[SPECIALE] Notre-Dame de Paris (musical)
(Sì, la copertina dell'edizione francese è molto Harmony.)
Con la gentile collaborazione di Lady Angharad.
[Questa è la nostra opinione personale. Non offendetevi, non stiamo insultando il vostro primogenito. Also, non offendetevi per l'abuso della parola "cazzo" perpetrato dal Cavalier Scalogno.]
Madame, messeri. Buonasera.
Ai tempi del liceo mi sono ritrovato come compagna di banco E., una ragazza fantastica e tuttora una delle mie più care amiche. Per cinque anni siamo stati attaccati come cozze, e per altrettanto tempo lei mi ha parlato del Notre-Dame de Paris con la stessa devozione del mio Bro quando parla della Peroni.
Non solo lei: un fottio di gente me l'ha descritto come uno dei musical più spettacolari di sempre.
Ora, io a queste cose reagisco in modo stupido: più persone parlano bene di un'opera, più io me ne tengo lontano. L'ho fatto per Bianca come il latte, rossa come il sangue, per esempio, sempre ai tempi del liceo (a proposito, presto recensione anche di quello), l'ho fatto col Notre-Dame de Paris. Preferisco tenermi lontano da una cosa, aspettare che le acque si calmino e poi approcciarmi ad essa nel modo più neutrale possibile.
Sia beninteso, di musical non mi intendo molto. Ne ho visti alcuni, la serie di A very Potter musical la riguardo spesso e volentieri, ho odiato di cuore Sweeney Todd e Mamma mia!, ho apprezzato Romeo e Giulietta – Ama e cambia il mondo, ho un amore tutto speciale per il Phantom of the Opera [d'ora in poi POTO]. Ma in generale non conosco molto il genere e di per sé non mi fa impazzire, per un motivo ben preciso che spiegherò andando avanti nella recensione.
Ciò detto, confesso che ero comunque un poco emozionato, nel cliccare il link YouTube del Notre-Dame de Paris (Live all'Arena di Verona).
Tutti lo amano, mi dicevo. È acclamato in tutto il mondo, mi dicevo. Sarà una bomba.
La verità?
Notre-Dame de Paris mi ha fatto cordialmente schifo.
E ora vi spiego perché.
***
Notre-Dame de Paris è sciatto.
La prima cosa che ho notato è stata il palco: è enorme... e perfettamente inutile, visto l'uso che se ne fa. Scenografie: non pervenute. Davvero, questa me la spacciano per scenografia?
NO.
Davvero, se non mi mettete qualcosa a riempire quel cazzo di campo da calcio alla Holly & Benji, cosa lo usate a fare? Non serve a niente. I personaggi cantano, e il resto del palco resta vuoto. 'Na tristezza infinita.
Ve prego. Se non c'avete du' spicci per mette' su qualcosa allora tagliate a metà quel cazzo di palco e usate delle proiezioni, perché davvero, io non ho mai capito dove cazzo fossimo. Ho seriamente faticato a capire in ogni momento in quale luogo ci trovassimo. Siamo davanti alla cattedrale? Siamo alla Corte dei Miracoli? Boh. Mistero. Finché non attaccavano a cantare io non capivo dove cazzo fossimo, e in certi momenti non l'ho capito comunque. Sarò stupido io, che ve devo di'.
Oh, e le luci. LE LUCI. Mai ho visto un uso peggiore delle luci.
Allora. Esiste – qualora non lo sapeste – il musical The Hunchback of Notre-Dame [d'ora in poi THOND]. Doveva andare a Broadway, ma alla fine non se n'è fatto nulla. Tuttavia su YouTube – e acquistabile – si trova la registrazione audio dello spettacolo, e vari video amatoriali – di buona qualità– dello spettacolo (consiglio di vedere le varie versioni in ordine cronologico, perché ci sono cambiamenti piccoli ma deliziosi).
Gli autori di questo spettacolo hanno preso, devo dire, il meglio del romanzo e del cartone della Disney, riprendendo e arricchendo le musiche di Alan Menken. Ora, io sono una puttana per quanto riguarda quella colonna sonora. È il massimo dell'orgasmo per me, ma su questo tornerò più avanti.
Ebbene, in questo il palco è un terzo di quello del Notre-Dame de Paris. Un terzo.
Ecco. E lo usano in modo mille volte più geniale e sapiente di quei tonni del Notre-Dame.
Usano luci, usano la narrazione, usano piccoli trucchi semplici ma geniali per segnare il cambio di ambiente e mai, mai ho avuto un momento di dubbio sul dove ci trovassimo. È così che dev'essere, cazzo.
Usano lo spazio anche in verticale, Quasimodo si arrampica sulle impalcature, c'è il senso della vertigine e dell'altezza delle torri, cazzo. Cazzo.
Vediamo POTO, 25th anniversary edition:
Visto? Palco di media grandezza, pieno di gente, proiezioni. Basta poco per fare un buon lavoro, cazzo. Usano le luci da dio, usano le proiezioni da dio, usano tutto da dio. Puoi avere lo spazio più piccolo del mondo, se sei bravo ci tiri fuori uno spettacolo della madonna.
Cosa che in Notre-Dame non sono stati capaci di fare.
Cazzo, avete un palco immenso, usatelo! Metteteci il coro, invece di farlo registrato (e si sente, mosciume totale. Pessima scelta)! Montatemi una cattedrale come si deve porco il cazzo, non una parete di pietra sbozzata che non ha un cazzo della grandiosità di Notre-Dame.
No, certo, troppa fatica. Per carità. Riempiamo lo spettacolo di balletti inutili e tarantolati che non c'entrano un cazzo con la storia, giusto per riempire il vuoto e scazzare me. Molto meglio, sì. Geniale. E a proposito di balletti: poveri ballerini. Davvero, volete usarli a tutti i costi? Cazzo, almeno metteteli in luce. No, invece: occhio di bue sul protagonista, luci uguali a quelle dello sfondo sui ballerini. Giusto per non far vedere un cazzo e appiattire ancora di più l'ambientazione. Good fuckin' job.
Persino la Notre-Dame della DINGO PICTURES è fatta meglio.
EDIT: sto rivedendo per la millesima volta THOND e PORCO R'HLLOR AMMIRATE CON ME LA CATTEDRALE CHE HANNO TIRATO FUORI DA UN PALCO MINUSCOLO:
QUESTA È UNA CATTEDRALE, CAZZO. QUESTA.
Ma andiamo avanti: i costumi.
Altra sciatteria.
Ok, Frollo è vestito da prete e ha un trucco stupendo, perfetto (per non parlare di quanto sia bono Vittorio Matteucci). Gringoire pure, bei vestiti. Per il resto... oh, dear.
Febo è un soldato... quindi gli mettiamo dei jeans grigi e una specie di cotta di maglia con le maniche allentate in lavatrice?
Sul serio, cosa cazzo è quella roba?! Fa schifo, cazzo. Ma non ce l'avevate sti du' soldi pe metteje qualcosa de meglio addosso? No davvero, se uno non sapesse che Febo è un soldato non lo capirebbe mai vedendo solo 'sta foto.
Quasimodo è l'omino Michelin in rosso. E i capelli con gli spikes... ve prego. Cos'è, un reduce del punk anni '80? Per non parlare della voce di Giò Di Tonno, ugh. L'abbiamo capito che sei dannato/tormentato/affranto, ora puoi anche schiarirti la voce cazzo. Vuoi uno sciroppino per la gola? Ha una bella voce normalmente, non capisco perché non usarla.
Lady Angharad: perché sembrare un malato terminale che fa i gargarismi con l'acquaragia?!
E comunque il Di Tonno è stato una pessima scelta di casting. Non sa recitare. Il suo Quasimodo è piatto. Non basta un make-up esageratamente brutto, fare la voce costipata e artigliare l'aria con le mani per fare un personaggio. Ovviamente la colpa è anche dei dialoghi e delle canzoni, ma ci tornerò più avanti.
E poi la cosa che mi ha fatto incazzare di più: i gitani.
Ma porco il cazzo, mi fai i gitani e me li fai GRIGI? Cos'è, avevate finito la tintura per stoffe? Ma che cazzo, davvero, 'sta cosa mi ha fatto imbestialire. Sono tristi. Non hanno niente dell'idea dei gitani, non hanno l'ambiguità, il colore, la passionale violenza, l'allegria da farsa, non hanno niente. Hanno le scarpe da ginnastica, porco il cazzo. LE SCARPE DA GINNASTICA.
La loro Corte dei Miracoli è un cantiere abbandonato con i barili di scorie radioattive.
La loro Festa dei Folli è quanto di più moscio, triste e sciatto abbia mai visto. Sono solo dei ballerini che saltano e tirano transenne ingiro, delle fottutissime transenne. Ma io dico. La Festa dei Folli dovrebbe essere colorata, pazza, avere i gitani a ballare e fare trucchi e scherzi, spettacoli esuberanti, vino e birra, e folla ad assistere e meravigliarsi (ignara dei tagliaborse :V).
E invece no. Invece mi ritrovo a guardare quello che la cara Lady Angharad ha definito, molto azzeccatamente, un saggio di danza funky di una scuola di periferia nel 2006.
Aggiunta di Lady al discorso gitani: secondo me per gli zingari si sono voluti ispirare al concetto di "tribù" (giovanile, rivoluzionaria, sessualmente ambigua, trasgressiva, energetica ed elettrica) portato avanti in opere rock come Hair e Jesus Christ Superstar... FALLENDO. Gli zingari di NDDP sembrano anime perse che vagolano sulla scena.
La Festa dei Folli del NDDP:
La Festa dei Folli del THOND:
(Sì, quello vestito da Arlecchino è Clopin. Lo amo.)
Notiamo una piccola differenza? Io la noto: THOND è vivo. NDDP è "oh guardate che ballerini bravi che abbiamo". A questo contribuisce ovviamente anche la musica, che sembra più un accompagnamento al patibolo che il sottofondo di una festa.
Ma andiamo alla nota più dolorosa:
Di nuovo, Lady Angharad ha le parole migliori per definire il mio pensiero: lo faceva meglio il mio falegname con diecimila lire.
Cosa cazzo è quella roba? Esmeralda, la gitana col vestitino verde rattoppato e stinto? SUL SERIO?
Allora. Visto che NDDP prende a piene mani dal romanzo, esigo che sia fedele.
Peccato che abbiano scelto Lola Ponce per interpretare Esmeralda. Tutti a dire che è brava, io vorrei capire DOVE.
Primo, non c'ha la faccia per la parte. Se mi metti a fare la parte di una sedicenne ingenua una trentenne che si muove come se avesse un palo su per l'intestino, quello che io vedo è un'Esmeralda adulta e rincoglionita. Il che non contribuisce a farmela piacere, sicuro.
Secondo, Lola non è capace. Lady Angharad: Lola Ponce e il suo diaframma non sono on speaking terms.
Non ha la voce – e in realtà la voce non ce l'ha nessuno lì dentro, a parte Vittorio. Tutti deboli, sfiatati – e ha solo due modi di cantare: sexy, o sexy-con-un-pizzico-di-stitichezza-per-simulare-sofferenza. Davvero, non è riuscita a darmi alcuna emozione. E io sono uno dalla lacrima estremamente facile, eh.
Non è nemmeno sensuale. L'Esmeralda è un personaggio che arrapa, cazzo: fa impazzire Frollo per questo, porco R'hllor. E invece qua no. Qua abbiamo una rigidona che accenna qualche movimento di fianchi, muove le mani in modo stupido e boh. Finito. Tutto qui? La signorina Ponce, mi spiace dirlo, non sa recitare. E canta pure male. Non ha potenza vocale, non è espressiva, è piatta. Piatta.
L'hanno scelta solo perché è gnocca, dai. Non è possibile. E non ha nemmeno la bellezza esotica che dovrebbe avere Esmeralda, per dire. Non basta simulare appena un accento e cantare "Andalussssiaaaa" di qua e di là. Cazzo, scegliete un'attrice adatta cazzo. Eccheccazzo.
Lo stesso problema a livello vocale ce l'ha Quasimodo, come dice Lady Angharad: è tutto così didascalico. Mancano solo i cartelli segnaletici! Cartello puntato verso Quasimodo: "È TORMENTATO"; cartello puntato verso Esmeralda: "È UNA ZINGARA LIBERA E SENSUALE", ecc.
Riguardo i costumi, un'altra cosa che mi infastidisce profondamente è la loro genericità. Prendiamo Fiordaliso ed Esmeralda: una è una nobildonna, l'altra è una zingara. Ma sono vestite in modo pressoché identico (soprattutto quando Esmeralda ha indosso la veste bianca da prigioniera). Stessi vestitucci da sei meno meno, stessa quantità di pelle esposta, stesse stoffe cinesoidi, stesso stile da sottoveste glorified. Quei vestiti non raccontano NULLA, non aggiungono UN CAZZO alla narrativa visuale dell'opera.
Prendiamo invece l'Esmeralda di THOND, cioè la santa Ciara Renée. Ha tre cambi di abito:
Il vestito della Festa dei Folli, chiaramente un abito di scena: rappresenta la sua public persona, il suo lavoro da entertainer; è più sexy e vistoso degli altri.
Il vestito viola e blu che mette più spesso, l'unico dei tre cambi d'abito che si suppone abbia scelto lei liberamente solo in base ai suoi gusti: è sempre femminile ma molto più pratico, con una grossa cintura che sostiene un pugnale e probabilmente delle tasche. Ha un'aria vissuta e adatta alla vita in strada.
Infine il vestito da prigioniera, che però non è un semplice straccetto bianco, come quello di Lola. Sì, è bianco, ma è sostenuto da cinghie di cuoio che ricordano TREMENDAMENTE delle corde - le corde che la legheranno al rogo! È un vestito che ci ricorda il suo status di prigioniera in ogni centimetro.
Questi tre vestiti mi raccontano una STORIA.
Quelli di Lola e di cosa Fiordaliso (ma pure di tutti i maschi, eh) non mi raccontano un benamato cazzo.
Questo musical ci rende cattivi. E ancor più le canzoni.
Io ho un pregiudizio verso i musical, lo ammetto. Perché mi è capitato di notare spesso la presenza di quella che per me è la cosa più fastidiosa in assoluto, il terribile DCPF: Dialogo Cantato Per Forza. Sapete, quando i personaggi parlano e cantano anche se non ha senso cantare in quel momento? Anche se sembra stupido? Anche se si potrebbe benissimo farlo parlato e recitato e renderlo molto più emozionante invece che forzarlo su quel binario?
Ecco, Notre-Dame è tutto DCPF.
Nemmeno Vittorio Matteucci si salva da questa virulenta piaga. E la cosa peggiore è che nella versione italiana fanno ancora più schifo, perché chi ha tradotto il libretto l'ha tradotto davvero alla cazzo e non si è affatto preoccupato della metrica, quindi vedi 'sti pori attori che parlanovelocissimoaltrimentinonriesconoastardietroallametricaporcatroiaaaaaa...
UGH.
Ve prego, fateli parla' normalmente 'sti poracci! Non renderebbe Notre-Dame meno musical, cazzo! Così si rovina solo l'unica occasione per caratterizzare i personaggi, cazzo.
Perché sì, i personaggi non sono caratterizzati. Manco per il cazzo.
Si poteva farli parlare, recitare ma no. Facciamoli cantare. Anche se metà di loro cantano sfiatati e senza emozione vera, ok. Geniale, cazzo. I dialoghi sono stupidi. Non sono personaggi che interagiscono, sono fantocci che spiegano allo spettatore cosa succede. Questo perché poi – ad eccezione di Vittorio, Fiordaliso e un pochino anche Clopin – nessuno degli attori ha presenza scenica. Nemmeno Gringoire, nope.
Gringoire che, ok, non è più il poeta sgangherato, intellettualmente orgoglioso, buffo, curioso (e vagamente zoofilo) del libro, ma è una specie di... boh. Serve ad annunciare le robe agli spettatori, praticamente. Personaggio che mi ha trasmesso davvero poco: sarà che non recita, ma usa un – citando POTO – "trick of strutting 'round the stage". Non è una cosa bella.
Also, qualcuno dovrà spiegarmi perché i gitani provino a impiccare Gringoire... infilandolo dentro una busta della spesa. Perché quella è una fottuta BUSTA DELLA SPESA, CAZZO.
Che fatica.
Il problema più grande di NDDP è questo: i personaggi.
Io non ho capito le loro personalità. Davvero. Esmeralda è il grigiore totale per me: non capisco il perché delle sue azioni, non capisco il suo pensiero, non capisco quale sia la sua personalità – sempre che ne abbia una – perché tutto quel che ho visto è stato lei tirata qua e là dalla scaletta, punto e basta. Lo stesso per Frollo. Cazzo, mi fate il musical preso pari dal romanzo e non mi fate Frollo bellissimo e ambiguo e straziato come nel romanzo? Ma allora siete stronzi, cazzo. Siete stronzi.
Cazzo, in THOND c'è un momento d'interazione tra Frollo ed Esmeralda, nella cattedrale, che – citando Lady Angharad: VALE TUTTO IL FROLLO DI NDDP, c'è umanità, c'è realtà!
Vittorio ha verve, innegabile, ma poraccio. Non può fare tutto il lavoro lui. E i testi tanto sono quelli che sono: il Frollo di NDDP quasi non ha personalità, è un personaggio a malapena sbozzato, non possiede quell'ambiguità, quell'oscillare tra passione carnale e spirituale nei confronti di Esmeralda che nel romanzo ha, e che ritroviamo in THOND.
Il rapporto tra Quasimodo e Frollo, poi... boh, è debolissimo. Non vedo niente tra loro. Non vedo un legame, non vedo Quasimodo fedele a colui che l'ha salvato da morte certa da bambino. Non vedo Frollo che ama Quasimodo, quell'amore "sbagliato" e discutibile. Non basta definirlo cane di Frollo in una canzone, autori.
Febo... boh. Nemmeno pare così tanto arrapato da Esmeralda, sinceramente. Sembra che voglia bombarsela perché ehi! Lo dice la sceneggiatura. Ok. Certo, la colpa è in parte del Galatone, che come la Ponce davvero non sa recitare. A entrambi manca il cuore, lo spirito, il soffio del teatro.
Also, Quasimodo. Quasimodo, che nel romanzo perde la testa per Esmeralda dopo che lei gli dà da bere, perché è il primo gesto gentile che riceve da qualcuno che non sia Frollo.
E allora perché in questo musical lui invoca il suo amore prima che ciò accada?
Ma alla fine la radice del problema, più che negli attori incapaci, sta nelle canzoni stesse.
Sono il raccontato e non-mostrato del teatro. Sapete no, la regola dello show, don't tell: come in un libro raccontare le cose non basta a mostrarle, così non bastano le parole delle canzoni a fare una storia.
In parole povere, NDDP non è coeso.
È un insieme sconnesso di canzoni musicalmente tutti uguali – a parte due brani, che si salvano giusto perché li canta Vittorio – che non vanno a formare una storia, ma una scaletta. Le canzoni non servono a collegare gli eventi l'uno all'altro, come succede toh, nel Phantom of the Opera. Qua abbiamo una canzone dopo l'altra, senza continuità, senza niente. Sembra che le cose succedano perché sì, non per il corso naturale della storia.
I personaggi non interagiscono tra di loro, quando parlano è con lo spettatore, in modo assolutamente forzato. Non interagiscono col palco, non interagiscono con la scenografia, NON SERVONO A UN CAZZO.
Il rapporto tra Esmeralda e Quasimodo è inesistente. Non bastano le canzoni a rendermi concrete le relazioni, cazzo. Voglio vedere movenze, parlate, caratteri, personalità. Voglio che lo spettacolo mi mostri le cose, non che me le racconti, cazzo! Che fatica.
E i testi sono imbarazzanti, davvero. Cazzo, io non voglio fare lo stronzo, ma cazzo. Sono stupidi. Anche seguire lo schema strofa-ritornello-strofa-ritornello non è stata una scelta intelligente, mi dispiace.
Il tempo delle cattedrali è di una banalità sconcertante.
I clandestini... "E se noi perdiamo/ perdiamo niente/ e niente è niente/ non conta niente". Ugh. So a chi regalare un dizionario Natale prossimo, almeno.
Zingara: Esmeralda che "a nessuno io parlo di me" e poi subito vuota il sacco sulla sua vita, parlando di tutto e niente – e davvero mi chiedo come sia possibile – Andalussssiaaaa, piedi nudi, ok? Tutto qua? Esperienze? Viaggi? Considerazioni sul mondo? Qualcosa che non sia banalità?
La Festa dei Folli... "E guarda come guarda/ la gonna di Esmeralda". Guarda, davvero, la prossima volta li scrivo io i testi va'. Lo faccio gratis, pur di togliermi dalle balle queste rime oscene.
Il papa dei folli: non la commento nemmeno, mi incazzo solo a pensarci.
La strega: è la definizione di pleonasmo: "io lo farei soltanto se tu/ tu la chiedessi a me/ io la farei per te/ io lo farò per te". Grazie Quasimodo, non avevo capito. Prego, ripetimelo ancora duecento volte, mi raccomando!
Il trovatello: sarebbe decente, se solo durante il musical ci fosse una minima interazione tra Frollo e Quasimodo che renda credibile il testo.
Le porte di Parigi... ugh. Ok Gringoire, l'abbiamo capito, sei la guida turistica del Banalitour, ora puoi andare a farti un bicchiere e chiudere la bocca.
Un tentativo di sequestro... Esmeralda che "non do ai soldati l'amore" e poi subito "mi aspetta al Val d'Amore". Cazzo, grazie, forse potrei credere a questo suo cambio di pensiero se solo ci fosse stata un'interazione concreta con Phoebus. E Gringoire col suo "c'è amore al Val d'Amore". Well. No fuckin' shit, Sherlock.
La Corte dei Miracoli: è forse uno dei testi più decenti, peccato che musicalmente e visivamente sia una tristezza assoluta. Il dialogo tra Esmeralda e Gringoire mi urta fisicamente con le sue rime.
La parola Febo: "ma tu, se ti va, se vuoi/ tu sarai musa e ispiratrice...ti va?" Eh Esmeralda? Ti va? Lo vuoi? Se lo vuoi, ti va? Ti va, se lo vuoi? Vuoi che ti vada? Eh Esmeralda? EH?
Bello come il sole: just... no. No, nopes, nopity nope. NO.
Cuore in me: "due donne sono tue/ tu due metà/ cuore in me/ diviso tra due visi". Qualora non fosse chiaro, Febo si sente diviso in due. In due, capito? Due metà del cuore. Due donne. Due visi. Duuuue.
Ananke: questa è la canzone del "guardate citiamo ananke, siamo così colti, così fedeli al libro omgosh". Peccato che risulti totalmente alla cazzo la domanda sull'ananke, messa così in medias res.
Da bere: "che ha sete e che vi chiede/ una goccia d'acqua/ da bere/ un po' d'acqua da bere/ da bere/ da bere/ datemi da bere...". Qualora non si fosse capito, Giò di Tonno ha sete. Qualcuno gli porti lo sciroppino per la gola. Also, nota incazzata: nel libro Esmeralda non esita a portare da bere a Quasimodo, e mostra esitazione e diffidenza solo dopo, quando poi lui fa per baciarle la mano in ringraziamento, visto il tentato rapimento. Non si può certo biasimarla, eppure è ammirevole come decida di tagliare la folla e salire sul palco per quella povera creatura condannata. Esmeralda è ingenua, sì, ma ancor più è compassionevole e dolce. Quindi scusate se mi fa incazzare il fatto che in NDDP lei invece resti bellamente a farsi i cazzi propri specchiandosi nella fontana, e sia Clopin la buon'anima che la esorta a portar da bere a Quasimodo. Ma io dico.
Bella: questa canzone non è malvagia; cantata interamente da Vittorio sarebbe stupenda. Musicalmente è niente di che, ma il testo mi piace abbastanza.
La mia casa è la tua: giuro che mi arrampico sulla facciata di Notre-Dame e tiro giù Esmeralda e Quasimodo. Dovrebbe essere un pezzo in cui inizia a costruirsi in modo fondamentale il rapporto tra i due, ma in pratica è solo un ripetersi di "questa è anche casa tua/questa è anche casa mia". Cazzo, interessante! Che emozione.
Ave Maria pagana: UGH. Cos'è, volevano fare il momento God help the outcasts? Cazzo, avrebbe potuto essere l'occasione per caratterizzare Esmeralda, approfondire il suo rapporto con il proprio popolo, con Parigi, con la religione e la propria vita, ma no! Facciamo quest'imbecille in un posto buio che nulla ha di una cazzo di CATTEDRALE, a piangersi addosso e chiedere protezione per un uomo. GRAZIE. Giuro, questa è la canzone che odio di più.
Mi distruggerai: San Galgano, grazie per questa canzone. Musicalmente è l'unica che si fa notare, vocalmente Vittorio ci mette il cuore e l'impeto e si sente. Ha pure un bel testo.
Il Val d'Amore... se dovessi definire questa canzone, userei la parola frigida. Febo che è un tonno surgelato quando canta, nemmeno sembra arrapato. Gringoire che come sempre strutta 'round the stage muovendo le mani come un pirla, sembra quasi che non sappia che cazzo fare in quel palco. Il balletto è frigido, oltre che stupido e assolutamente non erotico. Non c'è calore tra i ballerini, non basta simulare la fornicazione per conferire erotismo alla scena. Anche i costumi penalizzano molto, con quelle cazzo di cinghie metallizzate early 2000s e le tutine color carne. Per non parlare dello sfondo, sembra che la gente vada a scopare nei cessi di una qualche bettola alla Blade Runner. Con tutto il rispetto per tale capolavoro, non è proprio la cosa che dovrebbe venire in mente vedendo gente che fa porcate.
La voluttà: per essere un brano rivolto al piacere carnale, suona più come una smielatissima canzonetta pop anni '80.
Fatalità: la cazzo di voce di Gringoire è una fatalità, qui.
Daje cor secondo atto.
Parlami di Firenze: certo, ricordiamoci che Frollo ha molteplici interessi ora. Non caratterizziamolo prima, no. Geniale. Non abbiamo nulla di meglio di cui parlare, chissene fotte di Esmeralda fatta prigioniera e accusata di stregoneria. No, certo che no. Parliamo di Firenze. Guardate il cazzo che me ne frega.
Le campane: voli pindarici da Firenze alle campane. Ok. Canzone banalissima, l'unica strofa degna è quella sulle tre Marie che è piuttosto carina, a parte il "Maria, la grande Maria/ che manda in mare i marinai"; raramente ho visto allitterazioni tanto brutte.
Lei dov'è: Clopin che si dispera per la scomparsa di Esmeralda, Gringoire che gli da info, Clopin che "non mi dire di più". Wtf.
Ali in gabbia, occhi selvaggi: lo strazio. Per i miei timpani.
Condannati: meh.
Un prete innamorato: musicalmente mi fa pena. Ma tanto. È una canzonetta, nemmeno Vittorio riesce a salvarmela.
Mio Febo: "il mio pugnale è in mano a chi/ me l'ha rubato e ti colpì/ [...] tu mi abbracciasti e ti colpì lui/ Febo/ col mio pugnale ti colpì". Qualora non fosse chiaro, lo ripeterò anche io: Febo è stato colpito. Colui che l'ha colpito l'ha colpito col pugnale di Esmeralda. Il pugnale di Esmeralda è stato usato per colpire Febo. Febo è stato colpito. Colpito è stato Febo.
La cavalcatura: ...no. Davvero, NO. "Tu, sulla tua cavalcatura/ smisurata creatura/ sei la più bella fioritura/ di un'eretta natura". Ve prego. Il commento di Lady Angharad: la canzone che dovrebbe intitolarsi "FEBO C'HA IL PACCO". Volgare e cringy. Io sono d'accordo. La versione francese originale è molto diversa e nettamente superiore.
Un mattino ballavi: meh. E Lola che grida "vai via" con l'impeto di una lumaca sotto sale.
Liberi: oh, dear. Se soltanto il testo superasse la profondità d'una pozzanghera.
Luna: parla bene Lady Angharad: una genericità quasi insultante.
Ti lascio un fischietto: porco il cazzo. Quasimodo lascia il fischietto a Esmeralda perché è sordo. Cosa che in questo cazzo di musical non mi pare proprio sia mostrato. Quindi NON HA SENSO.
Dio, ma quanto è ingiusto il mondo: no, Quasimodo. Dio è ingiusto CON ME perché non ti ha fatto muto. Lady Angharad: almeno prendi il propoli per quella gola irritata.
[EDIT: vorrei aggiungere che questa canzone mi sta sul cazzissimo perché è praticamente l'inno del Nice Guy™ ed è l'apice dello schifo che mi hanno reso Quasimodo in questo musical del cazzo, da vittima sociale a "buuh uuuh povero me sono stato friendzonato da Esmeralda perché sono brutto bruttissimo, woe is me, il sole bacia solo i belli che ingiustizia, solo io ti amo Esmeralda solo io sono capace di sentimenti nonostante per il resto del musical non faccia che pensare a ficcarti e non pensi ad altro che alla tua gonna e non abbia la minima interazione degna di nota con te, ma è solo che Esmeralda è stronza e non mi ama perché sono brutto buuuuh".
Stasera sono incazzato, si nota?]
Vivere per amare: è tipo sole/cuore/amore, ma fatta con morire/amare/vivere.
L'attacco a Notre-Dame: questa è carina. Molto bello il momento in cui i gitani iniziano a cantare contro, davvero azzeccato.
Deportati: Febo ha l'autorità del piccione stecchito sul tetto della mia facoltà.
Maestro e salvatore: sia benedetto Vittorio che sa fare il suo mestiere. Almeno lui. Anche se la sua morte è ridicola, e non certo per sua colpa. Davvero, quegli sprazzi di rotolata giù per le scale mi hanno fatto sganasciare, e io adoro il personaggio di Frollo. Ma qui non aveva nulla di tragico.
Balla mia Esmeralda: Quasimodo che è stato contagiato dal morire/amare/vivere, basically.
Poi grazie a Tywin finisce.
Ma io dico, ma porca paletta. NDDP c'ha cinquantuno – CINQUANTUNO – canzoni, e giuro tutte insieme non valgono a livello di contenuti nemmeno mezza delle ventitré di THOND.
"Grazie al cazzo, sei di parte" direte voi. "C'hanno avuto gioco facile con le musiche di Alan Menken!", e invece NO. Perché le hanno ampliate, arricchite e hanno scritto anche altri pezzi originali che spaccano assolutamente.
Cazzo, Someday di THOND sta due chilometri sopra a tutte le canzoni di Esmeralda di NDDP. Tutte. In NDDP hanno puntato solo sulla quantità, scordandosi completamente della qualità.
Lady Angharad: NDDP è una grossa produzione, avrà avuto un cazzo di budget altissimo, sicuro. MA NON CAPISCO IN COSA L'ABBIANO USATO. THOND è molto più modesta, ma è creativa e intelligente.
La traduzione fa schifo in relazione alla metrica, i testi sono la fiera delle banalità, a parte due – DUE – frasi. E non parliamo delle musiche, poi. Oh, le musiche! Sono tutte dimenticabilissime. Non sono varie, non sono particolari, non sono d'impatto. Non sono un cazzo. Alan Menken ha scritto delle canzoni memorabili, ancora meravigliose dopo vent'anni. Cocciante scrive musiche vecchie, che non c'entrano un cazzo con la storia, l'atmosfera e gli eventi.
Per il resto, cazzo. Vorrei uccidere Quasimodo e il suo "io sono un reeeeeerrrghhhhhhh", Esmeralda e la sua "Andalussssssia" (ma vacci pure affanculo in Andalusia e non tornare mai più), Febo col suo "Cuore in meeeeeeeeee". Li voglio tutti morti, cazzo.
Ah, un'altra cosa: se non avete attori con la voce potente e/o che non sanno usare il diaframma, non fategli cantare canzoni con tutte le vocali allungate all'infinito. Risultano solo lagnosi.
In sintesi: le musiche sono pallose. I testi sono pallosi. Tutto è palloso. È anonimo. È sciatto. Ho visto NDDP tre volte e subito l'ho dimenticato. Davvero, per fare questa recensione ho dovuto tenere aperto il video, perché non riuscivo a ricordarmi un cazzo.
Poi ho visto THOND e dopo la prima volta già ricordavo praticamente tutto. Perché THOND è un capolavoro, cazzo. Visivamente e musicalmente ha momenti grandiosi, i personaggi sono caratterizzati benissimo e memorabili, ci sono scene che solo a pensarci mi fanno venire da piangere. Cazzo, hanno fatto la scena della cascata di piombo fuso con della stoffa e sono riusciti a renderla fottutamente epica.
NDDP non ha niente. Davvero, non c'è stato un singolo momento che mi abbia dato emozione – commozione, paura, sconvolgimento, stupore – niente. È il vuoto totale. Forse giusto il post-mortem di Clopin, per quanto Lola sia sfiatata. Certo, non aiuta il fatto che anche musicalmente sia penoso: un po' di percussioni, un po' d'organo e tutta chitarra. Davvero? Tutto qui? Non c'avevate du' spicci per chiamare un'orchestra seria?
La cosa curiosa? NDDP è più fedele al romanzo, eppure non riesce ad essergli vicino. Non sono riuscito a trovarvi la potenza della scrittura di Hugo, la disperazione, lo strazio, l'innocenza e la povertà, la violenza e i miserabili.
E invece in THOND ho ritrovato tutto questo, nonostante le nette differenze tra spettacolo e romanzo. Ho ritrovato gli outcasts, ho ritrovato l'ambiguità, la forza e il dolore, la paura e l'emozione... la fatalità.
In conclusione: Notre-Dame de Paris è un musical che non rivedrò più, nemmeno sotto tortura.
E ho goduto un sacco alla morte di Esmeralda.
[EDIT: ho finalmente guardato la registrazione dello spettacolo francese col cast originale, e l'ho trovato nettamente più gradevole sia per scelte di casting che per i testi, molto più belli e assolutamente non volgari. E almeno lì c'è gente che sa recitare e usare il diaframma, per gli dei.]
[EDIT: qualcuno mi ha detto che NDDP è un'opera concettuale. Umilmente: che immane cazzata. Vado sovente a teatro, di recente ho visto il Giulio Cesare di Shakespeare, rifatto con gente vestita da lupi giganti. Zampe pelose e spade, giuro. MA ERANO CREDIBILI. ERA CONCETTUALE ED ERA FATTO BENE E MI HA TENUTO COL FIATO SOSPESO PORCA DI QUELLA LADRA MISERIA.
NDDP non è un lavoro concettuale. È solo la pugnetta di due che non avevano un cazzo da fare e hanno cavato fuori un modo sciatto e pigro per fare soldi.]
[Nei commenti vi ho lasciato qualche link utile, ma il video di THOND (Live at the Paper Mill Playhouse) è stato rimosso. Potete comunque trovare altre registrazioni su YouTube, oltre che lo studio recording dell'intero musical, ma qualora voleste vedere il video che avevo lasciato - la versione migliore, secondo me - scrivetemi in privato, l'ho scaricato e posso mandarvelo via Google Drive.]
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