frustrato e deluso. Steve abbassa lo sguardo, trovando Billy che gli sorride lascivamente, in realtà stava aspettando che Steve lo guardasse, lo stronzo.
Billy, che sembra soddisfatto di avere di nuovo gli occhi di Steve su di sé, finalmente inizia a leccarlo. Sembra che stia giocando, prendendolo in giro. Tiene gli occhi su Steve e Dio se il suo sguardo non è qualcosa di incredibilmente erotico e impossibilmente sexy.
Finalmente, la sua bocca lo avvolge ed è fottutamente perfetta e Steve non può evitare di ansimare per la sorpresa.
"Billy..." sussurra, e la sua voce sembra già incasinata a causa della propria eccitazione divampante. Guarda Billy che lo succhia con tutta quella... devozione, è un'immagine così splendidamente oscena che Steve vuole stamparsela nella mente per il resto della sua vita.
Alza una mano. Ha il desiderio di afferrare i capelli del ragazzo, ma non è sicuro che sia qualcosa che può fare o no. Non sembra molto rispettoso... così abbassa la mano sul bracciolo, ma Billy, come un fottuto sensitivo, gli afferra la mano e gliela mette sui capelli senza esitare.
Dio, questo ragazzo! È troppo bello per essere vero.
I riccioli di Billy tra le dita sono morbidi. Mette solo una piccola pressione, temendo ancora di essere un amante maleducato. Non vuole trattare Billy come trattava le ragazze prima di Nancy. Pensava sempre al bene del suo cazzo e alla fine accontentava le ragazze solo per compiacere il suo ego. Era cambiato con Nancy, e ora con Billy... vuole essere migliore per lui. Ha il desiderio, quasi disperato, di essere un buon amante per lui.
Dannazione. Gli piace. Così tanto.
Il suo cazzo pensa per lui? Perché in quel momento direbbe quasi che gli piace un bel po' il ragazzo.
Steve non può più resistere molto. Stringe la presa sui capelli di Billy, inclina la testa all'indietro e comincia a respirare a fatica. Billy se ne accorge e china di più la testa.
Porca puttana. No. Non può più andare avanti, vuole disperatamente liberarsi, così parla per avvertire Billy, ma ovviamente la sua voce esce tutta incasinata. "Billy... Io sto per-" non riesce nemmeno a finire la frase che raggiunge l'orgasmo disperatamente nella bocca di Billy. Invece di spostarsi indietro, Billy ingoia volentieri tutto lo sperma di Steve, ed è così caldo e allo stesso tempo così perfettamente osceno che Steve può solo morire lì, su quella sedia, davanti alla sua stupida piscina.
Sì, Billy Hargrove gli ha appena fatto il miglior pompino della sua vita.
Sta ancora ansimando coi postumi della concitazione colmata quando Billy si alza, pulendosi il mento con il dorso della mano, un sorriso lascivo sul viso. Sta guardando il grande spettacolo di Steve che cerca di riprendere fiato, ancora piuttosto sopraffatto.
"Porca puttana..." esala il bruno, con gli occhi spalancati. "Te l'avevo detto". Billy sibila. "Sono molto bravo in questo". aggiunge, presuntuoso.
Quel ragazzo... sa davvero come lasciare Steve senza fiato e senza parole. Sa davvero come lasciare Steve completamente muto.
"Sì..." Steve annuisce, ancora stordito. "...Sì, lo sei". Billy è sorridente, orgoglioso e vanitoso come un dannato pavone. Steve decide di rinvigorire maggiormente il suo ego. Se lo merita, dopo tutto. "Sei incredibile".
Sembra che queste parole abbiano avuto un qualche effetto su Billy, perché non riesce a trattenere un piccolo sospiro e un leggero rossore sulle guance. Steve decide che gli piace da morire. E poi, è così grato che vuole ricambiare. Quindi raggiunge la cintura di Billy, guardandolo con esitazione.
"Anch'io voglio farlo".
Billy fa una piccola risata. "Non devi, pretty boy. Non sei mai stato con un ragazzo, è un territorio tutto nuovo per te. Dovresti andarci piano". Steve si fa beffa di lui. "Se non vuoi che lo faccia, allora non lo farò. Ma se lo dici solo per essere protettivo o qualcosa del genere, lascia perdere. Voglio farlo. Così tanto. Voglio che tu ti senta bene".
Steve sta ancora stringendo la cintura di Billy, guardandolo con cipiglio. Billy sposta una mano sui suoi capelli e comincia ad accarezzarlo dolcemente. Steve lo prende come un segno di incoraggiamento, quindi parla puntando i suoi occhi proprio in quelli di Billy.
"Voglio succhiarti il cazzo".
A queste parole, Billy sbatte le palpebre per la sorpresa. Sussulta. Non se lo aspettava. Steve la prende come una vittoria e comincia a sbottonargli i jeans.
"Cristo, sei proprio uno sporcaccione, Harrington..." Billy scherza, accarezzando i capelli di Steve con un sorrisetto compiaciuto sul viso. Steve lo ignora e si concentra su quello che deve fare.
"Dimmi se faccio schifo" dice, tradendo la preoccupazione nella sua voce.
Non è che non abbia ricevuto molti pompini in passato, quindi ha solo bisogno di ricordare cosa gli piaceva di più e ripeterlo su Billy.
Ma è facile dirlo. Scopre, in pratica, che succhiare un cazzo è in realtà piuttosto difficile.
Non sa che la mascella inizi a dolere dopo un po', o come si debba stare attenti a non andare troppo in profondità, altrimenti si può rischiare di avere il riflesso di vomitare.
Ma, soprattutto, non pensa di fare un cattivo lavoro. Guarda la reazione di Billy, il suo respiro pesante, il suo pomo d'adamo che si muove leggermente quando inclina la testa all'indietro per il piacere.
Quando Billy sta per venire, lo sente davvero in bocca. Steve decide che vuole provare a ingoiare anche lui, ma alla fine è una specie di disastro. È troppo sorpreso dall'improvviso sapore muschiato nella sua bocca, perciò scatta all'indietro, istintivamente.
Si strofina la bocca con il dorso della mano, ma è un po' appiccicoso e non va via così facilmente. Billy lo guarda e ride, ancora piacevolmente intontito dal suo orgasmo. Poi strofina un pollice sulla guancia di Steve, un gesto quasi materno.
"Wow..." Steve commenta, ancora una volta, senza fiato. Poi, scatta. "Ha fatto schifo? Mi dispiace, non sono riuscito a fare quello che hai fatto tu... ci ho provato ma dannazione, credo che mi abbia preso alla sprovvista. Voglio dire, amico, questa cosa è piuttosto difficile devo dire, più difficile di quello che pensavo" straparla, e sa di sembrare ridicolo e ansioso. Billy lo guarda con un sorrisetto, e sembra che stia cercando di non ridere di nuovo.
Steve, a quanto pare, non riesce a smettere di parlare. "Ma tu... tu sei un professionista! Beh, ovviamente. Sei bravo nel basket, bravo a scuola, devi essere bravo anche in queste cose. È logico. C'è qualcosa in cui non sei bravo?" Infine, Billy interrompe il suo monologo con un rapido e casto bacio.
Poi, parla a pochi centimetri dalla sua faccia. "Principessa. Sta' zitto".
Steve sussulta, guardando l'altro ragazzo che si appoggia all'indietro e sposta le mani sui fianchi. "Hai del cibo in questa tua villa? Sto morendo di fame". È una domanda inaspettata che cambia completamente l'argomento, ma Steve si rende conto che, ad essere onesti, Billy ha un po' ragione. Anche il suo stomaco sta brontolando.
"E se ordinassimo una pizza?"
"Bravo ragazzo".
"Il finale faceva schifo". Billy sputa, velenosamente, alzando la sua bomboletta verso il grande schermo televisivo dove scorrono i titoli di coda. Steve alza le spalle, con noncuranza. "Sì? Perché?"
"Harrington". Billy fa una smorfia e si gira verso di lui. "Tutti gli androidi sono morti". dice solo, infatti questo può semplicemente spiegare perché il finale ha fatto schifo.
Steve sospira e rotea gli occhi, bevendo un sorso della sua birra. "Sì, amico, è il punto del film.
Harrison Ford uccide gli androidi, li caccia".
"Sì, ma avevano tutte le ragioni per essere arrabbiati con gli umani". Billy risponde con fermezza. "Gli umani li hanno creati, hanno impiantato ricordi e altre cose, hanno detto loro cosa fare... Io avrei fatto lo stesso se fossi stato uno di loro". Steve ride. "Sì, certo che lo faresti".
Sono seduti sul grande divano del soggiorno, circondati da lattine vuote, cartoni di pizza, sigarette e mozziconi di spinelli. Dopo una discreta quantità di birra ed erba, sono un po' sbronzi. Ma in senso buono.
"Voglio dire, hai ragione..." Steve inizia, pensieroso, cercando di esprimere gli intricati pensieri che gli frullano nel cervello. "Ma... non so, amico... i robot... erano un po' cattivi". Billy gli risponde.
"Harrington, stai seriamente giudicando i robot per le loro azioni?" Steve scuote la testa. "No, no.... No, non sto giudicando. Ma penso che tu sia un po'... troppo coinvolto emotivamente con i robot".
"Emotivamente coinvolto?"
"Sì, tipo, proietti la tua persona in loro".
Billy sbatte le palpebre. Steve non sa nemmeno che cazzo sta dicendo, sta solo farfugliando, la sua mente è vuota e va in modalità automatica. Dopo molto tempo, Billy lo spinge.
"Fanculo, Harrington. Sono semplicemente fighi. Si vestono bene e tutto il resto".
"Beh, ho visto".
Poi Steve guarda l'orologio sul muro e quasi salta quando si rende conto che è mezzanotte e dieci. "Merda" sibila. Un'improvvisa ondata di ansia lo colpisce, forse amplificata dall'effetto dell'erba.
"È tardi. Non dovresti tornare a casa?" Billy, contro le sue previsioni, fa spallucce a questa notizia. "Non proprio. Neil e la moglie sono fuori per tutto il fine settimana".
"Oh." Steve annuisce, distrattamente. Poi, si ricorda di Max e salta di nuovo sul sedile. "E Max? L'hai lasciata sola? Ha tredici anni, Billy, non dovresti..."
Billy geme, forte. "Rilassati, lo sai fare, principessa? Sta facendo un pigiama party con quella ragazza, El".
"Oh." Steve annuisce di nuovo, finalmente rilassato e fuori pericolo. "Quindi... rimani qui?" chiede dopo un po', quasi belando. Billy lo guarda con un sorriso pigro. Poi si tocca il mento e fa una faccia.
"Fammici pensare..."
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