*non era una giornata né bella né brutta. Era una giornata normalissima. Mi svegliavo,andavo a vestirmi,loro venivano e tutti ricominciava da capo.

*eravamo già in viaggio verso quel luogo maledetto comunemente chiamato "laboratorio". Tutti dicevano sempre che io ero quella speciale.
L'ultima rimasta.
E quei tizi mi tenevano sott'occhio manco fossi un animale in via di estinzione.

*mi misero quella strana tuta da paziente e mi fecero stendere su un lettino da ospedale. Avevo una luce sparata in faccia,che mi faceva socchiudere gli occhi.

*iniziarono a controllarmi sempre le stesse parti del corpo: occhi,mani,gambe e torace.
Continuavano a dire che ero speciale oppure che gli servivo.
Ma non mi hanno mai raccontato nulla.

*anche questa giornata orribile è finita. Mi sto dirigendo verso casa e nel mio cammino incrocio dei ragazzi appena usciti da scuola.
Quanto vorrei essere come loro. Riuscire ad essere libera,ad avere diritti,poter studiare e poter avere una famiglia. Quel gruppetto di teenager si accorge che gli sto guardando ed iniziano a sparlare di me. Non ci faccio troppo caso è riprendo la mia strada.

*ogni volta mi pongo sempre le stesse domande: perché sono qui? Chi erano i miei genitori? Ho avuto una famiglia? Ma sopratutto...Perché continuo a vivere?

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Questa è la fine del primo capitolo. Ditemi se volete che continui :)