9.2 Nemici fino all'amore

Era l'ultimo anno di liceo classico ormai, ma era già iniziato con i colpi della guerra. Ogni anno che trascorreva, Matteo e Beatrice diventano più cattivi e quest'ultima aveva appena evitato il peggio inconsapevolmente: Matteo aveva avuto la brillante idea di rasare a zero i capelli della bionda, ma il buon senso di Rocco l'aveva fermato in tempo.
Se solo Beatrice lo fosse venuta a sapere, Matteo avrebbe rischiato di vedere veramente la sua casa tra le fiamme.

-Non ce la faccio più!- disse in un sospiro Ester, quell'anno riconoscibile dalla gemella solo perché aveva preso il vizio di masticare gomme dalla mattina alla sera.
I tre, nascosti in un ripostiglio delle scope, sospirarono, anche se Federica lo fece per un motivo differente. Aveva trovato un portale dove poter leggere tutti i libri che avrebbe voluto sul telefono e in quel momento, nella sua testa si era appena formata l'immagine del protagonista della nuova storia che stava leggendo.

Rocco giocava con il suo panino con la bologna e, per la prima volta in vita sua, non aveva fame. La guerra tra il suo migliore amico e Beatrice gli stava rovinando pure l'appetito.
-Dobbiamo farla finire, a tutti i costi!- disse, alzandosi in piedi e dicendo una frase con un soggetto inespresso, ma ben noto a tutti e lanciando a terra il suo panino per colpa della foga che l'aveva colto in quel momento.
Ester lo guardava, adorante, mentre lui aveva abbassato lo sguardo per fissare il cadavere della sua merenda, pensando al fatto che fosse lui l'omicida.
Veloce come solo un velociraptor avrebbe potuto esserlo, si abbassò e recuperò il panino, per poi soffiarci su. Stava per dare il primo morso, quando si accorse dello sguardo insistente di una delle gemelle su di lui, ma, incurante, alzò le spalle e diede un morso al suo amore appena resuscitato per poi cercare di farfugliare che c'era la famosa regola dei tre secondi.

Federica riprese a sospirare quando lesse che il protagonista aveva appena mandato la foto dei suoi addominali alla ragazza con la quale avrebbe dovuto fare sexting.
Spalancò gli occhi quando la sorella le rubò il cellulare, anche se non ci fece caso, visto che il suo cervello era intento a formulare una grandiosa idea.
-Sexting!- riuscì a balbettare, prima di alzarsi in piedi e improvvisare un balletto della vittoria, rischiando di rompere le ossa agli altri due adolescenti.
Ester e Rocco si guardarono in faccia, chiedendosi con gli occhi che cosa stesse succedendo alla ragazza, prima che la gemella a terra abbassasse gli occhi sul cellulare in cerca di risposte.

Circa un minuto dopo, Federica tornò a sedersi e li guardò con il sorriso sul volto e gli occhi che cantavano vittoria.
-Ho scoperto come potremmo far finire questa maledetta guerra!- perforò i timpani dei suoi compagni di nascondiglio e fece lanciare qualche occhiata curiosa agli studenti che passavano davanti a quel ripostiglio.
Gli altri due la guardarono in attesa, dopo essersi assicurati di avere ancora l'udito funzionante, ma lei scosse la testa decisa: non avrebbe detto nemmeno una sillaba finché non avrebbe riavuto tra le mani il suo bellissimo cellulare tra le mani.
Il ringhio che uscì dalle labbra della gemella, che preannunciava brutte cose, non le fece cambiare idea, ma lo fece riottenere il suo gioiellino rosa.

Li guardò e si prese un po' di tempo per studiare l'amico prima di spiegare il suo piano. La sorella aveva il nome di Rocco stampato sul cuore da molto tempo e, nonostante si conoscessero dalle elementari e si fossero visti crescere, Federica non riusciva mai a smettere di cercare di capire che cosa trovasse in lui.
I capelli biondi, alla luce fioca, sembravano quasi castani ed erano sempre troppo lunghi per i suoi gusti, anche se doveva ammettere che vederlo spostare i capelli a suon di sbuffi era divertente; gli occhi scuri erano profondi come il pozzo di "The Ring", film che la sorella l'aveva costretta a vedere e che l'aveva spaventata come niente prima d'ora, ed erano capaci di scavarti l'anima. Motivo per cui tutti si chiedevano come diamine facesse a non vedere la cotta di Ester nei suoi confronti.

Dei colpi di tosse la fecero tornare alla realtà ed esclamò nuovamente la parola "sexting", ma i due continuarono a non capire.
-Ma come potete non capire? È così semplice!- Federica era frustata dal fatto che non erano riusciti a capire il suo piano e la cosa peggiorò quando lo bocciarono.
-Ti rendi conto che in quel caso dovrebbero mandarsi delle foto e che si riconoscerebbero subito?- la pazienza di Ester si stava esaurendo e stare così vicina a quelle gambe toniche del ragazzo che le aveva rubato il cuore senza poterlo baciare non aiutava.
Il ragazzo in questione aveva bocciato l'idea di Federica, la quale aveva dovuto sopportare le battutine a sfondo erotico del suo amico solo perché era qualcosa che infastidiva l'amica, ma nei suoi pensieri balenò un fulmine a ciel sereno.
L'idea di far fare sexting a quei due, nemici per la pelle fin dalla nascita praticamente, era un tentato omicidio e non sarebbe sicuramente finita bene. E se, invece...?

La porta si aprì all'improvviso e una Beatrice completamente bagnata, con i capelli appiccati alla fronte e con uno sguardo infuocato fece capolino.
-Corri dal tuo migliore amico,- disse rivolta all'unico maschio presente in quel posto, senza degnarlo però di uno sguardo -O posso assicurarti che la prossima volta che lo vedrai gli avrò cambiato i connotati!-
Il biondo non se lo fece ripetere due volte e cercò di uscire dalla stanza, anche se la soglia era ancora occupata.
-E ricordati, se mi tocca ancora i capelli, io gli staccherò i suoi. Uno a uno!- ringhiò la ragazza prima di farlo passare.

Le sue amiche si alzarono e la seguirono per recuperare il necessario. Fortunatamente, conoscendo la guerra tra la loro amica e Matteo, tutte loro avevano ogni tipo di oggetto che sarebbe potuto servire alla bionda sempre dietro, tra cui dei cambi d'abito, spazzole, phon e piastra per capelli.

Qualche ora dopo, alla fine delle lezioni, una fiumana di gente si dirigeva fuori dalla scuola, mentre Beatrice rimaneva indietro per riuscire a predisporre lo scherzo che Matteo avrebbe ricevuto il giorno dopo.
Senza farsi vedere da nessuno, Rocco fermò le gemelle e sussurrò loro che alle tre si sarebbe fatto trovare davanti alla loro casa.
Aveva un piano.

Ester ebbe un brivido in quei pochi secondi e avrebbe tanto voluto voltare il volto per riuscire a dare un bacio appassionato a quelle labbra rosa così invitanti. Quando riuscì a trovare il coraggio per girarsi, trovò il vuoto ad accogliere le sue labbra.
Se n'era andato.
-Dai sorellina, avrai un'altra occasione per stregare il tuo principe azzurro con un bacio.-

Rocco si era allontanato dalle gemelle, ma sempre a portata d'orecchio per poter afferrare un'eventuale risposta, anche se quello che sentì lo fece diventare subito rosso. La sua mente volò in una speranza che la gemella innamorata di lui fosse quella che lui bramava.

Dopo aver girato per mezzo paese, scansando chiunque volesse conversare con lui ed essersi assicurato che Matteo non aveva idea che stesse andando a familiarizzare con il "nemico", riuscì a suonare a casa delle gemelle.
Beatrice non aveva niente contro Rocco, seppur fosse il migliore amico del suo nemico ed era contenta che stava con le due sorelle, visto che conosceva la cotta che la sua amica aveva per lui, ma Matteo non conosceva i sentimenti del biondo e, anche lo avesse saputo, non l'avrebbe mai accettata.
Quando la porta si aprì e il volto di una delle due ragazze fece capolino, si lasciò scappare un sorriso.

-Ho un piano.-

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