Leone


AutoreScribacchiante
Pacchetto: Leone
Citazione: "Senti, ma che tipo di festa è? [...] Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto, così, vicino a una finestra, di profilo, in controluce. Voi mi fate: "Michele vieni di là con noi, dai", e io: "Andate, andate, vi raggiungo dopo." " (Nanni Moretti, Ecce bombo)



Emanuele salutò con un cenno e un sorriso ampio gli amici all'angolo dell'isolato, da quel punto ciascuno avrebbe preso una strada diversa.

Percorse quel marciapiede, che lo aveva visto crescere, a lunghe falcate, senza però tralasciare di osservarsi attraverso un paio di vetrine.

Ignorò i messaggi di notifica che si susseguivano per affrettarsi nel suo appartamento.

Emanuele viveva in quarantacinque metri quadrati, sufficienti per lui solo; l'ampio terrazzo gli permetteva di organizzare spesso cene all'aperto, ma non quella sera.

Prima di "buttarsi in doccia", come gli piaceva dire, aprì l'armadio per scegliere cosa indossare e, contemporaneamente, scelse anche cosa portarsi nello zainetto. Aveva l'abitudine di portarsi sempre un cambio, anche solo per andare a una festa; quella sera, in particolare, la festa si teneva in spiaggia, quindi un cambio era proprio doveroso.

Si sfilò scarpe e indumenti buttandoli nella cesta, dopo aver controllato ogni tasca. Si osservò nello specchio dell'armadio che lo riprendeva a figura intera e si compiacque della sua immagine. Certo i suoi trent'anni iniziavano a vedersi e per mantenere la pancia piatta era stato costretto a eliminare diverse bevande, tutto sommato non gli era dispiaciuto, gli sguardi delle ragazze molto più giovani di lui lo ripagavano degli sforzi.

Nella doccia canticchiò e avvolto dall'asciugamano, una volta disteso sul divano, si dedicò alle chat sul telefono.

Quella della famiglia gli ricordava che l'indomani lo aspettavano; quella degli amici "da sempre" era incentrata sulle turbe amorose di Marina, anche lui la rassicurò: "Marina, tu sei una bella persona, non perdere tempo con quello". Quella dei colleghi era intasata dalle gif di Ezio e lui rispose a una con una emoticon che rideva alle lacrime, quella della festa era arrivata a novecentotrentadue messaggi, lui si concentrò solo su quelli di Ester, la sua Ester.

Lei era indecisa se partecipare a quella festa o andare a casa di Lia, che aveva organizzato una serata tra donne. Emanuele si incupì leggendo come Luca e Marco la stavano corteggiando, doveva correre ai ripari. Certo, forse sarebbe stato meglio non lasciarla scappare quando tra loro c'era qualcosa, però per lui il distacco non era mai avvenuto e non poteva sentire che gli altri la considerassero "libera".

No, non che le avrebbe fatto qualcosa di male, lui non voleva soggiogarla, solo condividere con lei il resto della vita... ci pensò un momento, probabilmente avrebbe dovuto dirglielo.

Quindi, ora, cosa avrebbe potuto fare per riconquistarla?

Tanto per incominciare, sarebbe andato alla festa, anzi: tanto per incominciare avrebbe chiarito subito in chat come stavano le cose.

Si alzò dal divano col telefono in mano, fece scivolare l'asciugamano a terra, incurante delle tende raccolte ai lati della finestra e della gente affacciata, sorrise mentre digitava sicuro: "Serata tra donne, bello! Quando ti accorgerai che mi stai pensando chiamami o scrivimi, io sarò alla festa in spiaggia e correrò a salvarti dalla noia." poi lasciò il telefono con la chat aperta mentre indossava il costume da bagno che aveva l'estate che conobbe Ester, uno di quelli lunghi fino al ginocchio, con la coda dell'occhio vide il telefono illuminarsi, nella chat continuarono a scrivere Marco, Luca, Anna, Jasmine, parlavano della festa: chi si sarebbe occupato di cosa.

Emanuele finì di prepararsi, indossò lo zainetto col cambio e l'acqua, osservò ancora la chat, seduto sul bordo del divano, di Ester nessun segno. Scosse il capo e levò dalle spalle lo zaino per buttarci dentro il telefono, uscì di casa pronto a raccogliere tutto il buono che la serata avrebbe offerto, compresa Ester, che certamente lo avrebbe chiamato.

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