9.7 Nemici fino all'amore
Le due gemelle si sono presentate a un orario improponibile, visto l'ora tarda alla quale sono riuscita a raggiungere il mio letto per poter iniziare questa "meravigliosa sfida che mi si è parata davanti", parole di Fede. Mica mie.
Io avrei cambiato l'aggettivo e una lettera di una delle parole...
-Allora, che cosa gli scrivi?-
Ester sembra fin troppo eccitata per qualcosa che non riguarda Rocco, ma il mio umore è già sotto le fondamenta del mio grigio condominio e non voglio affossarlo ancora di più.
-Ah, perché? Devo scrivergli?-
Speravo di suscitare le loro risate, ma l'unica che ride sono io. E in maniera isterica, per giunta.
Fisso quella brutta immagine di sfondo predefinita che c'è nella sua chat, pensando a che cosa potrei scrivergli per non sembrare una disperata alla ricerca di un principe azzurro che la salvi da una vita ingiusta e orribile.
-Sto solo perdendo tempo utile per vincere la gara.- sbuffo, lasciando che il telefono si poggi malamente sul cuscino, che sarebbe da sprimacciare, su cui ho la testa.
-Su, non dire così!- dice la gemella buona, mentre quella cattiva mi ruba il telefono e digita freneticamente qualcosa sulla tastiera.
-Se ti azzardi a inviare qualcosa senza il mio permesso, ti giuro su quel che ho di più caro che te la farò pagare molto cara.- la minaccio, prendendo in maniera fin troppo veloce, la posizione eretta.
Per fortuna, sua, mi passa il mio smartphone una volta finito di scrivere le sue diavolerie e me lo passa.
-Ciao, mi chiamo Francesca e una mia amica mi ha dato il tuo numero, dicendo che tu sei proprio il mio tipo.- la guardo, dopo aver letto il suo patetico messaggio e i miei occhi le trasmettono lo scempio che mi provocano queste parole.
-Ester! Ma che diavoleria satanica hai scritto?- Fede agguanta il mio telefono, fregandosene delle mie lamentele e cancella quella terribile frase.
Borbotto frasi sconnesse, mentre esco dalla mia camera per raggiungere l'unico, e benedetto, bagno che abbiamo nel nostro appartamento per darmi la rinfrescata di prima mattina, sperando di riuscire a svegliarmi e smettere di vivere questo incubo.
Quando torno nella mia camera, la ragazza con la cicca in bocca anche di prima mattina mi porge il telefono per leggere e mandare questo maledetto messaggio.
<<Ciao, io sono Francesca. Ieri mi hanno dato il tuo numero perché ho perso a una scommessa. Dovrei scriverti, ma se non ti va possiamo anche evitare.>>
Questo messaggio mi piace di più, ma mentre lo leggo sento che manca qualcosa e non lo sento mio.
Cancello, facendo trasparire un po' di delusione dal volto della mia amica e mi metto a picchiettare l'unghia del pollice contro lo schermo mentre penso.
Dopo qualche minuto passato in questo modo, innervosendo le gemelle che hanno cominciato a fare avanti e indietro sul pavimento bianco della mia camera, mi alzo per pettinare i miei lunghi capelli.
Sono pieni di nodi e hanno bisogno di costanti cure!
Mentre spazzolo per eliminare i nodi, sento una scarica elettrica accendere una lampadina che sento illuminarsi sopra la mia testa. Non in maniera letterale, ovvio.
Lascio cadere la spazzola rosa contro il pavimento, producendo un suono che spaventa la mia gatta, Sacher, ancora addormentata sotto il letto.
-Scusa, Sacherona.- dico quando la vedo schizzare in aria con un verso stridulo e uscire di tutta fretta dalla camera.
Prendo il telefono, senza curarmi delle facce curiose delle mie amiche e scrivo, inviando il messaggio subito dopo, per evitare ripensamenti.
<<Ho trovato il tuo numero in un bagno all'autogrill. C'era scritto che sei un ottimo cuoco di cheesecake, potrei assaggiarne una?>>
Scoppio a ridere, lasciando che le lacrime mi pizzichino gli angoli degli occhi per quanto sia divertente questo messaggio.
La ragazza che lo ha scritto deve essere molto spiritosa, oltre che bellissima.
-Questa ragazza è un portento.- si lascia sfuggire Rocco, facendo un sorrisino divertito. Lo vedo scrivere un breve messaggio sul suo telefono, aspettare pochi secondi e aumentare quel piccolo sorriso sulle labbra.
Chissà che non stia parlando con una bella ragazza anche lui.
Smetto di ridere, pensando a come potrei rispondere a un messaggio del genere: non voglio fare brutta figura, né sembrare un ragazzo che se la tira troppo. Anche se, la maggior parte delle volte, può sembrare così.
Lei non mi conosce, non conosce la mia storia o la mia guerra con Beatrice, quindi voglio che veda il mio lato migliore. Solo quello.
Cosa garantita dal fatto che non dovrò accennare a questo fatto o al mio vero nome, per usarne uno fittizio.
Non so che cosa si fosse bevuto il mio amico, quando ha deciso le condizioni di questa penitenza.
<<Purtroppo devi aver sbagliato a copiare il numero, io non posso nemmeno entrarci in cucina o la farei saltare in aria. Infatti, ceno in salotto.>>
Mando il messaggio, consapevole che il mio migliore amico mi stia spiando da sopra la mia spalla e che se avessi detto qualcosa che non andava mi avrebbe fermato.
-Perché non è questo il lato di te che mostri anche agli altri?- mi chiede in un momento di attesa e di nervosismo.
Non avrebbe potuto scegliere momento peggiore.
Ci penso, seriamente intenzionato a rispondere alla domanda quando un leggero suono, come quello di una campana, ci fa concentrare l'attenzione sul mio piccolo smartphone bianco.
<<Che gran peccato: la cheesecake è il mio dolce preferito!>>
-E ora? Che cosa le rispondo?-
Il mio tono è disperato, come quando il mio coniglietto nano Waffle si stava mangiucchiando un cavo elettrico. L'ho salvato per un pelo.
-Sii te stesso e andrà tutto bene, ma non esserlo troppo o manderai tutto a monte!-
La frase criptica del biondo mi manda solo più in confusione e sento la mia testa scoppiare, nonostante io non abbia toccato un filo di alcool alla festa.
-Così non mi aiuti per niente!-
Apro la finestra che dà sul cortile della piccola villetta che i miei antenati riuscirono a costruire in pieno centro di questa cittadina, molto tempo fa e che tutti mi invidiano.
Il prato curato e di un bellissimo verde, che mi ricorda tanto qualche persona che non riesco a inquadrare, mi trasmette pace e serenità, calmando il mio animo.
<<Mi dispiace, ma posso sempre comprartela. O andare in quell'autogrill e trovare il numero esatto della persona che fa queste fantastiche torte al formaggio 😉>>
Mi prenderà per un'idiota o per un disperato alla ricerca di una ragazza.
Come minimo.
<<Oppure, per ripagarmi della mancanza della mia quotidiana razione di dolci, potresti chattare un po' con me... ✍>>
Sono sconvolto.
Non mi ha preso per un nerd sfigato e mi ha pure proposto di parlare con lei!
Ma che botta di c...alma mi è presa?
<<Uhm... E io cosa ricevo in cambio? 😇>>
La risposta si fa attendere per pochi secondi.
<<Chissà! 😉>>
Io sposerò questa ragazza!
Questo è poco, ma sicuro!
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