Capitolo 19 - impulsi e rimpianti
Caro diario,
Sono passate un paio di settimane da quando non ho più toccato la penna per scriverti.
Ne sono successe, si, e non vedo l'ora di raccontartele!
Erano passate un paio di settimane dopo che avevo visto Mirco. Non venendo più a scuola da me, riuscivo a vederlo solo di sfuggita quando ero fortunata. Purtroppo i miei zii mi facevano uscire pochissimo e dovevo adattarmi a sperare di vederlo in giro; sì ogni tanto lo beccavo, ma niente di che.
L'altro ieri usciamo con Sonia nella solita piazzetta, e mentre eravamo intente a parlottare del più e del meno, si avvicina un nostro amico.
Il suo nome è Daniele, è uno dei ragazzi più tranquilli che io conosco, di bell'aspetto e sempre pacato e gentile con tutti.
Mentre stavamo parlando indovina chi becco? Si, proprio Mirco.
I suoi occhi neri mi stavano scrutando così intensamente che avevo paura potesse vedere cosa mi stava passando per la testa in quel momento.
Si avvicina sempre di più a noi accompagnato da un suo amico.
Con la solita birra tra le mani si ferma davanti a noi, ha un'aria sfacciata e un sorriso beffardo che sta iniziando a innervosirmi.
Allunga la birra verso le mani dell'amico intimandogli di tenergliela, si sfila il pacchetto di sigarette dalla tasca della giacca e con nonchalance si porta una sigaretta tra labbra, prende l'accendino e se la accende tirando e respirando attraverso essa.
Sento tensione nell'aria, il suo fare tra il divertito e lo spavaldo non mi piace neanche un po' e non capisco che cosa ha intenzione di fare.
Lo guardiamo tutti accigliati non capendo dove vuole andare a parare con questo atteggiamento, quando ci sorprende con una frase rivolta a Daniele
Lo guarda storto e le uniche cose che gli ha detto sono «cosa hai da guardare? Vuoi che ti spengo la sigaretta in faccia?»
In quel momento il mio corpo ha vibrato, non ci ho visto più e non capisco tutt'ora il perché di quel comportamento.
Non ci vediamo e sentiamo da settimane, l'ultima conversazione che ho avuto con lui mi ha rassicurata, e ora, così a caso ne vieni qui, ti intrometti mentre noi stavamo passando un pomeriggio tranquillo, a fare lo spavaldo e addirittura a minacciare un ragazzo che non ti ha fatto assolutamente nulla?
Daniele, da ragazzo bravo quale è, e non aspettandosi una cosa del genere, cerca di farlo ragionare. Gli ha chiesto che avesse, che gli aveva fatto e di calmarsi. Ma questo scemo del villaggio non lo ha ascoltato mezza volta, lo ignorava completamente e mi fissava.
Vuoi sapere l'altra perla uscita dalla sua bocca? Questa volta però riferita a me
«E tu me lo dai un bacio?»
Caro diario, non ci ho visto più.
Mi sono sentita umiliata, presa in giro e derisa.
Cosa si aspettava? Un si? Una ragazzina colata di lui che sarebbe saltata tra le sue braccia senza pensarci due volte?
Assolutamente no.
E se pensava questo di me mi stava facendo capire che non mi conosceva nemmeno un po'.
L'unica cosa che ho fatto è stata quella di alzarmi dalla panchina e stampargli uno schiaffo nella guancia.
Ad ora, a mente fredda, capisco di aver fatto uno sbaglio enorme. L'ennesimo.
Non mi sarei dovuta permettere di fargli un gesto del genere, e soprattutto davanti al cugino. Ma sentivo come una voce dentro di me che mi incitava a farlo, che mi diceva "adesso o mai più"
Quando mi sono resa conto dell'azione che ho fatto ho spalancato subito gli occhi e iniziato a non capire più niente.
Ho visto la sua guancia rossa con il segno della mia mano, i suoi occhi spalancati e increduli che stavano ancora cercando di capire quello che avevo appena fatto.
Questa non me la perdonerà tanto facilmente.
Ho iniziato a dileguarmi con quei due che ancora mi chiedevano cosa mi fosse passato per la testa, e mentre camminavamo a passo svelto, sentivo Mirco che mi insultava da lontano.
Non so cosa stesse dicendo, so solo che non era molto contento del mio atteggiamento, ovviamente.
Come finirà adesso?
Il nostro rapporto si è completamente spezzato?
Già è sempre stato in bilico... ora sarà ancora più difficile avvicinarci.
Sono consapevole del fatto che noi due non saremo mai amici, e nemmeno conoscenti. Ma due stupidi che si faranno sempre la guerra fino a quando uno dei due cederà.
Ma chi sarà a farlo? E cosa succederà?
Quale sarà la sua prossima mossa?"
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