A tredici anni, Levi uccise il suo primo uomo.

Quel poveretto aveva la sola colpa di trovarsi nel luogo sbagliato al momento sbagliato, e Levi non poteva disobbedire ad un ordine di Kenny.
Fu un battesimo di sangue: il coltello sporco stretto nella mano tremante, il liquido vermiglio che colava caldo lungo il suo braccio, lambendolo come fuoco infernale.

Stava deludendo sua madre.

Un rantolo sommesso, un paio d'occhi vitrei che fissavano il finto cielo scuro, ormai incapaci di vederlo: perché mi ha ucciso, sei solo un bambino...

Quando Levi tornò a casa, sapeva di morte: si disse che nessun bagno sarebbe mai stato abbastanza per purificare la sua anima.

***

A tredici anni, Erwin si arruolò tra le file del Corpo di Addestramento.

Lo voleva, lo voleva eccome: si sarebbe distinto tra i migliori, avrebbe raggiunto il più alto dei gradi, e sperava fermamente che, un giorno, sarebbe stato capace di svelare il mistero che si celava dietro l'esistenza dei Titani.

Avrebbe reso fiero suo padre.

Fu durante una mera esercitazione però, che le sue certezze iniziarono a vacillare: un Anomalo aveva teso loro un'imboscata, ed il giovane Smith - mentre i suoi commilitoni venivano divorati senza che potesse far niente per impedirlo - capì di essere ancora un bambino impotente.

Quando Erwin tornò nel suo alloggio, sapeva di morte: gli sembrava di udire le grida dei compagni caduti riecheggiare cupe nella foresta.