Uomini Fragili (Recensione C)
Il suo mp
Ciao, il mio nome è Sofia. Per convincerti a recensire la mia storia non userò filastrocche o poesie, forse perché non sono capace a scriverle. Tuttavia, mi impegnerò a fare ciò che mi riesce meglio: parlare di me (sono un'egocentrica sfrontata, e nemmeno lo nascondo). Voglio proporti la mia "Uomini fragili" non solo perché credo sia scritta in modo quantomeno decente, ma anche perché credo tratti di temi che sì, in primis coinvolgono me stessa e le mie personalissime esperienze, ma che nonostante questo abbracciano anche molte altre persone, e chissà, forse anche tu ti rivedrai in alcune parole. Con questa storia cerco di sensibilizzare donne e uomini, senza distinzione, su temi quali la violenza di genere, la dipendenza sentimentale, la paura di provare emozioni, e molti altri. Tuttavia ti avviso: potresti vedere questa storia come una sorta di biografia o diario, perché come ti ho già detto in precedenza sono parecchio egocentrica, e non so scrivere di altro se non di me stessa. Ma è molto di più di questo.
"Uomini fragili" è un concetto ampio ancora in fase di sviluppo, che nella sua scrittura richiede grande impegno e coraggio da parte mia, perché non solo non è facile mettersi così a nudo raccontando delle propria vita e degli aspetti più intimi di essa, ma ancora più difficile è scavare (e trovare, aggiungerei) nel proprio Io, in cerca di quelle emozioni degne di essere trasformate in parole, e contemporaneamente tentare di collettivizzare dei sentimenti così personali, pur non facendo perdere loro la natura soggettiva che li caratterizza. Inoltre, credo sia è il miglior modo per aiutarmi a conoscere meglio me stessa.
Ritengo che Uomini fragili sia una storia degna di essere letta, ma soprattutto compresa da persone con una certa sensibilità e mente aperta, persone che siano in grado di soppesare le parole e di costruire ragionamenti su di esse, senza pregiudizio alcuno.
Questa è la mia storia, spero di averti convinta a leggerla. Buona giornata!
" La consapevolezza del nostro essere, spesso ci rende insopportabili a noi stessi"
Cit. by me
La mia esperienza
Altro giro, altra corsa, altra biografia (volete vedermi morta, lo so). Come ho già ribadito in altra sede: di una biografia non possiamo giudicare né la forma né l'originalità ma, per mia grande fortuna, nonostante questa sia solo la seconda che recensisco, non manca di contenuto. Il flusso di pensieri che ci invade, nel momento in cui decidiamo di affrontare questa lettura, riesce a coinvolgere tutta la nostra emotività , trascinandoci nella testa dell'autrice. Per chi ha avuto modo di scambiare due chiacchiere con lei, ha ben chiaro che lo stile che usa nell'opera è il suo reale modus cogitandi: nulla di più, nulla di meno. È lei stessa trascritta su carta. In ogni periodo si può assaporare la consapevolezza che ha di sé, dei propri limiti, delle proprie debolezze, dei propri difetti. Spesso le persone passano nella nostra vita, lasciandosi dietro solo la leggera scia di un ricordo.
Un incontro, un sorriso, uno scontro, un insulto.
Qui viene data importanza a ciò che, gli uomini della vita di Sofia, le hanno lasciato, preso, nascosto, rivelato, fino a creare e plasmare solo Sofia. Un capitolo, un uomo: così procede questa specie di diario.
Dice di essere egocentrica, e puoi sentirlo in ogni parola.
Dice di mostrarsi solo per metà per essere accettata, e puoi quasi vederla atteggiarsi.
Dice di avere paura, e vorresti abbracciarla.
Detto questo passiamo all'analisi per punti.
La copertina
L'immagine di fondo racchiude il senso esatto dell'opera, è un elemento che si sposa alla perfezione con il tema trattato. La "X" sulla bocca, secondo il mio parere personale, è un elemento di troppo. Il titolo è ben in vista e cattura subito l'attenzione, ma la citazione in basso non mi convince. Così com'è, sembra voler ribadire il tema principale ma, in realtà, riguarda solo un capitolo, quindi risulta ingannevole. Magari più adatta potrebbe essere la frase con cui concludi il capitolo Spiegazioni (che ovviamente non rivelerò, andate a leggerla!). Quella si che centra il punto!
La sinossi
L'unico punto che potrei rimproverare alla nostra autrice.
In primis: la ripetizione "semplicemente" - "semplici" non mi convince.
Inoltre, anche se stai presentando una biografia, in una sinossi il flusso di pensieri non mi sembra il massimo.
Io salverei solo questa parte che ritengo perfetta di per sé.
La trama
Non troviamo né una logica temporale né alcun disegno divino dietro la sequenza di apparizione dei personaggi. Semplicemente, l'autrice ha parlato di chi voleva quando voleva e, a parer mio, ha fatto la scelta migliore per quest'opera. La trama? Potrei dire che ogni capitolo ha la sua e nessuna è collegata all'altra. Sofia non racconta, riflette: descrive il suo modo di rapportarsi alle persone che la circondano, le sue strategie mirate a non farla passare inosservata, il desiderio di sentirsi adorata e ammirata che sovrasta molti passaggi. Tuttavia, Sofia è consapevole di non essere sempre ciò che mostra e che molto spesso non si sente abbastanza, ma non per A.B.: amerete quanto me questo personaggio, questo essere rarissimo che riesce a farla sentire a suo agio, al sicuro, felice. L'opposto esatto di un certo Luca, l'unico che si merita il nome intero tra tutti: lui incarna esattamente quella fase con cui tutte le donne prima o poi fanno i conti e dalla quale ognuna di noi ne esce ferita e arrabbiata. Sofia non manca di parlare della prima figura maschile che appare nella vita di tutte le donne: il papà. La sensazione di non sentirsi mai abbastanza per quell'uomo ci accomuna in buona parte, ma parliamoci chiaro: spesso i papà non sanno nemmeno che pesci prendere con noi che appariamo loro così complesse, così fragili, così diverse ma così simili a loro. E poi c'è P.G.: questo forse è il paragrafo a cui maggiormente mi sono sentita vicina, perché un P.G. l'ho avuto anch'io e l'abbandonarlo così di punto in bianco mi ha fatto capire qual'era la mia più grande esigenza e la mia peggiore insicurezza.
Ho citato solo quelli che più mi hanno colpita maggiormente, probabilmente per il mio vissuto. (Chissà quale sarà, invece, il personaggio più significativo per voi!)
La grammatica
Precisa e curata, è complessa quanto complessa è la mente che l'ha elargita. Non un singolo passaggio le si può correggere, ma attenzione: a volte l'eccesso di un linguaggio forbito rischia di far sentire i lettori più ingenui letteralmente impantanati. Semplificare un'esposizione non vuol dire farle perdere valore o significato, ma ne faciliterebbe l'approccio a una più ampia categoria di persone.
Le mie considerazioni
Durante la lettura si avverte una specie di crescendo fino all'atto finale; nell'ultimo capitolo, Sofia esplode in tutto il suo splendore: umana e vera come solo una donna può essere. Mentre leggevo e cercavo di vestire i panni della protagonista, per poter meglio apprezzare la storia, continuavo a pensare: "io avrei fatto così", "io mi sarei sentita così", "io lo avrei preso a calci nelle...". Quindi, ritengo che, se affrontata nel modo giusto, questa lettura possa aiutarci anche a riflettere su noi stesse e a capirci meglio. Dato che questo era l'obbiettivo dell'autrice, posso affermare che è assolutamente riuscita nell'intento.
So che brillerai.
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