5. Un romanzo (ROSA) dal Non-Aldilà

Genere: fantasy/romance

Le luci scaldano il mio viso, illuminando anche i miei occhi chiusi.
Gli applausi sovrastano ogni altro rumore che potrei sentire e un sorriso si allarga sul mio volto.
Potrei vivere solo per questa sensazione.
Il sipario si chiude e l'occhio di bue smette di scaldarmi. Riapro gli occhi, lasciando che il rosso sangue delle tende che mi dividono dal pubblico entrino nella mia visuale.
"Sei stata meravigliosa, Alice."
Sorrido a mia mamma, che mi ha assistito da dietro le quinte e poi la abbraccio. Quando i nostri corpi si sciolgono, mi lascio sistemare una ciocca sfuggita dallo chignon castigato che mi hanno fatto e scosto una parte del sipario per tornare davanti agli occhi del pubblico.
Mi inchino, mentre gli scrosci degli applausi non smettono.
Amo il calore che mi donano questi sconosciuti dopo che mi hanno sentita cantare.

Un urlo distrugge il mio momento di gloria e mi spegne il sorriso.
Un gruppo di tre persone, delle quali non riesco a distinguere bene i contorni, hanno fatto irruzione all'interno del teatro nel quale ho appena terminato di esibirmi, seminando il panico.
Rimango ferma, a metà tra un inchino e la posizione eretta, con gli occhi fissi su quelle figure indistinte.
Che cosa staranno facendo?
"Alice! Via da lì!"
Una voce maschile mi riscuote dai miei pensieri, ma i piedi sono incastrati in questa posizione senza intenzione di muoversi.
Sento mia mamma chiamarmi, ma una figura davanti a me sembra tenermi ferma con solo lo sguardo.
Eppure, il suo sguardo è spento o animato da un instinto animalesco che noi umani ci siamo dimenticati.
I capelli, un tempo di un bel colore, ora risultano solo sporchi e radi, tanto che sembra più un intreccio di polvere appiccicato sulla testa di quella che, in origine, doveva essere una bella ragazza. Gli occhi, anch'essi grigi, sono la parte più viva di questo essere che non riesce, neanche, a rimanere in posizione eretta.

"Ehi..." Balbetto un saluto, cercando di capire che cosa vuole la figura davanti a me, ma l'unica cosa che ricevo in risposta è un suono animale.
Che cosa sei? E che cosa vuoi da me?
Focalizzo la mia attenzione sulla sua bocca, dalla quale stanno incominciando a uscire sempre più ringhi animaleschi e, solo adesso, mi rendo conto del sangue che la imbrattata.
Sposto, velocemente i miei occhi e scopro diversi cadaveri riversi a terra, mentre le altre due figure sono chine su di esse
Sangue? Umano?
Grido, inorridita e l'essere di fronte a me mi si lancia contro.
Sento un acuto dolore sul collo e le forze venirmi a mancare, ma sento il peso della mia assalitrice sempre più pesante su di me, tanto pesante da costringermi a chiudere gli occhi.
E così, è questo il modo in cui morirò.
"Alice!"
Sento il grido di mia madre, così come sento il mio corpo sempre più leggero e libero.
Vorrei alzare una mano per farmi aiutare o gridarle di scappare, non ho più le forze di rimanere sveglia e l'oblio cade su di me come una coperta messa dai propri genitori in una notte fredda.
Ti ho voluto bene mamma, ma mettiti in salvo.

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