Cambiare mondo
Stavo combattendo contro quel drago quando accadde.
I comandi che mandavo al mio corpo non venivano eseguiti. Mi bloccavo, come se non potessi muovermi. Poi gli arti scattavano di nuovo, poi di nuovo di bloccavano.
Pensai che doveva essere la fine del mondo.
Sì. Doveva essere proprio così.
Qualcosa mi disse che la fonte di energia che manteneva in vita il nostro mondo era prosciugata.
Tutto divenne...
'NOOOOOO!...'
...buio.
Alzai la testa, confuso. Ero con dei vestiti di un materiale strano, che mi lasciavano una curiosa sensazione sulla pelle. La mia armatura era scomparsa. La mia spada pure.
Istintivamente mi guardai attorno in cerca del drago. Tutto era buio e rischiarato da una candela.
Uni creature strana e opaca e spenta mi salutò. Sembrava umana.
'Ciao figliolo. Finalmente ti sei staccato da quel dannato cellulare.'
Avevo un cellulare in mano. Spento.
'La corrente è saltata. Non sai che bello rivederti dopo così tanto tempo negli occhi.'
'Chi sei?' le chiesi.
'Ma come?! Sono tua madre...'
L'avevo già sentita questa frase. Solo, non ricordavo dove.
Le dissi:'Senta signora... Non so chi sia lei ma credo che mi ha scambiato per qualcun altro...'
'Togliti quelle cuffiette, dai, e non fare lo scemo.'
Cuffiette? Mi toccai le orecchie, confuso. Io non avevo cuffiette...
La donna allungò una mano e io reagii debolmente. Non ero completamente padrone di questo corpo.
La donna mi strappò un orecchio.
Urlai.
'PER L'AMOR DEL CIELO, PIETRO, CALMATI!' urlò la donna, strappandomi anche l'altro.
Con un respiro strozzato, guardai i due oggetti bianchi e lucidi nel suo pugno chiuso.
Mi sentivo nudo senza quelli. Adesso sentivo rumori molto diversi.
Mi accorsi che le orecchie erano collegate al cellulare tramite un filo bianco.
Entrarono altri umani nella stanza.
'Era davvero Pietro che urlava?' disse uno tutto vestito di bianco come un mago di guarigione.
'Sì, gli ho tolto le cuffie e si è messo a urlare manco gli stessi strappando la orecchie.'
Una bambina rise.
Mi vennero i brividi. La sua risata era così poco metallica e così poco normale che rabbrividii. Nessuno rideva così!
'Che ci faccio io qui?!' urlai, terrorizzato.
Il mago si avvicinò.
'Sembra aver perso memoria di tutto prima del coma.' disse.
Tremavo.
'Voglio tornare indietro. Per favore. Lasciatemi tornare indietro. Questo non è il mio mondo.'
Il mago sorrise con gentilezza.
'Vedi Pietro... questo è il mondo in cui sei nato. Due anni fa hai installato un nuovo videogioco sul cellulare. Ovviamente il cellulare si è scaricato dopo un po'. L'hai collegato alla presa. Da allora non ti sei staccato dallo schermo. Neanche per un attimo. Sembravi in coma. Ti abbiamo nutrito con la flebo per tenerti in vita, ma abbiamo smesso perché sembrava che tu sopravvivevi benissimo senza. Ti bastava solo l'energia del cellulare. Sei diventato l'attrazione principale di tutti i luminari della scienza. Adesso è saltata l'elettricità, e ho temuto che saresti morto. Adesso mangia qualcosa.'
Stavo per vomitare. Quel cibo mi mandava in tilt la lingua.
Avevo la sensazione di essere ritonato in un mondo che avevo visto in qualche vita passata, prima di reincarnarmi nel mio mondo. E nel mio mondo mi chiamavo "Uccisore di mostri" qui ero semplicemente "Pietro".
Dopo di questo i miei "genitori" hanno deciso all'unanimità di distruggere il telefono, non so perché si sono accaniti così tanto.
Strano. Credo che dovrò abituarmi. Non conosco un modo di tornare nel mio vecchio mondo.
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