Te. Io.
Eccoti. Eccomi. Finalmente.
Non riuscivo a stare lontano da te.
Non riuscivo a sopportare che ci avessero separati.
Quanto abbiamo sofferto, io e te, quel giorno!
E per ogni istante sucessivo...
Saperci lontano migliaia e migliaia di braccia. Un dolore che rende sordi, muti, ciechi, impazienti.
Come hano potuto separarci così?
Adesso sono qui. Dopo giorni, ho deciso. Sono fuggito e mi sono messo alla tua ricerca.
Il mio corpo è malridotto, lo so.
Volevano fermarmi, sai?
Quando sono evaso, girando come un pazzo a piede libero per le strade, era il caos.
Gente che mi fuggiva, gente che mi inseguiva.
Mi richiamavano ad alta voce, gridavano.
Non li ascoltavo.
Camminavo avanti, freneticamente, senza guardare nessuno e niente, se non la strada davanti a me.
Allora sono arrivati interventi molto più pesanti. Per rendermi innocuo, riportarmi indietro, rinchiudermi in quella stanza bianca, dove io e te siamo stati tanto a lungo.
Con ogni mezzo hanno cercato di fermarmi.
Ma non c'erano catene che tenessero, muri che resistessero, trappole che funzionassero, proiettili che servissero.
Poi sono arrivato al punto che non potevo più ignorare e fingere che non esistessero.
Ho reagito senza pensare ad altro che te, così distante da me.
Ho spazzato via ogni ostacolo e fatto a pezzi quelli che non si toglievano di mezzo.
Ho dovuto.
Ho provato tantissimo caldo, ho provato tantissimo freddo.
Ho camminato senza fermarmi, alimentarmi, riposarmi. Non posso, se non ci sei tu.
Tutto va bene, quando siamo insieme. Tranne una cosa...
Ti leggo dentro: ti spaventa vedere il mio stato.
È stato doloroso, ma ancora più doloroso era saperci separati.
Dobbiamo stare per sempre insieme.
Ci cercano. Non rimane molto tempo.
Dammi la tua mano! Non è servito a niente.
Ho passato un inferno per raggiungerti ma io e te non saremo mai vicini abbastanza.
Lo sai anche tu. Tu pensi e ragioni in modo simile al mio.
Voglio accarezzare il tuo viso.
Le nostre mani tremano. Vibrano. Si cercano.
Paura.
Cerco i tuoi occhi. Tu cerchi i miei. Eppure continuiamo a sfuggirci, per non confessarcelo.
Le nostre fronti si toccano.
È impossibile cancellare i suoni, il tintinnio, il clangore.
Dannazione.
Non possiamo. Non abbiamo mai potuto, e non potremmo mai.
Lo sappiamo troppo bene.
Siamo fatti di metallo.
Maledetti esseri umani, che ci hanno creato con i sentimenti.
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