Il tè delle cinque #4 [Swiss Army Man]



What is life?



Madame, messeri.

Siete su una spiaggia. Un'isola deserta, non avete più cibo né acqua, la noia, i crampi, la disperazione. Nessuno verrà a salvarvi, quindi tanto vale impiccarsi. Fate un bel cappio, vi preparate. Cantate una canzone a mezza voce, non ricordate le parole, non importa. Cantate. Alla fine della canzone v'impiccherete.

Nessuno verrà a salvarvi.


Se non un cadavere.



Con questo scenario si apre Swiss Army Man, film uscito nel 2016 e – perdonate il francese – malcagatissimo dal pubblico.

Mi sono interessato a questo film per puro caso, prima ancora del suo rilascio: seguivo la pagina Facebook, guardavo clip e teaser trailer, e dentro di me pensavo sempre di più ma che cazzo è sta roba. Che cazzo è.



Heartless,

How were you heartless?

I saw your sadness

And made it my own


Già... Che cazzo è.

È strano. La parola più adatta a questo film. Non ho mai visto niente del genere. È originale in tutto: la regia, la sceneggiatura, la colonna sonora, la fotografia, il montaggio. Assurdo. Scusate, so di essere molto vago, ma questo film è davvero tanto.

Sapete che è successo quando è stato presentato al Sundance Film Festival? Della gente se n'è andata. All'inizio del film. E sarò onesto, durante i primi cinque minuti di film io stesso ero tentato di chiudere il pc e andarmene a dormire. Ero spiazzato.

Ma ho detto: pazienta. E la mia pazienza è stata ripagata molto presto, e con questo non voglio dire che l'inizio del film sia pessimo, tutt'altro. Sono io che non ero educato a capirlo e ad apprezzarlo. Non perché questo sia un film à la Terrence Malick, non perché questo sia un pippone pseudofilosofico che se la tira, l'Arte Che Non Deve Sottostare Alle Richieste Del Pubblico, yadda yadda.

Questo film non pretende di essere nulla di più di quello che è, cosa che – ho notato – molti recensori su Amazon e siti vari non hanno proprio capito. Così come non hanno capito cosa voglia dirci questo film.

Per una cazzo di volta mi trovo davanti a un film onesto, genuino, e originale. Un'originalità vera, che non avevo mai visto in questa forma. Novantasette minuti, durata standard, in cui ridevo e piangevo al contempo. Novantasette minuti in cui ho sentito parlare di me, del mio vissuto, dei miei desideri più nascosti e ovvi allo stesso tempo. Swiss Army Man riesce a toccare corde che tutti abbiamo, nei nostri cuori. E ci riesce senza scadere nella banalità, senza farti pensare neanche una volta grazie graziella e graziarcazzo.


Dunque, cinque motivi per guardare questo film:

[Nota a parte: il doppiaggio italiano è terribile. Caricaturale, quando invece questo film, già di per sé estremamente sopra le righe, ha bisogno di un'interpretazione e di voci morbide come quelle di Dano e Radcliffe. Se guardate il film, vi prego e vi supplico, guardatelo in inglese coi sub ita. E con dei sub che includano anche le parole dei brani della soundtrack, perché hanno davvero molto da dire.]


1) Il talento mostruoso di Paul Dano e Daniel Radcliffe, e per quest'ultimo davvero la prova definitiva di quale grande attore sia, di come si sia evoluto dalla mediocrità di Harry Potter.


2) La colonna sonora, curatissima, delicata, divertente. Inusuale. Cantata dai due attori protagonisti, il che è un bonus. In mezzo vi troverete anche due pezzi molto noti, il Main Theme di Jurassic Park e Cotton Eye Joe. Il modo in cui sono stati rielaborati e/o utilizzati in questo film è semplicemente geniale. Sono stati capaci di farmi piangere per il secondo, rendiamoci conto. Piangere per Cotton Eye Joe, cose che non avrei mai pensato di fare nella vita.


3) La bellezza pura che permea questo film.


4) Le scoregge. Giuro. Le scoregge, il mezzo più becero per fare umorismo in tante commedie da due soldi, qui vengono usate nel modo più intelligente, assurdo, commovente che abbia mai visto. Uno spunto di riflessione sul senso dei rapporti umani.


5) L'amore. Quello che cerchiamo tutti, a prescindere dalla sua forma e dalla sua natura. Siamo animali, siamo umani. Siamo assetati d'amore, e di questo parla Swiss Army Man.



Andate, ritagliatevi una serata per questo film. Se vi siete mai sentiti non amati, incompleti, inutili, vuoti, rotti. Se vi siete mai sentite soli e senza speranza. Se vi siete mai trovati a essere naufraghi anche voi.


«I used to lie there. I used to be empty, and then you came along.»



What is life?


















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