Capitolo 9- perché i ragazzi fanno così?
Caro diario,
Questa te la devo proprio raccontare! Sembrerà una cosa senza senso... anzi, in effetti lo è. Non capisco perché i ragazzi fanno certe stupidaggini, che gusto ci prendono?
Comunque, tutto è iniziato l'altro giorno, mentre aspettavo una mia compagna di scuola all'uscita, stavo parlando con un'altra mia compagna che mi stava facendo compagnia. Mentre chiacchieravamo, si avvicina Lorenzo, un ragazzo del terzo, che non solo ci ha disturbate e interrotte, ma ha pure avuto la faccia di chiedermi «ciao, al mio amico interessi, ti va di conoscerlo?»
Aggrotto le sopracciglia per le parole stupide che sono uscite dalla bocca di questo tipo qui con cui ci avrò parlato al massimo due volte in tutta la mia vita, poi guardo nella direzione in cui mi ha indicato questo suo "amico" e vedo due ragazzi affianco a un motorino. Uno lo riconosco subito, riconoscerei quei capelli ricci tra mille, mentre l'altro era uno di cui non consideravo nemmeno l'esistenza.
Nella mia piccola testolina ho pensato:"Mirco non può essere, allora sarà l'altro? Ma come mai sta parlottando con Mirco e guardando da questa parte? E perché sento che è tutta una presa in giro?"
Come sempre, do retta al mio istinto, che per ora non mi ha mai tradita, e gli ho risposto con un secco «digli pure che io non sono interessata»
Questo qui allora prende i piedi e se ne va, si riunisce con quei due e dopo aver parlato due di loro si siedono in motorino e partono, mentre l'altro si allontana a piedi.
Mio caro diario, purtroppo la storia non finisce qui anzi, devi sapere che il giorno dopo, all'entrata di scuola non solo mi prendeva per il culo il belloccio di Mirco, ma anche i due suoi amichetti.
Quando passavo sentivo le risatine di tutti e tre, io cercavo di far finta di niente, ma i miei sguardi trucidi ogni tanto scappavano, accompagnati da un sorriso non tanto carino.
La sera stessa, dopo scuola, io e Sonia, la mia migliore amica, decidiamo di farci una piccola passeggiata dietro casa, data la bella giornata.
Peccato che si è conclusa malissimo.
Eravamo sedute nei gradini della piazza principale del paese, intente a mangiare le schifezze che ci eravamo comprate, quando ad un certo punto vedo un motorino parcheggiarsi proprio di fronte a noi.
Il belloccio di turno scende dal suo motorino, si slaccia la giacca di pelle tenendo tra le mani le chiavi e dando un'occhiata al suo amico seduto dietro, che guarda caso è proprio il simpaticone che stava cercando di farmi fidanzare con il terzo dell'ave maria.
Detto così sembra un po' complicato ma credimi che dirti i nomi non servirà a niente.
Al loro primo saluto con «ciao ragazze» ho capito subito che questi due erano mezzi ubriachi, non ti dico che ero disgustata della SUA presenza, però diciamo che il contesto non era dei migliori. In ogni caso, non avrei mai dovuto far vedere che in quel momento ero contenta, quindi io ho risposto con un'alzata di occhi al cielo, mentre quella stupida di Sonia non smetteva di agitare la mano come un ventilatore rotto e un sorriso da ebete in faccia.
La mia non risposta al belloccio non è piaciuta, tanto che con tutta la strafottenza aggiunge «non si saluta?»
Il mio occhio destro ha iniziato a tiltare da solo così come la mia pazienza. Sapevo benissimo che stavano giocando, entrambi. Ma io non sono la ragazzina con cui loro possono giocare.
Dopo avergli chiesto in maniera non molto simpatica cosa volevano, l'amico di cui non ricordo nemmeno il nome si siede affianco a noi, e che fai, tu da bravo copione, non ti siedi anche tu? Ed ecco che senza alcun invito il duo trionfante si unisce a noi senza nemmeno essere invitato.
Mi è dispiaciuto? No. Ma solo per il momento, perché ovviamente dovevano rovinare tutto, ti pare?
A parte l'odore di alcol mischiato al suo bellissimo profumo, hanno iniziato a sparare le peggiori stupidaggini per dieci minuti tipo «perché non ci provi con Mirco?»
Erano talmente pesanti dopo un po', che il gioco è durato veramente molto poco. Sembravano un disco rotto a cui non si poteva più mettere stop.
Quando finalmente se ne vanno, ci fermiamo in un bar per prenderci da bere e quando c'è ne stavamo andando, ci aveva fermato un nostro conoscente che ci chiede se Mirco era venuto da noi.
Come dimenticare quei dieci minuti così intensi dico io.
In tutto ciò, scopro che i due amici per la pelle si sono ubriacati qui, e tra una birra e l'altra si sono detti "perché non cerchiamo Julia e non le diamo fastidio?"
Si... perché non avete altro da fare durante la giornata?
Eppure ti confesso, un po' ci ho sperato.
Quel piccolo barlume di speranza sul fatto che io potessi, anche solo in qualche strano modo piacergli si stava iniziando ad accendere. Peccato che era tutto una presa in giro.
Ma perché? Giuro non riesco a capirlo.
Cosa ci trova di tanto divertente nel prendere per il culo una ragazzina come me?
E come ho potuto io, grandissima sciocca, anche solo sperarci. Mi verrebbe da prendermi a schiaffi da sola in questo momento.
Mai più, mai più abbasserò la guardia nei suoi confronti. Questa è segnata al dito.
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