Prima prova (e)

DA QUI IN POI LE PROVE SCRITTE SARANNO PER IL CONCORSO DI elisabera

PRIMA PROVA
Il vento le scompigliava i capelli e le sue vesti frusciavano tra l'erba verde del prato. La ragazza stava lì, in posa, immobile tra il vento. Era intenta a fissare un punto in lontananza, assorta. D'un tratto una folata di vento più forte delle altre le portò via il cappello che si mise a rotolare giù per la collina, sospinto dal dolce soffio di Scirocco.
-Fermati!- gridò la ragazza correndogli dietro lungo il pendio della collina. I suoi piedi veloci si muovevano sul sentiero e pareva che volasse lungo la strada, attraverso il vento che le scompigliava 8i capelli. Il cappello intanto rotolava giù, per il sentiero, senza fermarsi. La ragazza cercò di tenere il passo, correndo giù per la strada piena di ciottoli ed erbacce. Non vide, mentre correva, una pietra più grande delle altre e inciampando finì a terra, fra l'erba. Cadde sul manto soffice e verde che ricopriva il pendio, mentre il cappello continuava senza arrestarsi la sua corsa dettata dal vento. Con uno sbuffo lasciò perdere il cappello e rimase distesa, supina rivolta con gli occhi al cielo e col capo immersa tra gli steli d'erba mossi dal vento a solleticarle il viso. Guardava in alto, quell'azzurro immenso chiazzato ogni tanto da nuvole bianche. Era talmente concentrata in quel suo scrutare che non si accorse che qualcuno si stava avvicinando. Sentì un fruscio al suo fianco e si alzò di scatto. Un paggio si trovava già vicino a lei e aveva tra le mani il suo cappello perduto. Glielo porse. Lei nel prenderlo sfiorò la mano di lui, un lieve tocco che bastò però a far distogliere lo sguardo ad entrambi. Lei fece appena in tempo a ringraziarlo che lui già era fuggito giù per la collina. La ragazza allora si rimise in testa il cappello e risalì il pendio correndo con l'aria che le sferzava il viso e le faceva ondeggiare i capelli.
Nel frattempo, nel suo studio il pittore finiva la sua tela. Con veloci pennellate era riuscito a rendere l'idea del vento che soffiava quella mattina. Quel quadro, pensò, era il migliore che avesse mai dipinto. Rivolse ancora una volta lo sguardo alla finestra che dava sulla collina, ma ciò che vide era diverso da ciò che aveva ritratto: la ragazza ora aveva il vestito macchiato d'erba, i capelli scompigliati che le ricadevano sulle spalle, ma il suo sorriso risplendeva e le sue guance avevano preso colore. Il pittore sorrise.
Forse, pensò, era quello che aveva davanti agli occhi il quadro più bello.

PAROLA CHIAVE: Vento
PAROLE: 400

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