Persi la presa sul cornicione del tetto.
La solida terra mi richiamò violentemente a sé.
Per uno o due istanti, il tempo si cristallizzò attorno a me.
Divenni consapevole che la gente sotto di me non alzava la testa per guardarmi e dire:"Sta cadendo!"
Divenni consapevole che ora, circondata solo da aria, ero un individuo unico, non più mischiato alla specie, alla folla all'insieme.
Divenni consapevole di come si erano sentiti tutti quelli che l'avevano fatto prima di me.
L'aria soffiava sulla mia superficie, come se me la volesse strappare.
Rimanendo immobile, mi lasciai cadere. Sentivo l'influenza della gravità aumentare sempre più.
Dentro di me mi sentivo chiara e trasparente.
Era bello.
La velocità schiacciava il mio volume. Il freddo mi congelava.
Il suolo arrivava fischiando.
Vedevo una pozza lucente esattamente sotto di me.
Veloce come il pensiero, caddi e toccai terreno.
Plic fece il mio corpo, mescolandosi all'acqua.
Smisi di essere una sola.
Smisi di essere una singola goccia d'acqua mentre mi mescolavo alla pozza, annullando la libertà che avevo assaporato nell'aria.