1. Scars from Death

Genere: Fantasy

Attorno a me ci sono rumori di battaglia.
Una battaglia nata da un capriccio e che finirà con troppe morti.

Tutta colpa di quel Re bambino.

Sono stanca di combattere.
Sono stanca di vivere una vita da emarginata.
I soldati, stanchi e feriti, mi stanno alla larga anche se non dovrebbero.
Solo perché sono io.
Solo perché sono nata con questi colori accesi e dei poteri che si contrastano dentro di me.
Ma ora basta. Sono stanca.

Abbandono la mia postazione, vuota.
Come la mia vita.
Faccio un passo avanti e poi un altro.
Ne seguono tanti altri.
La mia gente si sposta, lasciandomi un corridoio per passare.
I soldati sono mischiati, ma tutti i nemici tornano indietro per compattare le loro schiere.
Un ghigno sul mio volto.

Mi fermo.
Nessuno mi si avvicina e sembra che io abbia appena segnato i confini dei popoli.
E l'idea nasce proprio ora.
Alzo le mani al cielo e lascio che i capelli mi ricadano sulla schiena quando rivolgo anche il viso a quel sole macchiato di rosso.
Mi sto sacrificando per un bene maggiore, sperando che la mia discendente sia ascoltata.
Poggio le mani sul terreno, in maniera repentina e chiudo gli occhi.
Convoglio tutto il mio potere bianco nel terreno: dovranno crescere delle piante alte e robuste.

Sento l'energia lasciarmi.
<<Una vita per una vita.>> Mi è stato insegnato così e io ora sto centellinando la mia per più di una vita.
Sento i battiti del mio cuore rallentare.
Cinquanta battiti al minuto.
Sento il terreno smuoversi e delle radici toccare le mie mani.
Quaranta battiti al minuto.
E il loro tronco si ingrossa.
Trenta battiti al minuto.
La loro lunghezza aumenta.
Venti battiti al minuto.
Apro gli occhi e vedo il mio muro vegetale pronto.

Il mio cuore è quasi fermo, ma il potere nero che mi scorre dentro scalpita per essere usato.
Mi alzo, seppur le mie gambe non vogliano compiere movimenti.
Il mio corpo chiede pietà e salvezza, ma il mio cuore e il mio cervello chiedono il sacrificio per salvare il mio popolo.
<<Una vita per salvarne molte. Avrai mai il coraggio di sacrificarti per il bene comune?>>

Le mani ancora verso il cielo.
Le ginocchia ancorate al terreno, incapaci di sostenere il mio leggero peso.
Gli occhi aperti, fissi in quella luce capace di bruciarmeli.
Una nenia esce dalla mia bocca, così come dell'impalpabile vapore nero esce dalle mie mani.

"Sole, terra e cielo.
Ascoltate le mie parole,
ascoltate la mia preghiera.
Donate a queste piante,
frutto del mio sacrificio,
il potere di uccidere chiunque tenti di superarle,
e l'indistruttibilità,
in modo che nessun innocente perdi ancora la vita.
Ascoltate le mie parole,
ascoltate la mia preghiera.
Solo la persona prescelta
Potrà superarle indenne.
Solo lei avrà il potere di distruggere questo confine
Che il potere al sangue toglie.
Ascoltate le mie parole,
ascoltate la mia preghiera.
Oh, sole, terra e cielo!"

Termino di parlare.
Il sole sembra abbagliarmi, il cielo sembra scurirsi e la terra pare muoversi sotto le mie ginocchia.
D'un tratto tutto diventa nero, scuro come il potere che ho usato.
Un battito di cuore dopo, il sole è tornato a risplendere e poso gli occhi sul frutto della mia scelta: le piante sono avvolte dallo stesso vapore nero che ho imparato a conoscere.
Il mio compito è finito.

Un battito al minuto.
Volto il viso verso la mia gente.
"Ora siete salvi."
Gli occhi spalancati, pieni di sorpresa e consapevolezza, del capovillaggio Voronwen sono l'ultima cosa che vedo prima che la morte giunga a me.
<<Ascoltate le mie parole, Ascoltate la mia preghiera.>>

Che ve ne pare di questo primo prologo?

Perché oltre a essere il primo prologo in assoluto di questa raccolta, questo è anche il primo prologo (di due) che compone questa storia.
Di cosa credete parlerà?
Quanti capitoli avrò scritto prima di interrompermi?

A presto con il secondo prologo di Scars from Death

Ps. Ringrazio moltissimo francylive99 per la bellissima gif ❤️

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top