La Stella del Giudizio [estratto]
Madame, messeri.
La mia amica Blue ha di recente recato alla mia corte questo titolo.
Interessante notare come lei ne sia venuta a conoscenza: il fidanzato dell'Autrice ha spammato – in maniera molesta e inopportuna, ovviamente – il link alla pagina del libro in vari gruppi FB di cosplay. Spam.
Direi che iniziamo non bene, de più.
(La copertina è di un trash allucinante, ma ok. Ci può stare. E almeno è disegnata bene. Ho visto libri pubblicati con copertine peggiori.)
Una cosina prima della recensione vera e propria.
L'Autrice ha pubblicato un estratto della storia sia su Wattpad che sul proprio sito (a proposito, dateci un'occhiata, è di rara eleganza), tuttavia se da una parte l'estratto del sito sembra un cincinino migliore – parola grossissima, in questo caso – dall'altra l'estratto di Wattpad è più lungo, quindi inizierò con l'introduzione di Watt, l'estratto del sito e poi la parte aggiunta di Watt, segnando il confine tra i due.
E ora, mie tenere bruschettine... daje giù.
Introduzione:
Julia è una semplice diciassettenne dalla vita normale; frequenta la Rio Grande High School ad Albuquerque, nel New Mexico. Ha amici fidati e una madre ed un fratello amorevoli.
Che bello, iniziamo già con d eufoniche messe alla cazzo.
Ma quando, improvvisamente, compare a scuola un misterioso ragazzo di nome Ariele Breeze, Julia non può fare a meno di rimanerne affascinata. Tanto più che Ariele sembra non volersi staccare da lei e non solo: pare conoscerla da molto, molto tempo...
Cosa nasconde Ariele Breeze? Perché è comparso nella sua vita? E come mai l'attrazione che Julia prova per lui è così forte?
Alle prime due: Ariele e/o Julia sono i prescelti di qualche cagata, probabilmente. Magari mi sbaglio, ma conoscendo il trash italiano che gira... Alla terza: Julia è un'adolescente e come tutti gli adolescenti c'ha l'ormone sballato.
Andiamo col prologo!
Albuquerque, New Mexico,
7 Ottobre 1913
Il botto fu potente.
Fece voltare tutti.
Accorsero verso di lui, lo videro lì, inerme come un nato prematuro, avvolto in un lenzuolo di sangue fresco.
Menzione per quel lenzuolo di sangue che a dire il vero mi è piaciuto molto, ma prematuro? Perché, i neonati non prematuri sono forse meno inermi?
Lo accerchiarono nel momento in cui chiudeva gli occhi, lentamente, in quelli che sarebbero stati i suoi ultimi istanti di vita.
Ma sì, preannunciamo la morte del personaggio, ottimo modo per creare emozione!
Il ragazzo, agonizzante,
Eww, cosa sono tutte quelle z? Leggermente ostico per il povero lettore. Magari il giovane, agonizzante? Meglio?
li percepì come ombre nate dal nulla, pronte a portarlo via, mentre la vista lentamente gli si annebbiava. Ebbe un moto di repulsione per quelle ombre sconosciute che erano corse per portargli inutilmente soccorso, poi, per un secondo, gli parve d'avere una visione più nitida,
A parte il P.O.V. ballerino dell'introduzione, come nel migliore degli YA Fanta/Paranormaltrash... ma in tutto questo lui non aveva chiuso gli occhi? Come cazzo fa a vedere?
e vide altri venire in avanti come veloci frecce umane scagliate dall'arco della paura.
Allitterazioni e fuffa, yay!
Il caos intorno al suo lenzuolo di sangue fu totale.
Ecco, ora hai ammazzato l'effetto.
Diede un ultimo sguardo al fiore, che nel tremendo impatto era caduto, andando a posarsi proprio sul palmo della sua mano. Poi, una forza sconosciuta lo spinse a muovere gli occhi verdi come gemme verso il Cielo, che quella notte era costellato di Stelle luminose e splendenti. La loro voce fu l'unica che riuscì ad ascoltare, come quella di un fuoco scoppiettante in un camino domestico le cui fiamme più rosse ed ardenti erano, ora, quelle del suo stesso sangue.
...What? Cosa c'entra il suo sangue con le stelle? La figura del focolare è quasi dolce, nostalgica, perché è associata alla morte che presumo sia dolorosa, visto che il povero diavolo è ricoperto del proprio sangue? Ok, nonsense.
Si sentì riscaldato dalla luce di quelle Stelle, e da una in particolare, che sembrava farsi più viva e luminosa delle altre, come una fiammella inquietante e preziosa che può vivere solo di sé stessa.
In pratica una supernova velocizzata. Sai che ridere.
(che può vivere solo di sé stessa? WTF?)
Alcune persone urlarono come se stessero camminando sui carboni ardenti; lui, immobile, sorrise a quella Stella e, improvvisamente, gli parve che un'immensa onda di fuoco, partendo dalle dita dei piedi e ramificandosi per le vene ed i muscoli del suo corpo, esplodesse alla sommità del capo. Sentì sussurrare il nome di una donna sconosciuta, da una voce altrettanto misteriosa, ma dolce come quel nome.
Poi, spirò.
Grazie al cielo.
Segue citazione dal X agosto, di Pascoli (sì, Autrice, è X, non Dieci), e poi si parte col primo capitolo: Eventi.
Albuquerque, New Mexico,
7 Ottobre 2012
"Puoi anche non crederci, ma ti assicuro che avere 17 anni è la cosa più brutta del mondo!"
Io uso le virgolette inglesi, ma l'Autrice ha fatto una bella boiata usando "<<" al posto delle caporali («). Sì, è un errore, non è opzionale.
Ah, quel "17", trovandosi in un testo di natura non scientifica o tecnica, andrebbe scritto a lettere. Ma ehi, di che mi stupisco? Non viene menzionato nessun editor nei crediti!
Intendiamoci, ho letto libri non editati. Ma erano scritti da gente che ha studiato e si è informata e l'editing se l'è fatto da sé. Gente che se lo poteva permettere, e infatti il risultato finale era di qualità. Non è questo il caso.
Mi rendevo conto di quanto la mia frase fosse esagerata e pessimista; ma in quel periodo mi sentivo come se mi mancasse qualcosa di assolutamente indefinibile.
Stavo discutendo appunto di tale mio stato d'animo con Charlie: il mio simpaticissimo e, oserei dire, carissimo fratello, che ormai consideravo un vero e proprio uomo, con i suoi ventidue anni.
Allora.
Se quei "simpaticissimo" e "carissimo" sono scritti con sarcasmo, non è affatto chiaro. Qualora fossero scritti con intento descrittivo, invece: NO.
Carissima Autrice, conosci la simpatica regola dello show, don't tell? Ecco, in questo caso andrebbe usata. Se Charlie è simpatico, lo devi mostrare; che sia Julia a dirlo la rende un'informazione subito dimenticabile dal lettore. Prendi Ron Weasley, della saga di Harry Potter: non viene scritto da nessuna parte che è simpatico e squattrinato, ma ci viene mostrato: nelle sue battute sagaci, nei suoi abiti sformati e nei libri di seconda mano. Il lettore si fa un'opinione di lui leggendo cosa dice e cosa fa, non come il narratore lo dipinge. Lo stesso vale per il "carissimo".
E non è che la Rowling sia tutta questa grande scrittrice a livello tecnico, per dire. Ma lo show, don't tell è la base della scrittura.
Quel "oserei dire" non ha senso in quel punto, occupa spazio inutile.
Charlie giustamente sfancula la sorella ed esce, mollandola lì.
Nonostante fosse solo Ottobre, l'aria era fredda e pungente. Ero nata nella zona centrale del New Mexico, in una città chiamata Albuquerque,
Si passa da un argomento all'altro così, senza continuità. Ok.
che si trova in mezzo al Chihuahuan Desert, circondata da catene montagnose. Ad Albuquerque si concentra la sinergia di nativi americani e delle culture ispaniche ed anglosassoni, dove le tradizioni sposano la modernità.
Accanto alle Riserve Indiane nei pressi della città e alle atmosfere da Vecchio West sono sorti laboratori di scienze e tecnologia. Albuquerque è una città dalle mille contraddizioni.
Questo passaggio mi puzzava.
L'ho copiato e cercato su Google, e cosa scopro sul sito www.turismo.it?
«Nella zona centrale del New Mexico circondata da catene montagnose, si adagia la città più estesa in larghezza dello stato, Albuquerque, che si trova in mezzo al Chihuahuan Desert. Qui si concentra la sinergia di nativi americani e delle culture ispaniche ed anglosassoni, dove le tradizioni sposano la modernità. Accanto alle Riserve Indiane nei pressi della città e alle atmosfere da Vecchio West sono sorti noti laboratori di scienza e tecnologia che rendono l'Università di Albuquerque la migliore del New Mexico.»
Quindi complimenti vivissimi, Autrice! Non solo hai piazzato nel testo un inutile infodump, ma l'hai anche copiato spudoratamente! Tu sì che sei professionale.
Il giorno prima aveva fatto così caldo che ancora lo ricordavo. Il tempo oscillava così come il mio umore. Non sapevo più cosamettermi: ero affezionata alla mia giacca blu, che mi faceva sentire protetta, perciò me la mettevo sempre. In quel periodo, avevo solo bisogno di sentirmi al sicuro.
1) Grazie a 'sta gran ceppa che se lo ricorda, sta parlando di un giorno prima.
2) Un attimo prima dice di non sapere cosa mettere, l'attimo dopo afferma d'indossare sempre la giacca blu. Non ha senso.
Per fortuna c'erano i miei migliori amici: Michael, Jason e Samantha.
Sapevano tirarmi su il morale. Soprattutto Michael, che, rassegnatosi ai miei ritardi, mi aspettava sempre fuori da scuola. Tutte le mattine, il mio caro Mike voleva entrare in classe con me. Mi attendeva pazientemente come un cagnolino fedele aspetta il suo padrone, o come se fossi stata la sua fidanzata.
...Non ha molto senso. L'aspetta per entrare il classe, so what? È il suo migliore amico! Per rendere evidente la sua attrazione per lei avresti potuto mostrare un comportamento particolarmente affettuoso da parte di Mike: abbracci, baci sulle guance, coccole magari "inopportune", gesti comunque molto più efficaci per far capire al lettore che Mike fa il filo a Julia. Anche io aspetto il Bro per entrare in facoltà, voglio forse bombarmelo? No.
Segue fuffa varia su Mike che è il più bravo della classe di Arte e la professoressa che è "gelosa" di Julia, perché teme che lei possa distrarlo dalla materia.
Però, dovevo ammetterlo, una cosa era assolutamente evidente: il mio amico aveva un'adorazione per me che negli anni, anziché affievolirsi come i nostri genitori credevano, era andata crescendo. Ignorarlo sarebbe stato impossibile.
Stavo diventando un'abitudinaria e la cosa mi preoccupava.
Woah, woah! Che succede? Cos'è questo salto di pensiero? Mi ricorda quando ho letto – per masochismo – Fifty Shades e all'improvviso la storia si era spostata in un bar, senza preavviso o stacco. Non è un complimento.
Stessa sensazione: che cazzo c'entrano le due cose? Perché sono vicine? Non basta una riga bianca a separare i concetti.
Altra fuffa:
La pigrizia non mi piaceva. Fare sempre le stesse cose non mi piaceva. Un giorno o l'altro, mi ripromettevo, avrei cambiato strada. Così, per vedere cose diverse.
E poi arriva questo:
Scossi la testa: Julia Oz, dissi fra me e me mentre un sorrisino nervoso trasformava le mie labbra carnose ed intorpidite dal freddo in una semiluna dal sapore di burrocacao, non si vedono posti nuovi solo cambiando strada.
Penso di non aver mai letto una frase di così rara... bruttezza? Assurdità? Non saprei nemmeno definirla. Solo E. L. James potrebbe competere con tale perla. Forse all'Autrice sembrava poetica, ma andiamo. Roba che un editor serio le riderebbe in faccia fino alle lacrime.
Julia si ferma in mezzo alla strada a random e chiude gli occhi, quando:
Fu allora che un dolore acuto e penetrante mi risvegliò dal mio torpore, facendomi urlare. "Ahia!!!!" La voce uscì subito dalla mia bocca con una potenza inaspettata, che neanch'io credevo di avere. Mi piegai su me stessa serrando gli occhi. Il dolore proveniva dalla mano destra, così d'istinto portai la sinistra sopra quella. Mentre il male pian piano si affievoliva, sentii l'odore del mio sangue e la sua consistenza fluida. Mi guardai intorno: cos'era successo?
In nome dei Sette.
Anzitutto, una potata a quella punteggiatura: potrei capire una bimba che semini punti esclamativi senza misura in una fyccina, ma mi sembra scontato che l'Autrice sia maggiorenne, quindi reputo davvero grave che non conosca certe regole di base: punto interrogativo o esclamativo che sia, ce ne va uno solo. Non due, non tre, UNO. Aggiungerne altri non darà più enfasi alla frase, la renderà solo scorretta. Vanno bene per i fumetti, per l'Internet, ma qui stiamo parlando di prosa, santissimo Galgano.
E il resto è davvero scritto male. Troppo artificioso, non è realistico.
"Ragazzina, stai bene?" A parlare era stata una donna sulla quarantina sbucata da chissà dove, che ora mi stava mettendo una mano sulla spalla.
Non c'era nessuno, a parte lei. La guardai un attimo in volto: alta, senza trucco, sembrava sinceramente preoccupata per me. Prima, non l'avevo notata.
Le descrizioni devono essere funzionali alla storia, aiutare il lettore a vedere le cose: quella che l'Autrice fa della tizia è talmente blanda che avrebbe fatto meglio a non metterla direttamente.
Ma andiamo oltre, ché si sta facendo notte.
La tizia le indica l'uccello colpevole di averle appena infilzato la mano.
Si trattava di un uccello nero, di media grandezza, dalle ali per metà arancioni come il fuoco e per metà nere come la notte. Scure proprio come i suoi minuscoli occhi guizzanti da una parte all'altra come brace incandescente.
...Quindi l'uccello ha gli occhi bicolori? Cazzo, l'uccello Gary Stu mi mancava! Anyway, non sono le braci che scoppiettano nel camino, Autrice. Gli schiocchi che senti provenire dal focolare possono essere dovuti a due cose: legna troppo secca, che ha perso d'elasticità e che quindi, soggetta all'improvviso alterarsi di temperatura, si deforma e si spacca; oppure legna non abbastanza secca, in cui si trovano linfa, acqua e resina: sostanze che vaporizzando, appunto, scoppiettano.
La brace è un residuo del focolare, che ne trattiene il calore ma non può più scoppiettare. Sì, sono un cagacazzi, ma la minchiata non l'ho scritta io.
Arpionato al primo ramo dell'albero più vicino a noi, in una zona in cui i raggi del sole non riuscivano a posarsi.
I famosi uccelli "arpionati". Oh, ma forse l'Autrice intendeva appollaiato.
La tizia dice di aver visto uccelli simili vicino al "Bosco del Rio Grande". Ora, essendo io ignorante come lo schifo in geografia, mi sono armato di Google e ho fatto una ricerca. Rio Grande woods mi ha dato come risultato la Rio Grande National Forest, che è una sgnappata di settemila e passa chilometri quadrati. In Colorado. Albuquerque forests mi ha dato come primo risultato la Cibola National Forest.
Mia carissima Autrice, quando ambienti la storia in un posto reale, mi aspetto che tu utilizzi dati reali. Nomi veri. Ci vogliono due sputosecondi a trovare certe informazioni basilari, PERCHÉ CAZZO NON L'HAI FATTO?
Segue dialogo inutile con la tizia, poi a Julia squilla il cellulare, chiamata persa da Mike, lei si ricorda di avere lezione, saluta e corre via. Daje col secondo capitolo.
"Ma cosa hai combinato???" Mi sussurrò dal banco di fianco Mike, non appena tornai dall'infermeria. Vicino, Samantha ci fissava scuotendo la testa in un misto di rimprovero e rassegnazione. Era sempre stata saggia, oltre che bella.
Aridaje coi tre punti del cazzo. E quel commento sulla saggezza? Raccontato e non mostrato. Segue fuffa inutile, Mike le fa una domanda, Julia risponde, il professore si scazza perché non stanno seguendo la lezione, Julia ripensa all'uccello che le ha trapanato la mano.
Qua finisce l'estratto del sito, ma il secondo capitolo di Wattpad è più lungo. Tutta fuffa ovviamente: sbrodolate varie sullo gnocco Jason (il biondino in copertina) che fa il filo a Samantha, e gli occhi di Julia che da castani hanno virato di colpo al verde. Ooook. Oh, giusto, c'è pure un bel paragrafo sull'International Ballon Fiesta, un raduno di mongolfiere...
Che l'Autrice ha copiato di nuovo da turismo.it.
Riporto dal sito ed evidenzio le parti copiate, come prima (l'Autrice ha cambiato alcuni tempi verbali e inserito virgole a cazzo, ma la sostanza è quella):
«Tutto incominciò nel 1972 quando a partecipare furono solo 13 mongolfiere, che oggi sono arrivate quasi ad un migliaio.
Palloni di ogni forma, colore e dimensione che spesso si distinguono per tocchi di originalità e stravaganza, punteggeranno la grande distesa azzurra del cielo per nove giorni. Tra gli appuntamenti più emozionanti spiccano lo "Special Shape Glowdeo", visibile già dal primo giorno quando centinaia di mongolfiere dalle forme più incredibili e divertenti, illuminate al loro interno, si alzano per cogliere la luce calda del tramonto, offrendo uno spettacolo dall'atmosfera tutta particolare.»
Posso incazzarmi? Posso.
Andiamo col terzo capitolo su Watt: salto temporale alla sera, Julia ammira il cielo notturno dalla finestra.
[Le stelle] brillavano come gemme preziose sull'elegante vestito della notte, come lucenti note diamantate adagiate sopra un oscuro spartito musicale che avrei voluto saper suonare.
Quelle frasi per niente ampollose, no no.
Julia ripensa a "quel 12 Agosto di mesi prima", quando Mike le ha fatto una mezza dichiarazione e lei gli ha dato picche.
Con lo sguardo malinconico, non aveva fatto altro che sfoderare ampi sorrisi velati di malinconia e timidezza.
I famosi sorrisi ampi delle persone timide, sure. E l'accoppiata malinconico/malinconia nella stessa frase che potrebbe uccidermi, se non fosse per quello che viene dopo:
Fu allora che vidi una scia luminosa solcare, velocissima, il cielo, proprio davanti ai miei occhi.
Ebbi un sussulto.
Una.
Stella.
Cadente.
Perché.
Scrivi.
In.
Questo.
Modo.
No, davvero, sei della scuola di E. L. James? Perché mi hai appena fatto venir voglia di cavarmi gli occhi.
Mi allontanai di due passi dalla finestra, incredula.
Sembrava proprio una stella cadente, per quanto il periodo non fosse quello giusto. Dio, eravamo in Ottobre. Non era proprio l'ora di stelle cadenti. Eppure l'avevo vista. Ne ero sicura.
L'Autrice pensa che le stelle cadenti abbiano il calendario. Che tenera.
Autrice, se mi stai leggendo: hai scritto una boiata madornale. Le stelle cadenti sono semplici frammenti di cometa o meteora. Sì, ci sono periodi in cui si vedono di più, ma vanno a gruppi. Sciami meteorici.
Se ti fossi presa la briga di googlare meteor showers New Mexico avresti scoperto che a inizio ottobre è possibile osservare le Draconidi, e verso fine mese le Orionidi. Tempo di ricerca: cinque minuti.
Sei una brava scrittrice, mi dicono.
Ma andiamo avanti, perché la nostra sconvolta Julia - "Stella cadente omaigad!!!11@#!!!1!" - si mette a dormire e sogna... be'. Robe.
Iniziamo con lei che si trova seduta in una stanza bianca, con le "tenebre" a sinistra (e in fondo ad esse una porta) e sette angeli dalle ali blu seduti davanti a lei. Alla sua destra sono seduti Mike, Samantha e Jason.
"Ho bisogno di te", cominciò a cantare il primo angelo.
Ho bisogno di teeee, come l'acqua il caffèèèè, come un mondo che gira e che, amore se non vuoiiii- ops, scusate. Mi sono fatto coinvolgere.
"La tua vita è il mio sorriso", continuò il secondo.
"La tua vita è il mio sorriso", ripeté il terzo.
"Non conosci le tue meraviglie", sussurrò il quarto.
Sigh.
La porta nelle tenebre si apre e ne esce una figura che la nostra Julia riesce a classificare come "inquietante" (aridaje col raccontato-non-mostrato), nonostante la riga dopo affermi di non riuscire a distinguerne né viso né corpo, a causa del bagliore accecante che lo circonda. Evidentemente Julia è sorella del tipo del prologo che vedeva a occhi chiusi.
Il tizio la chiama, gli angeli cantano ("la luce che spezza le tenebre", "la Stella del Giudizio"), il tizio le porge la mano e lei fa per prendergliela ma si ritrae quando Michael se mette a frignare.
Julia si ritrova di colpo davanti a una distesa d'acqua su cui stanno tre mongolfiere: la prima a sinistra è la più vicina, con dei colori sgargianti e delle persone nel cesto, ma affiancata da un'enorme ombra; la seconda, la più lontana, riprende in parte i colori della prima e porta un solo uomo; la terza, a mezza via, è a rombi e porta una persona vestita "forse" di celeste. Julia fa un commento idiota sugli alberi che vede sullo sfondo e si ritrova nel cesto della prima mongolfiera.
Una calda brezza mista all'acre profumo del Bosco del Rio Grande mi accarezzò il volto.
Il bosco sta andando a fuoco evidentemente, se ha un "profumo" acre.
"Roarrr!" Udii dietro di me.
Il fiero ruggito di una belva mi fece trasalire.
Roarrr! Miei sudditi, abbiamo un'altra cugina di Crosta! Julia si volta e al posto degli alberi vede una coltre di nebbia.
"Roarrr!" di nuovo quel ruggito, da dietro la coltre.
[...] Intuivo che l'animale che aveva ruggito doveva trovarsi nelle vicinanze.
Poi, con passo lento, si palesò a me.
"No... non può essere...", biascicai.
Un LEONE.
L'enorme muso di un leone uscì lentamente dalla nebbia.
Era ENORME.
"Uhm, come posso dare enfasi a questo passaggio, dare emozioni al lettore? Eureka! Andrò sempre a capo e userò alla cazzo il maiuscolo! Geniale!"
Gli occhi di quella bestia erano come carbone le cui braci rimanevano vive a causa del fuoco che sicuramente le ardeva nel petto.
Le famose braci del carbone.
Sopra al leone sta il moro della copertina, deduco Ariele Breeze. Ariele Brezza. Pfff.
Ovviamente Julia se sbrodola.
Anche il suo corpo perfetto sembrava forgiato e modellato da un esperto scultore.
...Che è come dire "forgiato e forgiato". Viva i pleonasmi!
Julia sente tutto dissolversi intorno a lei ma è troppo occupata a descrivere fuffosamente anche il minimo pelo del culo del tizio; gli chiede chi sia e lui le rivolge la stessa domanda, un attimo incazzato e quello dopo triste. Ok.
Poi le dice di non rispondere. Ok.
"...Non hai paura di me...?" Continuò.
Il leone emise un ruggito talmente possente da far crollare un palazzo, producendo una formidabile eco.
Però i timpani di lei ovviamente non fanno una piega.
Gridai, giusto un istante prima che quel mondo fatto di nebbia si dissolvesse completamente, lasciandomi precipitare nel risveglio come se mi fossi gettata dal paradiso dell'Eden verso una realtà dura e crudele.
Io boh.
Comunque il libro è in fase di pubblicazione, e da fonti ufficiali ho saputo che il prezzo sarà di circa quattordici euro e qualcosa per la versione cartacea, invece l'ebook sui nove euro.
Autrice... ma non ti senti un po' stronza a far pagare così tanto un libro in cui hai messo pure degli scopiazzamenti?
Quai l Cavalier Scalogno porge i suoi saluti e va a bersi una meritatissima birra.
Oh, quasi dimenticavo, cara Autrice: ho contattato la pagina FB di turismo.it, riportando loro i dettagli del fattaccio. Non so se mi risponderanno, ma almeno non sarò complice di un plagio.
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