Green Eyes And A Kiss

Mi svegliai e guardai la sveglia appoggiata sul mio comodino: cavolo erano le 10 di mattina! Come avevo fatto a dormire così tanto?
Mi ricordai improvvisamente della sera prima: me ne ero andata dalla festa di Jake e, a casa, avevo bevuto una bottiglia di birra tutta d'un sorso e, dato che non ero più abituata a bere alcolici, ero un po' brilla e mi ero addormentata come un sasso sul letto.
Mi alzai e andai in bagno a lavarmi, poi indossai un top blu, un paio di jeans bianchi e un paio di ballerine ai piedi. Mi pettinai, applicai il rossetto sulle labbra ed uscii correndo. Proprio a causa della fretta e della mia sbadataggine, andai addosso ad un paio di occhi verdi che subito mi catturarono in una morsa di smeraldo. Non ci potevo credere! Era Beryl, la ragazza che avevo incontrato ieri sera!
- Hey! Vedo che non riesci a starmi lontano Alexandra!- disse con un tono quasi... compiaciuto e facendomi un occhiolino in un'espressione ammiccante
Mi sorrise ed io mi sciolsi: era più forte di me, ogni volta che mi sorrideva non potevo evitare che una sensazione strana mi invadesse, come farfalle nello stomaco.
- Eh, già- riuscii a dire
- Io sono in ritardo, devo andare...- non riuscii a finire la frase perché mi ritrovai due labbra morbide sulle mie che mi impedivano di parlare.
Non potevo crederci: Beryl mi stava baciando. In quel momento sarei potuta andare seriamente in iperventilazione se non fosse che lei mi sussurrò sulle labbra, staccandosi un'istante: - È da ieri sera che aspetto di farlo- mi disse in un flebile sussurro - Mi sei piaciuta fin da quando i nostri occhi si sono incrociati Alex, io sento di essere stata fatta per te- disse, per poi tornare ad attaccare le mie labbra come se fossero l'unica cosa a cui si potesse aggrappare per salvarsi la vita.
- Mhm, mhm- mugolai io, staccandomi dalle sue magiche labbra.
- Io, invece, credo di amarti davvero... insomma, so bene che ci siamo appena conosciute, ma penso che ci sia un'alchimia perfetta tra di noi e che sarebbe davvero un gran peccato rovinarla- risposi sinceramente emozionata, ma allo stesso tempo curiosa della sua risposta.
Ci furono minuti di silenzio imbarazzante, poi Beryl parlò:
- Hai ragione. Ieri notte non ho dormito, pensavo a te- confessò lei sorridendo.
- Io mi sono addormentata pensando al tuo sorriso e ai tuoi occhi- rivelai imbarazzata e rossa come un pomodoro.
- Sei bellissima quando arrossisci- disse lei.
Arrossii ancora di più.
- Io ho un appuntamento di lavoro ora. Se vuoi pranziamo insieme, va bene?- proposi incerta.
- Certo perché no, tesoro?! Dopotutto siamo fidanzate, no?- rispose lei facendomi l'occhiolino.
Ripresi a camminare velocemente, sicura che non sarei mai arrivata in orario dal regista del mio nuovo film, ma non mi importava un granché. Dentro di me, stavo facendo i salti di gioia per ciò che aveva detto Beryl e non vedendo l'ora che arrivasse l'ora di pranzo.

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