Coffessions
Aprii gli occhi e osservai la ragazza addormentata accanto a me: aveva la testa appoggiata sul mio grembo, le gambe pendevano dal divano e aveva ancora gli occhi chiusi. Era incantevole. Finalmente, aprì quelle due pozze di smeraldo e mi diede il buongiorno: queste due azioni furono abbastanza per farmi sorridere come un ebete.
- Hey, piccola, hai dormito bene?- chiese con il suo solito sorriso.
Arrossii improvvisamente
- Ehm, no, cioè s-si credo?!- riuscii a biascicare rossa come un peperone a causa del soprannome che mi aveva dato.
- Ne sono felice, anche io ho dormito splendidamente- rispose.
Presi il telefono e guardai l'ora sullo schermo. Non era possibile! Ero di nuovo in ritardo!
Corsi a cambiarmi: optai per un paio di jeans azzurri, le mie All Star rosse e un top rosso fuoco abbinato perfettamente alle scarpe.
Mi legai i capelli in una crocchia abbastanza ben curata e mi misi solo il rossetto sulle labbra. Non avevo voglia, e tempo, per truccarmi ancora.
Diedi un bacio veloce sulle labbra a Beryl e le chiesi se oggi andava a lavoro oppure no. Lei mi rispose che andava a fotografare delle modelle e avrebbe pranzato fuori casa, ma che sarebbe uscita dopo. Così le lasciai le chiavi e le dissi di chiudere la porta quando, poi, sarebbe uscita.
Fatto ciò, corsi alla velocità della luce fino al garage della mia villa e partì con la mia Volkswagen nera a tutta velocità. Arrivai in orario agli studi cinematografici dove mi stava aspettando il regista. Lui mi fece entrare nel suo studio e mi sedetti su una delle sedie davanti alla scrivania.
- Buongiorno, ehm dove sono gli altri?- chiesi sorpresa per la loro assenza.
- Oggi avevo bisogno di parlare solo con te per poco tempo, è per questo che ti ho fatto venire Alexandra- mi rispose e io temetti di aver fatto qualcosa di sbagliato
- Ho fatto qualcosa che non va bene?- chiesi allarmata
- No, no tranquilla. Volevo solo chiederti se stai bene. Insomma, in questo periodo sei un po' assente e più nervosa, come se ci fosse qualche problema, ma non lo volessi dire a nessuno- spiegò il regista
- Sì, in realtà c'è qualcosa, ma non è un vero e proprio problema ecco...- rettificai io.
- Vuoi parlarmene? Sono qui apposta per te- disse e io seppi di potermi fidare di lui, ero certa che non l'avrebbe detto a nessuno.
- Io mi sono innamorata di una ragazza- confessai
- E quale sarebbe il problema, Alexandra?- insiste' e capii che voleva capire ciò che mi turbava in questo fatto.
- Bhe, ho semplicemente paura che, essendo un'attrice famosa, i miei fan non la prendano bene e non so se la mia famiglia accetterà che io sia lesbica, ecco tutto- confessai tutto d'un fiato. Mi sentii subito meglio, era come aversi tolto un grosso peso dalla schiena.
- Non te ne deve importare di ciò che penseranno i tuoi fan su questa questione. Chi ti vuole davvero bene ti accetterà in tutto e per tutto, non dimenticarlo. E, per i tuoi genitori... Credo che dovrai dargli un po' di tempo per metabolizzare tutto, ma poi sono sicuro che accetteranno. Ti vogliono bene, saranno felici se tu sarai felice, te lo assicuro- disse
- Grazie mille, i suoi consigli sono stati preziosi- dissi sollevata.
- Ci vediamo domani per le riprese e, mi raccomando, non fare tardi!- mi salutò con un sorriso.
Ma l'unico sorriso che mi faceva battere il cuore era un'altro e stavo per incontrare il suo proprietario.
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