13.5 Il filo rosso

Cinque giorni prima, 16 giugno
Milano

Saluto Christian, regalandogli un bacio sulle labbra, prima di prendere la mia borsa e dirigermi verso la porta, lui, però, è di un altro avviso e mi ferma, bloccandomi in maniera quasi impercettibile il polso e lasciandomi un bacio sulla spalla, nuda grazie alla canotta che indosso.
«Non metterci troppo, che non vedo l'ora di stare un po' con te e fare le prove della nostra notte di nozze.»
Una risata sfugge dalle mie labbra, in maniera incontrollata e mostra tutta la felicità di averlo sempre al mio fianco; mi volto verso di lui e avvolgo le mie braccia al suo busto, avvicinandomi ancora di più a lui e al calore che il suo corpo provoca al mio cuore.
Grazie a te, amore mio, non mi sento più sola.
«Non ti sono bastate le prove che abbiamo fatto fino a mezz'ora fa?»
Il sorriso adorna entrambi i nostri volti e mi sembra quasi di poter toccare l'amore che proviamo l'uno per l'altro; lui mi stringe ancora, come se non volesse che io uscissi da questa casa, e mi lascia un bacio tra i capelli rinchiusi in uno chignon basso.
«Sei tu a non bastarmi mai, luce dei miei occhi.»
Poggio la guancia sul suo petto, beandomi delle meravigliose sensazioni che solo lui è in grado di scatenare in me e il suo corpo a coprire il mio, come se stesse cercando di salvarmi da una bomba, mi spinge a voler annullare l'appuntamento fissato all'atelier per poter stare con lui tutto il giorno, ma il clacson suonato da Emma ci riporta con i piedi per terra.
«Ancora qualche mese, Chris, poi vedrai come cercherai di scappare perché ti sarai stufato dell'avermi sempre intorno.»
Sciolgo il nostro abbraccio, ma gli riservo quel sorriso speciale che solo lui riesce a far emergere; lui ricambia e mi risponde che quando torno faremo una scommessa su questo, per poi andare a prendere dei fogli e prepararsi al lavoro di oggi. Gli regalo un ultimo bacio e poi apro la porta.
«Sarò qui prima di cena, ci vediamo dopo.»

Le commesse del negozio mi aiutano a indossare l'abito scelto, per poter osservare le ultime modifiche fatte e accertarsi di non doverne fare delle altre; quando lo chiudono sulla mia schiena, io alzo gli occhi sullo specchio di fronte a me e, per l'ennesima volta da quando ho scelto l'abito, mi commuovo davanti alla mia figura e sento che questo è quello giusto.
La tenda dietro di me si apre e sento già il piccolo coro fatto da Emma alla vista dell'abito su di me, così mi volto verso di loro e cerco di coprire il mio volto dalle rade lacrime che ci scorrono su.
Avrei tanto voluto vedere mia madre seduta al fianco della mia migliore amica a dormi che questo è l'abito perfetto.
La mia migliore amica mi raggiunge immediatamente, abbracciandomi senza rovinare l'abito che indosso, dandomi il calore e l'amore di cui necessito, anche se non proviene dalla persona che più mi manca.
«Sai che sarebbe fiera di te.»
Mi asciugo le lacrime, ascoltando le parole di Emma e annuendo nella sua direzione per poi regalarle un sorriso triste e malinconico.
«È bellissimo, non trovi?»
Cambio argomento, cercando di distrarci entrambe ed evitare di mostrare ancora di più la mia debolezza. Lei annuisce, ponendosi alle mie spalle e osservandomi come una sorella maggiore orgogliosa della sua sorellina, le sorrido a mia volta.
«Però dobbiamo sbrigarci che abbiamo l'appuntamento anche dal fioraio e dal pasticcere!»

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top